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Autore: Clessidrus    09/03/2017    0 recensioni
Il protagonista di questa vicenda è Clessidrus, un giovane clessidriano un po imbranato che ha vissuto un'infanzia traumatica e questo l'ha portato a disprezzare le streghe. Ma ben presto, grazie alle sue nuove amiche, imparerà e capirà molte cose.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Bukiyōna Majishan'
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|Era sera e Clessidrus non riusciva a prendere sonno, perché sapeva che il giorno dopo teneva la prova decisiva che gli sarebbe costata la sua libertà. Così decise di uscire dalla sua camera per prendere un bicchiere di latte caldo quando notò sopra il tavolo da lavoro dei talismani che non c'era Raganella.|

Clessidrus: Che strano.

|Poi la notò al piano di sotto che si guardava allo specchio e decise di svegliare Lalà.|

Clessidrus: Lalà, svegliati.

Lalà: Che cosa c'è?

Clessidrus: Guarda.

|Anche lei notò la scomparsa della strega che si stava fissando allo specchio.|

Lalà: Ma che combini, perché sei ancora sveglia a quest'ora?

Raganella: Se penso che è una delle ultime volte che vedo questa ranocchia riflessa nello specchio, mi assale un misto di tristezza e di felicità.

Clessidrus: Ah, ora è tutto chiaro.

Lalà: Domani sera le apprendiste si sottoporranno all'esame di primo livello, però è un po presto per rallegrarsi, ti pare. Non è detto che riescano a passarlo quindi potresti restare una ranocchia.

|Il clessidriano se la rise sotto i baffi.|

Raganella: Non dirlo neanche per scherzo. Si sono impegnate affondo e credo nelle loro capacità.

Clessidrus: Da quando.........

|Con la magia Raganella chiuse la bocca di Clessidrus con un grosso cerotto.|

Raganella: Le mie apprendiste verranno promosse! E tornerò ad essere una strega in carne ed ossa.

|Poi il folletto si tolse il cerotto anche se si fece un gran male.|

Clessidrus: Spero solamente che stiano tranquille, non come me che sono un fremito per la mia ultima prova.| 

|Invece non era così, infatti le tre bambine non chiusero occhio per tutta la notte e la mattina dopo al negozio erano più stanche che mai e prese dal sonno distruggevano sbadatamente gli articoli da vendere.|

Lalà: Oh no, sono talmente nervose per l'esame che creano un disastro dopo l'altro.

Clessidrus: Adesso partirà la tua solita ramanzina, giusto Raganella?

|Invece la rana continuava a fissarsi davanti ad un piccolo specchio.|

Lalà: Hanno tutte perso la testa.

|Poi il ragazzo ebbe un idea.|

Clessidrus: Ci sono. 

|Decise di fare un incantesimo.|

Clessidrus: Magia della musica diffondi la lealtà./Una serie di spuntini energetici apparirà.

|In quel momento apparirono magicamente delle colazioni al sacco. Così più tardi le apprendiste mangiarono il cibo che il clessidriano fece apparire.|

Doremì: Ottima idea, grazie Clessidrus.

Clessidrus: Figurati non c'è di che.

Raganella: Quasi quasi faccio uno spuntino anch'io, ho molta fame.

|Appena Raganella aprì la scatole apparirono magicamente Dela, Mota e Motamota.|

Dela: Buongiorno a tutti voi.

Raganella e Clessidrus: Ma insomma si può sapere perché devi apparire nei posti più strani?!

|Poi notarono la presenza delle due esaminatrici.|

Raganella: Un momento, che cosa ci fanno qui Mota e Motamota?

Mota: Beh, questa domanda non me l'aspettavo da te.

Motamota: Come hai fatto a dimenticare che oggi è giorno di esami.

Doremì: Ma non è questa sera, scusate?

Mota: No no mia cara, sei mal informata. L'esame del primo livello si svolge sempre al pomeriggio. 

Motamota: E avrà luogo nella vostra città.

Tutte e tre: Eh?!

Clessidrus: Non abbiamo avuto nessun avviso!

Mota: Ma come? La vostra Dela avrebbe dovuto avvertirvi.

Tutte e quattro: E invece no!

Dela: Oh che sbadata, l'ho dimenticato.

|Le bambine corsero subito a prepararsi e piazzarono il cartello di chiusura del negozio. Lì vicino c'era anche Lullaby che sapeva che l'esame si sarebbe tenuto nel pomeriggio. Più tardi al giardino dietro al negozio era tutto pronto per l'esame.|

Mota: Molto bene, allora siete pronte a cominciare?

