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Autore: needaname    22/03/2017    1 recensioni
Kappa Kappa, Omega Iota, Eta Epsioln, Sigma Beta e Alpha Beta; cosa hanno in comune?
Semplice, sono confraternite universitarie, della University of South Beacon Hills, prestigiosa università che ogni anno vede arrivare giovani matricole che sognano un futuro radioso, ma che, inevitabilmente, come sa bene chi è già da anni studente, verrà brutalmente schiacciato da estenuanti lezioni ed esami impossibili; perché l'Università è una lotta dura.
E le confraternite lo sanno bene quanto difficile sia sopravvivere, tra esami e lotte a colpi di party.
Perché entrare all'Università è facile, uscirne incolumi è un'impresa titanica.
[Storia senza troppe pretese, in cui tutti sono umani, di vita quotidiana, di amori, esami, tradimenti, cibo take-away, amicizie, party e cose che capitano a tutti] [Beacon Hills è una cittadina universitaria] [alta presenza di OC] [ship con più intrecci di una telenovella]
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Questa sera siamo vincitori

 
-sembrava felice-

Isaac sbuffa un sorriso alle parole di Allison, sedendoglisi accanto, poggiando i palmi al materasso alle sue spalle

-ti da così tanto fastidio?-

-cosa? No, solo…-

-solo che speravi di non doverlo vedere così tanto felice, non subito-

conclude per lei Isaac, lo sguardo rivolto al suolo

-non intendevo questo, sono solo felice anch’io per lui e per me-

soffia in un sorriso sereno Allison, sfiorando il volto del ragazzo, costringendolo a sollevare lo sguardo

-quindi tutte quelle volte che ti ho visto parlare con Malia era solo per Scott?-

annuisce appena Isaac, infossandosi nelle spalle

-e non perché ci stava provando con te?-

-ha una cotta per Scott da mesi-

ed Allison sospira, scuotendo il capo divertita dalla situazione che si è creata

-dovresti dirglielo, conoscendolo da solo non ci arriverebbe mai a capirli certi segnali-

una risata sincera le sfugge dalle labbra, contagiando Isaac che scrolla le spalle

-ci sta già pensando qualcun altro-

-Lydia?-

-Stiles-

ovvio, esclama mentalmente Allison, sporgendosi verso il ragazzo che inclina il capo lateralmente

-sono in buone mani-

ridacchia, catturando le labbra di Isaac in un breve bacio, che l’incessante trillo del cellulare impedisce di rendere più profondo

-dovresti rispondere-

sussurra tra le labbra dischiuse di Allison, che sbuffa, allungando la mano al comodino

-qualcosa non va?-

chiede Isaac, cercando di leggere la reazione della ragazza che stringe le labbra, scorrendo rapida i messaggi, molteplici, che ha ricevuto

-è un numero anonimo-

spiega, lasciando che il compagno poggi il mento contro la sua spalla, osservando le innumerevoli foto che scorrono tra i cristalli liquidi

-sono tutte di ieri sera e della gara-

-sarà solo uno scherzo-

le parole di Allison vengono però rese nulle da un nuovo messaggio, una poesia, seguita dalle parole: “eri bellissima ieri, come sempre”.

Le cinge un braccio attorno alle spalle Isaac, attirandola a sé, stringendola

-va tutto bene-

le mormora, baciandole la nuca, ma è chiaro ad entrambi che quello scherzo, di pessimo gusto, non può essere opera di qualche amico, ma che anzi risulta solo estremamente allarmante.
 

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Stringe tra le mani il cartello d’incoraggiamento Lydia, ondeggiando il braccio a mezz’aria in direzione di Scott che sorride, salutando la tribuna

-non dovreste tifare per le vostre confraternite?-

nasconde una risata mordendosi il labbro Stiles, scuotendo il capo alla domanda di Derek, seduto alla sua sinistra

-tralasciando il fatto che, se proprio dovessi scegliere, tra i Lupi degli Alpha Beta e le Chimere degli Omega Iota tiferei comunque i Lupi, a prescindere da Scott, se in più ci aggiungi che quello lì-

esclama allungando l’indice ad indicare la sagoma di McCall, intento ad eseguire i riscaldamenti che precedono la partita

