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Autore: CremeAthena    28/03/2017    1 recensioni
Dopo aver eliminato Asgore e Flowey, Frisk è riuscito a superare la barriera e presumibilmente a tornare a casa, mentre le sei anime umane raccolte dal re defunto sono scomparse. Da allora regna l'Imperatrice Undyne, che come primo provvedimento ha indetto la caccia agli umani, volendo vendicare il re e la regina uccisi da Frisk, dopo aver giurato vendetta contro questo umano. Ma da allora sono passati molti anni, l'Underground è stato militarizzato, ormai l'uomo non ne sa più nulla.
Ma se una ragazzina cadesse nuovamente nelle Rovine? Quale storia si genererebbe? Cos'è cambiato intanto nel mondo dei mostri?... Scopriamolo insieme.
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Angolino dell'autrice:
Ehy pals!~ Prima di lasciarvi procedere, ho notato dal contatore di visite che non poche persone hanno saltato la parte 9 e sono passate direttamente alla 10, probabilmente senza accorgersene dato che sono stati pubblicate di fila, vi invito a recuperarla, anche perchè qualcosa non andrebbe nella storia saltando un'intera parte. ^3^
EDIT: Il sito non viualizza il carattere wingdings utilizzato per le parole pronunciate da W.D. Gaster(Ho spoilerato la sua presenza, ooops), nonostante l'HTML sia stato trascritto correttamente, quindi saranno sempre riportate con quel font lì che il sito legge, inoltre saranno in maiuscolo come nel gioco originale il testo dello stesso è sempre in wingdings maiuscolo, come per Papyrus il font Papyrus è sempre scritto maiuscolo.  
RE-EDIT: Non è vero, l'ha visualizzato in ritardo... Piuttosto, per tradurle basta semplicemente cercare un wingding translator su google.
E nulla, enjoy.~



~ Capitolo I-11 ~ Responsibilities and choices ~


Schiva. Schiva, schiva! Il braccio osseo di dimensioni esagerate si abbattè appena accanto a lei, i due attacchi delle armi a forma di cranio di dinosauro furono evitati dall'umana per poco, subito dopo. Ora delle ossa procedevano verso di lei, di due colori diversi.
«Attenta! Gli ossi arancioni non ti fanno niente se ci passi attraverso, quelli blu invece non ti feriscono se stai immobile!»
«Eh?» Fu la reazione di Pleya, ma fortunatamente era abbastanza sincronizzata con la bambina e comprendeva al volo i suoi insegnamenti: passò attraverso un paio di ossa dello stesso colore di un'arancia, poi sbattè il muso contro un osso blu, a causa della foga che ci stava mettendo nel fuggire si era confusa, ma si fermò subito dopo, lasciando passare attraverso di sè qualche altro osso azzurro. Dietro di lei, due Gaster Blasters la attaccarono coi loro attacchi a base di luce bianca.
«Uff... Ma quando muori?» Sospirò la guardiana, mentre sentiva le orbite farsi pesanti. Perchè le veniva da addormentarsi dopo un impegno faticoso e prolungato? Non poteva mica farla finita ora dopo le sue parole... La scheletrina si tirò su, stringendosi alla grossa felpa, per poi guardare cosa stava facendo l'umana. I due Gaster Blasters avevano attaccato, ma la sua anima dal colore anomalamente scuro era ancora lì, dietro la luce bianca, che quanto si dissolse lasciò vedere una barriera magica verde frantumata. Gli occhi dagli strani colori di essa incontrarono i suoi, poi la biondina cominciò a correrle in contro, col machete in mano. Finalmente la attaccava direttamente e mostrava la sua natura umana? Lo scheletro chiuse l'orbita destra e si preparò ad attacare di nuovo. Il corpo di Pleya fu bloccato a causa della telecinesi, per pochi secondi, durante la quale molteplici ossa cominciarono a volteggiare attorno a lei e formarono presto un altissimo e letale tornado, che avvolsero l'umana. Purtroppo durò meno di quanto la custode si aspettasse: la biondina creò un varco caricando l'energia della propria anima sulla lama del machete e colpendo il tornado, per poi sbucare fuori e scattare verso di lei, ansimante. Perchè si sforzava tanto? Dopotutto le sarebbe bastato un reset per tornare e riprovare...! Quell'ultimo pensiero fece imbestialire lo scheletro, che pestò il piede per terra e mosse il braccio destro come per dare un colpo orizzontale, verso l'avversaria. Pleya non riuscì a schivarlo, la direzione orizzontale aveva reso l'attacco molto difficile da evitare, e fu scagliata dritta contro un muro, contro cui sbattè, cadendo poi a terra, sanguinante e già malmessa. Quasi immobile, ma non era ancora morta. Gli umani erano duri a morire...
.
.
Però ora la biondina era immobile a terra, forse poteva concedersi un riposino... Massì, qualche minuto... Inesorabile, anche l'orbita sinistra della scheletrina si chiuse. Finì per addormentarsi in piedi, con una naturalezza che simboleggiava la sua riluttanza, lo sforzarsi per non farlo. Chara potè ri-vedere semplicemente Sans, prima della sua morte. La guardiana si addormentò e sognò.

