Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Persej Combe    17/04/2017    0 recensioni
Si narra di una grotta in cui si dice esser celato l’ancestrale potere da cui tutta la vita ebbe origine. Solo pochi eletti che abbiano avuto la forza di controllare nel proprio animo i tumulti dello spirito possono accedervi: altri soccomberebbero dinnanzi a tale straordinaria energia, troppo deboli per poterla fronteggiare. Si tratta di un potere enorme, a tratti indomabile data la sua natura primitiva, al di là della ragione. Per questo motivo è necessario che un Guardiano la sorvegli e ne reprima i moti più violenti.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adriano, Altri, Rocco Petri, Vera
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





α

( P r o l o g o )

 
  La tempesta si abbatteva senza freni contro le rive del villaggio di Ceneride. Alte onde si innalzavano gridando verso il cielo ricoperto da nubi scure e plumbee per poi ricadere nell’acqua con prepotenza, lasciando dietro di sé una cresta di schiuma bianca gorgogliante, che veniva presto divorata dall’accavallarsi di altri flutti e di schizzi. Le isole attorno erano ormai state sommerse dalla violenza dell’oceano. Gli alberi lottavano strenuamente affinché le proprie radici non cedessero alla brutale spinta della massa d’acqua e delle raffiche di vento. I Pokémon marini cercavano di ripararsi e di opporre resistenza in qualunque modo possibile alla forza della natura, fino ad allora loro madre e protettrice, che si era adesso ribellata all’improvviso con impeto furente, senza concedere alcuna via di scampo ai propri figli.
  C’era una figura in lontananza che osservava tutto quanto con sguardo fermo e solenne, mentre Rocco prendeva la mano di Vera per tenerla vicino e condurla al luogo stabilito.
  La ragazza guardava l’ombra bianca all’orizzonte. Dalle sue spalle scivolava un mantello lungo e candido, le cui pieghe si scuotevano tra le mani del vento capriccioso e indomabile. Poco più in là, una macchia azzurra e una rossa sembravano rincorrersi, l’una irrefrenabile e ferocemente turbata, l’altra calma e apparentemente distaccata. Vera scrutò anch’esse e per un istante ebbe pietà di loro.
  «Questa pioggia è terribile... Se va avanti così, finirà per sommergere tutto», disse ad un tratto il giovane in tono grave, guardando con timore attorno a sé. Il temporale si fece improvvisamente più forte, ed egli affrettò il passo. Vera lo seguì senza esitare.
  Faceva uno strano effetto vedere quell’espressione sul viso di Rocco; sul viso del Campione.
  Rocco era il più potente Allenatore di tutta quanta Hoenn, nessun uomo né Pokémon era in grado di tenergli testa. Eppure, forse, di fronte a simili eventi non si può essere né Allenatori né Campioni, ma soltanto umani. Tanto valeva la vita di Rocco quanto quella di un commerciante di Solarosa: in quel paese piccolo e spesso trascurato rispetto alle altre città si ripeteva infatti con uguale vigore e intensità la tragedia dell’effimero essere umano di fronte alla grandezza e insuperabilità di un’entità che andava ben oltre ogni titolo e nomina, ben oltre ogni tipo di ricchezza che fosse d’intelletto o d’animo.
  La figura bianca si faceva sempre più vicina e ora Vera poteva scorgere dei ciuffi turchesi scivolare sui lineamenti maschili del suo viso e scuotersi: era di bell’aspetto e regale.
  Egli incrociò il proprio sguardo con quello di lei per pochi istanti prima che esso si posasse sul volto di Rocco che col fiatone lo chiamava, gridando più che poteva.
  «Rocco, tu qui?», domandò apprensivo, sostenendolo per le braccia mentre gli andava incontro.
  Il Campione gli rivolse gli occhi, con un cenno della testa alluse alla ragazza che aveva accanto. L’altro parve comprendere ciò che intendeva, ed annuì. I suoi occhi brillavano d’azzurro, ma di una tinta più tenue e serena di quella del mare rabbioso in tempesta. Vera li osservò, trovandovi conforto.
  «Ti prego, ascolta bene il mio amico. Ha qualcosa di importante da dirti» intimò poi Rocco voltandosi verso di lei e allontanandosi di qualche passo.
