白
Shiro
Prologo: Bianco
Bianco.
Tutto
era bianco intorno a me, le mura, le persone, il
tempo.
Quanto
tempo rimasi lì dentro?
Qualche
mese.
Quanto
tempo siamo stati insieme?
Se
ci penso sembra così poco, Dei, un giorno staremo
di nuovo insieme.
Una
parte di te fa parte di me adesso, ed è come se tu
fossi con me.
Mi
manchi.
あ なたがいなくて寂しい¹
___
Mi trovavo nella mia stanza d'ospedale sdraiato sul letto, fissavo il
soffitto
mentre aspettavo che la flebo finisse.
Ero qui da un paio di mesi, aspettavo un trapianto di fegato in quanto
la mia
cirrosi² si era aggravata molto e se non trovavo nessun
donatore mi rimanevano
circa due anni di vita.
C'era
silenzio, ero da solo in stanza,
non avevo un compagno e pensavo che così andava bene,
nessuno avrebbe infranto
la mia tranquillità e non avrei mai visto persone soffrire
o morire accanto
a me.
Le gocce
della flebo cadevano giù una
dopo l'altra, mancava poco e avrei potuto rialzarmi dal letto per
continuare a
disegnare un bambola che avevo immaginato guardando una bambina, era
senza
espressione, come se fosse priva di sentimenti, come se fosse eterna.
D'un tratto sentii la porta schiudersi e da essa apparsero due
infermieri che
trasportavano una barella con disteso su un ragazzo.
Era privo di sensi e molto pallido, sul viso era dipinta un'espressione
di
dolore, i suoi capelli lunghi e biondi ricadevano un po' sul cuscino e
un po'
sulle sue spalle.
Somigliava molto ad un angelo.
-Da oggi questo ragazzo ti farà compagnia Sasori.- Mi disse
l'infermiere con un
tono quasi sollevato all'idea intanto che sistemava la barella accanto
alla
mia, lasciando comunque un po' di spazio tra me e il ragazzo.
Io iniziavo a provare dell'irritazione nei confronti di
quell'infermiere, Sai,
sentivo come se quel ragazzo angelico stesse invadendo una mia
proprietà, la
mia vita: non volevo condividere nulla con lui, io stavo bene da solo.
-Non
potete metterlo in un'altra stanza?!-
L'infermiera che stava sistemando meglio il ragazzo sul cuscino,
Sakura,
intervenne. -Lui, Deidara, è come te, anche lui sta
aspettando un trapianto.-
Fece una breve pausa e successivamente mi rivolse lo sguardo. -Non fare
il
bambino capriccioso, presto scoprirai che avete molti interessi in
comune,
diventerete buoni amici!- Concluse sorridendomi.
Annuii e Sai mi tolse l'ago dal braccio che collegava la flebo.
-Torneremo più
tardi, se noti che il ragazzo sta male chiamaci subito. A dopo!-
Esclamò Sai
per poi dileguarsi fuori dalla stanza con Sakura.
Mi alzai dal letto e mi diressi verso il tavolino per riprendere a
disegnare la
bambola.
Guardandola meglio mi accorsi che essa somigliava un po' a Deidara,
quel
ragazzo che da poco era diventato un mio "coinquilino", era come se
entrambi non avessero vita, Deidara dava l'impressione di essere uscito
da un
manga, aveva dei lineamenti perfetti, ciglia lunghe, mento sottile,
pelle
pallida ma scrutandola meglio sembrava vellutata.
Passai un paio d'ore ad osservarlo incosciente e finalmente diede il
suo primo
segno di vita.
Aprì gli occhi e si guardò intorno spaesato.
-Allora sei vivo!- Esclamai sarcasticamente come a volerlo prendere in
giro.
Lui voltò lo sguardo verso di me, non sembrava né
arrabbiato né seccato, non
aveva espressione. -Chi.. Sei?- Mi chiese con voce sottile mettendosi a
sedere
sul lettino.
-Sono Sasori.- Gli risposi secco. -Tu devi essere Deidara, dico bene?-
Gli
chiesi osservandolo mentre si passava le dita tra i suoi lunghi capelli.
-S-sì, è il mio nome... Beh... Piacere...- Disse
mantenendo un tono basso,
quasi inudibile. -Posso chiederti un favore?- Mi chiese successivamente
abbassando lo sguardo.
Risi.
Era patetico, chiedere un favore ad una persona di cui conosci solo il
nome, lo
trovavo senza speranza. -Non pensi sia da maleducati chiedere un favore
ad una
persona appena conosciuta?-.
Deidara sgranò gli occhi e voltò lo sguardo verso
le sue gambe, sembrava stesse
per mettersi a piangere. -M-mi dispiace...- Sussurrò e si
ridistese nuovamente
sul letto.
Alzai le spalle, ignaro di cosa volesse chiedermi poco prima, ignaro
del dolore
che aveva dentro al suo cuore.
___
¹
Sono triste perché non ci sei.
² Con il termine cirrosi si intende la
sostituzione della normale
struttura del tessuto epatico con altro tessuto, fibroso e non vitale,
con la
distruzione delle cellule del fegato, gli epatociti. (Fonte Fire Onlus).
Salve,
spero che il prologo
vi sia piaciuto, se vi va ditemi cosa ne pensate.
Questa storia parla dell'amicizia tra Deidara e Sasori.
Sarà destinata a durare per sempre?
O si trasformerà in amore?
NekoMiko