-è praticamente mio fratello, che vada al diavolo la competizione tra confraternite-

conclude, sorridendo al sopracciglio arcuato di Derek che si limita ad annuire

-ed il cartello era necessario?-

-vuoi scherzare? Che fan saremmo se non ne avessimo uno!-

sbatte le palpebre con ovvietà Stiles, sollevando il cartoncino rosso, le cui scritte gialle, glitterate, risplendono alla luce del pomeriggio

-bite the victory? Seriamente?-

le sopracciglia di Derek sono ormai un prolungamento dell’ironia che pregna le sue parole ed il minore sbuffa, esibendosi in buffe smorfie, sollevando ancora di più il cartellone con fierezza.
La partita, iniziata da ormai venti minuti,  verte in vantaggio per gli Alpha Beta, ma ad ogni punto dei Lupi coincide un punto per le Chimere.
Le racchette si sollevano in aria, i giocatori corrono lungo il campo, inevitabili gli scontri, inevitabile anche l’espulsione di Liam, commentata da un Derek stranamente coinvolto

-deve imparare a gestire la rabbia-

cominciare ad informarsi sui vari sport, si appunta mentalmente Stiles, osservando l’interesse del maggiore.
Lydia, dal suo canto, è più interessata a scrutare ogni reazione di Allison, cercando di capire se stia seguendo i movimenti di Isaac o di Scott, ancora allarmata dalla possibilità che l’amica possa avere dei ripensamenti, ma quando la vede esultare, allungando le braccia in aria, e sorridere in direzione di Isaac, al punto da lui segnato; ogni dubbio che aveva viene dissipato ed applaude serena.
La serenità si trasforma poi in stupore

-hai sbagliato squadra, stiamo tifando per quelli con le magliette rosse-

ironizza Stiles, indicando il campo ad una Sileny incredibilmente euforica, in piedi, le mani sollevate in aria ed un sorriso che le percorre l’intero volto, illuminandole gli occhi, rendendoli meno scuri

-non credo stia tifando per una squadra, ma per qualcuno-

ammicca con un pizzico di malizia Lydia, indicando con un rapido cenno del capo la figura di Theo, deve assottigliare lo sguardo Stiles per poter notare il fugace occhiolino che quest’ultimo rivolge, parzialmente nascosto dietro la visiera, alla bruna che scuote il capo divertita

-ah innamorarsi è inutile, è sopravvalutato, uno spreco di tempo-

la schernisce amichevolmente Stiles, imitandone le esatte parole che per anni l’ha sentita pronunciare, facendo sorridere Lydia ed Allison, e la bruna si limita a sollevare le spalle con innocenza

-è semplicemente una cosa da…amici-

-già, com’ho fatto a dimenticarmi che in tre anni di Greek Week hai sempre fatto il tifo per le Chimere dei Mega Idioti?-

ridacchia Stiles, ignorando la smorfia di Sileny che incrocia le braccia al petto, accavallando le gambe

-infatti, te ne sei dimenticato-

sbuffa, impedendo ad un sorriso di dischiuderle le labbra

-colpa mia, ovvio-

il dibattito tra i due sarebbe potuto durare anche minuti se soltanto l’esultare chiasso degli Alpha Beta presenti tra le tribune e il fischio di fine partita non ne avesse richiamato l’attenzione, devono essersi persi alcuni punti perché i Lupi ne sono usciti vincitori e Scott si sta godendo il suo momento di gloria, sollevato in un trono di mani e braccia dai compagni di squadra.

 -ci vediamo questa sera?-

-certo Lyds-

schiocca al palato Stiles con ovvietà, voltandosi poi verso Derek

-ci sarai?-

-ci vediamo lì-

si limita a rispondergli con un’alzata di spalle, affiancandolo.
 