«Sembra tutto perfetto, signor Gaster.» Un alto mostro giallo dalle sembianze di una lucertola-dinosauro, indossante un lungo camicie bianco da scienziato aveva appena pronunciato quelle parole, toccandosi gli occhiali che ne nascondevano lo sguardo.
Il suo interlocutore era uno scheletro dall'altezza esagerata, dotato di un cranio strano, rotto, l'occhio destro era semichiuso e spaccato verso l'alto, mentre il sinistro al contrario era rotto verso il basso, indossava un'elegante giacca nera e parlava utilizzando le mani grigiastre, dotate entrambe di un bel buco nel mezzo, e altre mani volanti identiche alle sue. «MOLTO BENE. ORA POSSO AVERE CIÓ CHE HO RICHIESTO?»
La scheletrina provò a muoversi. Non poteva, era dentro una sorta di gabbia, formata da vetro magico. Allora si guardò attorno. Accanto a lei c'era un'altra gabbia di vetro, contenente uno scheletro identico a lei, che come lei si muoveva guardando a destra e a sinistra confuso... A destra la stessa cosa. Cosa stava succedendo? Chi era? Cos'era successo prima di tutto ciò?
«Certo, subito... Grazie.»
«É STATO UN PIACERE FARE AFFARI, DOTTORESSA ALPHYS.» Rispose lo scheletro, communicando con il suo modo strano di dialogare con le mani...

.
.

La guardiana spalancò all'improvviso gli occhi, ricordandosi della situazione. Dove era... L'umana?! «Ehy, sono qui.» Si voltò verso la voce, di scatto, per poi notare che era ferma, la biondina si stava ripettinando e stava cercando di togliere il sangue che le imbrattava il lato sinistro del volto, sotto l'occhio, finendo col trasportarlo semplicemente dal viso alla mano. Il machete era a terra, con la lama infilzata al pavimento per stare in piedi. Pleya scosse più volte la mano ricoperta del liquido scarlatto, spargendolo per terra, per poi ri-afferrare la sua arma da terra. Il suo occhio sinistro era ancora circondato dalla fiammella rossa, che ardeva con molta più calma di prima.
«Perchè non mi hai attaccata?» Chiese la guardiana, incupendosi, mentre il grosso arto a terra cominciava a volteggiare, alzandosi al lato destro del mostro. «Avresti potuto uccidermi...» Sibilò sempre lei, abbassando lo sguardo, umiliata.
«Te l'ho già detto, non era e non è ancora mia intenzione farlo.» Rispose la ragazzina, con sicurezza, osservando lo scheletro con una certa serietà, sottolineata dal sangue ancora presente sul suo volto e dal suo aspetto malandato, a causa della lunga battaglia. L'avversaria chiuse le orbite, per poi riaprirle, la sinistra colma di luce gialla, mentre l'altra completamente vuota.
"Chara, ho bisogno di avvicinarmi. Ce la fai?" Aveva chiesto intanto Pleya, mentalmente, alla sua compagna.
«Sì, lascia fare a me.»

