È una fiction piuttosto breve e senza pretese. La prima che scrivo di questo genere, quindi abbiate tanta, tanta pazienza.
Purtroppo per me i personaggi non sono di mia invenzione, ma appartengono a J.K. Rowling.
Detto ciò, buona lettura.
Occhio
Indiscreto
Con un sorriso stiracchiato si sgranchì le spalle, sentendo scivolare via tutta la stanchezza dalle ossa. Accanto alla finestra, Mirtilla lo guardava ammirata. – Un po’ di riposo ci voleva proprio- le sussurrò con un ghigno. Il fantasma sussultò e gli sorrise imbarazzata di ricambio. Non era di certo un segreto l’attrazione che Mirtilla provava per Potter. In verità per un po’ tutti i bei ragazzi della scuola, ma per Potter in particolare. Era diventata un’abitudine fissa recarsi nel bagno dei prefetti per osservarlo fare il bagno e magari scambiarci due parole.
Il ragazzo si immerse per l’ennesima volta, nuotando sotto la superficie dell’acqua. Quando vi riemerse udì immediatamente qualcosa di strano. Si girò fulmineo verso la porta e vide la maniglia abbassarsi. Imprecò mentalmente e si diede dello stupido per essersi, di nuovo, dimenticato di chiudere la porta a chiave. Se ne scordava facilmente dato che a quell’ora, in genere, non ci veniva mai nessuno. Quella volta invece la sfortuna doveva essere dalla sua parte.
“Merda, merda, merda” pensò irrigidendosi e osservando preoccupato la porta aprirsi. Una figura alta, slanciata ed elegante vi entrò in fretta, senza badare a nulla, nemmeno a lui.
“Merda” si ripetè solenne quando si rese conto che il nuovo arrivato era niente di meno che Draco Malfoy. Gettò la testa all’indietro e sibilò – Ma perchè tra tutti, proprio lui? Il peggiore? Il più stronzo?-. Malfoy intanto si era avvicinato alla vasca con noncuranza, senza notarlo. Doveva essere assorto in chissà quali pensieri, per non vederlo. Si slacciò la cravatta verde e argento e finalmente abbassò lo sguardo sulla vasca piena e schiumante. Si bloccò di colpo. La percorse tutta con lo sguardo, per giungere a trafiggere il moro. Harry vide la sua espressione corrucciarsi all’istante. – Potter?!- esclamò allibito. Harry sbuffò contro la sua incredibile sfortuna cosmica e nuotò fino al bordo della vasca dove si trovava il serpeverde. – Malfoy...- lo salutò freddo. Odiava guardarlo dal basso verso l’alto, sapeva che Draco invece ne godeva. – Potter, che diamine ci fai tu qui?- esclamò il biondino con gli occhi ridotte a fessure. – Mi sto facendo il bagno, a te cosa sembra?- gli rispose acido il moro, sogghignando. I due si sfidarono con lo sguardo per alcuni interminabili secondi. Mirtilla, che si era appostata sul soffitto per godersi meglio la scena, li fissava incuriosita. Qualcosa le diceva che ci sarebbe stato da divertirsi.
Malfoy riprese in fretta il controllo
di se e sorrise in
modo ben poco rassicurante. Harry venne scosso da un brivido. Tra tutti
il
peggiore da incontrare in quel posto era proprio Malfoy. Se gli altri
prefetti
avrebbero anche potuto chiudere un occhio, lui no di certo. Non si
sarebbe mai
lasciato scappare un’occasione come quella per punirlo o
umiliarlo.
- Potter, Potter, Potter...- disse acido e sarcastico -...tu
lo sai che questo è il bagno dei prefetti, vero? E da quanto
mi risulta, tu non
lo sei. Ergo, non dovresti essere qui. Lo sai?-. “Certo che
lo so, brutto
idiota” fu tentato di rispondere il moro dagli occhi
smeraldini, ma si
trattenne mordendosi la lingua. – Si- mormorò
senza distogliere lo sguardo. –
Già- sospirò il biondo –
Dovrò punirti, temo. È una cosa che mi dispiace
moltissimo, ma vedi...io sono un
prefetto,ed è mio compito punire...-. Fece una lunga pausa
di sospensione,per
poi concludere - ...le brutte teste di cazzo come te-. Che finezza. Ad
Harry
venne quasi da ridere. Draco che usava un turpiloquio del genere lo
faceva
impazzire dalla voglia di ridere. Lui, che era sempre così
perfetto, elegante e
sottile, che si lasciava andare a certi commenti. Uno spasso. Comunque
doveva
essere davvero piuttosto turbato per farlo.
