Partecipa alla challenge: Challenge Eroina Time.
Innocente all'apparenza
Biancaneve si strinse il laccio
vermiglio che le cingeva i
capelli mori. Avanzò di un paio di passi, le ballerine
dorate che indossava le
affondavano nel terreno umido. I piedini le si sporcarono di melma. Si
accarezzò la lunga gonna dorata, appianando le pieghe.
Superò alcune rocce, un
prato verde chiaro prese il posto
del terreno umido. Steli verdi e fiorellini gialli le accarezzarono le
caviglie
sottili. Alzò il capo, facendo ondeggiare i boccoli della
propria capigliatura.
Le sue labbra rosse erano sporte a cuore e le sue gote pallide, erano
leggermente imporporate. Batté un paio di volte le palpebre,
facendo ondeggiare
le proprie ciglia nere.
Si girò e sorrise al
Cacciatore, si avvolse nel mantello
rosso e piegò di lato il capo.
“La regina è
stata particolarmente gentile oggi,
permettendomi di uscire a fare una passeggiata. Non è una
cosa che accade
spesso” sussurrò.
Il Cacciatore sorrise a sua volta,
passandosi la mano nella
barba ispida. Il vento faceva ondeggiare la piuma vermiglia che gli
decorava il
cappello, i bordi non erano regolari.
“La vostra matrigna vuole
che vi accompagni per evitare che
vi succeda qualcosa. Qui, al limitare del bosco, possono esserci
aggressioni di
ladri e spesso i viandanti vengono uccisi dagli animali
feroci” spiegò.
Biancaneve socchiuse gli occhi,
guardando il cofanetto che l’uomo
portava alla cintola, legato con delle corde. La chiusura dorata aveva
la forma
di un cuore pugnalato da una lama ricurva a zig zag.
“Voi siete ben armato,
sicuramente mi proteggerete”
sussurrò.
L’uomo si
raddrizzò la fascia della faretra, facendo
ondeggiare le frecce al suo interno. S’indicò
l’arco sulle sue spalle.
“Farò del mio
meglio, principessa” disse. Aggrottò la fronte
e si accarezzò il manico del coltellaccio che portava al
fianco, nascosto dal
proprio mantello beige.
“Anche se sono anziano.
Perciò è meglio che ci muoviamo con
cautela” le disse.
Biancaneve ridacchiò,
mostrando i denti candidi e annuì. Si
voltò e sgranò gli occhi, sentendo un cinguettare.
“Oh, un
uccellino” disse con voce melodiosa. Saltellando si
diresse nella direzione da cui proveniva.
Il Cacciatore impugnò il
coltello, lo estrasse e se lo
nascose alle spalle.
< La regina vuole il cuore
della principessa. Desidera
che lo cavi dal petto della giovane e lo riponga in questo cofanetto.
Io non
desidero farlo, ma la mia volontà si piega di fronte
all’amore che provo per la
regina. Non sarà la più bella, ma la mia anima
è assetata delle sue attenzioni
> pensò.
Biancaneve raggiunse un uccellino.
“Oh, povero piccolo,
è caduto dal nido” sussurrò. Prese la
creaturina tra le dita affusolate, la sollevò e la rimise in
un nido sopra un
ramo.
Sentì dei passi alle sue
spalle e si piegò nuovamente.
“Vediamo se anche qualcuno
dei suoi fratellini è caduto”
sussurrò.
Il Cacciatore sollevò il
pugnale. Biancaneve si rialzò di
scatto, voltandosi nel movimento e gli conficcò una pietra
aguzza nella gola.
Il sangue le macchiò il volto candido. L’uomo
sgranò gli occhi, l’arma gli
scivolò di mano e precipitò
all’indietro.
Il suo cadavere si abbatté
al suolo con un tonfo e il rumore
fece cessare alcuni dei rumori della foresta.
“Ho capito le intenzioni di
quella strega dall’inizio. Come
credi che sia riuscita a sopravvivere per ben quindici anni quando
Grimilde ha
ucciso mio padre che ne avevo solo tre?” domandò
Biancaneve, con tono sprezzante.