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Autore: Zoey Charlotte Baston    17/03/2017    1 recensioni
Non dimenticare l'infanzia, in cui ridevi giocando e immaginando mondi fantastici, che i grandi non riusciuvano proprio a capire, l'infanzia con le paure sempre in aguato.
Non dimenticare l'adolescenza, con le uscite con gli amici, gli amori, le emozioni troppo forti e confuse, il mondo sempre contro di te, che eri alla ricerca di qualcuno che ti capisse.
Non dimenticare l'età adulta, con le responsabilità, il lavoro, la voglia di tornare giovane, mentre vedi i tuoi figli crescere e fare i tuoi stessi errori e vorresti che non fosse così, mentre la vita scorre e gli anni passano.
Non dimenticare nulla.
Non dimenticare la tua storia.
|Isaac × OC| |Scott × Allison, Stiles × Lydia, Liam × Hayden, Derek × OC| |Accenni Stiles × Malia, Jackson × Lydia|
|AVVERTENZE: Allison è viva| |Non tiene conto degli eventi delle stagioni 5 e 6|
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Yes, I Trust




A Noah non era mai dispiaciuto il parlottio continuo solitamente presente alle festicciole fatte in casa, ma in quel momento lo trovava particolarmente irritante: Sua moglie era da sola in un letto d'ospedale e lui festeggiava insieme ai pochi parenti della donna e molte altre persone, che tra l'altro non aveva mai visto.
Avrebbe dovuto essere più categorico mentre diceva alla moglie che non sarebbe andato, ma del resto lo faceva per lei, che glielo aveva chiesto con tanto insistenza, utilizzando come scusa un "così fai gli auguri anche da parte mia", per i bambini, che in quel momento avevano proprio bisogno di una distrazione, e per Bruce, che infondo non aveva colpe né per quello che stava succedendo a Claudia né per la voglia di salutarlo per bene dei suoi genitori.
Era a casa Lieber da ormai mezz'ora, quando il ventenne riuscì a svincolarsi dell'attenzione di alcune prozie per dirigersi all'uomo, abbracciarlo e salutarlo calorosamente.
-Zio! Che bello vederti, come stai?- Il ragazzo dai mossi capelli castani gli rivolse un grosso sorriso, che a Noah non poté che ricordare quello dei figli, quindi gli sorrise di rimando, anche se più lievemente.
-Sto bene, grazie Bruce. Di nuovo congratulazioni! Un posto alla NASA alla tua età... Sono sicuro che farai velocemente carriera.- Lui si dondolò leggermente sulle punte, borbottando un veloce grazie e coprendosi parte del viso con il braccio, nella speranza non si vedessero le guance imporporate.
-Lo spero proprio... Come sta zia? Non sono riuscito a passare a trovarla, vorrei farlo prima di partire però.- Disse con più disinvoltura possibile, sperando di non rattristire lo zio. Fortunatamente l'uomo sembrò, al contrario delle aspettative, sollevato da questa domanda, che faceva intendere che qualcuno della famiglia di Claudia si preoccupava ancora di lei.
-Tira avanti, ma credo non sia la cosa migliore parlarne in questo momento, infondo siamo qui per te. Come va con il tuo ragazzo? Stephen, giusto?- Lo sguardo di Bruce si spense leggermente, quindi si portò la mano sinistra alla bocca, mordicchiandosi l'unghia.
-Ah, sì, Stephen... Mi ha lasciato, una settimana fa circa... Ha detto che sono troppo intelligente per lui e che quando parliamo non mi riesce a stare dietro... Non è neanche il primo ragazzo a mollarmi per questo motivo.- Noah annuì, in segno di comprensione e gli strinse leggermente la spalla. Lui sembrava proprio non rendersene conto, ma capitava molto spesso che chi ascoltava i discorsi del ragazzo non comprendesse a pieno le sue parole. Il giovane poteva tranquillamente essere definito un genio, saltando meno anni scolastici rispetto a quelli con cui avrebbe potuto effettivamente farlo, si era laureato a soli diciotto anni e adesso era diventato un ricercatore per l'ente dedito al programma spaziale più conosciuto al mondo, perciò non c'era minimamente da stupirsi se si rimaneva perplessi da una sua affermazione.
