Solo in quegli ultimi tempi Naruto si era accorto dell'ancestrale importanza di bussare. Era una pratica nata l'instante dopo che la prima porta della Storia vide la luce e da allora, simboleggiava rispetto e cortesia, la tacita richiesta di entrare disarmati in territorio altrui. Ognuno, poi, aveva un modo del tutto personale di bussare: c'era chi sfondava la porta come Sakura o Tsunade, chi picchiettava sommessamente come Hinata, chi lasciava fluire alle nocche lo "Spirito della Gioventù" come Rock Lee o Maito Gai. Spesso riusciva perfino a capire chi si trovasse al di là della porta ancor prima che si palesasse del tutto e non riusciva a non chiedersi come fosse solito bussare lui. Sicuramente, conoscendosi, produceva un suono esuberante e scomposto, ma di certo originale.

Nella sua novella attività di Hokage, Naruto era riuscito a sperimentare una gamma di suoni in parte del tutto ignoti per un sopravvissuto dal campo di battaglia e tra questi primeggiava sicuramente l'antichissima e di tutto rispetto Sacra Arte del Bussare.

In quel momento, in quel preciso istante, fu pienamente consapevole che non avrebbe mai più apprezzato così tanto quei tocchi secchi alla porta in tutta la sua vita.

-Naruto? Posso entrare?-

Kakashi attese con pazienza una manciata di secondi, ignorando distrattamente vari rumori provenienti dalla stanza: riuscì a sentire il cigolio della poltrona, vari fogli che sembravano lanciati a destra e manca, dei colpi al tavolo. Relegò come allucinazione uditiva la convinzione di aver sentito anche dei sussurri.

Non appena gli fu concesso, spalancò l'uscio in ciliegio verniciato di fresco, prima di trovarsi di fronte il volto sorridente del suo biondo allievo. Ogni volta che vedeva quegli occhi brillanti, Kakashi, per quanto diversi, non riusciva in alcun modo a non rivedere lo sguardo caldo e comprensivo del Lampo Giallo di Konoha e spesso aveva sperato che Minato potesse ancora vegliare su tutti loro, anche se aveva già dimostrato di fare.

Aspetta, perchè Naruto sembra tremare?

-Ohayo, Sensei!- proferì subito il Settimo Hokage con un tono ridicolmente alto, per chi non lo conoscesse abbastanza, e con le braccia spalancate a sorreggersi contro la grande scrivania centrale. Alle sue spalle, tutta la Nuova Konoha che splendeva nella luce della tarda mattinata.

-Buongiorno, Naruto. Sono venuto per discutere per il nuovo programma di allenamento delle reclute- il figlio della Zanna Bianca manteneva costantemente una discrezione, una delicatezza, una compostezza invidiabile.

" Ah, i denti!" Kakashi non riuscì a cogliere quel sussurro che Naruto sembrava rivolgere alla scrivania?

"Cosa?"

"Aaah, sono felice di vederti!" il biondo sobbalzò, cercando di sedersi più dritto e portandosi il braccio fasciato alla nuca.

"Si, anche io. Possiamo passare al programma?"

D'accordo che ormai avrebbe dovuto essere abituato alle infinite stranezze del suo giovane allievo, ma quello sembrava determinato a stupirlo in continuazione. A scioccarlo, forse.

"Eh? Ah, s,si"

Ma che diavolo ha? Sembra tarantolato.

"Naruto sei sicuro di stare bene? Sembri pallido."

E sudato.

"Perfettamente! E' magnifico!" gli urlò praticamente in viso e Kakashi ringraziò per un istante il coprifronte e la maschera che gli nascondevano quasi tutto il volto, altrimenti avrebbe tradito l'espressione stupita che non riuscì a trattenere.

"D'accordo. Dobbiamo formare i nuovi team a seconda delle capacità degli allievi che, se posso dire, promettono bene" l'unico occhio libero continuava a scrutare di sottecchi l'umo dall'altra parte della scrivania.

"Si, bene, bene. Molto bene."

"Uhn. Vuoi vedere i dossier?"

