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Autore: Wanheda_Skaikru    07/04/2017    3 recensioni
°Raccolta di Flashfics.
°Sfida di 500 prompt.
°Prompt=Titolo del capitolo.
1# Perché lo chiamano cadere.
2# È tutto ciò che ti chiedo.
3# Meglio che resti non detto.
4# Lento come il miele.
5# La metà di una mela.
6# Dolce nulla.
7# Biondo cenere su nero.
8# C'era una volta a dicembre.
9# Quanto la storia si ripete.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Biondo cenere su nero.
 



“Le stelle intorno alla bella luna
celano il volto luminoso
quando, al suo colmo,
più risplende
sopra la Terra.”
 



Il cielo era scuro quella sera. Pochissime stelle riuscivano a far capolino tra le nuvole: avrebbe sicuramente piovuto di lì a poco.
Bellamy camminava svogliato per il campo, il fucile che batteva sulla gamba ad ogni passo.
Si sentiva particolarmente stanco: gli sarebbe piaciuto sdraiarsi per godere dell’aria pungente che tirava, della pioggia che non si sarebbe fatta attendere a lungo.
Clarke, poco distante, parlava con Monty. La vide sorridere, poi congedò il ragazzo.
«Tutto bene?» gli chiese, avvicinandosi.
Lui annuì, voltando lo sguardo per indagare ancora il cielo.
«Aspetti una stella cadente?» chiese Clarke con tono canzonatorio.
Bellamy accennò un sorriso.
«Veramente aspetto la pioggia.»
La ragazza lo osservò. Capiva bene cosa provava: nonostante fossero passati mesi dal loro arrivo sulla Terra, alcune cose sembravano ancora straordinarie. La pioggia era una di quelle.
Le gocce d’acqua non guardavano in faccia nessuno: non importava chi fossero i Terrestri e chi gli Uomini del Cielo, se avevi passato la vita ad uccidere o a salvare persone, se eri solo al mondo. Semplicemente non contava.
Se stavi sotto quel cielo, allora la pioggia avrebbe bagnato anche te.
Così Bellamy aspettava quel piccolo miracolo che sull’Arca non esisteva.
«Vieni con me.» disse Clarke.
Lui la guardò incerto per un momento, poi la seguì.
 
Costeggiarono il perimetro di Arkadia finché la ragazza non si fermò all’improvviso, voltandosi verso Bellamy.
«Questo è il mio posto speciale.» disse orgogliosa, come se si trattasse di un castello.
Gli alberi chiudevano quel piccolo spazio come se fossero braccia; dentro ci si sentiva naturalmente al sicuro. Bellamy sentì di voler proteggere Clarke come se potesse essere anche lui un posto speciale: come se potesse diventare il suo luogo sicuro.
Si sdraiarono a terra, le teste vicine.
«Conosci le stelle?» chiese lei, curiosa.
Il ragazzo si sforzò di ricordare cosa avesse letto a tal proposito; alzò un dito e indicò con sicurezza un gruppo di stelle.
«Quella è di sicuro l’Orsa Maggiore.»
Clarke si voltò e lo guardò scettica, poi scoppiò a ridere.
Bellamy si sentì pieno di quella risata, trascinato come da un fiume in piena.
Sorrise e si sorprese di quel momento, così semplice e speciale.
La ragazza socchiuse gli occhi, l’ombra di un sorriso ancora sulle labbra. Bellamy si scoprì a guardarla: per un attimo sembrava che il mondo stesse regalando loro tutta la tranquillità che non avevano avuto, tutti i sogni che non avrebbero mai realizzato.
«Clarke?»
Ma già dormiva, i capelli d’oro sparsi attorno al viso. E lei che splendeva come se fosse la luna.
Bellamy la guardò attentamente, come si fa con le cose preziose, che hanno la luce dentro. Qualcosa a cui non sapeva abituarsi, come la pioggia.
 
Ma quella sera non piovve. Le stelle si svelarono ad una ad una, danzando su un vento che si era portato via anche le ultime nuvole.
E se Clarke, per quella sera, era tutte le costellazioni, Bellamy era la Notte che la accoglieva, il manto sul quale lei poteva splendere, almeno per un po’.
 






 
 
Buonaseraaa!
Stasera vi propongo qualcosa di estremamente romantico. La parte finale mi ha fatto faticare non poco: volevo scrivere qualcosa di forte, che racchiudesse un po’ l’essenza di Bellamy e Clarke. Li vedo come se fossero il giorno e la notte, qui in particolare, le stelle e la notte. Il prompt, Biondo cenere su nero, mi ha fatto pensare alla loro diversità “cromatica”; di conseguenza sono approdata alla metafora della notte. La pioggia, tema centrale, è un po’ come se fosse quel miracolo che Bellamy si aspettava, ma che poi si è manifestato in un modo completamente diverso, ovvero con Clarke.
Spero di non essere andata troppo OOC, e se fosse così vi prego di scusarmi.
Ma ogni tanto una cosa smielata ci sta, quindi sono contenta.
Ultima cosa, ma non meno importante: voglio dedicare questa flash alla mia amichetta Roberta, che mi sopporta e mi supporta sempre.
Ai hod yu in!
Grazie anche per il sostegno che mi state dando con recensioni, visualizzazioni e aggiunta della storia tra preferite/seguite!
Vi aspetto qui come sempre,
un bacio
 
Wanheda_Skaikru.
 

P.s. #Bellarkeiscoming. Io ve lo ricordo, poi non dite che non siete stati avvisati! ;)


 
   
 
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