-Vedrai che troverai qualcun'altro appena ti sarai sistemato, lo sai che ormai qui a Beacon Hills ci sono per lo più ragazzini ignoranti e con zero voglia di fare.- Provò a consolarlo, ma nonostante fossero tutti lì per lui sembrava che Bruce proprio non ne volesse sapere di mantenere l'attenzione su di sé, infatti esclamò: -A proposito di ragazzini... Dove sono gli scriccioli? Non li ho ancora salutati.- Si guardò attorno, alla ricerca dei cuginetti: Li adorava. Per undici anni lui era stato l'unico bambino della famiglia e da quando erano nati Stiles ed Alex sentiva il bisogno di essere uno dei loro punti di riferimento ed ormai poteva dire non solo di esserci riuscito, ma anche che gli somigliavano.
-Tua madre li ha mandati fuori a giocare.- -E... Come stanno prendendo la situazione di zia?- Noah scosse la testa, passandosi una mano sul volto, quindi, conoscendo bene la curiosità del nipote, che prendeva sempre il sopravvento, gli fece cenno di seguirlo in cucina, dove potevano parlare lontani da orecchie indiscrete.
-Stanno reagendo in modi piuttosto diversi... Stiles sembra ignorare di proposito la gravità della malattia. Sta il più possibile con Scott, e i pomeriggi non vede l'ora di andare a trovare Claudia per raccontarle quello che ha fatto durante la giornata, a cosa ha giocato, gli allenamenti con il suo amichetto per la lacrosse o anche quanto è bella una bambina della classe, Lydia.
Alex invece è tutta una contraddizioni. Prima non vuole andare in ospedale, poi non se ne vuole andare. Vuole vedere la madre ma ogni volta piange e tiene le distanze e, tanto per complicare le cose, ha deciso che se ne vuole andare. Credo che l'unica cosa che abbia capito è che non vuole che sua madre muoia, sta cercando di scappare ma in modo diverso rispetto a quello del fratello... Sto meditando di portarla da uno psicologo... Gestisco Stiles molto più facilmente, è un maschio, lo capisco sicuramente meglio.- Raccontò. Bruce sembrava dispiaciuto, ma era evidente che la sua mente già viaggiava ed aveva avuto un'illuminazione nel bel mezzo del discorso.
-Alex... Se ne vuole andare? Se vuoi potrebbe venire con me, posticipo la partenza e può restare a Washington finché non se la sentirà di tornare a casa.- Una maschera di preoccupazione comparve sul volto dell'uomo, quindi il castano continuò: -Possiamo negarlo quanto vogliamo zio, ma la zia sta morendo e i gemelli stanno male, come Stiles ha bisogno di vivere la sua routine normalmente Alex ha bisogno di allontanarsi da tutto questo. Non mi dispiacerebbe occuparmi di lei, te avresti una preoccupazione in meno e lei potrebbe rilassarsi un po'. Ti fidi di me?- Al vice sceriffo mancò il fiato.
A suo nipote in così poco tempo era venuto in mente un'idea che sembrava fin troppo insensata e avventata, ma sicuramente la più giusta che gli potesse venire.
Ed era tentato di dire di no, perché nessuno poteva allontanarlo da nessuno dei suoi bambini.
Ma Noah voleva più di tutto che fossero felici.
-Sì, mi fido.-



MY SPACE!

Ciao :3
Allora, sarò molto veloce... In questo capitolo ho introdotto un attimo un personaggio, Bruce, che magari si vedrà altre volte, con lo scopo prinpale di rimettere al posto giusto qualche tassello sulla storia di Alex, e credo sia giusto mostrarvi anche il volto di questo avvenente ventenne omosessuale ^-^

Bruce Lieber:




 

Beh... A Martedì ^-^
Baci
;*
Zoey
   
 
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