[[ Le due parti dell'Anima di Chara si sono riunite;
Chara ti possiede ]]


Il braccio scheletrico volteggiante si alzò in aria, mentre Chara assumeva il controllo del corpo della ragazzina, che mutò d'aspetto come già in precedenza: gli occhi divennero rossi, le guance arrossarono e le punte dei capelli si scurirono. La ruins-keeper sorrise di nuovo con cattiveria, mentre il braccio si alzava, completamente in verticale e ricadeva dall'altra parte, sull'umana. Alla scheletrina parve di riuscire a schiacciare il suo bersaglio, ma si accorse che tra la polvere l'umana stava correndo sul braccio gigante, puntando direttamente a lei.
Chara si vide arrivare in contro Gaster Blasters e ossa, ma non avrebbe fallito. Parò qualche ossicino, evitando poi uno dei cannoni energetici con un salto di lato dall'enorme braccio bianco, riprendendo a correre. Ancora attacchi. Le labbra della ragazzina si piegarono in un sorrisetto, adorava le sfide. Fece un passo a sinistra evitando altri attacchi telecinetici, per poi scattare di nuovo in avanti. Sbattè contro un paio di ossa ma ignorò il dolore e tirò in avanti, puntando dritta verso l'avversaria. Bastava un colpo e sarebbe...! Chara evitò gli ultimi Gasters Blaster e si fermò, puntando la punta del machete contro lo scheletro, che aveva ormai a un passo da sè. Il sorrisetto dell'umana incontrò quello della scheletrina, che si era come paralizzata di fronte a quello spettacolo.

[[ L'Anima di Chara è stata nuovamente divisa ]]

I capelli e il resto del corpo di Pleya mutarono di nuovo, anche se la ragazzina si manteneva fissa in quella minacciosa posizione. «Ascolta, non  voglio colpirti. Arrenditi e lasciami passare, voglio solo tornare a casa.»
«...» La guardiana osservava l'umana in silenzio, seguitando a sorridere, un sorriso che ormai stava risultando sempre di più una maschera. Le lacrime cominciarono a colare da entrambe le orbite vuote della creatura, create chissà in che modo. A poco a poco, mentre piangeva, il sorriso si ruppe in violenti singhiozzi. Aveva avuto paura di morire. Sconfitta, si lasciò cadere a terra, mentre la biondina in piedi sospirava di sollievo. Il suo occhio sinistro smise di emanare scintille rosse. «... Fiù. Che esperienza terribile...»

«... E i più pericolosi per noi sono quelli con il potere di creare punti salvataggio e resettare. Perchè? Perchè nell'immensità del tempo potrebbero cambiare per qualsiasi motivo, anche impazzendo, tornare indietro e prendersela con voi e con i vostri fratelli e amici. Non dovrete MAI risparmiarli, per il vostro bene!»

Perchè quella frase passò in mente alla scheletrina proprio ora? Guardando l'umana dal basso, notò accanto a lei l'anima rossa che l'aveva accompagnata nella battaglia. Le parve vederla materializzarsi sotto forma di sagoma umana, con gli occhi e il ghigno rosso... L'abilità di leggere il LOVE era crudele. 20. Quella cifra...

«Ci sono due valori essenziali che potete visualizzare di ciascuna anima. L'EXP e il LOVE. Sono due acronimi: il primo significa execution points, indica il dolore inferto agli altri; più EXP possiede un'anima, più aumenta il LOVE. LOVE invece significa level of violence, indica la capacità di far del male a qualcuno. Più aumenta più è facile ferire gli altri senza provare alcun rimorso. Più è alto il LOVE e più dovete essere consapevoli di avere contro avversari pericolosi...»

