Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |      
Autore: amai_pinku    03/04/2017    1 recensioni
"L'uomo, per natura, è un animale sociale" (Aristotele, Politica)
Ma lo sono anche i demoni, i corvi, i gatti, i gufi e le aquile.
In fondo ogni sorta di creatura, ibrido o semplice umano che dir si voglia è un animale sociale.
[AU - raccolta tema fantasy]
First IwaOi: È un odore nauseante che gli fa rivoltare lo stomaco e nell'osservare quei corpi martoriati non ci vede niente di glorioso, ma proprio niente.
Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Koutaro Bokuto, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The Demon and the Human

 
C'è odore di sangue, paura e urina.
È un odore nauseante che gli fa rivoltare lo stomaco e nell'osservare quei corpi martoriati non ci vede niente di glorioso, ma proprio niente.
Eppure hanno continuato a ripeterlo un'infinità di volte: partecipare ai giochi è un grande privilegio, poter scontrarsi in nome del re è la ragione di vita.
Vincere poi, è il gesto più dannatamente glorioso che si possa fare: immensa riconoscenza sarà data al campione.
Ma quando si guarda intorno vede solo corpi fatti a brandelli, organi sparsi per l'arena, volti trucidati, corazze sporche di sangue e qualche arto sparso qua e là.
Osserva inespressivo una testa mozzata vicino al suo piede, non si ricorda neanche più se sia stato lui ad uccidere quel ragazzo poco più giovane di lui.
Si guarda intorno senza vedere davvero. Sente degli applausi e il pubblico entusiasta si è alzato dagli spalti gridando forte il suo nome.
Com'è che si chiama?
Ah già, Iwaizumi Hajime, un nome come tanti, un ragazzo come tanti.
Eppure in mezzo all'arena l'unico a respirare ancora è proprio lui.
Lui che come tutti quei giovani innocenti non aveva avuto un'educazione militare, ma solo la fortuna di avere dei muscoli sviluppati a causa del duro lavoro nei campi ed dei riflessi pronti.
Si gira verso destra guardando trucemente il soppalco.
Quella è, probabilmente, la prima volta che fissa il suo sguardo in quello del re.
L'artefice di quel massacro. Un massacro che alla gente deve piacere.
Vede i suoi occhi marroni tingersi di una sfumatura rossastra, come il sangue che lo circonda.
Il precedente re è morto prematuramente ed è toccato a suo figlio succederlo, un bambino viziato a detta di Iwaizumi.
E ora che lo vede ne ha la conferma, è un pomposo bambino viziato, con un visino di porcellana e lo sguardo malizioso.
Immerso com'era nei propri pensieri quasi non si accorge della guardia che gli intima di ingionocchiarsi.
Quante altre volte dovrà reprimere il suo orgoglio?
Vede il re alzarsi dal trono d'oro su cui era elegantemente seduto.
Parla, ma non l'ascolta.
È più che altro concentrato sulla melodia della sua voce. È dolce, melliflua, tentatrice.
È la voce di un demone, del re Demone.
E adesso lui sarà il suo personale giocattolino.
Certo un giocattolo prezioso, riempito di gloria fino al midollo, rispettato oserebbe dire, ma resta il fatto che al vincitore dei giochi vengono fatti due regali: continuare a vivere e servire il proprio re.
Il massimo delle aspirazioni, insomma.
Non è per niente dura essere un umano nel regno dei demoni, creature davvero magnanime i demoni.
Cazzate.
Non c'è nulla di magnanimo nel far morire ogni anno giovani umani sorteggiati dal caso, è solo un'ulteriore prova che i demoni vogliono dare: loro sono i dominatori e gli umani i loro schiavi. Sono alla loro mercè, non hanno potere, non potranno mai cambiare le cose.
Essere nato umano nella terra dei demoni è una delle più grandi sfortune, ma bisogna sorridere e ringraziare i propri padroni, perché se mangi è solo merito loro, e non della tua schiena che ogni giorno distruggi nei campi.
Iwaizumi sarebbe ben lieto di vedere il viso del suo sire su di una picca, sicuramente non ci sarebbe soddisfazione più grande.
Un corteo di volti senza nomi, con unico segno di riconoscimento quello dannate corna di cui si vantano tanto.
Sorride. Uno di quei ghigni sghembi, quasi malati.
È circondato da corpi morti, corpi che ha ucciso lui, è inginocchiato sotto il sole concente con la bocca che pretende dell'acqua e il corpo che vorrebbe semplicemente abbandonarsi su un giaciglio, il re Demone in persona sta facendo un discorso per elogiare la sua temerarietà e lui sorride.
È ufficiale: sta diventando pazzo.
Continua a pensarlo anche mentre un servo lo sta spingendo verso la camera del suo aguzzino, non prima di averlo lavato e profumato per bene.
Quando il servo bussa alla porta di legno massiccio risponde la stessa voce melliflua di quella mattina.
L'uomo gli fa cenno di andare avanti e Iwaizumi non riesce a capire se il suo sguardo sia di dispiacere o d'invidia, ma sa che non gli piace.
Quando entra si mette vicino alla porta, preoccupato.
Si guarda intorno posando gli occhi su un lusso che mai avrebbe potuto immaginare.

