2.
Goodnight
Riuscire a passeggiare per le strade di Berk percependo l’aria accarezzarti
senza lasciare gelo era raro, quello che si poteva definire come estate durava
davvero poco in quelle zone. Alzò gli occhi verso la Luna brillante di quella
sera, senza nessuna nuvola ad oscurarla.
Tradusse il suo pensiero in parole per la persona che gli stava camminando
accanto silenziosa “sarebbe bello se questo clima durasse un po’ più a lungo
eh”
Hiccup annuì deciso “non sai quanto è comodo! Sono riuscito a riparare tutti
i tetti danneggiati, e non ci sono stati più incidenti nelle case perché i
draghi dormono all’aperto. Insomma oggi quasi nessuno mi ha chiesto niente…”
strinse il pugno come per festeggiare una vittoria “posso dedicarmi hai miei
progetti, a cena ti avevo accennato a quello a cui sto lavorando?”
Si piegò dalla sua parte per coinvolgerla in una lunga spiegazione. Oddio
era ripartito!
“si me lo hai spiegato bene! È davvero interessante” parlò prima che lui
potesse ricominciare e cercò di tirare le labbra in un sorriso del tutto
autentico e poi cambiò direzione al discorso “ ma quindi potremmo andare alla
riva domani? Avevi detto che una volta finiti le riparazioni avresti potuto
assentarti..” aveva una voglia matta di volare su Tempestosa e di tornare
all’isola dai ragazzi.
Hiccup non rispose subito e guardò il selciato meditabondo “si potrebbe
fare…” poi più deciso e con un tono decisamente allegro disse “passiamo dalla
isola dei gronchi che è di strada, devo solo prelevare dalla cima un campione
di terra per Gambedipesce” le prese la mano e la fermò “ottima idea mia
signora” sentì la ultima parola direttamente soffiata sulla sua guancia e le
labbra di Hiccup la raggiunsero.
Chiuse gli occhi e assaporò la morbidezza che avevano, lo si poteva capire
anche guardandolo, che aveva delle labbra fatte per i baci. Scoprirlo di
persona in quei mesi era stato…eccitante. Tanto più che non erano mancate le
occasione, all’inizio era stata sempre lei a prendere l’iniziativa la maggior
parte delle volte. Ma Hiccup imparava in fretta e la loro relazione aveva preso
quella piega qualche mese prima della battaglia quindi ormai era passato quasi
un anno…
Mordicchiò piano il suo labbra superiore e sentì un piccolo gemito dal
ragazzo che ricambiò. Poi senti del duro dietro le spalle. C'era un muro così
vicino? Hiccup era praticante sopra di lei con le mani ai lati della sua testa
che si appoggiavano a sua volta alla parete. Subito dopo sentì dell’umido sul
collo. Questa era una piacevole novità. Sembrava piacergli tantissimo
torturarla su collo e, quando lo faceva,in lei la percezione di ogni
sensazione si amplificava.
Aprì la bocca per prendere più aria. E passo le mani nei capelli spettinati
del ragazzo, mentre lui continuava sulla sua scia. Le sue mani vagavano sul suo
corsetto avanti e indietro. E ad astrid pareva improvvisamente di essere dentro
la stanza del fabbro e non in una strada deserta per tornare verso casa.
Tutto il calore che stava accumulando era normale? Non sapeva molto di tutto
questo, sapevo solo che ultimamente era diventato così intenso che una volta
divisi avevano entrambi il fiato corto come se avessero fatto un allenamento.
Riportò il viso di hippup sulla sua bocca e continuò quello che ormai sapeva
fare bene e che la calmava almeno un po’. Baciarlo era così giusto. Si sentiva
ogni volta graziata dal fatto che lui si concentrasse così tanto su di lei,
sapeva che era parte della sua vita e l’aveva scelta ma niente glielo faceva
sentire come quando la sua lingua esplorava la sua bocca e i suoi occhi
diventavano un po’ più scuri nel guardarla. Quegli occhi sopratutto..le davano
un brivido, e li voleva vedere sempre più spesso. Sentiva che stava andando
verso un punto di non ritorno, e ci stava arrivando in maniera consapevole e
felice.
Le mani che prima erano su suoi capelli adesso erano adagiate su di lui.
Percepiva i movimenti che lui stava facendo sul suo busto anche dai movimenti
del petto che stava toccando. Mmm…
CRACK! Il rumore di una porta che si apriva e si staccarono all’improvviso
l’uno dall’altro.
Oddio erano in mezzo al villaggio! Astrid strizzò gli occhi provando per un
attimo un ondata di vergogna poi si ricordò che non era stata lei a iniziare
“hiccup..!” il filo di voce con cui lo chiamò era estremamente risentito
“si lo so” guardandolo vide che aveva chiuso gli occhi anche lui e la mano
destra stava stringendo l’attaccatura del naso come quando cerchi di
risvegliarti. Poi si rilassò “ti porto a casa”
Non sapeva se essere dispiaciuta o meno che non li avessero colti in
fragrante. Infondo i loro momenti finivano sempre più o meno così ultimamente,
a lei piacevano molto e anche a lui, lo sapeva. Ma succedeva sempre qualcosa.
Che fosse skaraccio o un abitante che aveva urgente bisogno del suo parere.
Questo perché non si spostavano mai da Berk da quando era diventato il nuovo
capo.
“si andiamo” replicò
Essere interrotti non le piaceva, soprattutto perché lui le mancava. Cercò
la sua mano e la strinse, almeno quello. Fece un enorme sospiro mentale.
Questa nuova relazione aveva tirato fuori degli aspetti di lei che proprio non
si sarebbe aspettata.
Raggiunsero piuttosto velocemente la abitazione all'estremità est del
villaggio. Infondo erano vicini quando avevano sentito la porta aprirsi.
“bene e anche stasera siete sana e salva”
e le fece un piccolo inchino
“idiota!” rise “sai perfettamente che non ci sarebbe bisogno che mi
accompagni”
“così mi ferisce” continuò il gioco
“no non lo faccio, ma se vuoi posso provvedere” e alzò le mani verso di lui
che si ritrasse di pochissimo “sempre manesca” borbottò
Una delle mani arrivò davvero su di lui e lo sfiorò “ per stasera
buonanotte”
“buonanotte mia signora, ci vediamo domattina con Sdentato e Tempestosa”
Annui e lo baciò sulla guancia.
“e ricordati che vi ho lasciato anche delle cose per la colazione, a te e a
tua madre…” la voce di Hiccup aveva il tono di chi sottolinea l’ovvio quando le
rispose “certo, e chi se lo dimentica…”
Continua…