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La confraternita delle Sigma Beta non è paragonabile ai dormitori delle Kappa Kappa, lo spazio ristretto e la scarsità di fondi la rendo l’equivalente femminile degli Eta Epsiolon, eppure ciò non impedisce la perfetta riuscita di un party in grande stile, con fiumi di alcool, nubi di fumo, musica assordante ed un quantitativo di persone da rendere quasi impossibile camminare.
Si sente stretto in una morsa Stiles, mentre tenta maldestramente di farsi strada verso Derek, placidamente poggiato contro lo stipite della finestra, che da sul piccolo giardino, anch’esso affollato di persone

-tutti per te?-

chiede in un sorriso ironico, alludendo ai due bicchieri che stringe tra le mani e Derek sbuffa vagamente divertito, porgendogliene uno

-hai visto gli altr…-

-DEREK!-

un urlo femminile e due braccia strette attorno al collo del maggiore troncano improvvisamente le parole di Stiles che deve sbattere le palpebre ripetutamente per riuscire a mettere a fuoco il lampo biondo che gli è passato affianco

-è lui? Sei Stiles, vero?-

si rivolge al minore la bionda, allungando la mano al busto di quest’ultimo che la stringe lievemente, annuendo

-piacere, Erica-

sorride solare, ritraendo la mano

-immagino non ti abbia mai parlato di me-

-avrebbe dovuto?-

c’è una punta di acidità nelle parole di Stiles, lo sguardo saetta rapido dalla figura di Erica a Derek che sbuffa, roteando lo sguardo in aria

-sempre il solito-

ridacchia la bionda, scuotendo il capo

-lo conosco dai tempi del liceo, colpa del mio ragazzo-

è un sospiro di sollievo quello che fuoriesce dalle labbra del minore, abilmente camuffato dietro un sorriso

-è bello poterti conoscere, finalmente, sono anni che sento parlare di te-

-anni?-

lo sguardo di Stiles è ora completamente incentrato su Derek che inspira, socchiudendo gli occhi

-è tipo da metà del second…-

-Boyd ti sta cercando-

la interrompe bruscamente il maggiore, indicando un punto indefinito tra la folla

-non credo-

-è laggiù, vai!-

sibila tra i denti, poggiandole le mani alle spalle e spingendola, letteralmente, lontana da loro, ma Erica non ne sembra infastidita, anzi ne è divertita, ridacchia agitando la mano a mezz’aria

-sembra simpatica-

tenta Stiles, roteando il bicchiere tra le dita

-parla, tanto, troppo-

-cos’hai contro chi parla?-

e l’imbronciarsi infantile del minore alle parole di Derek è così fanciullescamente grazioso che non può impedirsi di accorciare la distanza tra i loro volti

