-Chi credi di essere, Trafalgar?- chiese con voce grave Eustass, esprimendo a parole il sunto dei suoi pensieri. -Vieni sulla mia nave, fai scomparire parte del mio equipaggio, e nonostante tutto te ne stai tranquillo con quel tuo sorrisino del cazzo a fissarmi? Non credo tu valuti così poco la tua vita.- chiarì seccato, alzando il braccio nella direzione del chirurgo, intenzionato a farlo fuori.
-Credimi Eustass-ya, se fossi venuto per combattere adesso non sarei qui a parlare con te, ma a farti in mille minuscoli pezzi per poi gettarti in mare.- sibilò il chirurgo, estraendo la nodachi dal fodero comodamente appoggiato al parapetto. -E allora che cosa vuoi?- chiese quanto più tranquillamente possibile il capitano, in piedi al centro del ponte di prua.
Un venticello tiepido scuoteva la pelliccia folta del rosso, muovendone i sottili fili. -Diciamo che sono venuto a levarmi uno sfizio.- ghignò il chirurgo.