Motamota: Coraggio, diamo inizio all'esame.

Melody: In cosa consiste l'esame a cui dovremo sottoporci?

Mota: Dovrete compiere una buona azione ricorrendo alla magia, e chi sarà aiutato vi dovrà dire un semplice grazie, ma dovrà essere spontaneo e senza trucco.

Motamota: Quando il Sole comincerà a tramontate il vostro tempo sarà scaduto.

Clessidrus: Ragazze questa prova è alla vostra portata. Vi seguirò nella vostra missione così potrò farvi il tifo.

|Ad un tratto comparirono magicamente due guardie della regina delle streghe.|

Guardia 1: Spiacente mio caro.

Guardia 2: Tu vieni insieme a noi nel mondo delle streghe.

|Il clessidriano venne ammanettato e scortato via.|

Clessidrus: Se insistete signore. Ci vediamo amiche mie, salutatemi adesso che mi riconoscete, ed ora via verso l'ignoto!

|Così il clessidriano venne portato nel mondo delle streghe, per la precisione in un tribunale, ovviamente questo lo fece tremare di paura. Nel tribunale erano presenti gran parte delle streghe del regno che lo guardarono con disprezzo. La giuria era composta dagli otto precedenti esaminatori del clessidriano e di fronte a lui c'era un trono di cristallo. Le guardie gli tolsero le manette e lo fecero accomodare sulla sedia, dopodiché le trombe suonarono.|

Guardia Giurata: Silenzio in aula. Sta per entrare il giudice, non che Somma Guardiana protettrice del mondo degli esseri umani, Gaia.

|Il capo dei guardiani entrò in sala e tutti i suoi compagni si inchinarono al suo cospetto, compreso Clessidrus. Dopo che si sedette la guardiana parlò............|

Gaia: Clessidriano? Alzati pure.

Clessidrus: Sì Somma Guardiana.

Gaia: Sei stato accusato di molti crimini contro il mondo delle streghe e per questo motivo ti sono state poste delle prove per espirare le tue colpe.

Clessidrus: Che ho superato con successo ovviamente.

Gaia: Non interrompere.

Clessidrus: Mi scusi.

Gaia: Francamente le prove come "preparare un'ottima colazione", "recuperare anello ed oggetti vari", "regolare degli orologi", "vincere gare di scherma e di corsa", "Far ridere un guardiano" e "qualsiasi cosa che ti ha fatto fare Saturn" non le reputo adatte per capire se sei pentito o meno delle cose che hai fatto. Dico bene?

|Gaia si rivolse ai suoi subalterni che facevano gli indifferenti.|

Clessidrus: E come posso farvi capire che sono cambiato. Rimediando a tutti i crimini e sbagli che ho commesso?

Gaia: Risposta esatta. 

Clessidrus: Ma è impossibile, non ricordo tutte le marachelle che ho fatto.

Gaia: Di questo non ti devi preoccupare. 

|Con uno schiocco di dita mostrò una lunghissima pergamena con tutti i crimini che aveva commesso.|

Clessidrus: http://www.no-treason.com/images/upload ... _Drops.png

Gaia: Ho elencato tutto quello che hai combinato sia quello che hai fatto in passato, questo è il tuo esame finale. 

|Poi con uno sciocco di dita fece apparire la bacchetta di Clessidrus.|

Clessidrus: Ma che...........

Gaia: Non pensare di utilizzare la magia per risolvere tutto. Hai tempo fino a mezzanotte per completare la lista altrimenti ............. beh non voglio rovinarti la sorpresa. 

|Il clessidriano lesse la lista e notò che tra gli altri crimini per cui era stato accusato c'erano quelli che aveva fatto durante il suo soggiorno nel mondo degli umani.|

Clessidrus: Cosa?! Ma-ma-ma come fa a sapere tutte queste cose.

Gaia: Diciamo che ti ho tenuto d'occhio.

|E fece l'occhiolino con l'occhio del cappello, la cosa rabbrividì il clessidriano.|

Gaia: E ora muoviti.

