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Autore: AndreMCPro    30/03/2017    4 recensioni
Quando la Luna si ribellerà al Sole e i morti risorgeranno dalla polvere.
Quando le Stelle cadranno e il Sangue tingerà il mare.
Quando il Grande Occhio tornerà ad oscurare il Cielo.
La voce di Yharim dichiarerà guerra al nostro mondo.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Terraria Heroes – The Wrath of the Tyrant
Cap.3 Un contadino, un mago, un eretico e un androide
 
Il sommo sacerdote camminava avanti e indietro per la sua stanza, tremendamente preoccupato. Il soldato di Garnet era stato soccorso e rispedito a casa dalla sua famiglia. I sacerdoti erano riusciti ad arrivare in tempo per salvare i nervi del braccio amputato e li collegarono appena possibile ad un braccio robotico, restituendogli quindi l’arto, ma lo shock provocato in lui dall’Occhio era stato molto grande, tanto da farlo mandare in congedo a tempo indeterminato e affidare alle cure di uno psicologo.
Quanto agli altri… le famiglie non ebbero neppure la consolazione di una tomba.
Sarsha entrò nella stanza, e il sacerdote prese immediatamente a parlare.
«Non va bene, la situazione ci sta sfuggendo di mano. Se l’Occhio è tornato vuol dire che non abbiamo più tempo per andare a caso, ma…» E si fermò a fissare i cinque Cristalli della Vita sulla sua scrivania. «Non abbiamo altro modo per cercare i quattro eroi…»
«Sua eccellenza…?»
«Si, Sarsha…?» Fece quello senza prestarle però troppa attenzione.
«Mi aveva fatto chiamare… vuole che passi più tardi?»
«Nono, volevo… volevo che tornassi a contattare quelle quattro città. Dai alle famiglie delle vittime le nostre condoglianze, e… e chiedi di ripetere la ricerca. Purtroppo non possiamo fare altro…»
«Sì,  sua eccellenza» E la donna si congedò con un inchino. Al che il sommo sacerdote si affacciò alla finestra.
«Non possiamo permetterci altri errori... Dobbiamo trovare le persone giuste o sarà la fine…»
 
 
 
Quattro uomini furono portati al cospetto del sommo sacerdote.
Da Arkham giunse un soldato umano di ventisette anni di nome Arwin. Da Elvetica un elfo mago di nome Mirrus Starflare di circa 25 anni. Da Garnet il collega di Rown, il tiratore scelto Mathias. Infine, da Gunhold fu inviata Alexia, una guerriera dalla grande abilità con spade e archi.
Tutti si inchinarono al cospetto del sommo sacerdote… Mirrus un po’ più a fatica, ma lo fece lo stesso. Il sacerdote alzò le mani al cielo e pronunciò la benedizione.
«O potente luna, astro che illumina le tenebre e che oscura la luce, infondi in questi quattro valorosi guerrieri la tua benedizione. Proteggili dai pericoli della notte, e illuminali nella loro missione!»
All’improvviso un Cristallo della Vita volò fuori dalla stanza del sommo sacerdote e si fermò davanti ad esso sotto gli sguardi stupiti di tutti. Poi di colpo si tramutò in una polvere rossa che avvolse e venne assorbita da Mirrus, il mago di Elvetica. I suoi capelli corti vennero completamente scossi dal vento rosso, al punto che alla fine erano praticamente un disastro.
Il sommo sacerdote rimase a bocca aperta a fissare il giovane elfo, e dopo alcuni secondi di sgomento si prostrò davanti a lui. Mirrus rimase totalmente confuso a quella vista.
«Sua eccellenza, cosa…?»
Ma quello si rialzò adorando le divinità e corse nella sua stanza, per poi dare agli altri un Cristallo ciascuno.
«Portateli nelle vostre rispettive città ed esponeteli a quante più persone possibili. Quando qualcuno ne prenderà il potere, mandatelo da me» e li congedò. «E tu, mio giovane mago… tu non hai idea di quello che quel Cristallo significa, non è vero?»
«Ehm… già…»
«Tu sei uno dei prescelti! Tu, insieme ad altri, porterai la pace in questo mondo distruggendo l’armata di Yarhim. È il tuo destino!»
«…COSA?»
«Calmati. Gli altri eroi non sono ancora stati trovati. Per ora rilassati e resta qui come mio ospite. Sarà un onore avere l’occasione di conoscerti!»
Il mago si irrigidì un po’, indeciso se potesse dare una così larga confidenza a quel tipo. Certo era il sommo sacerdote… ma un conto è parlare di autorità, un conto… beh… l’amicizia con uno così altolocato non lo attirava. Ancor meno dopo aver scoperto di essere perfino più importante di lui.
 
