Quattro spade, un solo cuore Era stata una stupida. Perché era lì? Perché aveva mentito al suo fidatissimo capitano? Non l’aveva mai fatto prima d’ora, ma lei, che non era abituata a trasgredire alle regole, era pervasa da un senso di libertà mai provata prima. Quello spadaccino, dopo che l’aveva tratta in salvo sull’isola di Punk Hazard, suscitava uno strano effetto su di lei. La taverna era affollatissima, e lei vestita come una giovane qualunque pronta a soddisfare qualsiasi desiderio maschile. Seduta accanto a lei, c’era lo spadaccino che continuava a bere litri e litri di whiskey. Ma non si sbronzava mai quello lì? Pensò Tashigi mentre beveva il suo primo bicchiere di un whiskey di pessima qualità. Lo sputò subito dopo averlo messo in bocca.
“Voi donne della Marina siete abituate al meglio. Per voi questi posti sono peggio dell’inferno, dico bene?” disse lo spadaccino guardandola di sottecchi.
“Guarda che noi donne in Marina non abbiamo una vita facile. Non possiamo fare tutto ciò che ci pare, come fai tu e la tua ciurma da strapazzo” rispose Tashigi. Ma io sono qui per un obiettivo ben preciso: Roronoa Zoro, io Capitano Tashigi del G5 ti sfido a duello!"

Tashigi cadde a terra per l’ennesima volta. Ingoiò la polvere del selciato misto a sangue che le usciva dai bordi della bocca.
“Tutti qui quello che sai fare? Su quell’isola metà ghiacciata e metà infuocata sembravi molto più brava” disse lo spadaccino sbadigliando dalla noia. Già lo stava facendo annoiare. Ma lei era il capitano Tashigi, del G5, al servizio del vice ammiraglio Smoker. Non poteva perdere contro un pirata, anche se era cento volte più di lei. Tashigi si rialzò con calma
“Io non mi arrendo così facilmente! Tieniti pronto perché sto arrivando Cacciatore di taglie!” Tashigi si precipitò verso lo spadiccino. “Prendi questo!”
Lo spadaccino parò il colpo con estrema facilità, semplicemente impugnando una spada nella mano destra. Tashigi cercava in tutti i modi di affondare il colpo, ma ad un certo punto lo spadaccino mollò la presa, ma Tashigi gli sferrò un colpo utilizzando l’Haki: era riuscita a procurargli un graffio sulla guancia sinistra. A quel punto Zoro sferrò un colpo a due spade, ma Tashigi riuscì a schivarlo.
“Merda!” disse lo spadaccino.
“Forse mi hai sottovalutato Roronoa Zoro, ma io non mi arrendo così facilmente. Lo scontro è appena cominciato!”
Tashigi cominciò a sferrare colpi all’impazzata, ma lo spadaccino li parava tutti senza alcuna difficoltà. Lo scontro di fece sempre più accesso, ma quando Zoro indossò la bandana e strinse fra i denti la spada dall’impugnatura bianca, le cose si stavano mettendo male.
“Bene, signorina della Marina, visto che ti sei presa la briga di venire fin qui per sfidarmi, comincio a fare sul serio anch’io” “Io non ho paura, preparati perché adesso ti distruggo!!”

Si svegliò di punto in bianco. Ormai era giorno: che era successo? La fronte era fasciata e aveva un cerotto sulla guancia destra. Aveva la testa pesante. Non ricordava più nulla. Si guardò attorno e vide lo spadaccino che dormiva a gambe incrociate addossato alla parete, con le sue spade vicino a lui. Solo in quel momento di accorse di essere senza vestiti. Ahh! Che cosa? Non poteva essere!
“Tu, razza di un pirata pervertito, che cosa mi hai fatto!” sbraitò facendo sì che lo spadaccino di svegliò subito.
“Chi ti ha dato il diritto di spogliarmi? Sei solo un lurido porco, come tutti i pirati, i peggiori della vostra specie!”
“È inutile che ti agiti tanto, io non ti ho minimamente toccata. Ti ho soltanto spogliata perché i tuoi vestiti sono a brandelli tutto qui, così come i miei. Devo farti i miei complimenti, signorina della Marina. La rabbia ti rende più forte, ma devi cercare di controllarla, altrimenti i tuoi colpi saranno meno efficaci e precisi” spiegò lo spadaccino sbadigliando. Detestava quando qualcuno lo interrompeva mentre stava dormendo. Solo in quel momento – coperta fino alle spalle perché si vergognava da matti senza vestiti – si accorse che lo spadaccino era a torso nudo: pelle scura, una profonda cicatrice sul petto: un corpo tonico e scolpito. Tashigi arrossì e si nascose sotto la coperta.
“Dove siamo, Roronoa?” disse sotto la coperta, nascosta come una bambina.
“In una stanza della locanda. Avevi perso i sensi ieri sera e ti ho portato fin qui in spalla. Comunque non sei per niente leggera, signorina della Marina” disse Zoro sbadigliando.
“Questo me l’avevi già detto, e vestiti razza di idiota. Sei veramente sfacciato e maleducato…però…ti…ringrazio”
“Non voglio ringraziamenti da nessuno: sarebbe una cosa da stupidi lasciare una donna priva di sensi in mezzo a una strada, non ti pare?
“Quindi alla fine hai vinto ancora tu, Roronoa…non sono ancora alla tua altezza, ma un giorno riuscirò a batterti!”
“Sì, ma prima dovresti uscire da sotto quella coperta. Come minimo sarà infestata dai pidocchi o roba simile”
Tashigi lanciò un urlo allucinante, gettò all’aria la coperta, dimenticandosi del fatto di essere soltanto in biancheria intima.
“Sei uno stupido…ma perché mi guardi con quella faccia da ebete?” domandò Tashigi. Lo spadaccino arrossì leggermente, voltandosi dall’altra parte. Il motivo era semplice: si era affezionato a quella ragazza, che aveva così tanta smania di superarlo. Gli ricordava lui e Occhi di Falco. Anche lei possedeva la sua stessa determinazione di due anni fa, quando per la prima volta si era scontrato contro Mihawk.
“Certo non stai affatto male così, signorina della Marina” disse Zoro con un sorrisetto furbetto.
“Vuoi che ti tagli le palle, Roronoa?”
“No ho capito, la smetto” esclamò Zoro girandosi dall'altra parte preoccupato per i suoi preziosi gioielli di famiglia.

Tashigi e Zoro, Zoro e Tashigi. Capitano della Marina lei, uno dei pirati più ricercati al mondo lui. Due spadaccini fieri ed orgogliosi. Quattro spade ma un solo cuore unito da un unico obiettivo: diventare lo spadaccino più forte del Nuovo Mondo.