Il Serpeverde gonfiò leggermente il petto e alzò
il mento,
aristocratico. – Data la mia enorme magniloquenza...-
iniziò altezzoso. Ok, se
prima Harry stava per scoppiargli a ridere in faccia, ora aveva
l’insana
tentazione di spaccargliela. Detesta quel suo modo di fare altezzoso e
arrogante. -...ho deciso che ti toglierò solamente
cinquan....- ma venne
interrotto dal moro, che indicò un punto sopra la sua spalla
ed esclamò –
Malfoy! Che cos’è quella?-. Il biondo
voltò all’istante il capo sulla spalla, e
un secondo dopo avvertì la mano umida di Potter stringersi
attorno al suo
polso. Lo guardò allibito e allucinato, ma non ebbe il tempo
di dire o fare
nulla. Si sentì tirare inesorabilmente verso la vasca.
– Potter!- urlò
precipitando in acqua. Intercettò il ghigno divertito e
vagamente sadico del
moro giusto un attimo prima di entrare nella vasca.
Boccheggiò e riemerse, ricoperto di schiuma.
Sputò fuori una
buona quantità di acqua e sapone, e si tolse i capelli
bagnati dal viso. Un
viso che parlava chiaramente,e urlava : Sangue.
Potter se la stava ridendo di gusto a qualche metro da lui.
Lo avrebbe ucciso, era una questione di minuti. Era completamente
fradicio,
ancora vestito e mezzo annegato. – Potter...-
sibilò oltraggiato e pericoloso –
Ti ammazzo-. Il grifondoro sorrise con naturalezza, scrollando le
spalle
nude. –
Certo, come no...- esclamò
ancora ridacchiando. Ok, questo era davvero troppo. Il serpeverde,
sebbene
impacciato dai vestiti, si avventò sul ragazzo. Lo
colpì con un pugno diritto
allo zigomo, che scricchiolò sinistramente sotto le sue
nocche. Harry rimase
per qualche secondo immobile, stupito. Ma la reazione non si fece
attendere.
Con uno scatto fulmineo gli tirò una ginocchiata al ventre,
anche se essendo
sott’acqua non poteva calcolare perfettamente la mira.
Iniziarono quindi una
scazzottata come si doveva, fatta di pugni, calci e tentativi di
annegamento.
Certo, era meno violenta del solito, ma comunque non pacifica.
Mirtilla,
dall’alto del lampadario, iniziò a preoccuparsi.
Dannazione, era venuta per
vedere uno spettacolo, non una rissa! Non che non fosse eccitante
vedere i suoi
due amati litigare, ma potevano fare di meglio, ecco. Perciò
scese rapida e si buttò
in mezzo a loro, gelandoli all’istante. – Basta!-
gridò ma non riuscì a
dividerli se non per qualche istante. Furibonda, iniziò ad
urlare a squarcia
gola, così forte da costringere i due ragazzi a smettere di
picchiarsi per
tapparsi le orecchie. Quando fu soddisfatta, si ritappò la
bocca. – Mirtilla,
maledizione, volevi renderci sordi per il resto della nostra vita?-
esplose
rabbioso Harry, con una tempia sanguinante. Draco, con il labbro rotto,
sbuffò
altrettanto adirato. – Ciao Mirtilla- la salutò
altezzoso. – Ciao, Draco caro-
mormorò lei languida. – Non sapevo vi
conosceste...- disse Harry allontanandosi
di qualche metro dal biondo. Draco scrollò le spalle e si
avvicinò al bordo
della vasca opposta. Mentre si svestiva, poichè tanto a quel
punto non c’era
più nulla da fare, spiegò – Ci siamo
visti ogni tanto-. Lanciò un’occhiata di
ammonimento al fantasma, che però Harry non colse.
