Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    12/03/2017    2 recensioni
Semir e Ben sono tornati ad essere colleghi, dopo l’ultima disavventura che li ha visti ‘uno contro l’altro’. Ben sembra aver anche trovato il vero amore, ma qualcosa di drammatico ed inaspettato sconvolgerà nuovamente le vite dei nostri due protagonisti. E ancora una volta Semir sarà chiamato a salvare il suo giovane socio da un pericoloso individuo che tenterà in ogni modo di eliminarlo.
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Consigliata, ma non indispensabile, la lettura delle storie precedenti.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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L’imboscata

Qualche minuto prima della telefonata alla sede dell’LKA, un uomo con una custodia per chitarra, oltrepassò la rete di recinzione di un palazzo in ristrutturazione situato di fronte ad un negozio di armi in Kölner Straße.
Era sabato e il cantiere quel giorno era chiuso. L’uomo entrò nello stabile salì alcune rampe di scale dopo di che varcò la soglia di in un enorme stanzone.
“Posto e visuale perfetti” constatò ad alta voce l’uomo “L’armeria è la più fornita dell’intera città, ha grandi vetrine…l’ideale” e sul suo volto si stampò un ghigno diabolico.
Marko Dexter si appostò in un punto della stanza in cui avrebbe avuto sotto tiro chiunque fosse entrato nel negozio, poi aprì la custodia che aveva con sé.
All’interno ovviamente non c’era nessun strumento, bensì tutto il necessario per montare un fucile a precisione e un treppiedi. Con cura quasi maniacale assemblò prima il treppiedi poi l’arma. Ultimate le operazioni dal taschino della giacca estrasse un proiettile, ma prima di inserirlo nella canna del fucile con cura altrettanto maniacale ci alitò sopra, come per volerlo ulteriormente lucidare e renderlo ancora più letale, poi dopo aver ricontrollato nuovamente la scritta che vi aveva inciso lo posizionò nella canna.
“Bene ora devo solo aspettare che Jager cada nel mio tranello, poi finalmente potrò depennare il suo nome dalla lista una volta per tutte. Questa volta non avrai scampo maledetto sbirro, raggiungerai presto la tua mogliettina…” detto questo si mise in posizione di tiro e in trepidante attesa. Secondo i suoi calcoli Jager ed il suo collega non avrebbero impiegato molto tempo ad arrivare all’armeria.
Passarono una decina di minuti e un’Audi nera parcheggiò davanti alle vetrine del negozio d’armi.
“Maledizione” imprecò Dexter “Ma chi diavolo è quell’idiota che parcheggia in divieto di sosta? Dovrei ammazzarti solo per quello! Se non si toglie di torno centrare il bersaglio sarà complicato” poi pensandoci bene “Beh complicato, non impossibile. E in passato ho colpito obiettivi più difficili, certo avevo vent’anni di meno, non tremavo, ma questo non mi impedirà di ucciderti sbirro”

