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Autore: Giulia_a    26/03/2017    0 recensioni
ATTENZIONE:Scusate se ci sto mettendo tanto ad aggiornare ma sono all'ultimo anno di scuola e la maturità si avvicina quindi non ho molto tempo da dedicare alla scrittura. Perdonatemi se trovate eventuali errori o orrori ortografici ma provvederò a correggerli appena ho del tempo libero .
Vi lascio alla trama:
Charlotte è una principessa , amata dal popolo , dai genitori . Ma un po' fuori dal comune , diciamo che non segue mai il protocollo . Nonostante tutto sembra tutto perfetto giusto ?
Un ragazzo arriva nella sua vita e da quel momento tutto sembra cambiare , una minaccia arriva e rivoluziona tutto quanto.
Se credete che la vita di una principessa sia facile allora vi sbagliate di grosso.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Risvegliarsi con la donna che si ama accanto a se non ha prezzo, questo è sicuro. Il profumo dei suoi capelli mi invade non appena riapro gli occhi. Quando metto a fuoco, mi rendo conto di essere solo a letto. Il profumo che sento è quello rimasto sul cuscino, prima che lei si alzasse. Mi metto a sedere su letto mentre la mia ragazza esce dal bagno avvolta solo da un asciugamano e coi capelli bagnati.
-Non guardarmi cosi ! - mi rimprovera - non sono affatto presentabile.
-Per me potresti stare sempre cosi .
-Ma cosi dovrei rimanere rinchiusa in camera - si avvina per baciarmi mentre osserva il mio corpo mezzo nudo coperto solo da un lenzuolo.
-Non sarebbe una brutta idea - la trattengo per ottenere un altro bacio, poi sgattaiola via e si veste davanti a me. Mi alzo mentre mi godo lo spettacolo e vado in bagno per darmi una rinfrescata.
Mentre mi asciugo la faccia con un asciugamano sento le mani di Charlotte sul mio corpo, ne blocco una con la mia e la faccio voltare.
-Sembri pensierosa - osservo accarezzando il dorso della sua mano delicatamente.
-Non è niente - cerca di divincolarsi da me, ma non glielo permetto. All’inizio tiene lo sguardo basso, come a voler ammirare i miei addominali, ma suppongo che non sia quello il motivo.
-Charlotte puoi dirmelo - la sprono a parlare senza costringerla, non voglio che si senta obbligata a dirmi quello che le passa per la testa.
-E’ che …. - nell’attesa che continui alza lo sguardo su di me e incastra i suoi occhi marroni con i miei - voglio battere i ribelli, voglio che il mio regno possa continuare tranquillo come lo ha lasciato mio padre. Ma soprattutto non voglio che loro siano morti - annuisco coinvolto dalla sua determinazione, l’ho vista poche volte così seria e decisa, e sono felice che questa sia una di quelle -voglio fare di tutto per rivendicare la loro morte. 

 

Quando Charlotte chiude la porta dell'alloggio mi bacia sorridendo - sei allegro oggi - afferma avvicinandosi a me
-Quando sono vicino a te lo sono sempre - affermo tenendola stretta. Sono attimi di tranquillità, meglio goderli fino all'ultimo secondo.
Tengo per mano la mia ragazza quando attraversiamo la via centrale, veniamo raggiunti da Judie, che ci accompagnerà insieme a Jake nella missione. Dopo averla salutata trascina via la mia ragazza mimando delle scuse con le labbra. Non posso fare altro se non proseguire da solo.
Nel centro di controllo c'è solo Lucas, con lui negli ultimi tempi non ho avuto un ottimo rapporto, o meglio, io mi sono sfogato con lui per quanto si sia avvicinato mia sorella. Adesso però, ho bisogno che gli stia vicino, ho bisogno che Jess sappia chi può fare affidamento su qualcuno che non sia io.
-Sei pronto, per la missione?- domanda Lucas quando sono seduto.
-Si penso - il mio tono passa da sicuro e incerto. Lucas coglie la sfumatura della mia voce e alza la testa.
-Hai qualche dubbio? - si mette subito ad indagare.
-No, cioè… - sospiro e penso se devo sfogarmi con lui.
-Matthew - la voce di Lucas mi ricorda che devo fare ancora una risposta e mi volto verso di lui, ma col tavolo che ci divide, intuisco subito quando sia pronto a sentire le mie parole.
-Ho solo un brutto presentimento, come se… come se andassimo per niente.
-E’ tutto? - mi studia per capire se ho altro da dire.
-Si - sostengo il suo sguardo per qualche secondo, poi butto fuori tutto il resto - quando saremo lì Charlotte sarà nel suo posto, lei è una principessa, o regina come vuoi. Comunque sia resta il fatto che lei è nata in quell’ambiente.
-E di cosa hai paura?
-Di non sapere cosa fare. Lei saprà perfettamente come comportarsi, e io … io no. Quando ero a palazzo per la missione dovevo solo fare la guardia del corpo. Non dovevo indossare smoking, o dovermi attenere a regole di comportamento.
Lucas non risponde subito, ma annuisce calmo e cerca le parole adatte con cui rispondere.
-Credo di aver capito. Tu hai paura che quando andrete là Charlotte si renda conto di quanta differenza ci sia tra voi due - Lucas aspetta una qualche reazione da parte mia, che non c’è, perchè ha centrato perfettamente il problema.
-Matthew non c’è nulla di sbagliato nel temere una cosa del genere; credo comunque che Charlotte non sia il tipo che cambia idea facilmente. Se lei avesse avuto dei ripensamenti non credi che lo avrebbe mostrato in qualche modo?  
Quello che dice è giusto, lo so, il mio cuore lo sa, ma la mente è più difficile da convincere. C’è qualcosa in tutto quello che stiamo facendo che mi sembra sbagliato, la mia mente lo collega alla mia ragazza, anche se è sbagliato. 

