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Autore: Notteinfinita    28/03/2017    1 recensioni
Nel gennaio 2015 scrissi una OS "Missione di Natale".
Per chi avesse la curiosità di sapere cosa successe dopo il bacio tra Draco e Hermione ecco il seguito.
Spero vi piacerà.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Missione di Natale '
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2- Pranzo di Natale


Draco si svegliò e si stiracchiò sorridendo alla rosa poggiata sul comodino.

Era impossibile eppure in quella stessa stanza la sera prima lui aveva finalmente baciato Hermione Granger.

Quel piccolo fiore dimenticato da lei sul letto quando si era Smaterializzata ne era la prova.

Avrebbe voluto trascorrere tutto il giorno a ripensare a quel meraviglioso attimo, alla dolcezza delle sue labbra ma era il giorno di Natale, sua madre lo attendeva e non poteva deluderla.

Abbandonato il confort del letto, indossò una vestaglia di seta nera ed aprì la tenda dell'enorme vetrata per godersi la panoramica di Londra dall'alto.

Appena l'ebbe fatto schiuse le labbra per lo stupore; la città era completamente innevata.

Continuando a godersi lo spettacolo, mise in funzione la macchina del caffè con un colpo di bacchetta e, pochi secondi dopo, fece levitare una tazza di caffè fumante sul tavolinetto che aveva sistemato proprio di fronte alla porta a vetri.

Mentre sorseggiava il caffè non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe stato svegliarsi con Hermione accanto a se e stare seduti a quel tavolo a fare colazione insieme dopo aver passato la notte a fare l'amore.

Una volta si sarebbe imposto di scacciare quelle insane fantasie ma dopo il bacio della sera prima una nuova speranza era tornata a farsi largo nel suo cuore.

Hermione era sempre stata gentile con lui dopo la fine della guerra ma sia al corso per Auror che dopo, come colleghi, aveva sempre pensato che la sua fosse semplice cortesia, non si era voluto fare illusione ma stavolta aveva una prova.

Qualcosa capace di alimentare il suo desiderio.

Lui l'aveva baciata e lei non lo aveva respinto, anzi, aveva risposto al bacio.

Certo, appena si erano separati si era portata le dita alle labbra, era arrossita e, dopo averlo salutato frettolosamente, si era Smaterializzata ma era comunque un buon segno.

Resosi conto di essersi nuovamente perso nelle proprie fantasie, Draco ripulì la tazza con un Gratta e Netta, la poggiò in cucina e si diresse verso il bagno.

Dopo una veloce doccia, indossò uno dei suoi migliori completi e si guardò allo specchio soddisfatto.

Da qualche anno a questa parte occasionalmente usava anche vestiti Babbani; li aveva dovuti indossare a causa di una missione e ne aveva apprezzato la praticità ma mai lo avrebbe fatto per andare da sua madre. Era una donna di altri tempi, ligia al galateo e all'eleganza, sarebbe inorridita se si fosse presentato in jeans e camicia.

Ridacchiando al pensiero della faccia che avrebbe fatto sua madre si diede un'ultima lisciata alla giacca davanti allo specchio, nel farlo l'occhio gli cadde sulla rosa che aveva lasciato sul comodino.

Avvicinatosi la prese e con un colpo di bacchetta la incantò, affinché non appassisse, quindi la mise all'occhiello.

Così avrebbe avuto qualcosa di Hermione con se per tutta la giornata.

Lanciati i consueti incantesimi di protezione sulla casa si Smaterializzò.

Non avrebbe guastato il pranzo di Natale arrivando in ritardo.




Hermione si strinse nel plaid gustando l'ultimo sorso di cioccolata calda mentre i titoli di coda scorrevano sullo schermo.

Ormai per lei era diventata una tradizione guardare il film “Piccole donne” mentre gustava la colazione del giorno di Natale.

Fattasi coraggio, abbandonò il suo bozzolo e ripose la tazza nella lavastoviglie.

Doveva sbrigarsi, per pranzo lei e i suoi genitori erano stati invitati alla Tana.

Entrata in camera da letto, notò l'abito che indossava la sera prima abbandonato sulla poltrona e si sentì arrossire.

Le sembrava impossibile, Draco Malfoy, il Purosangue per eccellenza, l'aveva baciata e lei non solo aveva risposto ma le era anche piaciuto.

Certo, ormai Draco non era più il ragazzino spocchioso che aveva conosciuto al suo arrivo ad Hogwarts ma da questo ad un bacio al cardiopalma ce ne passava.