André Bohm scese dall’auto, si sistemò la giacca, la cravatta e attraverso lo specchietto retrovisore si sistemò un capello che gli sembrava fosse fuori posto, alla fine, sotto lo sguardo, disgustato di Dexter entrò nel negozio.
“Commissario André Bohm, squadra omicidi è lei il titolare del negozio?” domandò il commissario a un uomo che gli sembrava il gestore esibendo il tesserino con fare quasi teatrale.
“Sì sono io” rispose l’uomo con riluttanza squadrandolo da cima a fondo, e guardandolo come si guarda un insetto “In cosa posso esserle utile commissario”
“Volevo che esaminasse questo proiettile” disse consegnandoli la bustina.
“Scusi, ma a che pro? E poi voi della polizia non avete una scientifica? Sa quei topi da laboratorio…ha presente C.S.I., N.C.I.S.”
“Senta, non mi pare di aver la faccia di uno che ha voglia di scherzare” replicò con tono decisamente seccato Bohm.
“Lo vedo, ma come vede ho un sacco di lavoro da fare, è appena arrivato un carico e devo sistemare tutto” sbuffò l’uomo.
“Abbia pazienza e mi obbedisca” replicò il commissario aggrottando la fronte “Se non mi dà retta potrei anche arrestarla per intralcio a delle indagini o potrei sospettare che voglia nascondermi qualcosa, che dice?”
L’ometto sbuffando aprì un cassetto, subito Bohm mise mano alla fondina.
“Senta sto solo estraendo il monocolo dal cassetto…così per esaminarlo meglio” replicò il titolare alzando le mani.
“Per la sua incolumità le consiglierei di muoversi con più calma” consigliò il commissario.
Il titolare si sistemò il monocolo sull’occhio destro mettendosi meticolosamente ad esaminare il proiettile che Bohm gli aveva consegnato.
“Certo che incidere con una parola il proiettile…vedo anche che è stato modificato sul mercato non esistono proiettili di questo genere”
“Può essere più preciso” domandò Bohm.
“Ecco un fucile di precisione come l’M200 CheyTac usa cartucce di grandi dimensioni come questa, sono fucili che usano i cecchini delle squadre scelte della polizia…la SEK tanto per farle un esempio, ma dubito che comprino proiettili qui da me…non so se mi spiego commissario Bosch”
“Bohm… commissario Bohm: Berlino Oldenburg Heidelberg Monaco” replicò acido il commissario che si stava anche visibilmente innervosendo.
“Senta avrà una lista delle persone a cui vende questo tipo di proiettili”
“Sta scherzando?” replicò il gestore abbozzando un sorriso.
“Le ripeto che non mi pare di avere la faccia di uno che sta scherzando”
“Commissario Bosch” continuò l’uomo.
“Bohm” rimarcò l’altro alzando gli occhi al cielo.
“Sì insomma…comunque non ho una lista in quanto non ho l’obbligo di farla e poi chi usa questi proiettili potrebbe averli comprati in un altro negozio oppure on line”
“Commissario Bohm” salutò Semir entrando con Ben nel negozio.
“Ispettori che velocità” il commissario si girò verso i due poliziotti.
“Il nostro distretto non è molto lontano da qui, comunque ha avuto qualche informazione utile?” chiese Semir.
“No, anzi quest’uomo mi sta facendo perdere un sacco di tempo, prima ci chiama e poi non sa niente potrei arrestarlo per intralcio alle indagini”
“Ehi un momento io non ho chiamato nessuno” esordì l’uomo.
“Scusi prego” Bohm era basito.
E nell’armeria cadde il silenzio più assoluto.