 
Arwin tornò al villaggio con il Cristallo della Vita nella sua sacca. Lo portò per un’intera giornata, a stretto contatto con guardie, soldati e abitanti. Niente di niente. Entrò dunque in un vicolo e fece per tirare fuori il cristallo quando quello cadde da solo a terra. Fece per raccoglierlo, e quello rotolò quel poco che bastava per non essere preso.
«Che diavolo…?»
Il Cristallo prese a rotolare per le strade con il soldato subito dietro, partito all’inseguimento. Corsero per tutta la città fino ad uscire nella campagna e raggiungere una vecchia villetta, abitata dalla famiglia Arenor, dei contadini di particolare importanza nella regione di Arkham.
Finalmente il soldato riuscì a raccogliere il Cristallo, che praticamente si era fermato davanti la scalinata del portico, a tre metri dall’ingresso della casa. E proprio in quel momento Andrew Arenor, il figlio più giovane dei proprietari, aprì la porta.
«Salve… posso aiutarla?»
Il Cristallo sfrecciò via di colpo dalla mano del soldato e impattò contro il ventenne, polverizzandosi all’impatto e facendo cadere a terra il giovane, per poi entrare in lui avvolgendolo con la sua nebbia rossa.
«Ma che diavolo…?» mormorò dolorante il ragazzo cercando di rialzarsi. Al che Arwin lo fissò allibito.
E ora come lo spiegava a tutta la famiglia?
 
 
«M-morta…?» Fece Korgznarch mentre lucidava proprio lo star cannon di Natasha. «Come è… successo…?»
Il governatore dunque gli raccontò della lotta sostenuta dalla donna nella piazza e della sua partenza verso la capitale di Lunatica.
«Scelta dai preti… tsk. C’era da aspettarselo…» mormorò tra l’infastidito e l’amareggiato. Amareggiato per la morte della sua amica, infastidito perché lui stesso era un esiliato di quelle terre. Lo accusarono di eresia… bello vedere quali modi trovano i “credenti” per sbarazzarsi delle menti scomode.
«Si trattava della Profezia della Giungla. Quando…»
«La so a memoria quella stupida profezia, falla finita! Anche io ho visto i Segni!»
«Beh, comunque hanno fatto un secondo giro… hanno scelto Alexia Warspring…»
«La conosco, è una mia buona cliente… spero che non succeda niente almeno a lei…»
«Tranquilli, sono già di ritorno» Disse quella aprendo la porta del negozio con un largo sorriso. «E con buone notizie! Non sono io una dei prescelti, quindi… niente pericoli mortali per me!»
«Come fai a saperlo, Ale? E perché la tua sacca brilla di rosso?» domandò Korg.
«E perché non hai avvertito che stavi tornando?» Aggiunse il governatore. «Non ne ho avuto tempo, vedete… Uno dei quattro, un certo Starflare… ha assorbito… uno di questi cristalli» Ed estrasse dalla sacca il suo Cristallo della Vita, brillante di un rosso scarlatto. «Sono questi a indicare i prescelti. Adesso mi hanno mandato a…»
Il cristallo si polverizzò nelle sue mani mentre ancora parlava. Tutti e tre i presenti rimasero ammutoliti a fissare la nebbia rossa librarsi in aria e iniziare a ruotare come impazzita per la stanza, per poi senza alcun preavviso lanciarsi verso Korgznarch ed entrare dentro il suo corpo. Tutti rimasero a fissarlo a bocca aperta mentre lui, con la mano sul petto e gli occhi sbarrati per la sorpresa, realizzava quello che era successo.
«…no…» E fece una lieve risata. «No, ve lo scordate… io oltre confine non ci torno nemmeno morto!»
 
