Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: A_Typing_Heart    01/04/2017    1 recensioni
Tsunayoshi, Hayato e Mukuro sono tre persone del tutto diverse. Uno impacciato nella sua stessa vita, un altro un piccolo genio stordito dalla perdita di una persona cara, l'altro convinto di avere tutto quello che è desiderabile dall'esistenza; eppure senza saperlo sono tutti spinti sull'orlo del baratro dallo stesso demone chiamato Dipendenza. In un solo giorno il destino li pone di fronte a una scelta: esorcizzare il mostro o morire.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Byakuran, Enma Kozato, Hayato Gokudera, Mukuro Rokudo, Tsunayoshi Sawada
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tsunayoshi si richiuse la porta del bagno alle spalle uscendo, trattenendo a fatica uno sbadiglio. Si stava chiedendo che ore fossero quando si accorse che nel corridoio buio c'era qualcuno intento a infilarsi una giacca guardando il cortile battuto dalla pioggia. Strizzò gli occhi avvicinandosi e notò che l'uomo in questione era Hayato.
-Gokudera... kun?-
-Ah... sei tu.- fece lui sorpreso, guardandolo. -Che fai qui?-
-Niente... bagno... e tu? Non te ne stai mica andando?-
-Ma nemmeno per sogno.- ribattè Hayato, e tornò a guardare fuori.
-E allora, la giacca...?-
Tsunayoshi seguì lo sguardo di Hayato fuori dalla finestra e la sua attenzione cadde su una insolita figura che, era abbastanza certo, non aveva nulla a che vedere con i vasi e le decorazioni del giardino. Sembrava che qualcuno si fosse seduto a terra, dietro la panchina di pietra, sotto la pioggia...
-Ma... chi è?- chiese infine, incapace di distinguere meglio la persona.
-Credo sia quell'idiota del tuo amico travestito, Minoru... no, Makoru...-
-Mukuro!-
-Beh, quello che è.- fece lui con aria disinteressata. -La porta è aperta, ma lo avevano chiuso dentro... non ho la minima idea di come sia riuscito ad aprirla, ma ce l'ha fatta...-
-E sta là fuori?!-
-Mi sa che è là da un'oretta, almeno.-
-Co... è un'ora che sta seduto sotto la pioggia e tu lo guardi?-
-Soffro di insonnia.- rispose Hayato.
-Ma se si ammala?-
-Probabile, i tossici hanno un sistema immunitario completamente fottuto.-
Tsunayoshi lanciò un'occhiata ad Hayato, poi guardò di nuovo Mukuro immobile sotto la pioggia. Stava pensando a che cosa potesse fare da solo là fuori con un simile tempo, perchè non pareva intendesse scappare se davvero stava lì da un'ora, quando Hayato sbadigliò vistosamente.
-Forse riuscirò a dormire un po', adesso.- fece in tono leggero. -Allora buonanotte.-
-Ah... buonanotte, Gokudera kun.-
Hayato tornò nella sua stanza e dopo un leggero tramestio cadde il silenzio. Tsunayoshi guardò di nuovo Mukuro. Si chiese se non stesse male, e per questo restava fermo nel cortile.
Improvvisamente sveglio e per nulla stanco, raggiunse la sua stanza, infilò la giacca di una felpa e le scarpe e tornò di nuovo nel corridoio. Lo percorse con un po' di disorientamento, indeciso sulla strada per raggiungere l'uscita nella penombra, e raggiunse la seconda uscita, che dava sul retro del cortile. Per fortuna non incontrò nessuno, perchè non sapeva come spiegare la sua presenza in giro di notte. Fece per spingere la porta e vide che si apriva senza difficoltà; ne dedusse che Mukuro doveva essere uscito proprio da lì.
Ebbe un momento di timore. Non era così sicuro che Mukuro fosse suo amico, o che lo considerasse tale, non era affatto sicuro che non si sarebbe messo a urlargli contro come aveva fatto con il terapeuta. Avrebbe potuto anche diventare aggressivo nei suoi confronti... ma forse stava male, forse aveva bisogno di aiuto... avrebbe anche potuto ammalarsi restando là fuori a lungo. 
Prese un respiro profondo cercando di farsi coraggio e uscì dalla porta. Sotto la pensilina notò un portaombrelli e un ombrello giallo abbandonato. Lo prese e lo aprì, poi si avventurò nel cortile martellato dalla pioggia, sperando di non dare troppo nell'occhio e che nessuno guardasse fuori. Faceva decisamente freddo. C'era poco vento, ma gelido. Tsunayoshi rintracciò frettolosamente la panchina di pietra e dietro a essa trovò Mukuro. 