Senza contare i valori visti quel giorno stesso, aveva visto solamente un altro valore di LOVE... Un 2. Ma 20? Era dieci volte tanto! Come poteva quella creatura maligna risparmiarla?... Non poteva farlo.

[[ Pleya is sparing you;
...;
Fight ]]


L'umana, in piedi, che sembrava così sicura di se stessa, venne trafitta senza nemmeno accorgersene da ossa arancioni. Le pupille della biondina si dilatarono, girandosi verso di lei con aria... Delusa? Il sangue cominciò a sgorgarle dalla bocca, mentre lei si teneva alle ossa per non cadere. Stava piangendo? Perchè piangeva?! Quell'atteggiamento da debole faceva ribollire il sangue nelle vene della custode... O meglio, lo faceva metaforicamente dato che la scheletrina non aveva nè vene nè sangue. Perchè si atteggiava ad agnellina, da lupo che era?!  Decise di recidere la sua agonia con un unico colpo, facendo comparire anche ossa dal pavimento che distrussero definitivamente il colpo dell'umana, uccidendola.

[[ Game Over;
«Pleya... Non arrenderti! Usciremo di qui, rimani determinata.» ]]


La biondina comparì nuovamente dinnanzi alla porta della stanza buia, un po' abbattuta. «Uffa, perchè lo ha fatto? Non c'è davvero modo di smuoverla?» Si tirò indietro i capelli, notando compiaciuta che almeno si era pulita. E anche i suoi vestiti stavano decisamente meglio, così come il suo corpo.
«Non lo so, forse si è spaventata vedendomi combattere.»
«Può essere.» Replicò la biondina, per poi sedersi a terra, appoggiando la schiena al muro. «Immagino che dovremo stare un po' qui a pensare a qualcosa...»
«E se la uccidessimo? Sai, anche se la lasciassi ucciderebbe eventuali altri umani giunti qui dopo di te.»
«... Non ci avevo pensato, però non è una motivazione valida.» O forse lo era? Pleya abbassò lo sguardo, pensierosa. In effetti, se quella scheletrina era così determinata da uccidere lei che la stava risparmiando... Però avrebbe anche potuto non passare nessuno, quindi ucciderla sarebbe stata una scelta azzardata. «No, non credo di riuscire a ucciderla in nessun caso.»
«Per quanto sia forte rispetto a un mostro, puoi batterla, Pleya. Hai un grande vantaggio, oltre a me. Hai notato che oltre ad aver ripetuto esattamente le parole della scorsa volta ha anche utilizzato gli stessi attacchi fino ad un certo punto? Ecco, il tuo vantaggio è conoscere i suoi attacchi, ripetendo più volte la lotta ti abituerai ad essi e imparerai a schivarli. In poche parole... Finchè sei determinata nessuno qui può fermarti.»
La biondina sospirò, mentre il fantasma della bambina castana le fluttuava attorno. No, uccidere quella scheletrina era fuori discussione, piuttosto sarebbe stato meglio stordirla e andare avanti, fingendo di non essersi mai posta quella domanda... Stava fuggendo dalle sue responsabilità? Dopotutto era l'unica ad avere quei poteri, quindi sì, era una sua responsabilità. Se qualcuno fosse morto dopo di lei a causa della guardiana delle rovine... Aaah, che scelta difficile!
«Uhm... Forse non avrei dovuto dirlo, scusami.» Disse la fantasma, sinceramente pentita, non pensava Pleya fosse una tipa così... Come definirla. Paranoica? Sensibile?
«Non importa, Chara. Ci tocca andare avanti, non credo ci siano altre uscite.» La ragazzina si alzò in piedi velocemente, afferrando il machete e osservandone la lama, ancora salda. Bah, perchè le veniva messa davanti una scelta tanto difficile?
   
 
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