– Anche tu comunque la
conosci, e bene direi, se ci fai il bagno assieme- disse malizioso il
serpeverde. – Oh, si, io e Harry ci conosciamo da un sacco di
anni!- rispose
allegra Mirtilla, tornando sul davanzale. – Mirtilla, dacci
un taglio- sussurrò
il moro a disagio. Con la coda dell’occhio osservava Draco
spogliarsi, e non
potè fare a meno di notare che aveva un che si affascinante,
quello stupido
borioso serpeverde. Rimasto completamente nudo, Draco si
appoggiò con la
schiena al bordo e si puntellò con i gomiti.
Spostò lo sguardo chiaro su Harry,
come se attendesse qualcosa. Dato che dal moro non venivano segni di
vita, sbuffò arrogante
– Allora?-. –Allora cosa?- domandò
Harry, senza comprendere. Il biondino alzò gli occhi al
cielo –Avanti, vattene.
Devo fare il bagno-. Harry contrasse la mascella. – E
perchè dovrei andarmene
proprio io? C’ero prima io, furetto-. Draco voltò
il capo verso di lui con
un’espressione omicida. – Perchè- gli
spiegò con calma – Tu non dovresti essere
qui. Io sono un prefetto, questo è il bagno dei prefetti. Tu
invece non lo sei.
Capisci o vuoi che ti faccia un disegnino?-. Harry si immerse e
nuotò per
qualche secondo. Quando riemerse esclamò – Io non
me ne vado, Malfoy. Se vuoi
tornatene più tardi-. Il biondo stava per controbattere
qualcosa, ma intervenne
opportunamente Mirtilla, voce della ragione. – Guardate che
la vasca è grande,
potete farvi il bagno entrambi senza darvi fastidio-. I due ragazzi si
scambiarono una fugace occhiata, per poi convenire che Mirtilla aveva
ragione,
per una volta. Potevano stare lì entrambi senza uccidersi a
vicenda. Harry
nuotò fino al bordo e si issò di qualche
centimetro per afferrare la bacchetta,
lasciata sul pavimento. Nel farlo riemerse dalla superficie
dell’acqua fino
alle cosce, mostrando il suo fisico perfetto e allenato dai tanti
allenamenti
di Quidditch. Draco lo fissò con gli occhi sgranati. Ok,
bisognava ammetterlo,
Potter era bello. Non bello in senso canonico. Draco era bello in senso
classico del termine: biondo, occhi chiari, andatura elegante e sorriso
malizioso. Ma nemmeno Harry era da buttare via, si disse, soprattutto
se nudo.
Aveva la pelle ambrata e per una volta i capelli bagnati gli stavano
decentemente sulla testa, ovviamente vuota. E poi aveva un modo di
muoversi
sensuale e intrigante, sebbene non levigato dall’esperienza.
E dannazione, a
quanto poteva vedere aveva anche un gran bel sedere.
A giudicare dalla rumorosa inspirazione di Mirtilla, anche
lei doveva pensarla alla stessa maniera. Harry ritornò in
acqua, e senza
neppure guardarla esclamò
un secco
–Mirtilla...- di avvertimento. –Scusa-
mormorò lei arrossendo. Qualcosa diceva
a Draco che quella doveva essere una scena piuttosto comune per loro.
Si
stiracchiò e mentre Potter si medicava la ferita, chiese
– Immagino sia inutile
chiederti chi ti abbia dato la parola d’ordine per venire
qua-. Harry gli
lanciò un’occhiata di striscio, soffermandosi sul
collo candido e teso
all’indietro del ragazzo. Il cuore tanto impavido del
grifondoro perse un
battito. – Appunto- sospirò concentrandosi sul
proprio lavoro. – Da quanto
tempo vieni qui?- indagò ancora il biondo, ma non con stizza
o arroganza. Sembrava
normale. Umano. – Uhm...- meditò il moro
appoggiando la bacchetta sul pavimento
– Dal quarto anno. È stato Cedric il primo a dirmi
di venire qua-. Dracò nuotò
un po’ avanti e indietro, mettendo in mostra i muscoli
sottili ma marcati. –
Cedric, già- disse dopo qualche minuto. – Vi
conoscevate piuttosto bene,
suppongo- insinuò altero biondo. Harry annuì vago
– Abbastanza-. Draco gli si
fece vicino e malizioso domandò – Vi conoscevate intimamente?-. Draco si sorprese lui
stesso di quella
conversazione. Non sapeva spiegarselo, ma sentiva il desiderio di
conoscere
meglio Potter, di indagare nella sua vita personale. E se un Malfoy
voleva
qualcosa, se la prendeva, diamine!