 

La chiacchierata con Lucas è stata parecchio strana, primo perchè non abbiamo litigato; secondo perchè ha ragione, Charlotte non è la causa del mio brutto presentimento.
Mi imbatto in Nathan mentre vado a controllare che la navicella sia stata fornita di tutto quello che ci serve.
-Ciao - mi saluta sorpreso nel vedermi.
Lo saluto e gli spiego le mie intenzioni - ho già controllato io - mi dice mentre si incammina sulla mia strada - volevo che tutto fosse pronto.
Ovviamente abbiamo avuto la stessa idea, Charlotte deve essere al sicuro.
-Senti, non ti ho chiesto molto da quando siamo qui - comincia quando siamo quasi arrivati alle navicelle - ma fai in modo di far tornare Charlotte, intesi ?
-Certo Nathan - gli do una pacca sulla spalla, il massimo che tra ragazzi si possa ottenere, per confortarlo - anche io voglio che lei ritorni.
Dopo che anche io ho controllato la navicella possiamo tornare indietro. Nathan mi ripete di tornare indietro vivi e va al centro di controllo, mentre io mi dirigo dalle sarte. Charlotte ha detto che al mio smoking ci avrebbe pensato Melissa. Ricordo quando era al castello, era la sua cameriera personale, e le ha creato degli abiti magnifici.
Quando entro in sartoria Melissa alza lo sguardo su di me e mi viene incontro - eccoti, Charlotte è appena andata via - mi prende per un polso e mi avvicina ad un camerino, dove di solito si indossano i vestiti che si prendono, ma nel mio caso Melissa mi mette in mano un abito nero.
Quando l’ho indossato mi fa posizionare davanti ad uno specchio e mi sistema gli ultimi dettagli.
-Non ho dovuto modificare molto, era l’abito che hai usato come guardia del corpo a palazzo - mi spiega passando in rassegna ogni centimetro del mio corpo.
-Immagino che anche tu mi dirai di tornare con Charlotte intera giusto? - provo a spezzare la tensione ma ricevo solo un’occhiataccia da lei.
-Sono sicura che ci ha pensato Nathan - risponde guardandomi attraverso lo specchio.
-Si esatto - confermo.
-Quindi il mio compito è solo assicurarmi che tu possa tenere un’arma in un abito fatto su misura. Ma non potrebbero esserci dei controlli? - continua posizionandosi di fronte a me per ammirare tutto.
-Immagino che invitare dei reali in un momento come questo faccia capire che le persone vogliano stare al sicuro - rispondo guardandomi allo specchio.
-Jake ha voluto che anche le ragazze avessero delle armi - dice questa volta guardandomi con attenzione.
-Ha fatto bene, ma non possiamo portare molto comunque - mi volto per dirigermi verso il camerino.
-Spero solo che vada tutto bene - sento dire da Melissa quando entro nel camerino per cambiarmi. 

 

Mi tendo conto ora di quando sia frenetica questa giornata, i controlli alla navicella, assicurarsi che andando via non ci siano problemi può essere impegnativo; tanto che non ho ancora visto mia sorella fino ad ora.
-Matthew! - la voce di Alex attira la mia attenzione facendomi voltare verso di lui, lo vero arrivare a grandi passi verso di me ad un lato della via centrale. Quando mi raggiunge ci guardiamo negli occhi, è alto poco più di me, ma questo non mi fa sentire per niente intimidito da lui, nemmeno quando è così serio.
-Manda me al posto di Judie - afferma quasi subito.
Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa - non se ne parla Alex, ne abbiamo già parlato. Serve qualcuno qui che possa gestire tutto.
-Judie è perfettamente in grado - ribatte.
-Judie ci serve in missione, come tu ci servi qui. Ascolta mi dispiace, so che non vuoi che vada ma devo sapere che andando via ci sia qualcuno che sappia cosa fare in caso di necessità - avevamo già fatto il discorso, qualche giorno prima. Alex ha insistito tanto per non andare con Judie, ma lei si è offerta e non ho potuto farci molto. So che avendo Nathan e Noah, due principi che sono stati addestrati a gestire un regno saprebbero benissimo cosa fare, ma se dovesse succedere qualcosa le persone qui devono sentirsi al sicuro. Lasciare che Alex venga con noi sarebbe come dire che vada tutto troppo bene, le persone si fidano di lui e io mi fido di lui.
Alla fine Alex lascia cadere il discorso, ovviamente è riluttante, lo capisco anche io non sarei contento a mandare la ragazza che amo in una missione per nulla semplice.

