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Autore: Jules_Kennedy    07/04/2017    3 recensioni
"Sembrava che qualcuno avesse lasciato il rubinetto aperto ai piani alti, perché una tempesta di quel tipo a Raftel non si vedeva dagli anni di Cristo.
Trafalgar Law se ne stava alla finestra, ammirando le grosse gocce di pioggia e chicchi di grandine che si infrangevano sul lastricato del viottolo che conduceva a casa.
Dietro di lui sentiva Kid masticare qualche imprecazione, impegnato con la risoluzione di qualche calcolo di difficile interpretazione.
-Eustass-ya, mi sa che per stasera ci possiamo dimenticare il cinese a domicilio- commentò contrariato, constatando come fosse effettivamente impossibile per il fattorino arrivare fino al quartiere isolato di Raftel con quel motorino scassato senza rischiare la morte per annegamento. Inoltre prevedeva anche una serata nera, visto e considerato quanto Kid odiasse la pioggia e quantoil dover stare in casa lo facesse sentire un animale in gabbia.
Uno schifo insomma."
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rainy days
 
 
 
Sembrava che qualcuno avesse lasciato il rubinetto aperto ai piani alti, perché una tempesta di quel tipo a Raftel non si vedeva dagli anni di Cristo.

Trafalgar Law se ne stava alla finestra, ammirando le grosse gocce di pioggia e chicchi di grandine che si infrangevano sul lastricato del viottolo che conduceva a casa.

Dietro di lui sentiva Kid masticare qualche imprecazione, impegnato con la risoluzione di qualche calcolo di difficile interpretazione.

-Eustass-ya, mi sa che per stasera ci possiamo dimenticare il cinese a domicilio- commentò contrariato, constatando come fosse effettivamente impossibile per il fattorino arrivare fino al quartiere isolato di Raftel con quel motorino scassato senza rischiare la morte per annegamento. Inoltre prevedeva anche una serata nera, visto e considerato quanto Kid odiasse la pioggia e quantoil dover stare in casa lo facesse sentire un animale in gabbia.

Uno schifo insomma.

-Ah?- chiese il rosso, alzando la testa dalla pagina piena di scarabocchi e segni incomprensibili, puntando gli occhi nascosti dagli occhiali da vista sul suo ragazzo, coinquilino, nemico ed amante. Law si girò a sua volta, dimenticandosi del cinese e della pioggia considerando quanto effettivamente Kid fosse sexy in quel momento.

Aveva addosso i pantaloncini da basket, con solo una canottiera sgualcita a coprirgli quei pettorali oscenamente scolpiti, i capelli tenuti su da una fascetta rosa (quella nera era  a lavare) ed una pesante montatura nera e squadrata a cerchiargli gli occhi.
Perché il suo ragazzo si ostinasse a non portare gli occhiali da vista più spesso, Law non sapeva davvero spiegarselo.

Riscuotendosi leggermente al suono dell’ennesimo tuono che squarciava il cielo, il moro fece cenno con la testa al diluvio universale che si stava consumando fuori, ripetendo quello che aveva detto. -Dicevo, con questo tempo nessuno verrà a portarci niente da mangiare a casa, a meno che non abbiano un servizio di barche.- chiarì, alzando un sopracciglio quando vide Kid corrucciare la fronte, mentre scrutava fuori dal finestrone che campava in cucina.
-Sta piovendo di già così forte?- chiese pensieroso, come concentrato su qualcosa che avrebbe potuto trovare al di la dei vetri. Law ghignò, portandosi accanto a lui, intenzionato a non perdersi l’occasione di poterlo stuzzicare un po’. -Credevo che con quegli occhiali ci vedessi meglio, ma quanto pare servono solo a far sembrare il tuo naso ancora più storto.- spiegò, convinto che Kid l’avrebbe preso a parole in un tempo inferiore ai 3 millisecondi.