Si godette appieno la faccia inizialmente sbigottita e poi
imbarazzata del moro. Era...eccitante, a modo suo. –
In...intimamente?-
balbettò il ragazzo, incredulo. Per una frazione di secondo
Draco pensò di aver
fatto centro, che il piccolo Harry e il bellissimo Cedric avessero
davvero
avuto una relazione, anni prima. E per qualche strano motivo si
sentì
attorcigliare le budella. Non aveva mai pensato prima di allora a
Potter come
qualcuno che potesse avere una relazione sessuale. “ Che
spreco” si ritrovò a
pensare, vergognandosi di se stesso. – Si, esatto-
confermò il Serpeverde per
nulla a disagio in quel genere di discorsi. – Cosa? Stai
scherzando?- domandò
incredulo il ragazzo sopravvissuto. – Dio, Malfoy! Stai
parlando di una persone
morta!- lo rimproverò scioccato. – Si, ma
è stato vivo- precisò Draco facendo
qualche bracciata. Tornò a fissare l’espressione
sconvolta di moro, e ogni
dubbio si diramò. – NO!- esclamò Harry
– No,no e no! Io e Cedric non abbiamo
mai avuto una relazione!-. Draco sorrise senza nemmeno rendersene
conto.
L’espressione di Potter non mentiva: stava dicendo la
verità. Anzi, sembrava
davvero turbato per quella insinuazione. – Ok, calmati, non
ti scaldare, Potty.
Potrebbe andarti a fuoco quella bella testolina vuota che ti ritrovi!-
ghignò
sadico. Harry scosse il capo – E tu porta rispetto ai morti,
furetto. E togliti
dalla testa che abbia avuto una storia con Cedric-. Il biondo
scrollò con
grazia le spalle – Va bene, va bene. D’altronde
usciva con quella corvonero,
no? Quella che piaceva pure a te!-. Il grifondoro, inaspettatamente,
negò col
capo –Non esattamente-. Anche lui fece un paio di bracciate,
per raggiungere il
bordo vasca, e poi buttò lì, come se nulla fosse
– Se proprio doveva piacermi
qualcuno tra loro, sarebbe stato Cedric, non Cho-. Draco
spalancò la bocca.
Aveva fatto centro. Harry era gay. Oh,si. Gli era già venuto
qualche dubbio in
passato, da come guardava lui e il suo ex, Theo. Ma mai si sarebbe
aspettato
una confessione del genere. Un ghigno ancora più grande si
dipinse sul suo
volto diafano.
Harry si avvicinò a dove aveva lasciato la bacchetta, ma
Draco lo intercettò prima. Gli si fece vicino rapido ma
sensuale, e lo bloccò
contro la parete della vasca. Harry vi aderì con la schiena
e lo fissò con gli
occhi sgranati. Gran begli occhioni, doveva ammetterlo. E probabilmente
anche
il moro stava pensando la stessa cosa di quelli del biondo. Il
serpeverde lo
bloccò tra il suo torace e la parete, poggiando una mano per
lato. Lo guardò in
viso divertito e improvvisamente accaldato. Si passò la
lingua, stranamente non
biforcuta, sulle labbra, e si godette il rossore comparire sulle gote
del moro.
Con un movimento lento e calcolato alla perfezione, strusciò
una gamba
sull’erezione di Harry che si stava gradualmente ingrossando.
