8.

In realtà non riuscì a dormire per niente. Eppure sentiva il sonno attanagliarlo, avvolgergli sempre di più la testa e renderla pesante. Erano passati circa tre anni dall'ultima volta che aveva avuto quelle sensazioni, e non era certamente il momento giusto per stare così: si sentiva già abbastanza inutile nella sua normale situazione, uno pseudo angelo senza ali. Ma ora che preparavano nuovamente l'incantesimo e che Morte probabilmente sarebbe venuto a conoscenza dell'infrangersi del patto, lui sarebbe servito con i suoi poteri. Cosa poteva fare lui come umano? Non era mai stato in grado di difendersi, si era sempre sentito altamente vulnerabile in quella condizione.

La porta si socchiuse con un piccolo scricchiolio, potè riconoscere il profilo di Dean far capolino dal corridoio illuminato. Si alzò a sedere sul letto e accese l'abat-jure. L'orologio segnava le tre di notte.

-Nemmeno tu riesci a dormire?-chiese, anticipando Dean.

Il biondo e annuì e si avvicinò, indicandogli il letto:-Ti dispiace?

Castiel scosse la testa e Dean si sedette.

-Arrivo subito al punto-disse Dean- prima, dopo cena, hai detto qualcosa che non sono riuscito a dimenticare. O meglio, non l'hai detto. Cosa è successo fra noi? Se perderò per sempre la memoria, o meglio, se non recupererò mai quella che è stata la mia vera vita, forse dovrò fare i conti con quello che c'è tra noi. Perchè è successo qualcosa, vero?

Castiel deglutì rumorosamente e si guardò intorno, come a cercare un appiglio o un aiuto in quella stanza spoglia. Era il caso di parlare? Di dire certe cose?

Sospirò e cominciò a raccontare:-Io e te abbiamo sempre avuto uno strano legame. Non strano, ma diverso. Diverso da quello con Sam. Sarà perchè ti ho resuscitato, sarà perchè quando l'ho fatto Sam aveva il “sangue demoniaco” e non ci siamo stati simpatici al primo colpo. Invece ho capito subito che tu eri diverso, che tu non ti saresti fatto manovrare come una pedina dell'Apocalisse. Eri ...”solo” un uomo eppure sei andato contro il Paradiso, la forza più grande esistente. Anche Sam lo ha fatto, e gli voglio bene, davvero. Ora siamo amici ma con te è scattato qualcosa di diverso. Sam ti ha raccontato dei Leviatani, no?

Dean annuì sommessamente, e Castiel proseguì:-Quindi ti ha anche detto che quando siamo riusciti a debellarli io e te siamo finiti in Purgatorio. E' successo qualcosa lì, Dean. Ci siamo uniti ancora di più, era lo spirito di sopravvivenza ad unirci. Io sono rimasto lì per mia volontà ma contro ogni previsione sono tornato. Solo dopo ho scoperto che è stata colpa del Paradiso che ha voluto sfruttarmi, ma il giorno in cui sono tornato tu non potevi credere che fosse successo. E...

Dean alzò un sopracciglio, interrogativo:-E?

-Dopo che abbiamo litigato, e chiarito, e salvato Kevin e sua madre...

Si interruppe di nuovo:-Dannazione Cas, mi vuoi dire cosa è successo?

Castiel espirò profondamente e guardò Dean dritto negli occhi:-Mi hai baciato.

Dean non disse nulla per qualche istante, fissò Castiel con uno sguardo sbigottito, e poi scoppiò in una fragorosa risata:-Non è possibile. Cioè magari ti ho dato un abbraccio amichevole. Sembri piuttosto confuso sulle cose degli umani, forse hai frainteso che ero solo felice di..

Castiel lo interruppe, duro:-Sapevo che avresti risposto così. No Dean, lo hai fatto. E prima che tu te lo chieda, non sei omosessuale, io sono un angelo e quindi non ho sesso. Il mio tramite è un uomo e quindi tu potresti perfettamente provare dei..-cercò le parole- sentimenti benevoli per me.

