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Autore: tanjess    28/03/2017    1 recensioni
Non importa quanto ci vorrà, io ti ritroverò, e quando lo farò, saremo una cosa sola.. Avremo il nostro lieto fine. Non dimenticarti mai quanto sei speciale. Sei il più bello e raro dei fiori Regina... Solo io ti poso rendere felice, tu lo sai, devi solo farmi entrare nella tua vita… Ancora una volta..-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, con questo capitolo sono stata flash. Le vostre recensioni mi hanno dato la carica e così ecco qui il nuovo capitolo. spero sia sempre di vostro gradimento. Consiglio vivamente di mettere la canzone al pezzo finale, sono certa che la riconoscerete tutti, è di grande impatto. Io l'ho scritto piangendo :') Aspetto vostre notizie. Buona lettura. 
Link: 
https://www.youtube.com/watch?v=Ptu605E5hE0

Emma entrò da Granni’s per un abbonante pranzo. Doveva cercare di riprendersi dalla delusione dell’ennesimo tentativo fallito. Quella mattina quando si era svegliata era agitata ma speranzosa che ciò che aveva fatto preparare per Regina potesse colpirla e farle dare un’altra possibilità. Invece non aveva ricevuto alcuna notizia e questo poteva solo dire che lei non aveva gradito la sorpresa o che comunque non aveva intenzione di perdonarla. Era totalmente scoraggiata.
Granny si avvicinò ad Emma. –Hey, che succede?-
-Non so più che pesci prendere con Regina.- Dichiarò totalmente afflitta.
-Ok ho capito, porto le lasagne.- Le disse Granny facendole l’occhiolino.
Emma le sorrise debolmente e le disse un –Grazie- quasi sussurrato.
La bionda si appoggiò al bancone e si prese la testa fra le mani. Poco dopo entrarono MaryMargaret con Henry e il piccolo Neal che dormiva beato nella culla, accompagnati da Belle, Ruby ed Elsa. Emma si girò verso di loro e le guardò avvicinarsi.
-Siete qui a rifocillarvi anche voi?- domandò loro.
-Si ci vuole proprio- Esclamò Henry
-Siamo stati tutta la mattina a divertirci e io sono stremata- MaryMargaret si buttò sullo sgabello.
-Io invece ho bisogno di una pausa o fra poco avrò gli occhi a forma di lettere.- Disse Belle mentre prendeva posto accanto ad Henry che si era seduto fra MaryMargaret ed Emma, mentre Elsa andò a sedersi allo sgabello rimasto libero vicino a quest’ultima.
-Vado a prenderti un’aspirina Belle.- Affermò Ruby prima di dirigersi verso gli uffici privati.
-Mi dispiace, so che sto chiedendo uno sforzo non indifferente ad ognuno di voi.- Emma abbassò lo sguardo.
Henry le mise una mano sulla spalla e le offri un sorriso di conforto. Poi disse. –Mamma, il vero sforzo lo stai facendo tu, fra tutti noi sei l’unica che davvero sta facendo dei sacrifici impensabili, e poi è il minimo che tutti noi possiamo fare per sdebitarci. Ognuno di noi se è qui oggi lo deve solo a te e a tutto ciò che hai fatto.- Sul viso di Emma comparve un sorriso un po’ tirato, non credeva del tutto alle parole del figlio ma gli era grata.
-Si, Henry ha ragione.- Intervenne Elsa -Tu sei davvero una persona fantastica Emma e nessuno di noi riuscirà mai a ringraziarti a dovere per tutto ciò che hai fatto e continui a fare.- La ragazza poggiò la mano su quella della salvatrice.
Emma li guardò e disse solo. –Grazie-
-Che succede Emma? Che cosa ti turba?- Le chiese la madre che non si era lasciata sfuggire i modi esausti e il tono sconfitto che aveva assunto sua figlia.
Emma scostò la mano da quella di Elsa che teneva ancora sopra la sua e prese a parlare. –Regina..- Disse solo.
-Che cosa é successo?- Le chiese Belle.
-Nulla, il problema è questo. Avevo preparato una piccola sorpresa per lei, per potermi far perdonare ma non ho avuto alcuna notizia e questo vuol dire che ho fatto un fiasco totale.-
-Oh tesoro mi dispiace molto- Le disse sinceramente MaryMargaret. –Ma tu conosci Regina, le ci vuole tempo. Sono certa che tornerà sui suoi passi e che riuscirete a riavvicinarvi.-
-Chissà, sto perdendo un po’ le speranze.-
-Non devi- Intervenne Elsa. Emma si girò verso di lei ed Elsa la guardò dritta negli occhi. Poi fece un gesto del tutto innaturale per lei, le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio con fare molto dolce. –Se perdi tu la speranza che sei la salvatrice che cosa faremo noi? Torna a credere in te stessa.-
Rimasero tutti stupidi dalle parole di Elsa.
Emma tossi lievemente per alleggerire un po’ l’atmosfera e parlando sempre con lei le chiese –Ma tu non dovevi essere al cantiere?-
-Mh no, ci devo andare pomeriggio.-
Alla risposta di Elsa a Emma venne d’istinto prendere il cellulare, come se ci fosse qualcosa che non andasse. Quando lo aprì vi trovò diverse chiamate perse da parte di Khatrin. Emma si mise subito in allarme. “C’è qualcosa che non va” Cercò subito il numero di Kat in rubrica ma non fece in tempo a chiamare che sullo schermo apparve l’avviso di chiamata proprio da parte sua. Non perse tempo e rispose senza neanche il tempo di uno squillo.
