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Autore: AllisonHermioneEverdeen    15/04/2017    2 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo sette



Non ricordava il momento preciso in cui l'avevano capito: forse quando aveva cominciato a tossire sentendosi raschiare la gola, seduta nei sedili posteriosi. O forse quando aveva barcollato rischiando di cadere con le chiappe a terra. Oppure quando aveva tossito sangue ed era crollata sullo zerbino di Bobby, sporcandolo di sangue.
Quando il cacciatore si era chinato e le aveva sentito la fronte, aveva ricevuto una zaffata bollente.
Adesso Liv era sdraiata sul divano, infreddolita e bollente, scossa dalla tosse e furiosa, perchè in quel momento l'ultima cosa di cui avevano bisogno era che si ammalasse.
Dal canto loro, Sam, Dean e Bobby erano preoccupatissimi: sapevano perfettamente che quella non era una febbre normale.
- Cos'ho? - chiese immediatamente Liv quando li vide rientrare in sala.
- Non lo sappiamo, - sospirò Sam - ma non è una febbre normale -.
" Di bene in meglio... ". Liv detestava stare così, sdraiata e malata, dipendente dalle cure degli altri. Perfettamente inutile e impotente.
Poi, le venne il dubbio...
- Controllate la spalla! - esclamò. Dean capì al volo e le sollevò la manica, per poi sfilarle le bende. Quello che vide non gli piacque per niente: il taglio mezzo cicatrizzato, che il primo demone che l'aveva attaccata le aveva lasciato come regalino, era verde di pus, e le vene attorno ad esso avevano assunto un brutto colore nerastro...
- Veleno! - disse.
Quella non era una buona notizia. Non lo era affatto! Wendigo, fantasmi, licantropi, demoni... armi, sangue freddo e problema risolto. Ma un avvelenamento? Non avevano idea di quale veleno avesse usato quel demone, e non potevano neanche chiederlo a lui, perchè... beh, era leggermente morto.
Mentre Bobby sistemava il sale a porte e finestre, afferrava le asti di ferro e caricava i proiettili ripieni di sale nei fucili, Sam e Dean si tuffarono nei libri polverosi alla ricerca disperata di un antidoto.
- Passamene uno, - disse con voce roca Liv dopo circa un'ora. Sam alzò la testa dal librone.
- Come? -
- Passami un libro, vi aiuto, - ripetè la ragazza mettendosi a sedere.
- Sicura che te la senti? - chiese Sam, preoccupato.
- Qui si sta parlando della mia vita, non resterò di certo sdraiata sul divano ad imbottirmi di farmaci, mentre aspetto che troviate per miracolo una cura! -. Già, non sarebbe stata Liv Winchester altrimenti!
Con un mezzo sorriso, Sam le passò un librone e la ragazza si mise a lavoro.

Era passata a mala pena un'ora quando cominciò: la porta della sala si chiuse di scatto e Henricksen comparve alle spalle di Dean.
- Attento! - gridò Liv. Appena in tempo! Il ragazzo si voltò di scatto e afferrò l'asta di ferro accanto a lui prima che il fantasma potesse colpirlo. Henricksen scomparve in una nuvola di cenere bruciata.
Bobby prese le altre aste e le consegnò a Liv e Sam. La ragazza fece per alzarsi dal divano e mettersi in posizione di difesa, ma la vista le si offuscò, il mondo prese improvvisamente a girare e la nausea l'assalì. Dovette risedersi sul divano e cercare di non vomitare.
- Sam, vai a controllare fuori, Dean, corri a prendere il sale, io resto con Liv, - ordinò Bobby. I due ragazzi non volevano lasciare la sorella, ma la ragazza fece loro cenno di andare, sorridendo per tranquillizzarli.
- Come stai? - chiese Bobby.
- Come se fossi finita dentro una centrifuga, - sospirò Liv.
Delle risate echeggiarono nella stanza e Bobby impallidì. Non potevano essere proprio loro... di tutti i fantasmi che potevano capitargli... E invece eccole: due bambine pallide che indossavano un vestitino scuro. Nella sala riecheggiavano delle risate, ma le due bambine erano serie in volto. Sfruttarono il momento di sconcerto di Bobby per scaraventarlo fuori dalla sala e richiudersi la porta alle spalle.
- Bobby! - gridò Liv. Strinse la presa sull'asta di ferro: la situazione stava sfuggendo pericolosamente dalle loro mani!