-Oh andiamo- Dean si alzò, diede le spalle a Castiel e si passò una mano sul viso. Inspirò profondamente e poi si voltò nuovamente:-Ok, mettiamo sia vero- provò- è successo solo quella volta. Giusto?

Castiel non parlò per qualche istante, mentre Dean aspettava la risposta con un fremito. Sarebbe bastato dirgli quello, lasciare tutto così, evitare di approfondire. Ma sarebbe bastato?

-No Dean, non è finita lì. Sono stati due..episodi.

-Due episodi -ripetè Dean, e Castiel annuì.

-Di natura diversa.

-Diversa come?

-Sei sicuro di volerlo sapere?

Dean alzò gli occhi al cielo:-Secondo te ora che me l'hai detto posso evitare di saperlo?

Castiel sospirò:-Dean, più volte siamo stati vicini, ecco..a far succedere qualcos'altro.

Dean rise nervosamente, scosse la testa:-Non ci credo. Mi stai prendendo in giro. Tu e Sam avete organizzato questo scherzo per me.

Castiel inclinò ingenuamente la testa verso un lato:-Perchè avremmo dovuto farti uno scherzo del genere in una situazione così grave?

Dean annuì. Castiel aveva ragione, sarebbe stato ridicolo.

-Scusa ho bisogno di..-scosse la testa e non concluse la frase, uscì solo dalla stanza. Castiel provò a fermarlo, ma Dean si era già dileguato oltre la soglia.

Castiel sbuffò e si sdraiò nel letto, cadendo sul materasso con un tonfo sordo.

**

Sam guidava l'Impala nella mattina inoltrata, era andato a prendere Jody che, seduta sul sedile del passeggero, chiedeva ancora informazioni sullo stato di salute di Dean:-Quindi ricorda solo questa vita ipotetica che dovrebbe aver vissuto, ricorda della tua esistenza e di quella dei vostri genitori. Ha dovuto scoprire che i genitori sono morti e che la donna con cui stava non esiste.

-Bè- la corresse Sam- esiste ma tanto tempo fa fu coinvolta in un conflitto con i demoni così Cas ha preferito farle perdere la memoria...

Jody sbuffò, e si voltò verso il finestrino:-Tutto questo perchè volete sempre salvare la situazione. Era necessario prendere il Marchio da Caino? Caino, Sam!

-Nemmeno a me è mai sembrata una buona idea, se proprio lo vuoi sapere-commentò Sam- ma effettivamente siamo riusciti a sconfiggere Abbadon, e quello è stato il lato positivo. Ora spero solo che funzioni questo incantesimo..

-Oh lo spero per te Sam, davvero. Altrimenti ti ritroverai un fratello che non è più il tuo. Avrà per sempre ricordi di un'altra vita e per quanto ne so dovrai di nuovo insegnargli a cacciare. E..

Sam la interruppe un po' troppo bruscamente:-Credi che non lo sappia?

Cadde per qualche istante il silenzio nell'abitacolo, attutito solo dalla radio dal volume molto basso e il rumore della macchina che solcava l'asfalto:-Dico solo, Sam- provò Jody, con più calma- che devi essere pronto a tutto. E che se anche doveste scamparla stavolta dovreste stare più attenti. Fare i cacciatori va bene, salvare il mondo anche. Ma cercate di tenere un profilo basso, non addossarvi missioni più grandi di voi.

-Non credo che ormai ci sia qualcosa peggio dell'Apocalisse-commentò Sam con un lieve sorriso.

Jody annuì e sospirò, cercando anche lei di sorridere.

-Come stanno Claire e Alex?-chiese Sam, cercando di cambiare argomento.

Jody poggiò la nuca al sedile e fissò il tettuccio della macchina:-Sono adolescenti che conoscono il sovrannaturale. Come pensi che stiano?

Sam sorrise appena pensando a Claire e Alex come la versione femminile di lui e Dean da adolescenti, ed era terribile che vivessero in quel modo. Ma si fidava di Jody e sapeva che le avrebbe cresciute bene. Cercarono di distrarsi per il resto del viaggio, parlando del più e del meno.