Clessidrus: Signor sì!

|Il clessidriano andò via................ma ritornò indietro per recuperare la lista. Così iniziò la sua lunga missione, prima di tutto andò nel villaggio delle ranocchie.|

Clessidrus: Oh mamma, speriamo che mi accolgano con gioia ed allegria.

|Ad un tratto mise il piede su una trappola e si ritrovò legato a testa in giù, poi giunsero le ranocchie.|

Ranocchia a random: E' tornato il mostriciattolo! Punzecchiamolo!

|Così presero delle forchette e iniziarono a infilzarlo.|

Clessidrus: Ahia, aspettate! Vengo in pace!

Tutte le rane: Bugiardo!

Futatsu: Aspettate dice il vero. Liberatelo.

|Le rane slegarono il nodo e Clessidrus cadde come un sacco di patate.|

Clessidrus: Ahia, che dolore.

Ichi: Che cosa ci fai qui?

|Poi si inginocchiò.|

Clessidrus: Sono venuto a chiedervi pubblicamente scusa per tutte le cose che ho combinato! Mi dispiace tantissimo, vorrei che ci fosse un modo per rimediare.

Futatsu: Beh, tanto per cominciare potresti aiutarci a riparare le nostre case. Non abbiamo ancora finito di riparlare dopo il tuo ultimo scherzo.

Clessidrus: Ahhhh, già........hahaha, più ci penso e più mi viene da ridere.

|Le altre ranocchie lo guardarono storto.|

Clessidrus: Ad ogni modo, non c'è tempo da perdere. Mi metto subito a lavoro.

|Così il clessidriano si mise al lavoro e, favorito dalle dimensioni, riuscì ad aiutare facilmente le ranocchie ricostruendo le loro case. Le streghe tramutate in ranocchie apprezzarono il suo gesto.|

Ume: Grazie di cuore. 

Clessidrus: Non c'è motivo di ringraziarvi, dopotutto è stata colpa mia.

Ichi: Sei perdonato.

|In quel momento la lista di Clessidrus iniziò ad illuminarsi. Il folletto l'aprì e vide che la priva voce della lista era stata barrata in verde. Questo significava che aveva rimediato al suo errore.|

Clessidrus: Beh, chi comincia bene è a metà dell'opera. Devo continuare così!

|Dopo aver salutate le rane volò via in direzione dell'asilo delle streghe. Quando bussò alla porta le streghe responsabili del complesso lo videro.|

Clessidrus: Buon pomeriggio, innanzitutto volevo scusarmi per tutte le volte che ho disturbato i bambini durante il loro pisolino...............

Majo Pi: Non abbiamo tempo per ascoltare le tue scuse.

Majo Pon: I bambini non vogliono in nessun modo addormentarsi.

Clessidrus: Se volete posso aiutarvi io.

Tutte e due: Non è il caso, peggioreresti la situazione.

|Intanto i bambini correvano come dei matti.|

Tutte e due: Va bene.

|Così Clessidrus decise di raccontare loro una storia.|

Clessidrus: Ogni persona vive per se stessa, gode di libertà per raggiungere i propri fini personali e sente con tutto il proprio essere che in un dato momento può compiere o non compiere una data azione; ma non appena l'ha compiuta, quella stessa azione diventa irrimediabile, rientra nel patrimonio della storia, nella quale non ha più carattere di libertà ma di predestinazione. Ci sono due aspetti della vita, in ogni singola persona: la vita personale, che è tanto più libera quanto più astratti sono i suoi interessi; e la vita elementare, di branco, nella quale l'uomo inevitabilmente esegue le leggi che gli sono prescritte................

|In quel momento i bambini cominciarono a dormire.|

Majo Pon: Ma come hai fatto?

Clessidrus: Semplice, ho letto una pagina a casa di Guerra e Pace, il buon vecchio Tolstoj non ti delude mai.

|Poi le due streghe lo abbracciarono.|

Tutte e due: Grazie di cuore.

|E anche quella faccenda venne definita risolta. Continuando su quella linea il clessidriano andò a scusarsi con la responsabile del giardino botanico che, per rimediare al suo disastro, decise di seminare nuove piante e prendersi cura di quelle ammalate. Poi fu la volta della caramelleria e lavorò nel negozio sei ore no stop. Dopodiché andò a scusarsi con Mota e Motamota nel mondo degli umani per aver rovinato una loro pozione con il suo odore e per rimediare dovette preparare la pozione da capo. Ormai era quasi sera e al castello, la regina stava proclamando le quattro giovani apprendiste ufficialmente delle streghe.|

Regina: Oggi voi siete diventate ufficialmente delle streghe a pieno titolo. Ciò nonostante non dovete dimenticare che siete ancora delle novelline. Dovete impegnarvi sodo affinché il vostro cristallo diventi sempre più grande............

|All'improvviso Clessidrus irruppe durante la cerimonia.|

Clessidrus: Scusate, permesso, fate largo, è un emergenza..............

