Remake di 'Gli dei degli orchi' originale.
Gli dei degli orchi
Il
rumore della cascata risuonava tutt'intorno e rimbombava nelle orecchie
dei quattro giovani.
Derian
strinse a sé i pesci, ma alcuni gli sfuggirono dalle mani,
dibattendosi e s'immersero nuovamente nei flutti del lago in cui erano
immersi. I giovani erano ignudi e l'acqua scivolava lungo i loro corpi
scolpiti, la loro pelle leggermente abbronzata tendeva al rossastro.
"Attento
a non far scappare la cena" disse Kaylan con voce roca. Il vento gli
faceva ondeggiare i due bordi della sua lunga fascetta nera dietro le
sue spalle possenti.
"Non
ne ho nessuna intenzione. Il villaggio è troppo lontano"
disse. Raggiunse la riva del lago, passando tra le rocce e
adagiò le prede sull'erba umida.
Raysel
si stiracchiò tendendo un braccio verso l'alto, lo strinse
con l'altro e si tese facendo risaltare i muscoli scolpiti del petto e
dei fianchi.
"Puoi
sempre tuffarti a ripescarli" suggerì.
Mahdy
rise, sistemandosi seduto sopra alcune rocce che spuntavano dalla
superficie del lago.
"Quelli
che ha ancora in mano sono abbastanza grandi!" protestò.
"Non
possiamo rimanere a lungo in questa zona. Vi ricordo che è
un luogo sacro" ribatté Kaylan. Socchiuse gli occhi dal
taglio ferino, le sue iridi dorate brillarono.
Derian
si massaggiò la spalla.
"Raysel,
ti ricordo che sono più vecchio di te, non rivolgerti a me
in quel modo" borbottò.
Raysel
inarcò un sopracciglio grattandosi il segno rosso che gli
marchiava una guancia, ne aveva uno gemello sull'altra.
"Pensavo
che perfino i bambini ti parlassero così, Derian"
scherzò.
Mahdy
immerse i piedi nell'acqua, li dimenò appena facendo
increspare l'acqua del lago e sollevò il capo.
"Anche
se è una zona sacra, questo era l'unico posto dove
rinfrescarsi e trovare da mangiare" fece notare.
Kaylan
lo raggiunse, si piegò in avanti e gli porse il braccio
muscoloso. Una goccia d'acqua gli rigò il tatuaggio a forma
di testa di lupo sulla sua spalla.
"Scelte
come queste, per quanto complicate, se ragionate, vi renderanno onore
quando diverrete capo-villaggio" gli disse con voce roca.
Derian
gonfiò le guance e sbuffò.
"Perché
questo luogo è maledetto? Temo di essermi perso la
spiegazione dello sciamano" borbottò.
Raysel
gli lanciò un'occhiata malevola, mise le mani sui fianchi
sporgendo il capo in avanti ed una treccina decorata con una piccola
coda marroncina gli ricadde sul petto.
"Ho
sperato fino ad ora che nessuno lo chiedesse" borbottò.
Mahdy
sorrise, prese il braccio di Kaylan e fece leva mettendosi in piedi
nell'acqua.
"Dicci
perché è maledetto, Kay" incitò.
"Abbiamo
tanti posti maledetti, non posso ricordarli tutti" si difese Derian.
Tornò in acqua, la sua collana di artigli
ticchettò sul suo petto muscoloso, decorato da un tatoo
rappresentante il muso di una tigre.
Kaylan
socchiuse gli occhi.
"La
canzone più antica del nostro villaggio racconta di come in
questo luogo vivessero orchi feroci. Il nostro dio, il dio aquila,
diede all'antenato del nostro capo-villaggio la forza di scacciarli"
raccontò.
Raysel
indicò Kaylan con il pollice, sorrise divertito e si
sistemò una delle piume che gli ornavano la chioma bionda.
"Lui
se le ricorda tutte, a quanto pare".
Mahdy
rise, fece qualche passo nell'acqua sentendola sfiorargli i fianchi
definiti.
"Non
per nulla è lo sciamano".
Raysel
annuì, storse le labbra e mugugnò ticchettandosi
su uno dei segni sulla guancia.
"Però
visto che il capo-villaggio li ha sconfitti e noi siamo con il futuro
capo-villaggio, non corriamo pericoli, giusto?" chiese.
"Giungerà
il giorno in cui io diverrò sciamano e Mahdy il nuovo dio
degli orchi, protettore del villaggio e capo-villaggio, ma mancano
ancora molte lune. Ora è tempo di lasciare questo luogo"
rispose Kaylan. Le ciocche grigie gli aderivano umide al viso e una
goccia gli solcò la guancia scendendo fino al mento
prominente.
Mahdy
si toccò la collana giocherellando con gli spuntoni d'osso,
piegò all'indietro il capo facendo ondeggiare le ciocche
bionde dai riflessi verdastri.
"Non
sono così piccolo, Kay. Ne sarò degno presto"
assicurò.