05/06/2009
1 recensioniAnnalisa è una ragazza alta, con i capelli castano chiarissimo e gli occhi azzurri. Ora fa l’hostess in un hotel in California, come era il suo sogno.
E’ sera tardi, e sta rileggendo sul suo notebook vecchi capitoli di storie che da piccola si divertiva a creare, imbarazzandosi davanti ad alcuni capitoli un po’ troppo spinti. E’ cambiata molto in questi anni. C’è molta differenza fra la ragazzina tredicenne di allora e la ragazza venticinquenne di oggi. Ad un certo punto trova questa lettera, e rileggendola si ricorda di un brutto e triste episodio accaduto proprio a quell’età.
“Carissimo stronzo,
ti scrivo per farti capire quanto tu mi abbia fatto male, ma male veramente. Non perché tu non mi abbia voluto bene, non perché mi hai sparlato. Ma perché mi hai presa per il culo per più di due anni.
Ti ricordi quella volta, la prima, che sei venuto a casa mia? Ti ricordi la prima volta che sei venuto a casa mia e siamo stati quattro ore solo a parlare? E’ stata la stessa in cui ci siamo fatti le prime foto, quelle orribili ma spettacolari perché erano le prime. Solo una si salvava, ma neanche tanto. Ti ricordi quella volta che siamo usciti e abbiamo mangiato il gelato sotto la pioggia? Ti ricordi quando io stavo male e tu mi aiutavi? Ti ricordi tutte le volte che abbiamo tirato giù dalla facciata del nostro palazzo dei pezzi di muro? E ti ricordi come Davide e Susy si incazzavano? Ti ricordi tutte le cipolle? Ti ricordi la gita a Gardaland? Ecco, lì io sentivo la tua mancanza. Ora no. Ora sto bene, perché mi sono accorta di quanto tutte queste cose fossero importanti e belle da ricordare solo per me. Sì, solo per me.
Quando mai mi hai dimostrato di volermi veramente bene? Quando mai mi hai veramente voluto bene?”
No. Non è come si può pensare. Non era per un ex che l’aveva fatta soffrire. No. Era per lui, quello che, da ragazzina, definiva il suo migliore amico. Quello che le sparlava alle spalle e riusciva a farle credere che lui non c’entrava niente. Quello a cui lei aveva voluto troppo bene, troppo perché lui non se lo meritava.
Voleva fargli avere quella lettera, ma non sapeva come.
Fu quel giorno che le venne l’idea, nonostante fosse passato un po’ di tempo da quando scriveva. Le venne in mente di scrivere questa storia, e di fargliela avere tramite posta elettronica.
“No, non sono disposta a perdonarlo. Gli ho dato troppe possibilità, ma se l’è giocate tutte. Forse voleva che la nostra amicizia finisse. Ebbene sì, ora è così. E’ finita per sempre”