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Autore: OcaPenna    09/03/2017    1 recensioni
DESTIEL/LIME/EROTICO/TRIANGOLO Siamo nel 2024, i Winchester proseguono la loro attività di cacciatori con qualche novità, perdite e nuovi arrivi. In un altro continente Marinella è una ragazza un po' strana, un po' distratta e tra le nuvole ma sta per scoprire di essere molto più strana di quanto possa immaginare.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Nel futuro
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MARINELLA

Di Oca Penna



 



DESTIEL/EROTICO/TRIANGOLO/SPOILER 12
 


 


ATTESA
Nella classe 101 della palazzina di Storia dell’Università degli Studi di Pisa c’erano 58 persone di cui 57 studenti. Di questi il 53 per cento avrebbero provato a sostenere l’esame al primo appello ma solo 10 lo avrebbero passato con un voto superiore 27/30. Nel frattempo Elisa, che si tagliava da sola i capelli perché nessuno pensasse che le importava del proprio aspetto, teneva il broncio a Chiara per un litigio avvenuto la sera prima riguardo il maglione preferito di quest’ultima. Il maglione era color senape. In un altro momento Marinella sarebbe stata incuriosita dalla situazione ma quella mattina non le importava. L’unica cosa a cui sembrava interessata era colpire ritmicamente il quaderno a righe davanti a lei con il fondo della biro e fissare il cielo sereno fuori dalla finestra.
In realtà era da quando si era svegliata che non riusciva a smettere di chiedersi dove fosse l’angelo e se stesse bene. La sera prima era troppo scossa perché le venisse mente di chiedere come cercarlo.
Era preoccupata.
Poteva essere morto.
Poteva essere morto?
Come muore un angelo?
Dove va un angelo quando muore?
Quando iniziava storia delle religioni?
Castiel le aveva mostrato un modo per cacciare gli angeli ma non aveva parlato di ucciderli. Forse non si potevano uccidere. Nel vicolo le era sembrato che fosse mezzo morto.
Doveva seguire la lezione, Savelli stava parlando di qualcosa d’interessante.
Di che colore erano gli occhi di Castiel: blu mare? Ma del blu del mare quando il cielo era sereno o il blu del mare quando erano circa le cinque di pomeriggio e il sole iniziava ad abbassarsi? O magari erano più blu cielo che sta per diventare tramonto ma non è ancora screziato di rosa? No, erano più di un blu legato ai fiori, qualcosa come il blu-geranio-sulle-finestre in primavera ma non proprio quel blu...
 
***
 
«Hei!»
«Hei! Caffè?»
Dean prese la tazza che Sam gli porgeva.
«Dormito bene?»
«Come un bambino» mentì.
«Cass è tornato»
«Lo so»
Sam lo guardò interrogativo.
«È passato ieri notte in camera» un secondo dopo averlo detto si rese conto di come suonava. Sam non sembrava aver colto, per fortuna «dov’è finito adesso?» si affrettò a chiedere prima di assaggiare il caffè caldo.
Sam si strinse nelle spalle.
«Ti ha detto dov’è stato ieri?»
Sam scosse la testa.
Bevvero un sorso in silenzio.
«Ma guarda chi si è svegliato! Buongiorno raggio di sole»
Maggie era entrata in cucina.
Aveva un bel sorriso.
«Buongiorno stronza»
Gli stampò un bacio sulla guancia poi guardò Sammy.
«Glielo hai detto?»
Sammy sembrava imbarazzato.
«Detto cosa?»
Dean bevve un altro sorso di caffè.
«Volevo aspettare anche Cass…»
Maggie mise il broncio. Era adorabile quando metteva il broncio.
«Okay, okay… ehmm… allora… » iniziò Sam.
«Sono incinta!» lo interruppe Maggie.
 
