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Autore: GianAuror     15/03/2017    3 recensioni
Harry Styles è convinto di vivere una vita "normale", per quanto di normalità si possa trattare la sua esperienza da cantante del gruppo più adorato del mondo.
Un giorno però, quando il suo amico Liam gli propone di uscire a fare un giro per Manhattan, imparerà ben presto che la sua vita non è come la conosce.
(È una storia ironica e parodistica)
Genere: Comico, Drammatico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

Sembrava davvero una giornata come moltissime altre da ormai molto tempo nella mia vita; mi ero alzato dal letto e come tutte le mattine ero andato in cucina per attivare il mio metabolismo con la solita dose di caffè giornaliera, cercando distrattamente qualcosa da mangiare. Nulla che fosse diverso dalla solita routine letto-cucina-computer-bagno, insomma.
L’unica nota negativa di quella mattinata era il senso di malessere fisico e sconforto che avevo avvertito quando mi era caduto l’occhio sul cumulo di corrispondenza che avrei dovuto guardare e a cui avrei dovuto rispondere, un giorno o l’altro; la procrastinazione è da sempre il mio punto di forza, forse anche più evidente della mia capacità di stare sul palco e cantare.
In ogni caso dopo aver chiuso nel reparto del cervello con scritto “ci penso dopo” la questione posta, avevo acceso il computer e distrattamente avevo controllato la mia casella email per eliminare tutta la pubblicità spam, coupon e via discorrendo, avevo letto le email di lavoro (tra cui quella del mio produttore che mi inviava la tabella di marcia per la realizzazione del prossimo cd) e risposto quattro stronzate in croce alla mail di mia cugina in cui mi raccontava del suo ultimo viaggio chissà dove. Ero pronto per farmi la mia solita doccia rilassante quando Liam mi invia un SMS

 

Liam - Buongiorno Principessa! Tu e i tuoi capelli avete voglia di uscire per accompagnarmi a fare degli acquisti a Manhattan?

 

Se voleva rovinarmi la giornata ci stava riuscendo: Liam conosce benissimo il mio rapporto conflittuale con i miei capelli, motivo per cui non c’è assolutamente bisogno di rincarare la dose già di prima mattina, momento della giornata in cui sono decisamente irritabile.

Harry - Sai benissimo quanto mi stai sul cazzo quando fai lo spiritoso. Quasi quasi ci vai da solo.
Liam - Eddai, non essere permaloso. Sto entrando in metro ora, ci vediamo tra cinque minuti. Ciao!

E per fortuna che volevo farmi una doccia rilassante.

 

*****

 