Invece stupendolo non poco il rosso si alzò in piedi di botto, masticando un mezzo insulto, gli occhi sempre fissi fuori. Law lo vide afferrare il giaccone con cui andava a fare allenamento di basket, quella cosa informe  ma almeno impermeabile. Fu quando capì che sarebbe uscito fuori che si riscosse, cercando di impedirglielo.
-Eustass-ya, ma lo vedi che sta succedendo? Dove credi di andare?- si informò placido, osservando come l’altro si chiudeva di scatto la zip dirigendosi verso l’ingresso. -Devo prendere una cosa.- si limitò a borbottare Kid, avviandosi verso la porta. -Eustass-ya, aspetta! Ti prenderai una polmonite così! E io non ho voglia di starti dietro se ti ammali.- lo ammonì Law, senza ottenere una risposta che non fosse “Cazzi miei”. Con un’espressione scocciata lo vide scomparire sotto la pioggia girando l’angolo dietro casa, diretto probabilmente verso il piccolo giardino sul retro dell’appartamento. Sbuffando Law si rassegnò a doversi prendere cura di lui per i giorni a venire, maledicendo la sua testa dura ed il fatto che non gli desse MAI ascolto.

Tuttavia, quando lo vide rientrare dopo nemmeno due minuti, fradicio e gocciolante, le sue lamentele di dissolsero mentre gli occhi gli si sgranarono all’inverosimile. Kid se ne stava sul tappetino dell’ingresso, bagnato con un pulcino, e teneva in mano un grosso oggetto che Law riconobbe immediatamente.

Levandosi il giubbotto il rosso fece qualche passo dentro casa, porgendogli un enorme pelouche di orso bianco completamente zuppo, che Law gli aveva presentato come Bepo quando se l’era portato in quella casa all’inizio della loro convivenza. -Pensavo di ritirarlo dopo, ma visto come sta grandinando adesso rischiava di rovinarsi.- spiegò piuttosto incazzato per la doccia non voluta ed imbarazzato per lo sguardo stranito dell’altro puntato su di se.

-Se dovevi fissarmi come se fossi un cretino facevo prima a lasciarlo fuori evitandomi questo bordello, cazzo.- si spazientì dopo qualche secondo, giusto in tempo per percepire il peso di Law che con un movimento agile aveva posato Bepo a terra e gli era saltato in braccio, avventandosi sulla sua bocca e mangiandosela senza ritegno.
-E questo a cosa lo devo?- ghignò roco Kid quando si staccò dal viso del moro, che dal canto suo lo fissava con un’aria maliziosa negli occhi, incurante di starsi infradiciando completamente a contatto con i suoi vestiti bagnati.
-Beh, Eustass-ya..- iniziò Law -..come premio per aver salvato Bepo dall’acquazzone, avrai l’onore di avere un’infermiera tutta tua che si prenderà cura di te quando ti ammalerai..- continuò, portando la bocca verso l’orecchio di Kid, che aveva già sconnesso i centro della comprensione per lasciarsi andare completamente. -E ciò accadrà esattamente…- riprese -…ora.- sussurrò, proprio mentre Kid veniva scosso da un forte colpo di tosse.
Scrollandoselo di dosso il rosso constatò che effettivamente se non si sbrigava ad asciugarsi, gli sarebbe preso sul serio un malanno. Ma incrociando le iridi grigie e penetranti di un certo dottorino da strapazzo di fronte a se, la prospettiva di stare allettato per un po’ non gli dispiaceva poi tanto.

“Alla fine sei servito a qualcosa Bepo!” ghignò tra se e se, portandosi in spalla l’infermiera Trafalgar diretto verso la camera da letto.

E mentre gettava Law sul letto avventandosi sulle sue labbra con fare avido, Kid si ritrovò a pensare che forse, alla fine, le giornate di pioggia non erano poi così male.
 
 
 
 
 
 


ANGOLINO DELLA DISPERAZIONE

Buonsalve a tutti! Non ci credo, due shot finite in poco tempo e pubblicate ancora in meno tempo.
Adesso che mi hanno finalmente installato internet a casa, tremate perché la mia demenza tornerà a farsi sentire.

E niente, siccome dovevo tornarmene a casa mia a Gela ma qui a CT il cielo ha deciso di scagliarmi contro la sua miglior grandinata della storia, mi sono ritrovata a pensare a cosa avrebbero fatto i miei due pasticcini piccini picciò nella mia situazione.
Di certo qualcosa di meglio che starsene rintanati sotto le coperte con la nutella accanto.. NON GIUDICATEMI DEVO STUDIARE!

Beh, ma a parte i miei evidenti problemi, spero che questa storia vi sia piaciuta, e vi aspetto nell’angolino recensioni!

A presto (se sopravvivo alla grandinata)
 

Jules 
   
 
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