***
 
Castiel amava il modo in cui le molecole dell’incenso gli entravano nelle narici. Da quando suo padre era tornato aveva scoperto il piacere delle chiese e degli incensi. Quei posti di quiete e preghiera gli mettevano nel cuore un senso di pace. Il modo in cui gli umani si affidavano a qualcosa che non capivano, la loro fede e la loro ingenuità gli ricordavano di quando anche lui era stato mortale e aveva desiderato e disperato perché qualcuno lo salvasse.
La ragazza si voltò e lo vide, i capelli biondi e mossi luccicanti alla luce dei ceri. S’illuminò in un sorriso di gioia e gli andò incontro trattenendo la fretta. Si fermò a un passo da lui e Castiel vide l’indecisione tra la voglia di abbracciarlo e un senso di pudore.
«Stai bene!» esclamò in un sussurro allegro e sollevato, dondolandosi sui piedi.
Castiel annuì intenerito dal tono di Marinella che continuava a fissarlo sorridendo. Non sapeva che dire a quella ragazzina, non sapeva nemmeno perché era andato. Voleva controllare che stesse bene, che fosse tutto a posto.
«Ero preoccupata» aggiunse Marinella e poi, come se le fosse venuto in mente all’improvviso «allora ti posso cercare così?» chiese accennando alla candela che aveva appena acceso sotto un dipinto poco veritiero di suo fratello Gabriele con la spada sguainata.
Castiel annuì di nuovo.
In realtà erano parecchie ore che sentiva il pensiero della ragazza su di lui, era come la sensazione che si ha quando qualcuno ti fissa con insistenza, ma di certo la preghiera era stato un richiamo più forte.
«Gli angeli sentono le preghiere» riassunse.
Marinella annuì, sembrava contenta. Castiel poteva ascoltare il suo cuore battere e aveva imparato che quel leggero rossore sulle gote significava uno stato alterato dell’emozione. Immaginava che potesse essere a causa della sua natura di essere celestiale: la maggior parte degli umani reagiva in modo strano alle presenze angeliche.
«Volevo solo sapere se stavi bene» disse la ragazza quasi scusandosi e tornò il silenzio, poi aggiunse «se sei di nuovo ferito puoi tornare, comunque».
Castiel sorrise, gli umani erano incredibili a volte: sapeva quanto dolore procurava quando toccava un’anima umana e quella ragazzina gliela stava offrendo senza nemmeno conoscerlo.
«Tu stai bene?» le chiese.
Marinella sembrò quasi stupita della domanda.
«Certo» rispose «ero solo preoccupata. Sai, pensavo che se eri conciato in quel modo quella volta magari… voglio dire, cos’era successo? Non te l’ho nemmeno chiesto l’altra sera...»
Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dare altre spiegazioni e questo avrebbe complicato le cose, ma in fondo gli pareva una richiesta legittima. Sospirò cercando le parole.
«Non me lo devi dire se non vuoi» si affettò ad aggiungere la ragazza con quei begli occhi nocciola mortificati.
«Militari. Avevano preso alcuni fratelli e… » rispose Castiel.
Marinella sgranò gli occhi.
«Vuoi dire l’esercito?»
Castiel annuì.
«Circa un mese fa alcuni dei miei fratelli sono spariti. L’esercito li aveva presi e… »
«Aspetta» lo interruppe di nuovo Marinella «quindi l’esercito sa degli angeli?» Castiel annuì.
«E conosce l’incantesimo che mi hai spiegato?»
Castiel annuì di nuovo. Non era facile riassumere tutta la vicenda. Avrebbe dovuto sapere chi erano gli Uomini di Lettere e il perché del loro accordo con gli Stati Uniti durante la caccia al figlio di Lucifero e avrebbe dovuto poter spiegare cose che nemmeno lui ancora sapeva. Sarebbe stato un racconto lungo e doloroso mentre ora era altro a preoccuparlo.
«Sei sicura di stare bene?»
Marinella annuì di nuovo e sembrava convinta.
«Non ti è mai capitato di notare qualcosa di strano? Di riuscire a fare qualcosa che gli altri non possono fare?»
Marinella lo guardava stranita.
«No» rispose scuotendo la testa «perché, dovrei?»
«Niente, ero solo… preoccupato» disse.
Non poteva raccontarle la verità su quello che aveva sentito toccandola, lei non era pronta a sentirla e lui voleva prima essere sicuro. C’erano ancora troppe domande che richiedevano una risposta.
«Devo andare» disse ma prima che potesse farlo sentì la mano fredda di Marinella afferrare la sua per trattenerlo.
«Prometti che se stai di nuovo male torni?»
La ragazza lo fissava con una supplica negli occhi e nella voce come se poterlo curare fosse la cosa più importante della sua vita.
Nella mente di Castiel balenò il pensiero di essere entrato in camera sua la notte prima per ucciderla nel sonno e di non averlo fatto più per caso che per scelta. Se l’avesse trovata addormentata ora lei sarebbe morta. Quel pensiero gli fece male.
Castiel annuì ma Marinella continuava a serrare la mano gelida nella sua e alla fine si decise a chiedere: «E mi fai sapere che stai bene, ogni tanto? Altrimenti mi preoccupo… » disse sottovoce ed evitando di guardarlo negli occhi come se stesse chiedendo una grazia particolare.
Castiel sorrise e annuì di nuovo.
Allora Marinella si decise a lasciarlo andare e tornare a fissarlo fino a quando non sparì.
   
 
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