 
 
Ennesima esplosione a Garnet. Ormai era la routine in quel periodo del mese.  E guarda caso di ronda in quella zona c’era di nuovo Mathias, mentre Rown era sostituito da un certo Kyle. Mathias, tuttavia, all’esplosione rimase come paralizzato.
«Hey amico che hai?» Gli chiese l’altro.
«Niente… è solo che… mi sa di deja-vu…»
«Dai, è solo litios… l’esplosione arriva da quella parte»
«Lo so, lo,so… dai, andiamo…» e si mise in cammino per primo. Quando arrivarono, tuttavia,trovarono l’ennesimo capannone distrutto, ma stavolta si vedeva un braccio di Litios spuntare da sotto le macerie.
«LITIOS!»
I due si fiondarono addosso alla enorme trave che bloccava il suo braccio, ma appena provarono a smuoverla si sentì un tremore.
«Che diamine…?»
Fu come se il legno esplodesse. La trave venne divelta con una enorme forza tanto da spezzarla in due come un fuscello. Litios emerse in perfette condizioni, ma sembrava leggermente spossato.
«C-Che diamine è successo…?»
«Stavamo per chiedertelo» Fece Mathias. «per quanto siamo abituati alle tue esplosioni la cosa non ci piace affatto»
«E sei ancora passibile di fermo per resistenza all’arresto»
«Uff… ma sono passate due settimane!» Protestò Litios.
«Appunto» Ribatté secco Kyle «Dovresti cercare di trattenerti un poco, non credi?»
«Sentite, ragazzi, sono mesi che facciamo sempre la stessa scena, perché non la saltiamo e basta? Lo sapete che tanto scappo sempre»
«Non stavolta» Fece Mathias estraendo la pistola che aveva trovato Valdir quando era andato nel Cremisi. E che Rown aveva per qualche motivo deciso di portare alla caserma.
«Vieni con me. Ora»
«Okay, okay, non c’è bisogno di fare così!»
«Bravo»
Iniziarono a scortarlo ma di nuovo quello li disarmò all’improvviso e fece per scappare. Tuttavia Mathias reagì infilando una mano nella sua sacca e urlò «Eh no, non stavolta!» Con l’intenzione di intenzione di lanciargli contro una granata stordente per fermarlo, ma quando lanciò l’oggetto si accorse che non era una granata. Le granate non brillano di rosso.
«Oh merda!»
Il Cristallo della Vita era palesemente destinato a mancare il bersaglio, tuttavia quando giunse alla sua altezza massima brillò forte e puntò dritto contro Litios, inseguendolo ad una velocità impressionante e rendendogli impossibile evitare l’impatto. Quando l’oggetto lo colpì l’androide cadde a terra per la leggera esplosione del cristallo. La nube rossa si lanciò contro di lui venendo assorbita completamente, mandando per un attimo fuori uso gli arti robotici, subito riavviatisi.
«C-che diamine…?» Mormorò Litios. Si girò a guardare i due soldati, e l’unica loro reazione fu rimanere a fissarlo a bocca aperta.
«…cosa c’è, adesso?»
 
 
 
Il Sommo Sacerdote rimase a guardare i quattro eroi davanti a lui.
Il giovane Andrew di Arkham si sentiva molto a disagio e si guardava intorno disorientato.
Mirrus di Elvetica teneva la testa bassa in segno di… rispetto? Il Sacerdote non era proprio sicuro di questo.
Korgznarch di Gunhold era invece  molto insofferente alla vista dei vari sacerdoti.
Infine Litios di Garnet semplicemente si guardava intorno incuriosito.
«Grandioso…» Mormorò Sarsha all’orecchio del sommo sacerdote. «Un contadino, un mago irriverente, un eretico e un androide fuori di testa… Siete sicuro che sia una buona scelta? Finiranno per essere massacrati… se non li ucciderà prima l’androide in qualche esplosione…»
«Fai silenzio, Sarsha. I Cristalli hanno deciso, non io. Dovremmo fidarci delle nostre divinità, non credi?»
Alzò dunque le braccia al cielo e pronunciò la benedizione. I quattro brillarono di una luce rossa per alcuni secondi, e poi il quinto Cristallo raccolto dai Sacerdoti fluttuò al centro della stanza, pur senza andare da nessuno dei quattro.
«Prendetelo» Disse il Sacerdote. «Lo riceva chi di voi istituirete come leader. Avrete bisogno di tutta la forza possibile nelle future battaglie»
Mirrus si fece avanti e lo prese tra le mani, per poi indietreggiare di nuovo. Tuttavia, non lo assorbì, preferendo discutere di quella faccenda del leader più tardi.
Infine, una riluttante Sarsha si avvicinò alla leva per attivare il teletrasporto.
«Buona fortuna, prescelti» Concluse il sacerdote. «Che la luna vegli su di voi»

 
  
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