Stava seduto sull'erba, a gambe incrociate e mani unite in grembo, come se fosse in meditazione. Teneva gli occhi chiusi e la schiena dritta senza appoggiarsi. Non sembrava sentirsi male, in realtà sembrava non sentire assolutamente niente. Tsunayoshi si domandò come facesse a restare lì da un'ora, completamente bagnato, con quel freddo.
-Mukuro?-
Mukuro mosse leggermente un sopracciglio, ma non aprì gli occhi.
-Cosa c'è, Tsunayoshi?-
-... Che cosa fai qui fuori in piena notte?-
-Sto meditando.-
-Sotto la pioggia?- osservò Tsunayoshi, notando che era veramente zuppo. 
Mukuro non si mosse e non rispose.
-Posso chiederti su cosa stai meditando?-
Qualcosa nella posizione e nella rigidità della posa cambiò leggermente, e Mukuro alla fine aprì gli occhi.
-Sto cercando un motivo chiaro per restare.-
-E pensi di trovarla qui fuori?-
-È nelle difficoltà fisiche che riesci a immergerti più profondamente nella tua mente... nei casi estremi si può arrivare a trovare davvero se stessi... e io sto cercando me stesso.-
-Perchè lo cerchi? Voglio dire... non sai chi sei?-
-... Se trovassi me stesso, forse capirei se è una persona che valga la pena salvare.-
Tsunayoshi tacque, aggrappandosi all'ombrello giallo. Mukuro, che gli sembrava una persona così sicura di sè, e anche una persona gentile che lo aveva aiutato senza che ne avesse alcun motivo, che era così bello, così affascinante nel suo modo di parlare... persino lui si chiedeva se meritasse la vita. Cercava se stesso per capire se valesse la pena di impegnarsi in quel percorso in cui erano entrambi incappati per caso...
Il ragazzo abbassò l'ombrello e lasciò che la pioggia lo bagnasse, chiudendo gli occhi. L'acqua era gelida, gli inzuppò i capelli e i vestiti in pochi minuti, ed egli prese a tremare per il freddo. Gli sembrava impossibile resistere per ore...
-Che stai facendo, Tsunayoshi?-
-Anche io voglio cercare me stesso.-
-Perchè dovresti?-
-Per sapere se è una persona che valga la pena di salvare...-
Mukuro non rispose e Tsunayoshi lasciò gli occhi chiusi, anche se faceva molta fatica a concentrarsi su qualsiasi cosa con il freddo che gli si infiltrava nelle ossa, come se fossero fatte di spugna. Tentava disperatamente di non far battere i denti mentre cercava di capire come potesse mai cercare qualcosa che non sapeva dove si trovava e come fosse fatto...
-Tsunayoshi...-
La pioggia smise di battergli sulla testa e sulla faccia e il ragazzo aprì di nuovo gli occhi, scoprendo che Mukuro si era alzato e lo stava proteggendo con l'ombrello, guardandolo con un'espressione di profonda tenerezza che quasi lo turbò. Solo in quel momento realizzò che cosa gli aveva fatto venire in mente lo sguardo di Mukuro quella notte in cella, che allora non era stato in grado di focalizzare. Gli ricordava vagamente il modo in cui lo guardava sua madre, a volte, quando lui non si sentiva bene...
-Non è cosa che tu debba fare, questa.- gli disse lui piano, dandogli un buffetto sul viso. -Torniamo dentro, vuoi?-
-Cosa... perchè non devo farla?-
-Non c'è bisogno di cercare nulla... non dovresti avere alcun dubbio sul fatto che tu debba vivere.-
-Perchè?-
Mukuro lo guardò un po' sorpreso, come se davvero non cogliesse il motivo di tante domande.
-Beh, perchè tu sei un ragazzo gentile... un bravo ragazzo... molto confuso e molto spaventato, ma non è una colpa sentirsi spaesati. Perchè mai non dovresti meritare una vita lunga e felice?-
-Ma allora, Mukuro, anche tu non hai alcun motivo di cercare!- esclamò Tsunayoshi con veemenza inaspettata, guardandolo con decisione. -Anche tu sei una persona gentile! Ti preoccupi per persone che non conosci nemmeno, e sei...-
Tsunayoshi tacque e divenne leggermente colorito sul viso. Aveva esaurito del tutto il suo sprazzo di coraggio con quelle poche frasi, e abbassò lo sguardo. Mukuro lo guardò divertito trattenendo una risata.