< Vieni Iwa-chan >

Storce il naso sentendo una storpiatura così odiosa del suo cognome.
Si avvicina, col suo solito sguardo rude, un po' per darsi un'aria di autorità un po' perché quella è propria la sua faccia.
Il giovane re Demone è avvolto da una veste di seta bianca.
Sembra quasi un angelo in mezzo ai cuscini candidi e le coperte profumate.
Iwaizumi lo guarda corrucciato, così come si osserva una visione paradisiaca che sai che ti farà del male.

< Andiamo Iwa-chan cos'è quel broncio, non sei felice? >

Guardalo il bastardo, con quel suo sorrisetto. Gli spaccherebbe volentieri la faccia per farglielo sparire.
È ovvio che lui non sia felice, com'è altrettanto ovvio che il re lo sappia.
Vede il sovrano inclinare un sopracciglio, divertito, alla ricerca di una riposta.

< No >

Ecco vedete, è pazzo.
Come per miracolo è riuscito a sfuggire alla morte nell'arena e poi rovina tutto, contraddicendo il volere del proprio re.
Non sa se maledire la sua lingua pronta e il suo istinto, che nonostante tutto non sa proprio tenere a bada, oppure essere felice per aver suscitato sorpresa sul volto immacolato del sovrano.
Respira piano aspettandosi uno schiaffo, delle guardie afferarlo per portarlo in cella, un folgorazione diretta.
Ma tutto ciò che sente è una risata.
Ed è la risata più bella e cristallina che abbia mai sentito.
Questa volta tocca a lui ad assumere un'espressione stupita, e si odia, si odia tantissimo quando posando lo sguardo sul proprio carnefice non fa che pensare a quanto sia bello.
A quanto sembra molto più vero, e un po' meno Demone, con le guance tinte di rosso a causa delle risate e la testa inclinata leggermente all'indietro.
Quanto gli piacerebbe spaccargli la testa!

< Sei buffo Iwa-chan > sussurra il re dopo essersi ricomposto
< Sono sicuro che ci divertiremo un mondo insieme!>

Non risponde, ovviamente.

< Dove hai imparato a lottare in quel modo? >
< Da nessuna parte > risponde bruscamente

È un attimo.
Spalanca gli occhi e si ritrova l'indice del re Demone puntato sulla sua tempia.
È pietrificato, perché davvero non l'ha visto.
Un attimo prima era sul letto e quello dopo dietro di lui.
Si gira lentamente, gli occhi sgranati e le mani tremanti.
Vede il Re Demone pericolosamente vicino a lui, con uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi.

< Bugiardo Iwa-chan…è un problema sai, se menti al tuo re >

La mano del demone si sposta sul più basso e in un attimo si trova in ginocchio, un dolore lancinante alla spalla e il terrore di morire da un momento all'altro.

< Non mi mentirai più vero Iwa-chan? >

Ingoia un groppo di saliva, cercando di ritrovare la calma.
Non farti spaventare, non farti spaventare.
Abbassa le palpebre e si lecca la bocca.

< No sire >

Oikawa sorride e saltellando si va a sedere sul letto.

< Puoi chiamarmi Oikawa, sai “sire” è coosì noioso! Quindi dove hai imparato? >

Gira la testa di lato, infastidito da quell'atmosfera.
Quel maledetto damerino ha in mano il potere.

< Mio padre >
< Oh…e come mai sapeva combattere? >
< Faceva parte dell'esercito >
< Wow! Quindi ha combattuto la prima grande guerra! >
< Si. È morto >
< Deve essere stata dura per voi >

Digrigna i denti puntando lo sguardo su quello curioso del Re.

< Dura? Cosa ne può sapere uno che ha tutto? > sputa quella sentenza con veleno, fregandosene delle conseguenze.

Oikawa assotiglia lo sguardo, guardandolo male.

< Cerco di immedesimarmi >
< Fatica sprecata sire > lo dice ghignando, un po' soddisfatto
< Qualcuno ha la lingua lunga per essere solo un contadino, devo forse insegnarti le buone maniere? >

Detto questo si alza, andandosi a porre davanti a lui.

< Anche questa sarebbe fatica sprecata >
< Ritorando al discorso di prima, secondo te io non posso capire, giusto? >
< Si >
< Quindi fammi capire. Perchè è stata dura? >

Sorride, guardandolo con un aria di sfida.

< Ho una madre, quattro sorelle e tre fratelli più piccoli. Sono dovuto diventare l'uomo di famiglia >
< Quanti anni avevi? >
< Nove >
< Oh povero Iwa-chan, forse è per questo che ha su quel broncio? >
< Chissà >

Osservi il Re sfilarsi lentamente la tunica bianca che copre la sua pelle lattea.
Si scopre il busto marmoreo, mostrando due piccoli boccioli di ciliegio, dannatamente invitanti.
Il re si inginocchia davanti a lui, così da essere alla stessa altezza, per poi appoggiare l'indice e il medio sul petto di Iwaizumi.