 

-Hai preso tutto quello che ti serve ? - Jess mi osserva mentre seleziono le armi che posso postare  con me e da far portare agli altri.
-Si, penso di si - io, Jake e Judie avremo armi e coltelli, due pistole e due coltelli ciascuno, Charlotte avrà solo dei coltelli. Le ho insegnato come combattere corpo a corpo con un arma, ma spero che non debbano servirli.
-Lo sai come la penso - comincia dopo un po.
-Lo so - osservo le armi disposte sul tavolo, mi sembrano poche ma sono anche troppe per quello che possiamo portare.
-Matthew sta attento - mia sorella mi raggiunge e mi abbraccia, un abbraccio che non avevamo da tempo. Jess si aggrappa al mio corpo come se fossi la sua ancora, nasconde il viso nel mio petto e mi tiene stretto .
-Jess, fammi un favore - è più piccola di me di qualche centimetro per cui riesco ad appoggiarle il mento sulla testa - adesso, quando io non sarò qui se hai bisogno vai da Lucas va bene ?
-Ma io pensavo..
Cerca di divincolarsi ma adesso sono io che la tengo stretta - lo so, ma ti fidi di Lucas e anche io. Non affiderei la tua vita a nessun altro se non a lui.
Rimaniamo così, fermi l’uno nelle braccia dell’altro, per un pò. Il nostro abbraccio più lungo risale alla morte dei miei genitori, Jess mi ha consolato per tutta la notte. Anche se ho sempre sospettato che consolasse se stessa più che suo fratello. 

 

Mi guardo allo specchio, sembro un uomo importante, qualcuno da cui prendere esempio. La giacca mi fascia il petto, chiusa solo da due bottoni che lasciano intravedere la camicia bianca che indosso. Il colletto è chiuso e fasciato da un papillon nero coordinato con il resto del completo. I pantaloni ricadono morbidi e in tutto questo mi fisso allo specchio sbalordito. Non mi sono mai vestito più bene di così, non sono mai stato più elegante.
Jake esce dal camerino osservandosi come un bambino che apre i regali di Natale, quando arriva allo specchio fa un fischio di apprezzamento.
-Caspita, mai stato più elegante - non smette di guardasi allo specchio stupito, mentre io non faccio altro che fissarmi consapevole di quello che andremo a fare.
Melissa arriva e ci dà un’ultimo controllo prima di annuire compiaciuta - sotto pressione do il meglio di me - afferma posando le mani sui fianchi.
-Grazie Melissa, hai fatto un ottimo lavoro - dico sincero.
Tuttavia la ragazza alza le sopracciglia e mi guarda maliziosa - mi ringrazierete quando avrete visto le ragazze.
Io e Jake ci guadiamo, Melissa ha sistemato il mio abito e creato uno smoking a Jake in pochi giorni, cosa può aver fatto alle ragazze.
Incuriositi raggiungiamo l’uscita della sartoria e seguiamo Melissa. La via centrale è piena di gente incuriosita che vuole guardare la regina; comprensibile, Charlotte è sempre bella.
Melissa fa spazio tra la gente e così raggiungiamo le ragazze. Rimaniamo impalati ad ammirarle, indossando i loro abiti minuziosamente perfetti e che esaltano le loro forme alla perfezione.
-Smettetela di fissarle - mi sussurra Melissa.
Mi riprendo e mi guardo introno, sono tutto pronti per la nostra partenza.
Jake sta salutando Annie con un lungo bacio - non preoccuparti, andrà tutto bene - lo sento dire.
Alex si avvicina a Judie e le sussurra qualcosa all’orecchio, comunque sia la fa ridere, ma nei suoi occhi non scompare la preoccupazione.
-Ma loro ? - mi domanda Charlotte in un sussurro mentre non stacco gli occhi dai miei amici.
-Si - rispondo mentre le cingo la vita - sarebbe anche ora che Alex si desse una mossa.
Charlotte ride e Nathan mi chiama dicendo che è ora.
Dò un ultimo abbraccio a Jess e uno sguardo d’intesa a Lucas. Richiamo Jake e do qualche secondo ancora a Judie ma poi sono costretto a chiamarla. Lei mi guarda preoccupata e infine da un lungo bacio a Alex, il quale sorpreso all’inizio non corrisponde ma poi le cinge la vita per stringerla a se. Judie si sottrae velocemente alla stretta di Alex e si avvicina a Charlotte con il viso rosso, non saprei dire se di eccitazione o di imbarazzo. Io e Jake lanciamo un ultimo sguardo a Alex, rimasto impalato come un sasso nel punto in cui lo ha lasciato Judie.
Saliamo tutti sulla navicella, il portellone si chiude, i motori si accendono e in poco tempo siamo in aria , diretti verso la Francia. 

   
 
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