TRIBUTO A IL DESTINO E LA SPERANZA
Un tempo un fratello ti abbracciò,
una madre sul viso ti baciò.
Ora, sola, in una casa troppo grande,
attendi la tragedia, poco distante.
Il babbo infermo, pazzo per ciò che
ha visto,
per il dolore che ha patito.
La bottega di famiglia distrutta,
e mai più risistemata.
L’anima in frantumi sul pavimento
dove, col sangue, regnò lo sgomento.
E anche se la strage durò solo
qualche istante,
essa ha lasciato un ricordo impresso
e costante.
Sola, in un mondo fatto per uomini,
dove le pallottole sono ovunque, come
mosconi,
dove la vita s’intreccia con la morte
e il loro distinto cammino non è mai
troppo distante.
Una parte di te è stata sepolta con
mamma e fratello,
e ciò che resta è solo un pesante
fardello.
Salih, prima di lasciarti per la
guerra,
ti promise che sarebbe tornato,
ragion mera.
Ora, consapevole dell’imminente
deportazione,
l’Anahìd atterrita si dedica
all’introspezione,
poiché il truce destino del suo popolo
aleggia
su un Impero in cui il terrore è
l’unica reggia.
NOTA DELL’AUTORE
Salve a tutti!
Questa settimana ho scelto di pubblicare questo piccolo
componimento riguardante il mio ultimo racconto, Il Destino e la Speranza. Per chi non conosce la vicenda, Anahìd è
la protagonista della storia ed ha assistito ad eventi orribili che nessuno
dovrebbe mai vedere durante il corso della propria vita.
La poesia non contiene spoiler per chiunque la stia seguendo.
E’ solo che… non potevo non dedicare un pensiero alla mia
povera protagonista. Ultimamente, sono ispirato solo da questo racconto che sto
scrivendo…
Grazie per aver letto anche questo componimento, vi sono
tanto grato per tutto!
Grazie di cuore per tutto! A giovedì prossimo.