Raganella: Ma insomma si può sapere che stai facendo?!

Clessidrus: E' meglio che non mi poni domande. Dunque, per prima cosa ti devo chiedere scusa Raganella, quando quella volta Bibì ti aveva scambiato per un peluche io non ho detto a nessuno che avevi perso il tuo cristallo fatato.

Raganella: Tu cosa?

|Poi si avvicinò alle quattro ragazze.|

Clessidrus: Doremì? Mi dispiace di averti sempre messa nei guai quando mi ospitavi a casa tua.

Doremì: Eh?

Clessidrus: Melody? Perdonami se ti ho spaventata mascherandomi da fantasma lo scorso Halloween.

Melody: Cosa?

Clessidrus: Sinfony? Non era stata Raganella a mangiare i tuoi takoyaki, sono stato io.

Sinfony: Ma?

Clessidrus: Lullaby? Scusa se ho dubitato delle tue capacità di recitazione, ho sempre pensato che fossi un attrice mediocre.

Lullaby: Come scusa?

Clessidrus: Mi potrete mai perdonare?!

Tutte: Ahhhhhh certo.

Clessidrus: Grazie di cuore.

|Poi andò vicino alla regina.|

Clessidrus: Perdonatemi se ho curiosato nella vostra camera quando mi avete ospitato al castello.

Regina: E tutto apposto, non c'è problema.

Clessidrus: Grazie di cuore. Perfetto, ancora un paio di scuse e finalmente il mio ultimo esame sarà compiuto.

Sinfony: Adesso tutto si spiega.

Doremì: Non noti niente di diverso in noi?

|Poi notò che le quattro ragazze aveva un cristallo fatato.|

Clessidrus:Oh accipicchia, accipicchia, accipicchia, accipicchia!

|Poi corse da loro e le abbracciò.|

Clessidrus: Quanto sono felice per tutte voi, sopratutto per te Doremì. I miei insegnamenti hanno portato i meritati frutti. ......... Oh ma chi voglio prendere in giro, grande parte del lavoro hai fatto solamente tu, io ti ho solo incoraggiato nei momenti di difficoltà.

Doremì: La tua qualità migliore è senza alcun dubbio la modestia. Non sminuire mai ciò che hai fatto per me in questo periodo.

|Il clessidriano mollò la presa.|

Clessidrus: Scusatemi se non mi posso trattenere oltre ma devo completare il mio esame.

Lullaby: Attento a non fallirlo.

Clessidrus: Ha ha ha, ti farò vedere io Lullaby.

|Così continuò la sua missione e si era scusato con quasi tutti quelli a cui aveva fatto un torto.|

Clessidrus: C'è l'ho quasi fatta. Mi resta solo una persona con cui mi devo scusare.................... e di sicuro è quella con cui avrò un po di problemi.

|Il clessidriano andò nei pressi di una casetta vicino ai boschi. Poi bussò alla porta.|

Voce di una donna: Sì, chi è?

Clessidrus: Sono io............Clessidrus.

|La donna subito aprì la porta e abbracciò il clessidriano, ovviamente si trattava di Majo Pina, colei che aveva accudito Clessidrus da quando era in fasce. Poi la donna gli tenne il broncio e gli diede le spalle.|

Majo Pina: Hai un bel coraggio a farti rivedere qui. 

Clessidrus: Lo so, sono due anni terrestri che sono scappato di casa.

Majo Pina: Speravo almeno di ricevere delle lettere da parte tua, invece ne ho ricevuto solo una da parte della regina che mi ha informato di tutte le marachelle che hai commesso. Avanti, perché sei venuto qui?

|In quel momento Majo Pina venne sorpresa perché Clessidrus gli abbracciò le gambe e iniziò a piangere.|

Clessidrus: Mi dispiace tanto mamma. Sono venuto qui per chiederti scusa per essere andato via senza salutarti, ma sopratutto perché non ti ho mai dato mie notizie di quello che facevo, sono stato così insensibile. Ti prego di perdonarmi.

|In quel momento Majo Pina lo abbracciò.|

Majo Pina: Non posso rimanere arrabbiata con te. Ok, ti perdono...............ma a patto che tu mi racconti per filo e per segno tutto quello che hai fatto.

