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Autore: Lola1991    01/04/2017    3 recensioni
[...]
« Tornerai da me stanotte? » chiese raggiante, guardandolo negli occhi.
« E tu mi aspetterai? » disse lui, perdendosi nel mare verde dei suoi.
« Io ti aspetterò sempre. »
« E io tornerò sempre da te. »
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il bambino venne lavato e fasciato, e la levatrice fece bere a Laswynn un decotto di miele ed erbe. Dopo aver visto e tenuto il figlio, ora riposava tranquillamente a letto, mentre Dìs teneva tra le braccia il nipote.
Si perse ad ammirare quel visetto roseo e gli scostò la coperta per ammirare i pochi capelli bagnati e di colore chiaro che gli ricoprivano la testa… pianse silenziosamente, ripensando all’emozione che aveva provato quando erano nati i suoi figli.
 
*
 
Thorin e Fili tornarono, come avevano promesso, il decimo giorno dalla loro partenza. Infreddoliti a causa della neve che aveva continuato a scendere copiosa, e immusoniti per un’impresa che chiaramente non aveva dato risultati, si trascinarono per le strade del villaggio coperti dai pesanti mantelli da viaggio.
Dìs uscì di casa per accoglierli, e quando furono vicini corse ad abbracciarli; seppur dispiaciuta di non vedere la figura del padre, fu comunque ben lieta di poter stringere a sé il figlio e il fratello. Oltretutto, li attendeva con ottime notizie.
« Dov’è Laswynn? » domandò Thorin perplesso, smontando dal pony. Dìs non rispose, ma un sorriso eloquente le si allargò sul volto. Fili trattenne il fiato, mentre Thorin si faceva largo ruzzolando tra i due, dirigendosi verso casa. Salì i gradini velocemente e aprì la porta della propria camera, il cuore che batteva all’impazzata.
 
Laswynn giaceva addormentata nel grande letto; sul suo volto era dipinta un’espressione talmente serena da pensare che stesse sognando immagini meravigliose. Lo sguardo di Thorin indugiò per qualche istante sul corpo della moglie, così diverso da quando l’aveva lasciato, appena dieci giorni prima.
E poi, finalmente, le iridi azzurre si posarono sulla culla, e il suo cuore si fermò del tutto.
 
Dapprima vide un leggero movimento e un piccolo piedino si alzò, facendo sollevare la coperta candida che lo avvolgeva. Thorin trattenne il fiato avvicinandosi. Dunque era lì, finalmente… suo figlio.
Era sveglio, e gli occhi di quel colore ancora non definito fissavano un punto distante del soffitto, mentre le manine si agitavano velocemente. Thorin lo contemplò in adorazione: aveva i colori chiari di Laswynn e riconobbe immediatamente la forma delle labbra come quella della moglie.
Tutto gli sembrò, in quegli istanti, totalmente senza forma. Eppure era felice.
Affondò una mano tra le coperte e il piccolo gliela afferrò, aggrappandosi al suo indice.
« Sono qui », disse semplicemente Thorin.
 
Destata dal rumore dei passi e dalla voce del marito, Laswynn si svegliò. I suoi occhi cercarono immediatamente il figlio accanto a sé, e poi indugiarono su Thorin, che rispose dolcemente al suo sguardo.
« Thorin! » esclamò, e scoppiò in lacrime. Lo vide arrossire, dondolandosi impacciato da un piede all’altro. Poi si chinò a baciarle la fronte, mettendosi al suo fianco, mentre lei si sedeva e si asciugava gli occhi.
« Mi spiace » disse Laswynn, con voce tremante, « Piango così facilmente, in questi giorni. »
Thorin le strinse la mano, mentre lei sorrideva.
 
« Notizie di Thráin? » domandò con un sussurro Laswynn, con cipiglio preoccupato. Lui scosse il capo, deluso.
Ma in quel momento, felice com’era, neanche il pensiero del padre disperso riuscì a scalfire il suo umore.
« Quando è nato? » chiese infine, ammirando il corpicino del figlio.
« Sei giorni fa. Il travaglio è durato una giornata intera… » rispose lei, con una smorfia, « Poco ci è mancato che partorissi con solo Dwalin accanto ».
« COSA? »
« Calmo, calmo… alla fine è andato tutto per il meglio. Io sto bene e anche il piccolo è sano ».
Laswynn si sporse dal letto e delicatamente sollevò il figlio, prendendolo tra le braccia.
« Non sarei dovuto partire, ti ho lasciata sola… mi dispiace », iniziò Thorin serio, carezzando i capelli della moglie.
« Shhh… dovevi partire, Thorin. E credimi, forse è stato meglio che non fossi fisicamente presente al travaglio. Avrei potuto strozzarti, letteralmente ».
Thorin rise sereno insieme alla moglie.
 
« Vuoi prenderlo in braccio? »
Lui la guardò spaventato. « E’ da molto tempo che non tengo in braccio un neonato… ».
« Hai tenuto in braccio me, una volta. E Fili e Kili. Lui non potrà essere tanto peggio… » propose lei incoraggiante, passandogli il bambino con delicatezza.
Per quanto Thorin avesse temuto, in quel momento tenere tra le braccia suo figlio gli sembrò la cosa più naturale del mondo. Si alzò e fece qualche passo, mentre il piccolo prendeva a tormentargli una delle lunghe trecce scure. Mentre gli occhi chiari del bambino incontravano quelli del padre e sembravano fissarlo con attenzione, Thorin lo cinse con le braccia in un gesto protettivo. La durezza aveva abbandonato improvvisamente i lineamenti del suo volto: era concentrato totalmente sul piccolo, e Laswynn pensò che mai prima d’ora l’aveva visto così raggiante.
 
« Ha già un nome? » chiese lui infine, guardando la moglie.
« Non ancora, aspettavo il tuo ritorno. Ma avrei un’idea… », prese fiato, « che ne dici di Frerin? ».
Thorin guardò la moglie, e poi ancora il figlio. Ammirò quell’esserino perfetto, perdendosi ancora una volta in mille dettagli, e per un attimo gli sembrò di riavere tra le braccia Laswynn appena nata. Un nodo gli si formò in gola al pensiero del fratello perduto: quel bambino avrebbe sicuramente onorato la sua memoria… Frerin era un nome perfetto.
« Frerin…» sussurrò dolcemente.

« FRERIN?! NON LO AVETE CHIAMATO KILI?! », tuonò la voce del nipote da fuori la porta socchiusa, dove chiaramente era rimasto in ascolto.
Thorin alzò gli occhi al cielo esasperato, mentre la testa bruna di Kili – seguita a breve distanza da quella bionda del fratello – faceva capolino nella stanza.
« Pensavamo sceglieste uno dei nostri nomi… in fondo è nostro cugino! » esclamarono quelli indignati, avvicinandosi allo zio.
« Oh bhè… » aggiunse Fili, pensoso, « Vorrà dire che sarà per il prossimo! ».
« IL PROSSIMO? » urlò furiosa Laswynn, scaraventando il cuscino contro il giovane nano.
 
Dopo tutto quegli anni, aveva ancora un’ottima mira.
   
 
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