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Autore: cescapadfoot    04/04/2017    1 recensioni
"I’ve got a tight grip on reality but I can’t let go of what’s in front of me here
I know you’re leaving in the morning when I wake up
Leave me with some kind of proof it’s not a dream"
(PARAMORE, The Only Exception)
[Dalla FF]
"- Dammi un motivo per essere ottimista, allora.- replicò lei, sorridendo di rimando.
- Sei con il ragazzo più sexy di Hogwarts.- ghignò lui, soddisfatto.- Ogni ragazza del castello vorrebbe essere al tuo posto!
- Ma io non sono una di quelle ragazze.- commentò Dorcas, continuando a sorridere.
Quel sorriso non si estendeva totalmente ai suoi occhi blu, che rimanevano guardinghi; odiava essere paragonata a quelle galline senza cervello che troneggiavano sulla sua bassa statura con le loro curve al posto giusto.
- Lo so.- disse Sirius, ricambiando tranquillamente il suo sguardo.- Non sei come loro; sei qualcos’altro.
- E cosa sarei?- gli domandò Dorcas, con un’audacia che sorprese perfino se stessa."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Sirius Black | Coppie: Dorcas/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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THE ONLY EXCEPTION
 


 
When I was younger I saw my daddy cry and curse at the wind
He broke his own heart and I watched as he tried to reassemble it
And my momma swore she would never let herself forget
And that was the day that I promised I’d never sing of love if it does not exist
 
 
A tredici anni Sirius aveva scoperto i tradimenti vicendevoli dei suoi genitori.
Entrambi avevano avuto la brillante idea, per uno scherzo del destino, di provare per l’altro un sentimento simile all’amore proprio quando l’altro non lo amava; e la ragione era una sola, la classica ragione che si trovava in ogni matrimonio Purosangue: l’amante.
Il primo ad avere il cuore spezzato era stato suo padre: i germogli di quello che sembrava amore crescevano in lui, ma erano stati calpestati quando, ad una delle tante pompose feste a cui erano stati invitati, aveva visto sua moglie intrattenersi a lungo e con una certa confidenza con Cornelius Nott. Sirius si ricordava di essersi svegliato nel cuore della notte per bere e di aver visto, dalla finestra del salotto, suo padre nel giardino dietro casa che urlava contro il vento; non ne era mai stato sicuro, ma gli era sembrato di averlo sentito singhiozzare. All’epoca aveva undici anni e aveva appena ricevuto la sua lettera per Hogwarts, ma non aveva capito cos’era successo, troppo preso com’era dal fantasticare sulla sua nuova vita al castello.
Suo padre si era poi fatto un’amante, Lady Vanessa Greengrass, la sorella di Richard Greengrass; Sirius l’aveva scoperto per caso quando era tornato a casa per le vacanze di Natale durante il primo anno: passando per il corridoio davanti all’ufficio di suo padre, l’aveva visto chinato sul suo caminetto privato che parlava con Lady Vanessa. Ma dato il tono della conversazione – parlavano di alcuni affari relativi alla proprietà personale di Lady Vanessa a Newcastle – Sirius non ci aveva fatto molto caso. Ma Walburga sì, perché il giorno in cui Sirius aveva scoperto i vicendevoli tradimenti dei genitori era iniziato con una fredda discussione tra di loro davanti ai figli e che era culminata con la fredda frase di Walburga: “Io non ho mai dimenticato Vanessa Greengrass e non permetterò mai a me stessa di dimenticare”; e a quella frase Orion aveva risposto gelidamente: “Che strano, Walbi, è quello che mi sono promesso pure io riguardo Cornelius Nott”.
A tredici anni Sirius aveva scoperto i tradimenti vicendevoli dei suoi genitori. Già vivere in una casa senza amore era orrendo, ma quel giorno lo era stato ancora di più.
E quello era stato il giorno in cui Sirius aveva deciso: se l’amore non esisteva, lui non ne avrebbe mai parlato. Una decisione un po’ troppo cinica per un ragazzino di tredici anni, ma necessaria se il ragazzino in questione stava crescendo in mezzo a tanta disillusione, in mezzo a tanto disinteresse e in mezzo a tanta tristezza.
 