Il moro si morse
il labbro inferiore, per non gemere. A quel gesto involontariamente
malizioso
Draco sentì un brivido nascere dalla nuca, corrergli lungo
la spina dorsale e
terminare all’inguine. – Ma guarda un
po’...- sibilò sul viso teso del grifondoro
– Qualcuno è eccitato-. Ora, si sarebbe aspettato
un totale imbarazzo da parte
del moro. O un collasso di nervi. Magari anche uno svenimento. Ma non
di certo
quello che avvenne. Harry spalancò gli occhi smeraldini e
afferrò Draco per le
spalle. Con un colpo di reni sovvertì le posioni, premendolo
contro la parete
della vasca e il suo corpo caldo. Dio, non se l’era
aspettato, ma questo era molto
meglio. Gli piaceva il Potter
intraprendente, eccome! Harry si premette su di lui, sorridendo in modo
osceno
e terribilmente eccitante. Come a imitare Draco strisciò la
gamba sull’erezione
ormai del tutto sveglia del biondo, e sorrise. – Non sono il
solo, eh?-
sussurrò sporgendosi sul suo orecchio. Si
strusciò ancora una volta, facendolo
boccheggiare. Dannato, dannatissimo Potter. Era una sfida quella che
voleva?
Perfetto. – è una sfida, Potter?- gli
domandò con voce roca, che lo scosse fin
dentro l’animo. – Ci puoi giurare, Malfoy- rispose
con tono altrettanto
sensuale. Contemporaneamente entrambi mosse il proprio bacino verso
quello
dell’altro, e si incontrarono a metà strada,
strusciando tra loro le erezioni
pulsanti. E tutti e due scappò un gemito sordo. Continuarono
a toccarsi e
accarezzarsi, tra ringhi e ansiti. Infine, frustrato, Harry si
abbassò e lo
baciò sulle labbra socchiuse. Dopo un rapido contatto Draco
infilò le dita
affusolate tra i suoi capelli corvini e lo avvicinò ancora
di più. Harry ghignò
e intrufolò la lingua nella bocca calda e umida del
serpeverde. Si baciarono
intensamente e a lungo, senza sentirsi mai stanchi. Quando si
staccarono per
riprendere fiato, Harry andò a lambire l’orecchi
del biondo, e gli sussurrò –
Baci da Dio...-. Draco ebbe un sussulto all’altezza del
ventre. Sorrise – Ma io
lo sono, Potter-. Non riuscì a dire altro, troppo intento ad
assaporare la
sensazione della lingua ruvida del moro sul proprio orecchio, e poi
lungo il
collo. Intanto il biondo gli accarezzò i fianchi morbidi e
le natiche sode,
facendolo fremere. L’aveva detto che aveva un gran bel
sedere, e al tatto era
ancora meglio.
Harry gli si premette contro con maggior forza, e le
erezioni scivolarono l’una sull’altra nel tentativo
di darsi piacere a vicenda.
Draco inarcò la schiena, reclinando la testa, in una tacita
richiesta di
qualcosa di più. Harry fece per sollevarlo ma si accorse di
una presenza
indiscreta che non doveva essere lì. –
Mirtilla...vai fuori a controllare che
non arrivi nessuno- le sibilò con voce rauca. Il fantasma li
guardava con tanto
d’occhi, e nemmeno rispose alla richiesta del moro. Il moro
si staccò a
malincuore dal collo del biondino per trafiggerla con lo sguardo.
–
Mirtilla...fuori!- esclamò stizzito e impaziente.
– Ma io...- provò a protestare
lei, ma sia nel medesimo istante sia il grifondoro che il serpeverde
gridarono
– Fuori!-. Mogia mogia, e totalmente insoddisfatta, Mirtilla
fu costretta ad
abbandonare lo spettacolo più che interessante.
- La prossima volta posso restare?- domandò Mirtilla
demoralizzata. – No- fu la risposta secca di Harry, che
però non aveva ancora
perso quel maledetto sorriso di pura soddisfazione. Il fantasma
sbuffò e
chiese -Allora
posso almeno sapere...-.
– No, niente dettagli!- ribadì il moro vestendosi
e uscendo con calma. Quando
se ne fu andato Mirtilla incrociò inviperita le braccia al
petto e si guardò
attorno.
- Se vuoi te li racconto io i particolari...- disse
maliziosa e trepidante la sirena del quadro, con un sorriso molto,
molto
inquietante sul viso.
E la domanda qui è: Pecchè???? Non lo so. Mi è venuta così. Boh...