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Autore: Tony Stark    12/04/2017    1 recensioni
Era solo un extra-ordinario, non aveva alcun potere. Per questo era rimasto sorpreso quando Lynx, quel Lynx l’assassino, il super-cattivo, lo aveva rapito invece di ucciderlo. Era stato così però che aveva scoperto che quelle tenebre nascondevano la luce.
|Phanfic|Superpowers!AU|
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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: Youtubers
Personaggi: Danisnotonfire(Dan Howell), AmazingPhil(Phil Lester), Nuovi personaggi(Xavi e Caine)
Avvertimenti:AU
Coppie: Slash ( Phan)
Generi: Generale, Romantico
Ambientazione: Universo alternativo, tutti hanno i super-poteri, tranne Phil apparentemente. E Dan è un super-cattivo conosciuto con il nome di Lynx. E entrambi hanno la stessa età(26)
Introduzione: Era solo un extra-ordinario, non aveva alcun potere. Per questo era rimasto sorpreso quando Lynx, quel Lynx l’assassino, il super-cattivo, lo aveva rapito invece di ucciderlo. Era stato così però che aveva scoperto che quelle tenebre nascondevano la luce.
This Darkness hides light
Capitolo 4: Conversazione con Lynx… Dan


Dan era Lynx… Dan Howell, il suo migliore amico… il suo unico amico, era Lynx. La persona che credeva fosse un altro extra-ordinario, era invece l’unico Tenebris, mai nato…
Dan era Lynx, l’assassino senza cuore, il mostro.
Dan gli aveva detto che Lynx aveva ucciso la sua famiglia… Ma se Dan era Lynx, questo significava che era stato lui ad uccidere la sua stessa famiglia.


<< Xavi, Caine, lasciateci soli >> aveva detto Dan, qualunque goffaggine presente precedentemente era sparita e… Phil non riusciva ancora a credere di poter sentire la sua voce, si erano conosciuti per quasi cinque anni e quella era la prima volta in cui lo sentiva parlare, ma questa menzogna sul fatto che fosse muto era forse la cosa che poteva ignorare di più.
L’extra-ordinario non notò nemmeno i due alleati di Lynx, Dan, lasciare la stanza mentre abbassava lo sguardo, fissandolo sul pavimento piastrellato. Confuso, tradito… Non sapeva neanche quali emozioni sentiva al momento.


<< Phil… >> iniziò Dan, per poi fermarsi come se neanche lui sapesse esattamente cosa voleva dirgli.


<< Perché? >> gli chiese Phil, non sapeva cosa volesse dire con quel perché. Perché sei voluto diventare un mio amico? Perché mi hai mentito? Perché stai facendo tutto questo? Perché stai uccidendo tutti questi innocenti? Ma non una sola di quelle domande venne pronunciata rimanendo lì, a ripetersi nei suoi pensieri. Mentre Dan lo guardava, non sapendo neanche lui cosa rispondere.


<< Phil, guardami. >> gli sussurrò il super-cattivo che aveva sempre creduto suo amico, ma ora… ora non lo sapeva << Phil, sono sempre io, Dan. Non hai paura di me… ? >> il suo tono era basso e quasi interrogativo voleva una sua risposta.


Phil sollevò lo sguardo quel tanto che bastava per permettergli di guardare Dan, seppure evitasse i suoi occhi.
<< Sei un assassino, Dan. Il più ricercato di tutti i tempi da quando sono nati i varianti… >> sussurrò. Non sapeva se volesse dirgli che aveva paura di lui, perché non ne aveva, non al momento. Si sentiva quasi chiuso una strana apatia delusa. << Perché? >> gli chiese ancora una volta.


<< So che ora mi vedi come un assassino… Un mostro, forse. Ma posso assicurarti che ho delle ragioni per farlo. Credimi, non sono il mostro che tutti credono >> gli rispose


<< Quali sono queste ragioni, Dan? >> chiese, il suo tono era fin troppo secco e freddo… non voleva che la sua domanda sembrasse tanto un accusa. Non voleva che sembrasse dirgli “Quali sono le tue buone ragioni, Dan? Perché tutti credono sempre di averne delle buone per giustificare le atrocità che commettono


<< Phil… >>iniziò per poi fermarsi immediatamente e riprendere dopo qualche secondo << Ricordi… ricordi le lezioni che facevamo? Quelle lezioni di storia “Pre-variazione”, ti ricordi di come ogni volta che sembrava si raggiungesse un equilibrio, succedeva qualcosa. Una nazione diventava più forte dell’altra… una sola persona, quella che si credeva più forte, si metteva al potere e causava una guerra che provocava milioni di morti? Ti ricordi queste lezioni, Phil? >>


Il Lester annuì, sebbene non avesse ancora capito a quale conclusione volesse arrivare.


<< Ora, immagina cosa succederebbe se uno di noi decidesse di far scoppiare una guerra. Ora che esistono questi poteri… Morirebbero troppe persone. Troppe… Così ho deciso che avrei fatto qualcosa per evitarlo. >> disse Dan, lo sguardo fisso sull’extra-ordinario << Le persone si sono sempre unite per combattere un nemico comune… Così ho deciso che sarei diventato il loro nemico comune. Per evitare che potesse mai scoppiare una guerra. La gente potrà odiarmi, potrà temermi, ma va bene. Io non sono l’eroe che cercano, non sono l’eroe che vogliono. Non sono nemmeno un eroe… ma sono quello di cui hanno bisogno. >>


Phil sollevò lo sguardo e la vide di nuovo, la luce nell’oscurità. La luce che brillava in Dan, il puro altruismo che guidava quelle apparentemente crudeli e sadiche azioni che rappresentavano Lynx. Dan aveva deciso di caricarsi sulle spalle il peso dell’odio e della sofferenza, solo per proteggere il mondo da una minaccia che neanche conosceva.