-Che succede?!- Emma alzò la voce senza rendersene conto e il resto del gruppo accanto a lei si immobilizzò preoccupato vedendo Emma tesa.
-Ma dove ti eri cacciata?! E’ tutta la mattina che provo a mettermi in contatto con te!-
-
Non ho sentito il telefono, dimmi-
-Regina è con te?- Le domandò speranzosa.
-No.. Io credevo fosse al cantiere con te. Perché, che sta succedendo?-
-Credo che Regina sia in pericolo!- Emma si sentì crollare la terra sotto i piedi.
-Come sarebbe?- Emma si fece ancora più seria e preoccupata, cominciò a camminare nervosamente, avanti e indietro.
-Stamattina non si è presentata al cantiere e così ho pensato fosse con Mal. Ho provato a chiamarla ma non ha risposto al telefono, squillava vuoto. Così ho pensato di chiamare Malefica ma quando mi ha risposto era agitata, preoccupata e incazzata nera.-
-
E perché?- Emma era pronta ad andare a fare a pezzi Malefica in base a cosa le avesse risposto Kathryn.
-Perché Regina non è tornata a casa questa notte e perché non risponde neanche a lei. Mi ha detto che l’ha cercata ovunque ma che non è in nessuno dei posti che frequenta di solito e che quindi l’ipotesi più plausibile era che fosse con te e che avrebbe aspettato il suo ritorno per avere delle spiegazioni. Così ho cercato di mettermi in contatto con te, ma tu non rispondevi. Nel frattempo Malefica mi ha richiamato poco fa dicendomi che vedendo che lei non tornava ha detto che sarebbe venuta direttamente da te a riprendersela.-
-
Si ma lei non è con me! Non è da lei sparire così!- L’atmosfera del gruppo si era fatta tesa e tutti guardavano Emma in attesa di risposte.
-Ecco perché credo che le sia capitato qualcosa.-
-
Va bene ci mettiamo subito sulle sue tracce, ti faccio sapere.-
Emma chiuse la telefonata e guardando gli altri disse solo. –Regina è in pericolo-
Corse da Ruby. Le serviva il suo olfatto per trovare Regina il prima possibile. Dopo pochi secondi eccole tornare verso il resto del gruppo.
-Io e Ruby andiamo ci avviamo, voi restate qui, cercatela nei dintorni e fateci sapere nel caso dovesse tornare.-
-Io vengo con voi!- Affermò determinato Henry.
-Non credo sia il caso è meglio che tu stia qui.-
-NO! Lei è anche mia madre e voglio venire a cercarla con te, siamo una famiglia!- Henry la guardò serio. Emma capì che non era intenzionato a mollare.
-Va bene ragazzino. Muoviamoci.-
Andarono alla porta, l’aprirono e qualcosa o meglio, qualcuno li scaraventò contro la parete opposta.
-Emma! Henry! State bene?- Mary Margaret si precipitò da loro.
-Uscite fuori! Io e la salvatrice abbiamo un po’ di cose di cui parlare!- Il tono di Malefica non ammetteva obbiezioni. Tutti i presenti eccetto Henry, Ruby, Belle, MaryMargaret, Elsa e Grany si volatizzarono nell’immediato.
-l’invito era esposto anche a voi! – Precisò Mal guardando i rimanenti.
-Noi non ci muoviamo da qui!- Disse Elsa affiancandosi ad Emma.
-Molto bene, come preferite!.-
Malefica agitò la mano e i sette, fra cui il piccolo Neal, si ritrovarono fuori dall’edificio senza possibilità di poter rientrare.
-Bene, ora dimmi dove diavolo è Regina?!-  Malefica andò a grandi passi verso da lei.
-Cosa non ti era chiaro delle parole NON INTROMETTERTI salvatrice?!!!- la prese per il colletto della giacca e la batté nuovamente contro il muro.
-Tu non la meriti! Lo dimostra il fatto stesso che tu sia qui a cercarla da me!-
-Non mettere a dura prova la mai pazienza Emma, te ne pentiresti!-
Emma colse di sorpresa Malefica e con la sua magia la colpì al viso scaraventandola poco più lontano da lei.
-Regina non è con me! E’ da qualche parte la fuori probabilmente in pericolo! E tu mi stai rallentando!- Emma si diresse a grandi falcate verso la porta intenta a uscire e andare finalmente a soccorrere Regina ma Malefica la fermò, la prese per un braccio, la bloccò contro la porta e ricominciò a parlare. –Di che cosa stai parlando?!-
-Del fatto che Regina non si trovi!! Che non è ne con me ne con te e nessuno la vede da ieri!-
Malefica la lasciò andare. Capì dalla voce della bionda che stava dicendo la verità e la rabbia svanì per lasciare il posto alla preoccupazione.
-Se è davvero così allora la troverò e la salverò ma bada che se mi hai mentito la pagherai molto cara salvatrice!-
-Puoi star certa che dopo oggi farò in modo che lei non ti debba avere in torno ancora per molto!-
-Attenta Emma, sto cominciando a stancarmi!- Malefica l’ammonì e poi sparì nel nulla.
Emma corse fuori.
-Emma, va tutto bene?- Gli chiesero le ragazze preoccupate.
-Si ma adesso non c’è tempo da perdere dobbiamo trovare Regina. Ruby forza portaci da lei.-
Ruby annuì, si trasformò in lupo, Emma ed Henry andarono al maggiolino e seguirono La ragazza che aveva gia preso a muoversi.