Ancora più imbarazzata, portò la mano al ciondolo che portava al collo.

Era strano, lei non era mai stata amante dei gioielli eppure ieri sera non se l'era sentita di togliersela ed anche adesso che doveva farlo per non rovinarla sotto l'acqua non poteva fare a meno di dispiacersene.

Stupita dai suoi stessi pensieri, Hermione si liberò del pigiamone di flanella e tolta la collana la poggiò sul comodino.

Avrebbe voluto fare un lungo bagno rilassante ma sapeva già che a quel punto non avrebbe più avuto la forza di vestirsi e uscire, sopratutto vista l'abbondante nevicata che durante la notte aveva imbiancato Londra.

Dopo essersi lavata e truccata, aprì l'armadio.

Il freddo che c'era fuori le aveva fatto venire voglia di mettere un bel paio di jeans o una bella tuta calda ma non era proprio l'abbigliamento adatto ad un pranzo di Natale, per sua fortuna la Tana era riscaldata con la magia e quindi ci sarebbe stato un bel calduccio.

Alla fine, dopo qualche tentennamento, scelse un abito di velluto blu, era morbidissimo e così sarebbe stata elegante ma comoda.

Finito di vestirsi, gettò uno sguardo alla collana, in fondo non c'era nulla di male se la indossava, era il giorno di Natale e non sarebbe apparso strano se avesse ceduto ad un piccolo peccato di vanità.

Un'occhiata all'orologio le ricordò che doveva sbrigarsi.

Di norma preferiva spostarsi con mezzi Babbani ma la coltre bianca che ricopriva la città la fece optare per la Smaterializzazione.

Un attimo dopo si ritrovò davanti al cancello della Tana.




«Buon Natale, mamma.» disse Draco entrando in salotto e chinandosi sulla poltrona su cui era seduta la donna per depositarle un lieve bacio sulla guancia.

«Buon Natale a te, figliolo.» rispose lei, sorridendo mentre con gli occhi lo scrutava quasi volesse essere certa che fosse tutto intero.

«Tranquilla, sto bene.» la rassicurò lui.

«Il pranzo è pronto.» annunciò Nelly, uno degli elfi domestici rimasti a servizio dei Malfoy anche dopo essere stati liberati.

«Arriviamo subito, grazie.» rispose Narcissa, porgendo la mano al figlio.

Era ancora una bella donna ma il dolore per la morte del marito e la caduta della reputazione della famiglia avevano pesantemente minato la sua salute rendendola una creatura fragile e delicata.

Draco la scortò fuori dal salotto, uscendo gettò un ultimo sguardo alla stanza.

Aveva dovuto faticare non poco per convincere sua madre a cambiare almeno quella stanza, non sopportava di vedere ancora il luogo in cui Hermione era stata torturata.

In passato, in occasione del Natale, Malfoy Manor era sempre stato affollato di gente ma quel giorno sarebbero stati solo loro due e lui doveva ammettere che preferiva così.

Niente sorrisi di circostanza o banali convenevoli.

Solo l'affetto sincero di una madre e di un figlio che ringraziavano il cielo di poter godere della reciproca compagnia.

Appena si furono seduti le varie portate vennero poste in tavola, quindi gli elfi si ritirarono.

Su ordine della padrona di casa, lei e suo figlio si sarebbero serviti da soli mentre gli elfi avrebbero potuto festeggiare a loro volta il Natale.

Con un colpo di bacchetta Narcissa porzionò e servì la prima portata fissando il figlio con un sorriso radioso.

«Direi che la missione è andata bene.» affermò con sicurezza, fissandolo per vedere la sua reazione.

Immediatamente le guance di Draco s'imporporarono leggermente e sua madre dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non ridacchiare.

«In effetti siamo riusciti ad arrestare i contrabbandieri senza alcun problema.» rispose, cercando di apparire tranquillo.

«Io mio riferivo alla missione di conquista della tua bella collega.» ribatté Narcissa, sforzandosi di apparire seria. «Porti una rosa rossa all'occhiello, hai lo sguardo acceso di gioia...direi che vi siete baciati. La Granger è un tipo molto serio, non penso che ti abbia concesso di più.» concluse, poggiando la guancia sulla mano con aria soddisfatta mentre squadrava il suo algido figlio che per poco non si strozzava con il sorso di vino elfico che aveva appena bevuto.