Clessidrus: Ti preparo il té verde che ti piace tanto.

|Così il clessidriano raccontò alla mamma adottiva quello che ha passato da quando scappò di casa, dagli scherzi che aveva combinato fino alla sua cattura, dalle prove che ha dovuto superare per essere scagionato fino a tutto quello che aveva scoperto nel mondo degli umani. Passarono ben tre ore e i due recuperarono il tempo che avevano perduto. Poi Majo Pina lo accompagnò fuori dalla porta.|

Majo Pina: E' stato bello rivederti. Ma adesso dovrai promettermi di farmi visita più spesso quando sarai ufficialmente libero.

Clessidrus: Te lo prometto mamma.

|Poi notarono che era quasi mezzanotte.|

Majo Pina: Ora torna la e dimostra a quei guardiani che tu non meriti di essere punito.

|I due si abbracciarono per l'ultima volta e il clessidriano volò al tribunale dove consegnò la pergamena a Gaia. La guardiana guardò tutto................|

Gaia: Molto bene i conti tornano. Ma ciò non dimostra la tua innocenza.

Clessidrus: Cosa?! Ma ho fatto tutto quello che mi avevate chiesto.

Gaia: Rispondimi a questa ultima domanda prima che la giuria emetta il suo verdetto......................perché hai fatto tutto questo? Cosa ti ha spinto non solo a detestare le streghe ma anche a compiere questi crimini?

|Il clessidriano aveva capito cosa voleva Gaia e iniziò a parlare.|

Clessidrus: La verità è che il senso di vendetta mi ha spinto a fare tutto questo, volevo farla pagare alle streghe per aver pietrificato il regno in cui vivevo. Non ho scusanti per il mio comportamento, ma giuro che i miei intenti erano solo quelli di prendermi gioco di loro, non di farli del male ............... non è facile per un bambino iniziare a cavarsela senza i suoi veri genitori, mi sono dovuto arrangiare alla meglio. Sappiate che qualsiasi decisione prendiate io l'accetterò.

|La guardiana iniziò a riflettere.|

Gaia: Capisco............Giuria, il vostro verdetto?

Jupiter: Noi dichiariamo l'imputato Clessidrus...............colpevole.............

Clessidrus: https://www.youtube.com/watch?v=AjnS3Tr3YgQ

Jupiter:.............di averci riscaldato il cuore. 

Clessidrus: A proposito di cuore, mi hai quasi fatto venire un infarto lo sai.

Jupiter: Detto questo chiediamo che Clessidrus venga assolto dai suoi crimini.

Gaia: E così sia. Congratulazioni Clessidrus, sei ufficialmente libero!

|Gaia batté un colpo con il martello. Il clessidriano non riusciva a trattenersi dalla gioia e alla fine esplose.|

Clessidrus: Yahoo! Evviva! Sono libero! Libero!

Gaia: Ordine, ordine, ti ricordo che sei ancora in un tribunale.

|Il clessidriano fermò i festeggiamenti e arrossì dall'imbarazzo. Più tardi nella sala dei guardiani Gaia gli diede la sua spilla.|

Gaia: Anche l'ultima prova è stata superata. Adesso restituiscimi tutti gli oggetti che hai ricevuto dalla quarta prova in poi.|

|Così Clessidrus mise a terra la bacchetta, la collana, la bussola e la pozione Super Gum Gum. Gaia fece un incantesimo e gli oggetti vennero incanalati nella bacchetta che la regina gli sequestrò la volta in cui venne catturato.|

Gaia: Ora non avrai più bisogno di queste cose, la tua nuova bacchetta ti permetterà di fare incantesimi più difficili di quelli che hai fatto fin'ora.

Clessidrus: Forte. 

Regina: Puoi dirlo eccome.

|Il clessidriano si girò e vide la regina delle streghe che era entrata nella sala. Successivamente si inchinò, come il resto dei guardiani.|

Clessidrus: Vostra altezza.

Regina: Ora sei pronto a scoprire il motivo per cui ti abbiamo posto queste prove.

Clessidrus: Pensavo che erano solo per dimostrare la mia innocenza.

Gaia: A dire la verità c'è una cosa che non ti abbiamo mai detto. Forza seguici nei sotterranei.

|Così la regina e la Somma Guardiana accompagnarono Clessidrus nei sotterranei per raccontargli un antefatto che avrebbe cambiato completamente la vita..|
 
Clessidrus: Ed ecco che ci risiamo. Di nuovo via verso l'ingnoto!
  
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