Dean afferrò i due sacchi di sale che avevano sistemato in cucina. Mentre tornava indietro sentì il grido di Liv e si precipitò verso la sala, preoccupato da morire: sapeva che Liv era una brava cacciatrice, una delle migliori, ma non di certo in quelle condizioni!
Ovviamente, la porta della sala era sigillata.
- Liv! - gridò il ragazzo cercando di entrare nella stanza.
- Dean! - rispose la ragazza - Hanno preso Bobby! Trovalo, presto! -. La sua voce era più flebile di quanto volesse e appena finì la frase tossì fino a raschiarsi la gola.
- D'accordo, lo vado a cercare, tu resisti, - rispose il ragazzo. Doveva trovare un modo di entrare in quella stanza, a costo di prendere un'ascia e distruggerla in tante piccole schegge!
Ma prima, doveva trovare Bobby: chiunque fossero i fantasmi che l'avevano preso, non volevano fare due chiacchiere amichevoli.

Sam impugnò il fucile a proiettili di sale e si guardò intorno circospetto: il freddo improvviso a metà agosto rendeva ovvia la presenza di un fantasma lì vicino. Ma dove?
Dean raggiunse il fratello di corsa.
- Liv è chiusa dentro la sala, non riesco ad entrare, e Bobby è stato preso da due fantasmi, - spiegò alla svelta.
- Mi occupo io di Bobby, tu aiuta Liv, - rispose Sam. Dean non se lo fece ripetere due volte!

Liv impugnava l'asta, tesa, cercando di mantenersi concentrata e di ignorare il dolore che proveniva... più o meno da ovunque!
Il fantasma comparve di fronte a lei all'improvviso, e appena la ragazza riuscì a metterlo a fuoco le si gelò il sangue nelle vene.
- Lucas... - sussurrò.
- Ciao, Sweetheart, ti ricordi di me? -. La sua voce era ancora calda e musicale, ma stavolta c'era un pizzico di sarcasmo e di rabbia sconosciute per Liv. I suoi capelli castano scuro risaltavano ancora di più sulla pelle pallida da fantasma, gli occhi verdi non brillavano vivacemente come nei ricordi della ragazza. Vederlo in quello stato era una cosa terribile per Liv.
- Sai dove mi sono ritrovato dopo essere morto? - continuò il ragazzo con un sorriso spento. - All'Inferno. Il demone che mi torturava non faceva che ridere e informarmi che era colpa tua se ero morto -
- Lucas, mi dispiace... - la voce di Liv era flebile.
- Anche a me, - ribattè il fantasma. Poi scaraventò Liv addosso alla libreria.

Dean impugnava un'ascia nella mano destra e l'asta di ferro nella sinistra. Era pronto a far fuori qualunque fantasma si sarebbe frapposto fra lui e la sorella. Non dovette attendere molto: una ragazza pallida, dai capelli biondi e l'aria vagamente familiare gli si parò davanti.
- Ciao Dean, - lo salutò con un finto sorriso - ti ricordi di me? -. E il ragazzo la riconobbe: era Meg. O meglio, la ragazza posseduta dal demone.

Liv si rialzò a fatica, barcollando e vedendoci triplo. Dovette appoggiarsi alla libreria per non crollare a terra. Stringeva convulsamente l'asta di ferro, ma in realtà non aveva nessuna voglia di usarla. Non contro Lucas... non contro il ragazzo di cui si era innamorata. Non contro il ragazzo che le aveva chiesto di sposarla.
- Lucas... - sussurrò Liv cercando di mettere a fuoco la figura del fantasma. - Non hai idea di quanto mi dispiace -.
- Non m'interessa! - ribattè Lucas - Sono stato torturato per anni! E tutto per colpa tua! -. E la colpì di nuovo.

- Senti, non per essere scortese, ma non ho davvero tempo da perdere, - sbuffò Dean.
- Oh, certo: devi andare a salvare la tua sorellina, - disse Meg - è l'unica cosa che conta, vero? La tua famiglia. Tutto quello che non la riguarda... beh, che bruci all'Inferno! -. L'asta di ferro volò via dalla mano di Dean, che imprecò.