«Ma, ma come fai a sapere tutto questo?» chiese, troppo sconvolto per cercare di negarlo.

«Sono una madre, conosco mio figlio.» rispose Narcissa, sicura, avendo cura di omettere che tra i capi di suo figlio c'era anche un suo amico d'infanzia che le aveva raccontato come più volte lui avesse messo a repentaglio la propria vita per salvare quella della nata Babbana.

«E che ne pensi?» chiese, leggermente preoccupato dalla possibile reazione di sua madre.

«Se tieni a lei sinceramente e lei ti contraccambia allora sono soddisfatta. Non m'importa altro che la tua felicità.» rispose, serenamente. «Senza contare che quella ragazza ha grinta e capacità magiche superiori a molti dei nostri ex-amici.» aggiunse, senza riuscire a reprimere un certo disprezzo nei confronti di coloro che per salvare la reputazione li avevano abbandonati senza farsi scrupoli.

A quelle parole Draco non poté fare a meno di sorridere felice.

Amava Hermione ma non avrebbe mai potuto abbandonare sua madre.

«Non so ancora se mi ricambia ma diciamo che la situazione promette bene e che io farò di tutto per conquistarla.» affermò, serio e deciso.

«Ne sono convinta ma da quel che ne so anche lei è piuttosto caparbia, temo ti darà del filo da torcere.» commentò Narcissa, meditabonda. «Non sarà male che tu abbia accanto qualcuno che sappia tenerti testa...senza contare il fior fior di maghi che potranno nascere da voi due.» aggiunse, sognante per poi scoppiare a ridere nel vedere la faccia imbarazzata di suo figlio.

Forse gli invitati erano pochi ma di certo nessuno al Manor aveva mia assistito ad un pranzo più allegro.




Hermione sorrise nell'udire l'allegro vocio proveniente dalla buffa costruzione.

Nonostante non fossero ricchi, per i Weasley le feste erano sacre e tutti, amici e parenti, dovevano essere lì con loro con il risultato che ogni volta in quella casa c'era più gente di quanta ce ne potesse fisicamente entrare.

«Buongiorno a tutti e buon Natale!» salutò Hermione, entrando.

Immediatamente due amorevoli braccia la stritolarono in un abbraccio.

«Mia cara, ben arrivata!» esclamò la signora Weasley, lasciandola andare. «Che idea assurda farti andare in missione il giorno della vigilia. Bé, pazienza, per fortuna sei qua e stai bene. I tuoi sono in salotto con Arthur.»

Entrata in salotto, li vide seduti in un angolo ed intenti a chiacchierare, quasi sicuramente il signor Weasley stava chiedendo il funzionamento di qualche oggetto Babbano che aveva attirato la sua attenzione.

Non poté fare a meno di sorridere ripensando alle facce che avevano fatto i suoi genitori la prima volta che erano andati alla Tana.

Il primo sguardo alla costruzione li aveva già lasciati basiti, visto che sfidava tutte le leggi della fisica, ma la vista dei ferri da calza che sferruzzavano da soli e l'arrivo del signor Weasley tramite Metropolvere dette loro il colpo di grazia. Ci mancò poco che svenissero.

Ormai, invece, si erano ambientati e non si stupivano più di vedere i piatti arrivare in tavola levitando.

«Buon Natale!» esclamò Hermione, avvicinandosi.

«Cara Buon Natale!» disse la signora Granger, alzandosi e abbracciando la figlia seguita a ruota dal marito e dal signor Weasley.

Richiamati da Molly anche il resto della famiglia scese in salotto ed Hermione ebbe appena il tempo di salutarli tutti e liberarsi del cappotto prima che il luculliano pranzo imbandito dalla padrona di casa facesse il suo ingresso in sala da pranzo.

Per le successive due ore tutti furono impegnati a rendere onore alle varie pietanze ma ciò non impedì a Ginny di notare il grazioso monile che la sua amica portava al collo né di indicarlo al marito con un cenno del capo.

Hermione non era mai stata tipo da gioielli, difficilmente ne portava e sicuramente non spendeva soldi per acquistarne quindi quello non poteva che essere un regalo.

Dopo averlo osservato per un momento Harry corrucciò il viso ma decise che era meglio tacere finché non fosse stato sicuro dei suoi sospetti.

Il pranzo si svolse felice e chiassoso come al solito e quando, dopo aver spazzolato anche il dolce, tutti si trasferirono in salotto erano così sazi da temere il cedimento di qualche bottone.