 
Maybe I know somewhere, deep in my soul, that love never lasts
And we’ve got to find other ways to make it alone and keep a straight face
And I’ve always lived like this, keeping a comfortable distance
And up until know I swore to myself that I’m content with loneliness
Because none of these was ever worth the risk
 
 
Dentro di lui Sirius sentiva che l’amore non era eterno.
A differenza di alcuni suoi compagni di scuola, non credeva in quella sorta di sentimento svenevolo e appiccicaticcio che veniva comunemente scambiato per amore, in parte perché durante le ultime vacanze che aveva passato dai Potter aveva visto l’amore tra i genitori di James, fatto di piccoli gesti, di sorrisi, di discussioni e litigi che finivano poi in sussurri di pace, e in parte perché il cinismo che aveva accompagnato la sua permanenza a Grimmauld Place ancora influiva su di lui.
Frequentava qualche ragazza, sì, ma solo per il piacere di assaggiare il proibito; e a differenza di quanto si vociferava a Hogwarts, non erano in molte. Quelle frequentazioni erano di breve durata, a volte perché anche la controparte era in cerca del proibito come lui, altre volte perché le altre volevano qualcosa di più e Sirius, con una certa fermezza, cominciava a mettere una certa distanza.
Quei “surrogati dell’amore”, come li avrebbe definiti Alice Prewett, erano per lui il modo migliore per andare avanti e sorridere, ignorando quella sensazione di vuoto che ogni tanto si faceva sentire e a cui non sapeva – o non voleva? – dare un nome.
Prendeva in giro James Potter per essersi innamorato di Lily Evans e, alla domanda del suo migliore amico su quando si sarebbe deciso a mettere la testa a posto e a frequentare seriamente una ragazza, Sirius rispondeva sempre, con un serafico sorriso:
- Sto bene da solo.
Ed era vero, anche se in parte: non si trattava solo del vuoto, ma anche perché nessuna di quelle ragazze che aveva frequentato gli avevano dato la sensazione che valesse la pena correre un rischio simile.
 
 
I’ve got a tight grip on reality but I can’t let go of what’s in front of me here
I know you’re leaving in the morning when I wake up
Leave me with some kind of proof it’s not a dream
 
 
Non si poteva ignorare il fatto che quello fosse un periodo davvero pessimo per provare dei sentimenti per qualcuno: guerra, morti e sparizioni, tanto fra i Babbani quanto fra i maghi; lo aveva capito durante gli anni scolastici che erano appena passati. Il settimo anno si avvicinava e durante l’estate a lui e ad altri suoi compagni era stata fatta una proposta importante e pericolosa: entrare nell’Ordine della Fenice, un’associazione segreta che combatteva nell’ombra contro Lord Voldemort e i suoi Mangiamorte; avevano tutto il settimo anno davanti a loro per pensarci, dati i rischi che una scelta del genere comportava.
Era proprio un periodo pessimo per provare dei sentimenti per qualcuno, davvero.
Eppure Sirius li non poteva ignorare, non più.
Quel vuoto si era fatto spaventoso da quando aveva capito chi poteva riempirlo, ed era l’ultima persona a cui avrebbe mai pensato e, forse proprio per questo, la sola più plausibile.
Fin da quando si erano conosciuti al primo anno, Dorcas Meadowes era stata la sua compagna e rivale di scherzi; eppure quella era solo una piccola sfacettatura del suo carattere: studiosa, intelligente, una delle più brave studentesse della scuola, ma anche molto riservata, una persona che donava il suo tempo e quindi la sua amicizia solo a pochissime persone. Era una persona che aveva le sue fragilità, che sapeva nascondere quasi alla perfezione, ma anche una persona che si chiudeva a riccio quando quelle stesse fragilità la intaccavano. Sapeva, però, mostrarsi forte e decisa quando era necessario, senza mai tirarsi indietro davanti alle ingiustizie. Sirius non aveva mai visto una dicotomia così grande in una persona, eppure in Dorcas quella dicotomia era intrigante. C’era anche da aggiungere che crescendo era diventata una bella ragazza, nota per i suoi occhi blu e i capelli di una sfumatura castana che ricordava quella del cioccolato e con un discreto stuolo di ammiratori a cui lei però non pensava; non era solo una bellezza a livello fisico, ma anche una bellezza che traspariva dai gesti più banali – come il mettere una ciocca di capelli dietro l’orecchio, il mangiarsi le unghie ogni tanto, una matita usata per bloccare uno chignon improvvisato – e dalla sua gentilezza.
Sirius si disse di essere impazzito quando si accorse che i sogni su di lei cominciavano a farsi più frequenti, lasciandogli una sorta di amaro in bocca quando si svegliava; avrebbe voluto che non fossero soltanto sogni, ma qualcosa di più.
 