-nulla-

soffia, baciandolo prima che possa controbattere con qualche commento sarcastico.
 

~~~~
 

-da quant’è che escono insieme?-

-chi?-

il braccio di Malia gli sfiora la nuca, costringendolo a voltarsi per poterne seguire l’invisibile linea

-ah…da una settimana-

ma l’incredulità che plasma il volto della ragazza è tale che Scott si sforza di seguirne meglio l’indicazione, riuscendo finalmente ad intuire a chi fosse riferita la domanda

-non credo escano insieme-

biascica, più a sé stesso che a Malia, cercando di capire quando, esattamente, Sileny sia diventata tipo da relazione e quando, di preciso, lo sia diventato anche Theo

-sono buffi-

sorride la mora, scrollando le spalle con indifferenza, e Scott annuisce appena, tornando a concentrare lo sguardo alla ragazza

-ho sentito che avete vinto-

-anche voi avete fatto un buon punteggio, sarei venuto a vedervi, ma-

-dovevi giocare-

-già-

un sorriso sghembo dischiude le labbra di Scott che cerca, con scarsi risultati, di ignorare quanto la luce lunare renda gli occhi di Malia ancora più belli, ancora più ammalianti, non sa di preciso quando i pensieri sono cominciati, sa solo che, un pomeriggio, si è accorto di pensare più a lei che ad Allison e si è reso conto poi che, incredibilmente, voleva lasciarla, ma gli era sempre mancato il coraggio, infondo loro erano la coppia più longeva

-quindi siamo in parità-

aggiunge poi, cercando di intuire su chi si sia posato lo sguardo curioso di Malia, che inclina il capo lateralmente

-sembra divertente-

sbatte le palpebre Scott, volgendo lo sguardo alle sue spalla, ma l’unica cosa che nota è un gruppo di ragazzi, intorno ad un tavolo mogano, che tentato di lanciare una pallina di leggera plastica bianca all’interno di bicchieri

-non hai mai giocato a Beer Pong?-

chiede allora, sorridendo all’annuire della giovane

-no, mai-

-vorresti…cioè potremmo fare squadra e…-

-andiamo-

esclama Malia, senza neppure lasciarlo finire, il tocco euforico delle dita strette attorno al polso di Scott, si lascia trascinare incantandosi ad osservare il movimento ondulatorio dei corti capelli castani della giovane, restando ad osservarla per così tanto tempo da sentire solo l’eco della risata di Jackson, poggiato contro il bordo del tavolo

-hai già perso McCall-

scuote il capo l’interpellato, concentrando lo sguardo ai bicchieri sottostanti, la pallina galleggia a raso birra, sbuffa un sorriso sghembo raccogliendola tra i polpastrelli, lasciando ricadere alcune gocce tra l’erba, portandosi il bicchiere alle labbra

-non cantare già vittoria-

controbatte con assoluta serietà Malia, afferrando la pallina dalle dita del compagno di squadra, socchiudendo l’occhio destro, studiando la mira, centrando alla perfezione l’ultimo bicchiere, sulla destra, causando schizzi di birra, ridacchiando soddisfatta, volgendo lo sguardo a Scott reclamando, a pugno chiuso, un tacito gesto d’intesa che non tarda ad arrivare.
 
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-non credo sia sicuro-

conclude Sileny, lanciando un fugace cenno del capo all’ampia botte in alluminio poggiata al suolo, tra i due divani, posti a lato, per ammortizzare eventuali e possibili rovinose cadute

-non vorrai mica farlo davvero?-

chiede poi, ma il sorriso arrogante di Theo ne lascia comprendere la risposta, scuote il capo contrariata la bruna, incrociando le braccia ad osservare i goffi tentativi di Liam di mantenere un equilibrio precario, i palmi stretti attorno al bordo della botte, le gambe sollevate in aria, sorrette dalle braccia di Mason e Corey, il sottile tubo in plastica trasparente, stretto tra i denti, mantenuto saldo dalle dita di Hayden

-non mi faccio battere da una matricola, degli Alpha Beta-

precisa Theo, attendendo l’inevitabile.
Gli incitamenti servono a poco, contro le leggi della fisica, ed è solo questione di millimetri, un minimo spostamento d’aria, un minuscolo movimento, le gambe di Liam pendono a destra ed il busto ne segue la caduta, come sia riuscito a deglutire prima di battere la schiena contro la superficie del divano resta ancora un mistero agli occhi di Sileny.
Il boato che ne segue e le risate che animano la stanza le fanno quasi dimenticare quanto irresponsabile sia quella specie di sfida che Theo ha deciso di accettare

-il bacio di buona fortuna?-

tenta con sarcasmo, sogghignando ironico allo sbuffare di Sileny

-aspetterò quello della vittoria-

strizza l’occhio con arrogante malizia, afferrando i bordi del barile in alluminio, spingendo le gambe al di sopra del busto, in una perpendicolare atletica, prontamente mantenuta da un Josh alquanto divertito ed un Donovan semplicemente annoiato.
Non ha alcuna intenzione Sileny di prendere il posto di Hayden, preferirebbe evitare di dover vedere un ormai ventitreenne bere all’incontrario, ma vista la scarsa percezione dello spazio e del tempo che sembra avere Liam, l’oscillare ed il biascicare ne rendono evidenti l’ubriachezza, si vede costretta a sottostare al gioco, afferrando il tubo di plastica, sorreggendolo contro la gravità.
Un coro di incitamenti si leva allo scattare del timer, la birra affluisce con fatica, scivolando alla superficie trasparente

-sicuri che non muore soffocato?-

-Sile rilassati-

ridacchia Josh, sporgendosi oltre le braccia tese ad osservare la bruna che sbuffa, concentrando lo sguardo al volto vigile di Theo, le iridi lucide, velate da una patina che è solo la conferma dell’ingente quantità di alcool che ha già in circolo in corpo, da prima della sfida

-diventi più stupido del normale da ubriaco-

gli sussurra e forse il suo tentativo di sorridere o forse l’azzardo di reggersi con una sola mano ne decretano la rovinosa caduta e, come per Liam, è il divano ad accoglierne il corpo, il click del timer decreta la sfida terminata.

-vogliamo il vincitore!-

esclamano voci tra la piccola folla, per sorreggere Liam è necessaria tutta la pazienza e la forza di Hayden, che sorride al blaterale confuso del suo ragazzo, già pronto a festeggiare

-parità-

decreta atono l’imparziale Danny, confrontando il tempo riportato anche da Ethan

-ai vincitori!-

esclama poi, all’unisono, sollevando i bicchieri in aria, imitati dal gruppo che li circonda.
Si lascia sfuggire un sorriso Sileny nel notare i tremuli tentativi di Liam di far collimare le nocche del pugno a quelle di Theo, staticamente immobile di fronte a lui, è necessario l’intervento di Mason che ne guida i gesti per riuscire nell’ardua impresa

-sto ancora aspettando-

soffia poi Theo, poggiando l’avambraccio destro attorno alle spalle della bruna

-tecnicamente non hai vinto-

sorride beffarda, la distanza tra i loro visi è irrisoria

-colpa tua-

-cosa c’entro io con le tue scarse capacità d’equilibrio?-

-mi distraevi con la tua bellezza-

-come sei romantico-

ridacchia Sileny, sfiorandogli il mento tra le dita sottili, spingendolo a sollevare lo sguardo

-ma la mia faccia è quassù-

-lo so-

un sorriso sghembo, malizioso dischiude le labbra di Theo

-mi merito il premio di consolazione-

-e sarebbe?-

nel bacio che riceve in risposta trova tutte le parole che non hanno bisogno di essere dette

-dici che al piano di sopra c’è un bagno?-

chiede con ironica malizia Sileny, inoltrandosi tra la folla, le dita intrecciate a quelle di Theo che solleva le spalle, rispondendo con un sorriso di lussuriosa speranza.