Approfittando della distrazione degli altri, Ginny avvicinò Hermione seduta nel suo posto preferito, il sedile ricavato nel vano della finestra.

«Allora, com'è andata la missione?» chiese a bruciapelo, scrutandola in viso per captare la sua espressione.

«Tutto bene, abbiamo arrestato i contrabbandieri.» rispose Hermione, cercando di non pensare alla conclusione della serata.

«Questo lo so, stamattina la notizia era già sulla Gazzetta del Profeta, intendevo com'è stato andare in missione sola con Malfoy.»

«Lui non è più il ragazzino che mi tormentava ai tempi di Hogwarts, non mi ha fatto i dispetti se è quello che pensi.» rispose, mentre in cuor suo ripensava alle labbra di lui che si muovevano sulle sue e si dava della stupida per essere fuggita subito dopo. «Se vuoi saperlo è venuto a prendermi guidando un'auto Babbana senza l'uso della magia.» aggiunse, per stupire l'amica e distrarre i suoi pensieri.

«Non riesco ad immaginarmelo!» esclamò sinceramente l'amica. «Forse è davvero cambiato ma spero proprio che non ti facciano fare missioni a due, lavorare in squadra è più sicuro e non sai quanto sono stata in ansia.» aggiunse, abbracciando l'altra.

Provvidenzialmente la manica del suo maglione s'impigliò nella collana di Hermione e la rossa non poté fare a meno di cogliere l'occasione per saziare la propria curiosità.

«E dimmi un po', chi è che ti fa dei regali così carini?» domandò, dopo aver liberato entrambe.

«Non è un vero regalo, diciamo che è più oggetto di scena.» rispose, senza potersi impedire di arrossire leggermente. «Ieri sera l'abbiamo usata durante la missione per non attirare l'attenzione mentre spiavamo i contrabbandieri nel parco; una coppia che si scambia dei regali è una cosa piuttosto normale a Natale. È solo bigiotteria e così lui mi ha detto di tenerla.»

All'improvviso Hermione si rese conto di non sapere come chiamarlo.

Finora lo aveva sempre salutato usando il cognome, come faceva con il resto dei colleghi, ma adesso che si erano baciati le sembrava strano...d'altro canto non aveva neanche idea di cosa avesse significato per lui quel gesto.

Certo, la foto di loro due sul comodino le faceva pensare che lui provasse qualcosa ma poteva averla ritagliata anche soltanto perché lei era l'unica gentile con lui al corso.

Ginny si accorse del turbamento dell'amica ma l'arrivo di suo marito e del minore dei suoi fratelli le impedì di indagare ulteriormente.

Da quando Hermione e Ron si erano lasciati lei non aveva avuto altre storie.

Sapeva che il rapporto con Malfoy era molto migliorato dai tempi della scuola e non poteva fare a meno di chiedersi se ci fosse dell'altro e, nel caso, se lui potesse essere quello giusto.

Aveva mille dubbi ed interrogativi, la sua sola certezza era il desiderio di vederla felice.

«Ieri sera ci sei mancata.» disse Harry, stringendo Hermione in un abbraccio fraterno.

«Anche voi.» rispose lei, sentendosi però in colpa perché, in realtà, la sera prima non aveva minimamente pensato a loro. Troppo presa dalla missione e dai nuovi aspetti del carattere del suo collega.

«E poi, che idea assurda farti andare in missione da sola con Malfoy.» aggiunse Ron, scuotendo il capo. «Quello sarebbe capace di abbandonarti al tuo destino per salvarsi la pelle.»

«Ti sbagli, tu non sei mai andato in missione con lui. Anch'io all'inizio non mi fidavo invece più di una volta ha rischiato la vita per salvare quella dei colleghi.» obiettò Harry.

«Sarà.» ribatté Ron, non del tutto convinto.

«Silence, Victorie vuole recitare la poesia di Natale.» annunciò Fleur, guardando con orgoglio la sua copia in miniatura.

L'argomento, così bruscamente interrotto, non fu più ripreso ed il resto della serata trascorse tra tranquille chiacchiere.

Era ormai il tramonto quando Hermione salutò tutti per tornare a casa.

Era stata una bellissima giornata e si sentiva pronta e carica per tornare a lavoro...anche se un po' meno per incontrare il suo biondo collega e chiarire cosa avesse significato quel bacio; ma era una Grifondoro e non si sarebbe tirata indietro.

  
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