16:40
Regina si trovava ancora su quella sedia dolorante e stremata. Il sangue sgorgava lento da ogni piccola ferita. Non aveva più un briciolo di forza. Non sapeva dire per quanto tempo fosse rimasta in quel posto avvolto dall’oscurità, poteva essere qualche ora, come tutta una giornata, ma per lei quel tempo era uguale a l’eternità. Il suo rapitore non aveva fatto altro che ferirla più volte con quello che Regina pensava fosse un coltellino, a intervalli di tempo abbastanza regolari, sulle braccia, le gambe e la schiena e di tanto in tanto si divertiva a stuzzicargli la ferita che gia aveva alla tempia. Quando si fermava e non le faceva del male fisicamente si limitava a parlare di cose che per lei non avevano alcun senso. Farneticava di una Regina che somigliava molto a lei ma che allo stesso tempo era totalmente diversa. Gli aveva parlato di avventure a cui, secondo lui, lei stessa aveva preso parte. Della sua famiglia, delle persone care che sosteneva avesse perso, e del grande amore di questa donna che lui sosteneva essere Regina. Nell’ascoltare tutte quelle fantasie capì che doveva essere uno squilibrato probabilmente in fuga da un manicomio assoldato da un altro psicopatico, ma tutto ciò che non riusciva a capire era quanto in la ancora si volesse spingere.
Regina fece appello alle ultime forze rimaste, cercò di alzare la testa, era pesante e le girava. Tutto in torno a lei era sfocato, si sentì venire meno, ma cercò di resistere e parlò.
-Se il tuo intento è uccidermi, fallo, credo tu mi abbia fatto soffrire a sufficienza.-
-Mhh sai la Regina che sei adesso è un po’ deludente, ti sapevo più combattiva. Ad ogni modo ormai il mio compito è finito. Ho fatto cio che dovevo, e ora me ne andrò.-
-Mi lascerai qui a morire dissanguata quindi..- Concluse Regina chinando la testa sconfitta.
-Oh no, sta tranquilla, non morirai. Stanno venendo a salvarti e qualcosa mi dice che sarai ben felice quando vedrai CHI sta arrivando.- Detto questo l’uomo si chinò nuovamente sul suo orecchio e le disse. –Non sentire troppo la mia mancanza tanto credo che ci rivedremo molto presto. Ti sono più vicino di quanto credi.-
Regina sorrise beffarda.
-Beh allora sei proprio uno stupido, sta pur certo che capirò chi sei a il giorno che ci riuscirò pregherai di non essere mai nato!-
L’uomo si distanzio.
-Uuuuu che paura, ecco la Regina che conosco, combattiva e beffarda. Però vedi io non sono stupido, te l’ho detto a posta, perché quando e se lo scoprirai l’unica cosa che potrai fare sarà tenertelo per te o potrebbero rimetterci persone a te molto care.- Regina ebbe un brivido l’ungo la schiena ascoltando quelle parole e nella sua mente si fecero largo le sagome di Henry ed Emma.
-S-sei un bastardo..- Furono le ultime parole che Regina riuscì a pronunciare. Poi crollò.
-Lo so dolcezza- E detto questo, l’uomo se ne andò.

