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Autore: JulianBond    31/03/2017    0 recensioni
Questa è la storia di tre ragazzi, con tre vite differenti, ma l'unica parola chiave che li accomunano è "PERICOLO". Sono ribelli senza un motivo vero o se non si sentono ribelli, sono comunque tutti e tre in mezzo ad un guaio. Chi la farà franca? Chi invece rimarrà intrappolato in questa vita per sempre? Chi invece cambierà vita?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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[ Julian Wells ] Ore 5:00 am Abbots Pool Lake. "Julian si svegliò dal nulla in mezzo alla natura. Non sapeva come ci era arrivato e con chi. Si mise seduto appoggiato ad un albero da steso per terra, cercando a tastoni i suoi occhiali da sole neri e rovinati sulle stecche ma ancora interi, infilandosi subito dopo il giaccone di pelle con cui difficilmente si separava. Una finta pulita agli indumenti che portava da diversi giorni, ricoperti di foglie e terra, una sistemata ai capelli alla meno peggio e si incammina. Il cellulare aveva poca carica, ma ricevette una telefonata da Blair. Dalla contentezza gli si illuminarono gli occhi coperti dalle lenti dell'occhiale, era felice ogni volta che gli telefonava. << Julian dove sei finito? Ieri sera mi avevi chiesto di accompagnarti da tuo padre e poi sei sparito nel nulla. Mi hai fatto preoccupare, stai bene?>> disse con premura. << Sto bene, sono finto nel nulla ma sto bene. Ieri sera Logan mi ha dato qualcosa di molto forte e oggi non ricordo niente. Quel bastardo ha la roba migliore!>> Disse ripensando alla sera prima, ma Blair gli ributtò giù il telefono, come giustamente doveva fare quando capiva di parlare a vanvera. Arrivò al suo solito posto, si tolse il giaccone e si sdraiò al sole fumando una sigaretta. Gli venne da pensare il perchè Blair non voleva capire? Julian si sentiva uno sprovveduto in tutta questa storia, ma non riusciva più di qualche ora a rimanere senza. Ci avrebbe provato prima o poi, questo sarebbe stato certo! Ore 11:30 - West Country Water Park. Dopo un paio d'ore, fu distratto da una voce al suo fianco,si tirò su e guardò un volto familiare. Chi era codesta ragazza? Si tolse gli occhiali da sole e si strofinò gli occhi mettendo a fuoco il volto. << Ciao, sei Julian Wells vero? Non so se ti ricordi di me.>> Disse con voce lieve e timida. << Si sono io.. ci conosciamo?>> Dissi ripensando a chi fosse. Lei lo guardò alzarsi da terra, secondo lei non era cambiato di una virgola, aveva sempre i capelli un po sbarazzini ed un sorriso che ti contagiava, l'unica differenza era vederlo vistosamente più magro, chissà come stava e che aveva combinato nella vita quel bambino che il primo giorno di asilo si era offerto gentilmente di giocare con lei; questo si chiese dentro la sua mente. Sgranò gli occhi quando la riconobbe, si ricordava di lei, ci giocava da bambino. Si diede una pulita dalle foglie, gettando via la sigaretta. Porse la mano per salutarla e le sorrise. <> Disse un pò imbarazzato,ripensando ai baci rubati da bambini. << Bravissimo proprio io in carne ed ossa...anch'io sono contenta di rivederti é passato cosi tanto tempo quindi non pensi mica di cavartela con una semplice stretta di mano, vieni qui fatti dare un abbraccio! Credo proprio di si, non so se ti ricordi di me sono Ginevra Price, andavamo all'asilo insieme.>> Disse facendo un gran sorriso con la speranza che anche lui si ricordasse di lei dato che insieme in passato ne avevamo passate tante. <> Si guardò intorno gesticolando verso il panorama del parco. Julian ricambiò il suo abbraccio anche se un pò in imbarazzo per alcuni motivi stupidi. << Strano, pensavo fossi fuori città, non ti vedo mai qui,di solito sto sempre qui, praticamente si può dire quasi che ci vivo. Ehm, posso chiederti un passaggio? Ho bisogno di un caffè e qualcosa da mettere nello stomaco.>> Si grattò un pò la testa dall'imbarazzo. Si capiva che erano due giorni che non toccava cibo. Il padrigno lo sbatteva sempre fuori di casa ogni volta che chiedeva aiuto. <> Si soffermò a pensare ai momenti difficili che aveva passato e quanti altri glie ne aspettavano dato che aveva avuto la pazza idea di studiare. <> Disse felice di offrigli il suo aiuto come sempre. Julian la seguì fino alla sua macchina. Gli era andata bene, perchè non aveva un soldo in tasca, cioè, li aveva ma doveva comprarci la roba da Logan. Non poteva sprecarli per mangiare. Aveva dormito tutta la notte li, puzzava come una capra ed era imbarazzato. <> Ovviamente era una bugia. Ginevra lo condusse fino alla macchina per poi montare insieme e accendere il motore per sfrecciare verso casa. << Ma certo non preoccuparti sai che casa mia é sempre aperta per te come quando eravamo bambini.>> Disse carinamente nei suoi confronti. Julian nel frattempo seduto in macchina, notò in lei un ampio sorriso, sicuramente stava ripensando al passato, spesso lei a giocare a casa di Julian e lui a casa di Ginevra e a volte capitava anche che i due dormivano insieme, erano inseparabili. Inoltre le faceva piacere dargli una mano dato che aveva una brutta cera e sicuramente una bella doccia calda e dell'ottimo cibo l'avrebbero rimesso in piedi. Mentre erano in auto i due colloquiarono un pò. << Ti ringrazio, sei sempre molto gentile.. Cosa fai ora? Lavori,studi,disoccupata?>> chiese Julian. Ticchettava le mani sulle ginocchia nervosamente e muovevo i piedi, aveva una piccola astinenza, era rimasto solo un tiro e lo avrebbe sfruttato a casa sua, non riusciva a venirne fuori. <> Disse lei incupendosi un po ripensando a sua sorella, ma subito dopo tornò in lei continuando il discorso. <> Appena Julian senti la parola polizia cercò di tranquillizzarsi, ogni volta aveva sempre paura che gli scoprissero gli altarini. <> Arrivato a casa di Ginevra, scese dall'auto seguendola. Si rese conto che i suoi vestiti erano un pò sporchi di terra, cercò dunque di pulirli senza far notare nulla a Gin. Si vergognava come un barbone, forse sarebbe stata quella la sua fine dopo tutto. Guardò bene la casa e sgranò gli occhi. Sembrava una normalissima ragazza medio borghese mentre invece anche lei, sicuramente aveva fatto carriera. Si ricordava quando era bambina, era comune come tutti gli altri bambini, non era di famiglia ricca come Julian. Non che egli se ne vanti, forse non sarebbe diventato ciò se avesse vissuto normalmente la sua vita. << Complimenti per la casa, davvero accogliente e molto bella. Ehm, io andrei in bagno, non sopporto più questi vestiti. Ti dispiace?>> TO BE CONTINUED
   
 
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