Sono una persona estremamente abitudinaria; quando qualcuno (Liam) scompiglia il mio programma per la giornata potrei diventare capace di uccidere, motivo per cui lo stavo guardando truce da quando eravamo usciti di casa, mentre lui continuava beato a non fregarsene. E fortuna che è il membro più timido del nostro gruppo eh!
In ogni caso, dopo aver annuito in maniera fredda alla sua ennesima cazzata nell’arco di cinque minuti, avrei dovuto capire che la giornata avrebbe preso una piega decisamente insolita (per non dire di merda).
Al di là delle foto che avevo scattato assieme alle persone che mi stavano fermando mentre provavo a camminare senza inciampare da un negozio all’altro, la mia attenzione venne catturata da una ragazza piuttosto singolare che incedeva verso di me con un cipiglio arcigno; sembrava quasi che stesse provando una qualche posa da film, mentre camminava ancheggiando in maniera prorompente, quasi come se credesse di stare in una passerella.
Lo sguardo languido che mi lanciò mi fece ridere: forse voleva essere un’espressione sexy ma il risultato era semplicemente una specie di sguardo da cerbiatta con la palpebra calata, che la faceva assomigliare molto di più ad un’adolescente che si è svegliata dopo aver dormito soltanto per due ore.
Aveva i capelli lunghissimi e biondi e gli occhi viola: avete capito benissimo, aveva degli occhi viola, probabilmente grazie all’utilizzo di lenti a contatto colorate. La bocca era arricciata e appena socchiusa, quasi come a voler mostrare sotto quei suoi denti bianchissimi (probabilmente li aveva lavati la mattina con la candeggina o qualche altro sciogli calcare per il bagno).
Nel complesso era più finta di una banconota da due dollari: istintivamente l’unica emozione che suscitava in me quella vista era assolutamente quella di una ragazza fintamente ordinaria, una che adora stare al centro dell’attenzione ma senza richiederlo apertamente, una ragazza così ordinaria da voler essere definita straordinaria in virtù di non si sa bene cosa. Trattenni a stento una risata (mentre Liam borbottava un perentorio ma che cazz!? accanto a me) e pregai qualsiasi divinità conosciuta che non volesse farsi una foto con me perché in quel caso probabilmente le sarei scoppiato a ridere in faccia e avrei perso qualsiasi dignità e decoro.
Mi guardò mentre mi camminava incontro, senza abbassare lo sguardo, anzi accennando un’espressione di colei che chiaramente si aspetta di essere salutata per prima: ma se neanche so chi sei, perché dovrei salutarti???
Nel momento in cui io e Liam continuammo a camminare non curandoci di lei, con la coda dell’occhio la vidi fermarsi e sbattere il piede per terra, prima di schiarirsi la voce per attirare la mia attenzione; piano che fallì miseramente, perché né io né il mio amico avevamo intenzione di stare ad assecondare il suo delirio.
“Eh no!” esclamò, con una voce che sembrava volesse cantare. Anzi probabilmente stava cercando di intonare un qualche tipo di canzone mentre cominciava a vomitare una serie confusa di parole. “Non è così che dovrebbe andare cari miei. Di solito voi vi fermate, mi notate, mi salutate e mi chiedete come mi chiamo!!” snocciolò tutto d’un fiato in una specie di nenia che di melodioso aveva assai poco.
La reazione di Liam fu quella di alzare un sopracciglio in maniera istintiva, mentre io mi guardavo intorno per capire se si stesse trattando di uno scherzo di pessimo gusto organizzato dagli altri membri della band.
“Comunque visto che non avete intenzione di seguire la scaletta, comincio io, almeno possiamo dire di essere persone originali; io sono Hope Faith Destiny Tempest Smith, e voi siete famosi ma io farò finta di non sapere chi siete così posso sembrare la ragazza acqua e sapone che vien dalla campagna in sul calar del sole col suo fascio dell’erba e che reca in man un mazzolin di rose e di viole”
A quel punto la nostra espressione era probabilmente la stessa: doveva trattarsi di uno scherzo perché altrimenti non si spiegava come Hope Faith Destiny Tempest Smith avesse deciso di palesarsi a noi in quel preciso istante e in quel modo così peculiare.
“Ah” borbottai io, cercando di divincolarmi da quella conversazione il più in fretta possibile: probabilmente Liam mi avrebbe preso per il culo per il resto dell’eternità se le avessi dato corda.
“Dove stai andando tu bel morettino dagli occhi di ghiaccio! Non mi hai ancora detto come ti chiami!! Non dovrei essere io a condurre questa conversazione: di solito sei tu che vieni da me e mi guardi con i tuoi sguardi intensi che sprigionano sesso per dirmi che ti attizzo e che vorresti possedermi sul muro e io ti dico che puoi anche andare a farti fottere dal cane! Non puoi non rispettare decenni di convenzioni sociali che oramai sono date per scontate!”
Il mio sguardo da incredulo passò ad allibito nell’arco di un secondo: Liam invece mi stava già rinominando sul suo cellulare (che avrei tirato dalla finestra dell’ultimo piano dell’Empire State Building molto presto) morettino dagli occhi di ghiaccio.
“Non so che cosa dire, veramente” borbottai confuso.
“Infatti, lo so benissimo che non lo sai, sei solo un puttaniere… Addio Harry Styles, non posso permettere anche a te di spezzarmi il cuore, ne ho già passate troppe.” e con un movimento scattoso della testa mosse la sua chioma fluente prima di girarsi e andarsene via quasi a passo di danza.
“Insomma vuoi possedere Hope Qualcosa Stocazzo Smith sul muro eh?” rincarò la dose Liam, dandomi una gomitata nelle costole.
“Non ci provare neppure.”



ANGOLO AUTORE: Non so precisamente da dove mi sia uscito questa specie di delirio; la prima istruzione per l'uso è che se non siete persone che si prendono poco sul serio o siete ficcynare convinte sul pairing HarryxHope, questa non è la fan fiction che fa per voi. 
Venendo alla storia, questo è il primo incontro (a cui ne seguiranno degli altri) tra Harry e Hope Faith ecc... Smith, e come potete vedere, non è andata assolutamente secondo i piani. Non so che altro scrivere per ora perchè questo è il primo capitolo; semplicemente stay tuned per i prossimi aggiornamenti!

  
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