- So che sei arrabbiato, - disse Liv mentre cercava di rimettersi in piedi. - E so che non è colpa tua se provi tutta questa rabbia. No, la colpa è mia, che avrei dovuto dirti tutto. Che avrei dovuto rimanere a casa, quella notte, a proteggerti -.
- Si! Avresti dovuto! - esclamò Lucas. La ragazza alzò lo sguardo sul fantasma e vide che aveva le lacrime agli occhi. Forse c'era ancora speranza... forse poteva ancora salvarlo.

Prima disarmato. Poi spalle al muro. Infine chiappe a terra. Non era esattamente il giorno fortunato di Dean.
- Senti, so che non cambierà niente, ma mi dispiace! - disse il ragazzo strisciando in cucina.
- Anche a me dispiace, - affermò Meg - mi dispiace di non essere riuscita neanche a salutare i miei genitori. Mi dispiace di essere morta perchè non avete detto cinquanta parole in latino prima di buttarmi giù dal settimo piano. Mi dispiace di aver visto la mia sorellina suicidarsi perchè ero morta! -. Dean sospirò: si sentiva da schifo all'idea di cosa aveva dovuto passare quella ragazza innocente, ma non poteva permettere a quel fantasma di impedirgli di aiutare Liv. Sollevò la pistola... e sparò al lampadario di ferro, che cadde sul fantasma facendolo scomparire in una nuvola di cenere.

- Puoi colpirmi, se vuoi, - disse Liv, barcollante, guardando negli occhi Lucas. - Puoi colpirmi ancora, e ancora, e ancora se ti farà sentire meglio. Non mi opporrò, non ti combatterò. Voglio solo che tu sappia che la tua morte continua a perseguitarmi: avrei potuto impedirla? Forse. Avrei potuto salvarti? Forse. Non ho fatto abbastanza? Può darsi. Perciò ti devo almeno questo: puoi colpirmi, e spero che ti farà sentire meglio -. Lucas la guardò con gli occhi lucidi. Sentiva ancora quella rabbia cieca che l'aveva condotto fino a lì, ma stava diminuendo sempre di più. Se prima guardava Liv e voleva solo farle del male, farle pagare quello che le aveva fatto passare, adesso la guardava e si ricordava quanto l'aveva amata in vita.
- Liv... - sussurrò. La ragazza annuì.
- Sono qui, - rispose - non ti abbandono di nuovo -. Lucas allungò la mano lentamente: non sapeva se stava per colpirla o per abbracciarla. Liv tese le braccia, come a invitarlo a prendere una scelta. Il fantasma posò le proprie mani su quella della ragazza. Non la trapassò come avrebbe dovuto.
Liv lo sentiva: sentiva la sua pelle, ormai fredda, sulla propria. Poi lo percepì: era un lieve calore, che aumentava sempre di più... una filo argentato parve circondare i due, la ragazza e il fantasma, la viva e il morto. Lucas si sentì invadere da una luce confortante e calda. Liv lo guardò sorridere, poi sparire piano piano. Mentre Lucas scompariva, la ragazza lo sentì attraversarla, poi passare "dall'altra parte".
Aveva ritrovato la pace, ed era stata Liv ad averlo aiutato a passare "oltre", anche se non aveva idea di come aveva fatto. La porta della sala si aprì di fronte a Dean, che si stava preparando a sfondarla con l'ascia. Il ragazzo fece appena in tempo a vedere sua sorella circondata da un lieve luce bianca, poi Liv tossì sangue e cadde a terra, restando immobile.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ehm... ciao?
C'è ancora qualcuno qui? * Si guarda intorno titubante*.
Avete ragione, sono in ritardo. In un ritardo vergognoso! Purtroppo sono stata male, e spero non vogliate uccidermi per questo. Sempre che non vi siate già volatilizzati...
Per farmi perdonare, questo capitolo è più lungo, e finalmente vediamo qual'è la capacità specifica della " figlia degli angeli ". Qualcuno ha già capito cosa significa?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ce la metterò tutta per aggiornare puntualmente, voi continuate a sperare in me!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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