< E cosa faceva il mio ometto? >
< Lavoravo nei campi >
< Anche prima di venire qui? >
< Si >
< E adesso cosa ne sarà della tua famiglia? >

Adombra lo sguardo mentre le dita del Demone stanno ripercorrendo il suo petto, fino a giungere al mento.

< Non lo so >

Abbassa lo sguardo nel dare questa risposta perché è più vera di quanto avrebbe voluto.
Beh il secondogenito ormai ha 15 anni, e la più grande delle sue sorelle è in età di matrimonio, possono farcela.
Eppure loro hanno sempre contato su di lui, come se fosse una colonna portante.
E adesso non può fare più nulla.
Sente una leggere pressione sotto il suo mento che gli fa alzare il volto.
Il verde dei suoi occhi si confonde col marrone di quello del re.
Il Demone si avvicina al suo orecchio.

< Staranno bene, non pensarci >

Sente una pressione sulle sue labbra.
Quelle di Oikawa sono moribide, calde.
Le morde e sente il re Demone distendersi in un sorriso.
Questione di pochi secondi e la sua lingua profana la bocca di Iwaizumi.
Non sa perché glielo stai lasciando fare, probabilmente perché non ha scelta.
No…non è quel tipo d'uomo.
Se una cosa non gli va bene lotta fino a cambiarla, sarrebbe arrivato a picchiare il re in persona.
Forse semplicemente lo vuole.
Magari per una volta desidera lasciarsi andare ad un piacere mai provato.
Mentre il bacio si approfondisce e Iwaizumi finisce a cavalcioni sul re Demone gli viene in mente un ricordo passato.
Quando era ancora un bambino e la madre gli aveva raccontato che i demoni sono un po' come le sirene delle leggende: ti attirano in maniera inesorabile, anche se non lo vuoi.
E le labbra di Oikawa adesso sono proprio il canto della sirena: bello quanto fatale.
Ghigna.
No, non si sarebbe arreso così facilmente.
Inizia a mordergli il corpo, in modo quasi cattivo, lasciando vistosi segni rossi.
Oikawa se ne accorge, ma non sembra preoccuparsene.
Se era un amante che cercava, non l'aveva di certo trovato.
Iwaizumi lo sovrasta, lo morde e lo graffia.
E intanto Oikawa lo guarda, in un modo che gli da sui nervi, come se quello sguardo gli dicesse “lo sapevo che mi avresti fatto male”.
E come prima si trova ribaltato per terra.
Digrigna i denti rendendosi conto che la forza di un demone è nettamente superiore a quella di un umano.
Che odio.
Il re gli sfila la sua tunica, iniziando a leccare in maniera assai lussuriosa i suoi capezzoli già turgidi.
Hajime si odia perché nonostante avesse voluto dare una lezione a quel pomposo di un re quello che si trova in una condizione al quanto scomoda è proprio lui.
E Oikawa sorride quando gli sfiora l'inguine, decisamente soddisfatto.
Il suo respiro è caldo, mentre il pavimento è freddo, e Iwaizumi cerca di convincersi che i brividi che prova sono dovuti a questo e non al piacere.
Oikawa lo ripaga con la stessa moneta e inizia a lasciargli piccoli segni rossi, anche se decisamente meno violenti rispetto a quelli dell'umano.
Ansima e con lui il grande re.
Sentie di star scoppiare, perché davvero non ce la fai più, ma proprio quando Oikawa sembra sfiorare il tuo membro eretto si tira su.
Lo guarda con occhi sconvolti, ma nonostante tutto colmi di piacere.

< Per adesso basta così Iwa-chan, in fondo sei stato un bambino cattivo. Riprenditi e mettiti l'armatura, ti faccio conoscere alcuni mie amici >

Lo guarda sparire nella porta che conduce al grande bagno, mentre grondante di sudore si maledice per quello che stava per fare.
Mai più.
Mai più si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da quel pomposo Re Demone.









Angolo autrice:
Ieri pubblico una fic ed eccomi qua con un nuovo progetto! Ci stavo pesando da un po' e spero che l'idea possa piacere. È una cosa molto semplice e probabilmente già vista, spero di non cadere nella banalità -_-” però per me è una novità infatti non ho mai provato a fare una raccolta.
Onestamente non so ancora se le varie storie saranno collegate tra loro, se alla fine i personaggi si incontreranno, oppure viaggeranno in parallelo, è una cosa che deciderò più in là.
Ciò che ovvio è che ci troviamo in un mondo di fantasia, de liberamente ispirato ad Haikyuu Quest, un mondo che mette insieme parti del medioevo e dell'antica storia romana con tratti magici, un casino in somma ahahah
Per i Giochi di cui si parla all'inizio mi sono ispirata al mito del Minotauro (ed anche ad Hunger Games ahahah) in cui ogni anno 7 fanciulli venivano dati in pasto al Minotauro, qui un numero imprecisato di giovani sorteggiati a caso devono lottare tra di loro in un duello all'ultimo sangue, proprio come Hunger Games ;) Comunque se volete potete propormi delle coppie, e se sono di mio gradimento cercherò di scrivere su di loro ^_^
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima
K


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: amai_pinku