18:15

(*) Ruby li aveva guidati nei pressi di una fattoria abbandonata. Emma accostò la macchina e seguita da Henry si precipitò al suo interno. Aprì di colpo la porta e la scena che le si presentò davanti agli occhi era peggio di quanto potesse aspettarsi. Le si gelò il sangue.
-REGINA!!-
-MAMMA!!-
Emma corse verso di lei. Si inginocchio proprio difronte, e le lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance, Regina era piena di ferite, i suoi vestiti pieni di sangue. Henry che intanto si era portato dietro alla madre, le slacciò le corde che la tenevano legata alla sedia e il suo corpo finì fra le braccia di Emma che era pronta ad accoglierla. Le sentì il polso, il battito era debole ma c’era. Era ancora viva. La strinse a se continuando a piangere, era un pianto irrefrenabile un misto fra il sollievo di averla trovata in tempo e il senso di colpa per non essere arrivati prima che potessero farle del male. Henry si chinò accanto al corpo della madre che Emma avvolgeva. Le accarezzò i capelli, le prese una mano fra le sue e poi gli baciò il dorso con tutto l’amore che aveva per lei.
–Mi dispiace amore mio, perdonami! Non sono stata in grado di proteggerti. Ti prometto che d’ora in poi sarò io ad avere cura di te.-
Emma si chinò e la baciò dolcemente sulla fronte.
Ruby arrivò di corsa si ritrasformò e cercando di ignorare il fiatone prese a parlare.
-H-ho… ho cercato di.. seguire la scia ma è stato… è stato impossibile, c’erano troppi odori forti che mi davano alla testa.. chiunque sia stato sapeva come non farsi rintracciare…-
Disse e poi cercò di riprendere fiato appoggiandosi alla ginocchia.
-E’ qualcuno che ci conosce ! Chiunque sia non la passerà liscia!-
-Adesso non abbiamo tempo per questo! Dobbiamo portare la mamma in ospedale, ha bisogno di aiuto..- Intervene Henry guardando Emma con occhi lucidi.
-Si ragazzino hai ragione, forza andiamo.-

Emma prese Regina in braccio e la strinse a se con fare protettivo. Uscirono e si diressero alla macchina. L’aria fresca accarezzò il volto di Regina che aprì debolmente gli occhi, non vedeva bene, era ancora molto debole e tutto le risultava sfocato. Vide un volto, dei capelli biondi e in un primo momento pensò si trattasse di Malefica, ma poi si concentrò sull’ odore che emanava la donna così diverso da quello di sua moglie, un odore che risvegliava in lei tante emozioni contrastanti fra loro. Un odore di vaniglia. ”sei tu..” Pensò al colmo della felicità. Una lacrima le solcò la guancia.
–S..s-signorina….S-Swan..- Sussurrò Regina. I suoi occhi puntarono il suo volto e non si staccarono.
-Regina, sono qui.. -
-M-mi.. mi hai trovata…-
-Shhh ora è tutto finito, risparmia le forze. Sei al sicuro!- Emma la guardò con gli occhi lucidi ma pieni d’amore. Regina mosse la mano, voleva accarezzargli la guancia ma era troppo debole e la mano si fermò a metà strada poggiandosi sul petto della bionda .
-S-sono..f-felice… di po-ter rivedere.. il tuo viso..- Le sorrise, per quanto riuscisse a fare sentendo che le forze l’abbandonavano. Emma sentì il suo cuore accelerare e sciogliersi nel sentire le parole che aveva appena pronunciato Regina. Lei invece che fra le braccia di Emma si sentiva davvero intoccabile e protetta, si rilassò e si lasciò cullare dalla sensazione di ben’ essere che le riempi il cuore. Poi, lentamente, tutto divenne buio e perse nuovamente i sensi.

   
 
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