Il biondo afferrò con urgenza il colletto della felpa arancione, cercando in qualche modo un appiglio per l'aria. Sembrò ricordarsi di avere un ospite solo dopo qualche secondo, puntando le vacue iridi nell'occhio scoperto dell'altro.

"Eeeeh?"

Kakashi si accomodò meglio sulla poltrona e puntò i gomiti sulla superficie in legno. Si sforzò di non sorridere, non che ce ne fosse bisogno.

"Dicevo che sarebbe bello costruire un monumento in tuo onore."

Doveva trattenere le risate alla vista di come il suo ex allievo tentava di aggrapparsi a quelle poche briciole di autocontrollo che credeva d'avere ancora. Era estremamente divertente vederlo annaspare per un po' d'ossigeno cercando di non tradire il respiro corto.

"Che ne pensi di un'enorme ciotola di Ramen? Magari tutta d'oro. Buttiamo giù un paio di palazzi in centro e ci piazziamo la statua su un piedistallo alto qualche metro. Ovviamente faremo incidere sul bordo "La colazione degli Eroi". Eh, che ne pensi?"

Kakashi continuò ad incalzare senza pietà, cercando di ottenere qualche risposta dall'Hokage. Se solo non avesse corso il rischio di essere visto dall'intera Konoha avrebbe persino improvvisato uno striptease lì sulla scrivania.

Maledizione, se avesse saputo che la giornata sarebbe stata così divertente, sarebbe tornato più spesso in quell'ufficio.

"Rallenta" sussurrò solo Naruto, annaspando come un pesce fuori dall'acqua.

"Come? Non ti piace l'idea? Ne vuoi uno a forma di gigantesca Volpe? Kurama apprezzerebbe."

Proprio la Volpe, in quel momento, si sarebbe meritata un monumento enorme, in platino e avorio, altro che.

Kakashi si augurò che l'avesse sentito, giusto per portargli un po' di conforto, ma avrebbe dato qualsiasi cosa per poterla incontrare e vedere il suo volto in questi istanti di pura follia.

Quante ne devi sopportare, eh?

" Allora facciamo così, ne parlo con Shikamaru e vediamo di metter su qualcosa. Poi tu potresti venire a vedere."

Provò una sadica soddisfazione nel marcare volutamente su quella parola, facendola risuonare nell'intera stanza soleggiata.

" Si, si, vengo" borbottò l'altro, completamente sfasato.

Kakashi a quel punto, si alzò, allontanandosi con un po' troppa fretta da quella scrivania, rendendosi conto di aver abusato abbastanza di quella situazione per puro divertimento. Lasciò comunque i dossier che aveva portato sul bordo del tavolo chiaro, che conosceva così bene, sperando che Naruto li avrebbe visionati in un altro momento.

Non appena si sarà ripreso.

Magari chissà qualcuno avrebbe potuto aiutarlo in quell'impresa, magari qualcuno che aveva sentito un po' meglio la conversazione, per quanto impegnato.

Si fermò un momento sulla soglia.

"Io vado, Naruto, magari ripasso più tardi. Ah, e salutami tanto Sasuke, non appena lo vedi"

Pensò solo, mentre ritirava il cenno della mano e accostava la porta, che Jiraya sarebbe morto dalle risate a sentire quella storia.

Dopotutto, Paradiso della Pomiciata docet.

Non appena Naruto sentì l'inconfondibile scatto sommesso della serratura lasciò andare un lungo sospiro spezzato. Era così felice di non doversi più trannere.

Una chioma mora spuntò da sotto la scrivania, afferrandogli l'orlo della felpa e portando lascive le mani sotto di essa.

"Secondo te se n'è accorto?"

Due iridi scure puntarono quelle zaffiriche del biondo, mentre liberava, con gran disapunto dell'altro, le labbra.

"Tsk, figurati. Ora zitto."

Sapevano benissimo entrambi che Kakashi se n'era accorto, ma d'altronde lui s'era sempre accorto di tutto, ancor prima che lo facessero loro. I loro matrimoni, i loro ruoli erano sani e salvi, ma avrebbero pensato a tutto più tardi.

Prima dovevano finire di rovinarsi a vicenda, una volta ancora.