Marko Dexter aveva nel mirino Ben, ma per sua sfortuna il giovane ispettore continuava ad andare avanti e indietro per il negozio.
Sulla fronte del killer comparvero alcune gocce di sudore che scendendo cominciarono a offuscargli la vista.
Quel poliziotto era impaziente, quanto lui, sembrava un leone in gabbia.
Eppure sarebbe bastato che si fermasse un solo istante e Marko Dexter avrebbe depennato il suo nome dalla lista definitivamente. Quella doveva essere l’ultima volta che lo avrebbe visto vivo attraverso il mirino del fucile. Doveva solo aspettare il momento favorevole. Lo sbirro si era rivelato una vera rogna, era già sfuggito una volta alla morte. Nessuno prima di lui era sopravvissuto alla sua follia omicida.
“Non posso permettermi di sprecare un altro proiettile per quello sbirro” pensò tra sé continuando a seguire Ben attraverso il mirino.
I proiettili che usava per attuare la sua vendetta gli erano costati parecchio, ma per sua fortuna procurarsi il denaro non era stato difficile. Erano bastate poche, ma fruttuose rapine messe a segno in alcuni appartamenti della città.
Se li era procurati attraverso un ricettatore che aveva appena provveduto ad eliminare.
“Eppure dovevi sapere che la curiosità uccide, caro Frank” ricordò Dexter continuando a seguire Ben ”Hai cominciato a fare troppe domande, sei diventato troppo curioso, volevi sapere…”
Così mentre il ricettatore contava il denaro presente nella busta che Dexter gli aveva consegnato per pagare i proiettili, quest’ultimo lo aveva sorpreso prendendolo alle spalle. Con disarmante semplicità e una forza mostruosa in un solo secco gesto gli aveva spezzato il collo. Purtroppo mettendo la parola fine alla vita del ricettatore Dexter aveva anche perso chi gli forniva i proiettili ed ora non gliene erano rimasti molti, quindi un valido motivo per non sperperarli e lui per Jager ne aveva già sprecato uno.
Cominciava ad essere stanco di giocare al gatto e il topo con quel poliziotto.
Era stata una fortuna che fosse riapparso in uno dei luoghi che più frequentava, visto che da alcuni giorni sembrava non abitasse più in quel appartamento situato nel centro di Colonia. Lo aveva pedinato per giorni, prima di appostarsi nei pressi della villa dove si era svolto il suo matrimonio. Sapeva dove lavorava, dove viveva, sembrava che fosse ritornato a fare il suo lavoro, ma allo stesso tempo che stesse anche indagando sulla morte della moglie.
E il fatto di trovarlo lì nell’armeria dopo averlo visto anche alla sede della scientifica in compagnia di un altro poliziotto e del titolare delle indagini ne era una prova.

Dexter aveva sempre il dito sul grilletto.
“Fermati un attimo maledetto sbirro” continuava a ripetersi.
Ben si fermò per un attimo.
Dexter stava per sparare, ma una frazione prima di premere il grilletto il suo braccio fu scosso da un tremore.
“NO! Maledizione, non adesso” imprecò Dexter, allontanando il dito dal grilletto e distogliendo lo sguardo da Ben.
Dexter con l’altro braccio si asciugò velocemente la fronte “Coraggio ricominciamo. Devo stare tranquillo, una volta eliminato lo sbirro dell’autostradale sarà il turno della ragazzina insolente dell’autobus”
La piccola studentessa che aveva incontrato sull’autobus ultimamente non lo faceva dormire quasi più alla notte. Di lei a differenza delle altre persone presenti nella lista non sapeva quasi nulla, sembrava fosse sparita dalla circolazione e il fatto che fosse estate e le scuole fossero chiuse non lo aiutava nella sua ricerca.