 
*.*
 
 
Come fosse riuscito a convincerla non lo sapeva, ma Dorcas aveva accettato il suo invito a studiare insieme; si erano sistemati sotto un albero vicino al Lago a godersi il sole di settembre e a ripetere l’ultimo argomento di Difesa contro le Arti Oscure, delle complicate maledizioni mortali che potevano essere usate durante un duello.
- Argomento indicato per il futuro…- borbottò Dorcas, sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.- Almeno faremo un po’ di pratica per quel che accadrà.
- Ti vedo molto ottimista in questo.- la prese in giro Sirius, punzecchiandole un fianco con l’indice per farla ridere almeno un po’.
Nessuno dei due riusciva a definire la situazione tra di loro; sapevano solo che quella strana attesa che entrambi si erano imposti, per quanto logorante, a volte era piacevole. Gli abbracci erano diventati più frequenti, così come le risate e i momenti insieme; e tutto era iniziato da una scommessa sulla prima uscita di Lily e James e su quanto tempo ci avrebbero messo per mettersi insieme.
- Dammi un motivo per essere ottimista, allora.- replicò lei, sorridendo di rimando.
- Sei con il ragazzo più sexy di Hogwarts.- ghignò lui, soddisfatto.- Ogni ragazza del castello vorrebbe essere al tuo posto!
- Ma io non sono una di quelle ragazze.- commentò Dorcas, continuando a sorridere.
Quel sorriso non si estendeva totalmente ai suoi occhi blu, che rimanevano guardinghi; odiava essere paragonata a quelle galline senza cervello che troneggiavano sulla sua bassa statura con le loro curve al posto giusto.
- Lo so.- disse Sirius, ricambiando tranquillamente il suo sguardo.- Non sei come loro; sei qualcos’altro.
- E cosa sarei?- gli domandò Dorcas, con un’audacia che sorprese perfino se stessa.
Notando il suo sguardo ancora guardingo, Sirius sentì lo stomaco contrarsi dolorosamente; non era mai stato abituato ad esternare i suoi sentimenti e non era ancora pronto a dirli a voce alta. Tuttavia, con sua stessa sorpresa, le rispose:
- Sei la mia eccezione.
Sirius chinò lo sguardo sul libro per leggere il prossimo argomento che dovevano studiare.
Dorcas fece altrettanto e lasciò scivolare i capelli davanti al suo viso per nascondere il sorriso che le stava spuntando. A tratti aveva creduto che Sirius non ricambiasse i sentimenti che provava per lui e che quella sorta di attesa fosse in realtà una decisione dettata dal ragazzo per mantenere le distanze senza rovinare la loro amicizia. Ma ogni volta che aveva incrociato lo sguardo di Sirius aveva visto qualcosa che andava oltre il desiderio: era curiosità e voglia di starle accanto e anche altro che ancora non si poteva esprimere ad alta voce, anche se si sapeva già cos’era.
“Sei la mia eccezione”.
L’aveva definita la sua eccezione e Dorcas si disse che poteva anche iniziare a crederci sul serio alla natura di quel sentimento tra di loro.
Doveva solo sbocciare ancora un po’.
 
 
You are the only exception
And I’m on my way to believe it
Oh, and I’m on my way to believe it…







NOTE: Salve a tutti! Era da un po' che non pubblicavo qualcosa su Efp e spero di non aver scritto una cavolata.
E ovviamente il mio ritorno doveva essere una Dorcas/Sirius, una delle mie ossessioni qui su Efp.
Per chi non avesse seguito le mie storie, preciso subito che questa non c'entra niente con le storie sui Malandrini che avevo pubblicato in precedenza, è una storia a sè. Ci tengo però a precisare la mia visione su Sirius e i sentimenti: essendo cresciuto in un ambiente dove i sentimenti non venivano mai espressi, lui stesso non è abituato ad esprimerli; questo spiega il perché da adolescente fosse abbastanza cinico, almeno nella mia visione del personaggio.
Detto questo, spero abbiate apprezzato e aspetto le vostre recensioni.
A presto e grazie a chi ha letto :)
  
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