Io canto delle assetate belve, e di loro l'avido cacciatore, che le segue in città e in selve, essendo del sangue lor predatore. Veloce, ratto e di sangue unto, ma dentro se nascosta bestia langue, l'uno cercatore del sangue smunto, l'altra ferocemente brama sangue. Spade, lance e dentate mannaie, guizzano nei pleniluni sanguigni, nel perseguire le umane smanie e dei Grandi Esseri i figli. E' cominciata, ormai è tardi, la notte turpe di vita e di vizio, questo cantano i blasfemi bardi, inneggiando de la caccia l'inizio.