~~~~
 

Vincere contro Jackson è stato piuttosto soddisfacente, vedere la sua competitività azzerarsi e la delusione scacciarne quel sorriso arrogantemente sicuro di sé dal volto, notare la smorfia di disappunto di Violet alla risata lieve di Lydia, stretta tra le braccia di Aiden, intenta a parteggiare per gli avversari, è stato più che soddisfacente si ripete Scott.
Anche se forse, la vera vittoria sono stati i sorrisi di Malia, le esuberanti esultanze, il suono della sua risate che echeggia ancora tra le orecchie di McCall e gli abbraccia, slanciati, euforici, così improvvisi e spontanei che lo hanno lasciato stordito ad osservare la bocca della ragazza dischiudersi, muoversi, produrre suoni che non raggiungono mai del tutto le orecchie di Scott.
E non è disinteresse, non è distrazione, è l’eccesso di tutto, è solo ingenuo rapimento, un tentativo goffo di studiare il momento, di cogliere segnali, di capire cosa la mente stia cercando di dirgli di fare.
Alla fine, allo schioccare di dita, il volto di una Malia incuriosita a pochi centimetri dal suo, Scott lo capisce, Scott lo sente chiaramente; ciò che per tutta la sera il suo cervello gli urlava di fare.

È fugace, rapido, goffo, impacciato, delicato, lo sfiorarsi delle loro labbra, l’unirsi dei loro respiri.
È improvviso, impulsivo, istintivo, bisognoso, frenetico lo scontrarsi tra le lingue, l’aggrapparsi di Malia alle spalle di Scott, l’attirarlo a sé, il miscelarsi delle loro salive.
È ingenuo, fanciullesco, smaliziato, imbarazzato, il sorriso che si rivolgono, il confondersi dei sospiri

-mi piace la pizza-

inclina il capo lateralmente Scott, schiudendosi in un sorriso sghembo

-ti andrebbe di…uscire…una sera, magari una pizza?-

coglie il segnale, non capita spesso, ma a volte accade e l’annuire entusiasta di Malia è l’ineluttabile conferma che l’unico vero vincitore di tutta la giornata è Scott McCall. 


APPUNTI A FINE PAGINA: 

Com'è giusto che sia per prima cosa ringrazio tutti i lettori e coloro che continuano ad aggiungere tra seguite/preferite/ricordate; grazie!

Questo capitolo lo sento un po' lento e debole, ma non sono riuscita a rimediare in alcun modo, un po' perché ci sono cose che voglio mandare avanti nella trama e che daranno una svolta un po' diversa ed un po' perché sto anche elaborando una nuova storia che, a breve, pubblicherò (scusate, mi sono fatta pubblicità, perdonerete l'arroganza)
Ad ogni modo spero non vi abbia annoiato troppo, mi auguro vi sia piacuto,
alla prossima; se vorrete. 
 
   
 
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