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Autore: sherlock_soleluna    12/04/2017    0 recensioni
Ognu persona che incontri sta combattendo la propria battaglia. Sii gentile, sempre.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Remus Lupin passeggiava lungo la riva del lago nero, gustandosi la mattinata soleggiata. La brezza mattutina gli faceva bruciare le ferite ancora aperte in attesa di medicazione. Il lago nero era uno spettacolo magnifico alle prime ore del mattino, quando ancora il sole era fuso con l'orizzonte. Un'atmosfera di malinconia aleggiava sulle acque del bacino, che si increspava in piccole onde nere come la pece. 《Lunastorta》lo richiamò una voce alle sue spalle. I suoi tre amici lo raggiunsero. I loro volti erano macchiati da profonde occhiaie, e Remus provò un senso di disagio, consapevole del fatto che la causa di quelle occhiaie e di alcune cicatrici che solcavano le braccia degli amici era proprio lui. Solo Sirius sembrava entusiasta, ma lui lo era sempre: lo era quando, ad ogni luna piena si recavano alla Stamberga Strillante, quando fuggivano dal castello sotto il mantello dell'Invisibilità di James per andare a Mielandia. E Remus era così sollevato di vedere l'amico sorridente che il senso di disagio si alleviò un poco. 《Sono arrivati i tuoi infermieri personali》 esclamò James con aria assonnata. 《James, va a dormire, te lo chiedo per favore》 lo implorò Remus. James annuì e lasciò l'occorrente per la medicazione tra le braccia di Sirius. Codaliscia, il piccoletto che assomigliava più ad un sorcio che ad un essere umano, seguì James come se fosse il suo padrone e lui l'elfo domestico. Sirius poggiò le bende e il resto delle cose per terra, e si sedette a gambe incrociate, mentre Remus guardava i suoi amici sparire dietro la collina che nascondeva il castello di Hogwarts. Dopodiché imitò Black, sedendoglisi di fronte. 《Non capisco perché dobbiamo perder tempo con questi metodi babbani se possiamo usare la magia》si lamentò Black mente afferrava il braccio di Lupin ed esaminava le ferite. 《Faccio da solo, Sir》disse Remus ritirando il braccio. Lo sguardo di Sirius si addolcì e gli prese nuovamente il polso tra le dita affusolate. 《Scusami, nottataccia》disse. Lo sguardo di Remus incrociò quello dell'amico, ed entrambi risero, un po' forzati, un po' feriti e assonnati. 《Sai, il mio migliore amico è un lupo mannaro》continuò, come se stesse raccontando la storia a qualcuno che non fosse Remus, come se non fosse il biondo a trasformarsi in una bestia ogni mese. 《Oh, ma dai》disse Remus fingendosi sorpreso. 《E come fai a sopportare una cosa del genere?》disse, con lo sguardo fisso sul moro che delicatamente gli bendava il braccio ferito. Sirius rimase un po' zitto, finché, a medicazione finita non alzò lo sguardo sul biondo. 《In realtà mi chiedo come faccia lui a sopportare tutto questo》disse. Il sui volto serio, i suoi occhi contornati dalle occhiaie e il viso stanco proiettarono l'immagine di Sirius quasi tetra. Remus abbassò lo sguardo, incapace di sostenere gli occhi neri e penetranti dell'amico, massaggiandosi un punto nel braccio in cui aveva appena scoperto un livido violaceo. 《Davvero, Sir. Sta diventando pericoloso》 disse, passando le dita sulle venature viola scuro che si intravedevano sul livido.《Potrei uccidervi, e io non voglio farvi del male》 《Tu non ci farai del male》 《Io no, certo. Ma la bestia può farlo. Potrebbe uccidervi tutti e non proverebbe assolutamente pietà.》 Disse esasperato il biondo. 《Capisci che io non voglio perdervi?》 Urlò con rabbia. Sirius si spostò affianco a lui, attirandolo a sé con forza. Il biondo poggiò la testa sulla spalla dell'amico, grato per quel gesto e per il fatto che in giro non ci fosse nessuno a guardarli. 《Remus, dentro quella bestia ci sei tu》 《Oh, beh grazie per avermelo ricordato》ribattè sarcastico, sentendo subito dopo il moro ridere. 《Sai cosa intendo, idiota. Il punto è che tu non ci farai del male》e detto ciò allentò la presa dalle sue spalle, e Remus sollevò il viso, guardandolo negli occhi arrossati e stanchi. 《Tranne a quel leccapiedi di Peter, lui puoi anche ucciderlo》aggiunse, ed il suo viso si aprì in un sorriso storto. 《Adesso torniamo a scuola, è quasi ora di colazione》disse con uno sbadiglio.
   
 
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