Il commissario Bohm era appoggiato al bancone del negozio, Ben gli si avvicinò, stava per dire qualcosa al titolare dell’armeria quando il suo cellulare suonò.
Estraendolo si girò di scatto, per veder meglio il nome nel display, proprio nel medesimo istante in cui Marko Dexter sparò.
Per l’armeria risuonò l’urlo di Bohm che cadde a terra.
“Tutti a terra” urlò Semir estraendo la pistola, altrettanto fece Ben che si avvicinò al commissario e trascinandolo per i vestiti lo mise al riparo.
“Adesso chiamo l’ambulanza, ma non si muova, potrebbe fare peggio” consigliò Ben dando una veloce occhiata alla spalla ferita del commissario.
“Ci metto la testa che questa era un’imboscata, il proiettile era per lei dannazione” sbottò furioso Bohm “Jager la odio, se ci resto secco giuro che la perseguiterò in eterno”
Ma Ben non badò molto allo sproloquio del commissario.
“Semir usciamo, sicuramente lo sparo veniva dal palazzo di fronte, coprimi” e come un fulmine il giovane ispettore si fiondò fuori dal negozio.
“Ben aspetta, dammi il tempo di coprirti….ma porca miseria”
Ben nemmeno sentì il consiglio del socio, era già uscito dall’armeria mettendosi al riparo dietro all’auto di Bohm.
Semir nel vedere agire in modo così avventato il suo socio da una parte ne fu sollevato, il ragazzo era tornato attivo, ma dal suo punto di vista anche troppo.
“Ehi socio, lassù che dici?” indicò il piccolo ispettore avvicinandosi e facendogli notare l’unica finestra del palazzo di fronte aperta.
I due con enorme cautela si avvicinarono all’entrata del palazzo, stavano per entrarvi quando dai garage sotterranei uscì un’auto a tutta velocità.
Per un pelo i due non furono investiti, spostandosi all’ultimo secondo dalla traiettoria dell’auto.
“Stai bene?” urlò Ben alzandosi da terra.
“Sì” replicò l’altro, poi tra i due ci fu un cenno d’intesa, velocemente salirono nella loro auto mettendosi all’inseguimento di quello che molto probabilmente secondo loro era il killer.
“Cobra 11 a comando” chiamò Ben attraverso la radio di servizio.
“Dimmi” rispose dal distretto l’efficiente segretaria.
“Stiamo seguendo una Passat verde chiaro modello anni novanta senza targa sulla Kölner Straße direzione Nord, chiediamo rinforzi a bordo potrebbe esserci il cecchino che stiamo cercando”
“Ricevuto avviso subito le pattuglie, vi seguirò attraverso il GPS così posso dare loro la vostra posizione”
“Ok Susanne, ah manda un’ambulanza all’armeria sulla Kölner Straße, il cecchino ha sparato al commissario Bohm”
“Voi state bene” si intromise il commissario Kruger.
“Sì certo, ora siamo sulla strada che costeggia il Reno, proviamo a fermarlo in qualche modo”
“Prudenza ragazzi, quella zona è molto trafficata” consigliò il capo.
“Ricevuto” e Ben chiuse la comunicazione.
“Il commissario ha ragione Ben, dobbiamo fermarlo, ma in questa zona ci sono scuole, parchi giochi ci sono bambini…” sentenziò Semir.
“So cosa vuoi dire Semir, non posso mirare alle gomme l’auto potrebbe sbandare…a meno che…Semir cerca di farlo deviare verso il porto…” propose Ben.
“Ottima idea socio”
Semir accelerò cercando di affiancarsi all’auto, questa sterzò bruscamente immettendosi in una strada che portava ad uno dei tanti scali fluviali.
“Sei riuscito a vederlo in faccia?” chiese Semir.
“No. Dai che lo perdiamo” incalzò il giovane dando un’ultima occhiata alla pistola. Aveva ancora diversi colpi in canna.
Ben si diede un’occhiata attorno, nessun passante, nessun operaio.
Decise quindi di mirare alle gomme della Passat.
Gli bastò un colpo solo.
L’auto sbandò immediatamente finendo la sua corsa nel Reno.
Semir inchiodò letteralmente l’auto, i due ispettori scesero appena in tempo per vedere l’auto che si inabissava.
 
Angolino musicale: Dexter è come Willie il coyote, ma ci riproverà fino a che non avrà ‘acchiappato’ Ben ‘Beep-beep’…Semir chiamato a fare gli straordinari come sempre…il ragazzo è tornato in azione, per i suoi gusti anche troppo…
Oasis ‘The Masterplan’ (Il Disegno Del Destino)
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=dPPi2D6GK7A
…non sto dicendo che il giusto è sbagliato, tocca a noi fare il meglio di tutte le cose che troviamo sulla nostra strada e tutte le cose che arrivano hanno un passato, le risposte sono nella sfera di cristallo ci sono quattro milioni e venti porte lungo il corridoio senza fine della vita, gridalo forte e cantalo con orgoglio, e loro...danzeranno se vorranno danzare ti prego, fratello, prenditi quest'opportunità tu sai che loro andranno per la strada in cui vorranno andare tutto quello che sappiamo è che noi non sappiamo cosa succederà ti prego, fratello, lascia che sia così la vita d'altra parte non ti farà capire perché siamo tutti parte di un disegno del destino…
  
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