Primo settembre.
10:55, Binario 9 e tre quarti.
Mancano cinque minuti, solo cinque minuti. Ancora non so se sono pronta o meno, tuttavia non è da me farsi pregiudizi… forse perché le persone, nel corso della mia giovane esistenza, ne hanno avuti parecchi su di me, parecchi.
<< Herm, qualsiasi cosa tu voglia raccontarmi scrivimi, scrivimi. >> disse mia madre in preda alla preoccupazione assoluta
Ecco, lei la vive peggio. Sì, è mia madre, lo so. Ma si fa veramente troppe paranoie… cosa potrebbe succedermi di tanto eclatante?
<< In bocca al lupo figlia mia, sii serena. Ti vogliamo bene >> disse a sua volta mio padre
<< Anch’io ve ne voglio, prometto che vi scriverò >> risposi cingendoli in un abbraccio caloroso che parlava da sé
Salita sul treno, inizia la mia ricerca disperata di un posto. Tutti pieni, lo immaginavo… anzi, intravedo uno scompartimento vuoto.
Entro.
<< Che credi di far… e tu sei? >>
<< Ciao, sono Hermione, Hermione Granger >>
<< Granger, mh… sei nata babbana, non è forse così? Tale cognome non si addice a nessun mago dal sangue puro, come quello che tutti, d’altronde, possiedono in questo scompartimento. Va ‘be certo, tutti tranne te >>
<< Senti: io non conosco te e tu non conosci me, non puoi giudicarmi dal mio cognome. Di certo non devo darti spiegazioni sul mio sangue e sulla mia provenien… >>
<< Che succede? >> intervenì un altro ragazzo entrando dalla porta dello scompartimento
<< Non ci crederai! Voleva sedersi accanto a noi la nata babbana >>
<< Sono entrata in questo covo solo perché pensavo fosse vuoto, detto questo… >>
Stavo per uscire con l’intenzione di lasciare la frase in sospeso ma fui sorpresa di sentire una voce, quella del ragazzo entrato per secondo, chiedere: << Sei nuova? >>
Mi girai e mi accorsi del suo sorrisetto pronta ad ingannare dipinto sul suo volto, me ne andai senza rispondere.
Dopo altri tentativi vani, trovai un posto liberò. Ginevra mi accolse.
<< E quindi vieni da Beauxbatons? >> mi chiese lei curiosa
<< Esattamente >> risposi sorridendo
<< Sono sicura che qui ti troverai altrettanto bene! Anzi, che dico, sicuramente di più. >>
<< Sono incuriosita da Hogwarts, ho letto molto sul suo conto. Mi affascina parecchio lo smistamento. Tu a quale casa appartieni? >>
<< Oh, io Grifondoro: culla dei coraggiosi di cuore. Tutta la mia famiglia è stata smistata in questa casa. Posso farti una domanda? >>
<< Dimmi pure, Ginny >>
<< Come mai hai cambiato scuola a 15 anni? Non ti verrà un po’ scomodo adattarti alle consuetudini di Hogwarts? Io non penso ci riuscirei, o meglio, avrei bisogno di tempo. Molto tempo >>
<< Diciamo che quel posto non mi apparteneva più, e poi mi piace cambiare… ti stupirò, ma non sono affatto preoccupata. So tutto su Hogwarts: dalle origini ad adesso >>
<< Mi ricordi la nostra professoressa di Trasfigurazione, tuttavia penso finirai in Corvonero >>
<< Penso tu stia parlando di Minerva McGranitt, grande donna da quanto dicono i libri, Grinfondoro per l’esattezza >>
Ginny scoppiò a ridere io fui sconvolta dai suoni divertenti e anche imbarazzanti che produceva.
<< Gin… ciao! >> disse un ragazzo, che aveva dello sporco sul naso, molto simile a Ginny
<< Ciao! >>
<< Sono Ron, e lui è Harry >>
<< Hermione. Harry Potter, ho letto tutto su di te. Coraggioso e leale, che non ha ancora imparato a farsi il nodo alla cravatta >> dissi guardandolo divertita
Harry, un po’ mortificato, si accinse in quell’ardua impresa, ma dovette intervenire Ginny per portarla al termine.
<< Ma Ron, quanti dolci hai preso!? >>
<< Ginny calmati, non sei mica la mamma >>
<< Ehi Potter >>
<< Che vuoi Malfoy? Vai a giocare più in là, non ti sei stan.. >>
<
<< Lo conosci? >> esclamò all’unisono il trio che mi aveva accolta
<< Diciamo che ho avuto un incontro non piacevole con lui e il suo amichetto dai capelli neri >>
Notai le facce intontite e allo stesso tempo preoccupate dei tre ragazzi e quindi sorrisi con l’intenzione di tranquillizzarli. A porre fine a quell’attimo imbarazzante ci pensò il suono del treno, il quale ci avvisava di essere appena arrivati ad Hogwarts.
<< Bentornati a casa! >> esclamò Harry