-E sono cosa?-
-S-sei... sei...- balbettò Tsunayoshi, senza alzare gli occhi e abbassando ancora più il tono. -Sei... i-io credo che quel poliziotto abbia ragione! Tu... parli così bene, e sei... intelligente... e tutto...-
Mukuro decisamente non si aspettava che qualcuno avesse sentito la sua conversazione con Byakuran, infatti dopo averlo guardato con palese stupore fu il suo turno di arrossire, solo che nel suo caso arrivò ad assomigliare a una pesca matura. Se ne accorse dall'insolito calore localizzato e sperando di non farsi accorgere assestò al ragazzo un paio di robuste pacche sulla schiena, indirizzandolo verso la porta e seguendolo.
-Tsunayoshi, non dirmi che hai il brutto vizio di ascoltare dietro le porte!-
-N-no, ma... ho... l'ho visto arrivare e l'ho riconosciuto... volevo... sapere se era venuto a portarti via.-
-A portarmi via? Era un agente di polizia, non un principe azzurro...-
-Sai cosa intendo dire...- fece Tsunayoshi un po' seccato. -Che ti portasse in prigione...-
Raggiunsero la porta secondaria e rientrarono, con grande sollievo di Tsunayoshi, che tremava violentemente da capo a piedi. Mukuro gli mise la mano sui capelli, che gocciolavano in abbondanza. Il ragazzo lo guardò e vide che anche i lunghi capelli neri dell'altro gocciolavano spietatamente sullo zerbino.
-Vai in camera tua e asciugati come si deve... ti ammalerai se resti così zuppo.-
-E tu?-
-Io?-
-Non tornerai là fuori!- disse Tsunayoshi, afferrandogli il braccio. -Anche tu ti ammalerai!-
Mukuro lo guardò di nuovo con aria stupita e scoppiò a ridere.
-Non ridere... dico sul serio! Gokudera kun stava a guardarti da ore in cortile, stava per venire a prenderti anche lui!-
-Oya, ma dici davvero? Il signor Sposerò Questa Donna?-
-L'ho visto nel corridoio, ha detto che ti guardava da quasi un'ora perchè non riusciva a dormire.- ribattè Tsunayoshi. -Ma si stava infilando la giacca a vento quando l'ho visto. Se non fossi stato lì anch'io, sarebbe venuto a prenderti, sono sicuro.-
-Ma non mi dire.- fece Mukuro con aria divertita. -Che tsundere, è quasi tenero a pensarci.-
-Non torni là fuori, vero?-
Mukuro tornò a guardare il ragazzo, che lo fissava con l'aria di uno che avrebbe volentieri fatto scudo umano davanti alla porta per impedirgli un'altra uscita. Certo sarebbe stato uno scudo decisamente debole, ma quell'aria determinata bastò per farlo cedere. Gli sorrise.
-Prometto che non uscirò più.-
-Giuralo su Dio!-
-Ma io non credo in Dio.- osservò lui.
-... No? Allora in cosa credi?-
-Io? Nella reincarnazione.-
-Allora giura che non uscirai più la notte e sotto la pioggia, o ti reincarnerai in qualcosa di piccolo e miserabile, tipo... una zanzara.- fece Tsunayoshi, alzando una mano. -Avanti, giura.-
Mukuro rise, ma alzò docilmente la mano destra.
-Giuro che non uscirò più la notte e sotto la pioggia o mi reincarnerò in una zanzara piccola e miserabile.-
Tsunayoshi sorrise soddisfatto, prima di starnutire sonoramente.
-Su, ora vai a cambiarti e asciugarti.- fece Mukuro, spingendolo verso il corridoio. -Veloce... io richiudo qui e arrivo fra pochissimo. Non voglio mica tornare come zanzara.-
Tsunayoshi si allontanò nel corridoio e Mukuro rimise l'ombrello giallo nel contenitore accanto alla porta. Inspiegabilmente non riusciva a non sorridere mentre richiudeva la porta con il grimaldello che aveva usato per uscire. Forse Byakuran non era proprio l'unico al mondo che volesse offrirgli aiuto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: A_Typing_Heart