  Di nuovo i loro sguardi si incrociarono. In silenzio, Vera sostenne quell’occhiata indagatrice senza tirarsi indietro, in attesa delle parole che l’uomo le avrebbe rivolto. Ad un tratto egli sorrise, poiché guardandola si era rassicurato dell’anima buona che traspariva dalla sua figura minuta e ancora fanciullesca, quasi di bambina. Era certo che avrebbe potuto fare affidamento su di lei.
  «Mi chiamo Adriano», si presentò, «Sono il Capopalestra di questa città. Mi è anche stato affidato l’incarico di proteggere la Grotta dei Tempi. Vedi, questi acquazzoni sono causati da un potere proveniente da lì».
  Improvvisamente, un fulmine cadde nelle vicinanze. Il lampo riversò la propria luce su di loro, facendo brillare di un bagliore rosso la pietra che la ragazza custodiva nella borsa. Adriano lo notò, guardò più attentamente ed ebbe come un fremito.
  «Quella che hai con te è la Gemma Rossa...».
  Vera annuì. Scoprì la copertura della tasca dello zaino e trasse fuori l’oggetto con delicatezza, tenendolo saldamente tra le mani e mostrandolo al Cenerideo affinché potesse avere la certezza che si trattava esattamente di ciò che aveva intuito. Adriano lo prese per un attimo tra le dita, fissandolo intensamente. Glielo restituì poco dopo.
  «Bene. Seguimi», disse poi, avviandosi e facendo segno agli altri due che procedessero dietro di lui.
  Si mossero rapidamente, facendo forza contro la corrente del vento che spingeva verso di loro quasi volesse indurli ad arretrare e abbandonare ogni speranza. Nelle orecchie risuonava il mormorio chiassoso e profondo dell’aria, che come un lamento cresceva e si affievoliva per poi riscoppiare all’improvviso. Oltre al picchiare della pioggia sulla strada, l’unico rumore che proveniva da intorno era quello soffocato dei loro piedi che battevano contro la terra impregnata d’acqua, raggrumata a formare un fango, mentre si spostavano. Rocco si arrestò, scrutò la cittadina vuota e deserta, le porte e le finestre delle case serrate, i corsi d’acqua privi di creature che nuotassero in essi. Adriano se ne accorse, si fermò e girandosi lo guardò silenziosamente mentre gli volgeva le spalle. Vera lo imitò a propria volta.
  «Gli uomini e i Pokémon hanno bisogno di acqua per vivere... Ma questa pioggia incute un tale terrore, perché?», sussurrò, continuando a guardare il paesaggio attorno e riscoprendo un istante dopo l’altro un indicibile timore.
  Alzò lo sguardo verso il cielo ormai buio, allungando una mano ad accogliere le gocce di pioggia che provenivano dalle nubi.
  «Le nuvole continuano ad addensarsi sopra Ceneride. Presto oscureranno tutta Hoenn... Se ciò dovesse succedere...».
  Quando si girò nuovamente, trovò gli occhi di Adriano ad attenderlo, ancora quieti e pazienti. Rocco gli venne vicino, rivolgendogli uno sguardo che l’altro ricambiò prontamente. Si rimisero in marcia. In lontananza Vera intravide le porte che nascondevano l’entrata della caverna.
  «Devi andare» le disse Adriano una volta che si furono fermati di fronte alle colonne che decoravano il portone d’accesso «Nessun uomo né donna può entrare nella Grotta dei Tempi. Ma tu devi andare, devi andare qualsiasi cosa ti attenda all’interno. Non temere, la Gemma Rossa ti proteggerà. Va’, ora, e riporta l’equilibrio che si è dissolto!».


 
.     .


 

Alola a tutti! Come va?
Eccomi qui con una nuova storia. Stavolta si va ad Hoenn!
Per quanto riguarda la collocazione all'interno della serie, diciamo che si tratta di uno Zaffiro Alfa un po' rimaneggiato. Adriano ha il mantello come nei giochi più vecchi, in parte perché mi era rimasta impressa questa sua immagine da piccola, soprattutto nell'anime di Diamante e Perla con la Coppa Adriano: lo trovavo molto elegante e autorevole, il coordinatore perfetto. Per ora però non voglio dilungarmi troppo con le chiacchiere, siccome oggi siamo appena all'inizio.
Grazie a tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui, anche solo per dare una sbirciatina: spero che questo piccolo prologo vi sia piaciuto!
Colgo anche l'occasione per farvi tanti auguri di buona Pasquetta! Spero che vi stiate godendo serenamente queste vacanze!
A presto~!
Pers
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Persej Combe