Lynx era un mostro e un eroe allo stesso tempo, ai suoi occhi.
E poi Phil notò un’altra cosa, una cosa di marginale importanza, non era neanche utile che l’avesse notata.
<< Hai citato il Cavaliere Oscuro >> mormorò, senza rendersene conto.
Un piccolo sorriso balenò sul viso di Dan, cancellando quell’espressione seria e spezzando la tensione opprimente che si era andata a creare nella stanza.


<< Già… Credo che io e il Cavaliere Oscuro abbiamo molto in comune >>


<< Tranne che lui era l’eroe di una città che non voleva vigilanti mascherati, mentre tu cerchi di essere il nemico temuto da tutti che mostra loro le loro paure più profonde con frasi crudeli e sarcastiche che ti rendono quasi un miscuglio fra il Joker e lo Spaventapasseri >> aggiunse Phil, non voleva deviare il tema di ciò su cui avevano parlato, ma da quel poco in cui era passato da quando aveva scoperto chi fosse davvero Lynx… sentiva come se stesse di nuovo parlando con il suo amico Dan, senza paura e alcun altro pensiero, tranne che quello di accettare quello che ora sapeva.


Un ombra scura passò nello sguardo di Dan, il suo sorriso che spariva inghiottito da un espressione più seria.
<< Alcune volte vorrei davvero essere pazzo come loro… o come quello che tutti credono che io sia. Se lo fossi, non sentirei il peso di ogni vita a cui ho posto fine con i miei attacchi. Vorrei fermarmi… ma se lo facessi sono sicuro che spunterebbe qualcuno, un nuovo mostro, un lupo mascherato da pecora che farebbe scoppiare una guerra. Questo è il mio peso, la mia responsabilità. >>


<< Combatti nelle tenebre per servire la luce… giusto? >>


Dan annuì. I loro sguardi si incrociarono ancora una volta e Phil vide il rimorso e il dispiacere bloccati in quelle iridi castano-ambrate.
E allora il Lester fece l’unica cosa logica che gli venne in mente.
Si alzò e abbracciò il suo migliore amico.


Come se gli dicesse: “Va bene, Dan. Ho capito, accetto chi sei. Non ti considero un mostro”, mentre lo stringeva fra le sue braccia, sussurrandogli delle rassicurazioni.

 
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Caine deviò con difficoltà un onda di pura tenebra che aveva quasi inghiottito il corridoio in cui lei e Xavi si trovavano.
Dan doveva aver perso il controllo sulle sue emozioni e le tenebre stavano rispondendo.


Tutti credevano che i Tenebris come i Dynamo controllassero qualcosa che non era vivo, solo un energia. Ma le tenebre che Dan creava e controllava erano vive, sempre in agguato per proteggerlo.
Come bestie feroci che proteggevano solo il loro capo branco.


Dan doveva aver perso il controllo delle sue emozioni e ora le tenebre stavano ringhiando e ribollendo, cariche come le nuvole di una tempesta, liquide e schiumanti come le onde di un mare in burrasca.
Caine era una manipolatrice ma non poteva controllare qualcosa di simile, solo Dan poteva farlo.


<< Xavi, Xavi… dobbiamo andare. Verremo sommersi! >>


Xavi annuì.
E mentre un onda di tenebra si stava per infrangere su di loro, i due riuscirono a lasciare la zona, grazie ai poteri di Xavi amplificati da Caine.
I due si ritrovarono al piano terra della struttura sotto la quale( a molti metri di profondità) si trovava la base di Lynx.


Speravano che Dan riuscisse a riprendere il controllo delle sue ombre o Phil era in serio pericolo.
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Un improvviso ringhio tuonante, li colse di sorpresa. Facendoli dividere.
Le ombre come un denso inchiostro stavano colando da sotto la porta rinforzata che chiudeva la stanza in cui Dan e Phil si trovavano.
E alcune sotto forma di fumo erano già entrate nella stanza.
Radunandosi intorno a Dan, agitandosi e ringhiando, sibilando contro Phil, come fossero entità vere e proprie indipendenti da Dan.


<< Phil sta lontano… Loro non sanno che non è colpa tua, sta lontano o ti attaccheranno >>
Al Lester ci volle meno di un secondo per capire che Dan si riferisse alle ombre. Dovevano aver reagito a qualcosa… Forse alle emozioni del loro creatore e ora erano lì, lì per proteggerlo e consolarlo.


Tutti avevano paura di Lynx, e avevano visto solo le sue ombre quando erano silenti e sotto il suo controllo. Se lo avessero visto ora con le sue ombre ringhianti e sibilanti, schiumanti di furia verso qualunque cosa avesse potuto aver ferito il loro creatore, ne sarebbero rimasti terrorizzati.


Un serpente d’ombra si formò dalla pozza color inchiostro che aveva ricoperto quasi del tutto il pavimento piastrellato.
L’ombra si erse, sibilante, in tutta la sua altezza, di fronte all’extra-ordinario.


Dan ebbe solo il tempo di rendersi conto di quello che l’ombra stava per fare prima che questa scattasse contro Phil con l’intento di ucciderlo.


<< No! >> urlò Dan, Lynx, cercando di fermare l’ombra di dissolverla prima che sfiorasse Phil, ma l’ombra non voleva sottostare al suo volere questa volta.


Dan poteva solo guardare, mentre una delle sue ombre attaccava il suo migliore amico.






 
   
 
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