Hola
à todos!!!
Eccomi qui con un'altra fanfiction molto particolare.
Preferirei non dirvi niente sennò vi rovino la sorpresa.
Dico soltanto che è una fanfiction sul genere tragi-comico!!!
Buona lettura e commentate in tante!!!
Non abbiate timore di esprimere il vostro giudizio. Io li accetto sia
negative
che positive
Ecco a voi...
Author: ladyT
Paring: David Shore
Typology: One-shot
Spoiler: Yes, è collocato dopo i fatti della finale della
5° season.
Rating: G.
Riassunto: Los Angeles. Tutti sono al mare a divertirsi un mondo. Solo
una
persona non si stava divertendo e per distrarsi un po’ si
immerge nella
lettura di un libro molto strano. Perché strano? Sta a voi
scoprirlo...
Title: “Canto di... Ferragosto”
Era
ferragosto. Los Angeles sembrava infuocata.
Ogni famiglia si preparava per andare al mare.
Tutti erano sulla spiaggia in compagnia degli amici e parenti. Chi
giocava a
beachvolley, chi a calcetto, chi si divertiva a fare gare di nuoto, chi
a
realizzare il maggior numero di tuffi nell’acqua e chi
pescava tra gli scogli
in compagnia della musica.
Mentre tutti si stavano divertendo un mondo, uno uomo stava sdraiato
solo
soletto a prendere il sole.
Sembrava molto stanco però non aveva sonno. Tanti pensieri
gli balenavano nella
testa e sicuramente non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Stava
pensando a
come far procedere il proprio telefilm.
Sospirò profondamente e allungò un braccio per
afferrare la coca-cola.
La sorseggiò lentamente senza mai smettere di pensare al
lavoro.
Agli occhi semplici dei passanti poteva apparire come un uomo che si
stava
rilassando prendendo il sole, ma chi lo conosceva molto bene sapeva che
stava
architettando i prossimi episodi della nuova serie di House.
Già, ragazzi e ragazze quell’uomo era David Shore.
Poverino! Non riusciva a rilassarsi così, per distrarsi,
prese un libro dal suo
borsone da mare e cominciò a leggere il titolo:
CANTO
DI... FERRAGOSTO!
“Canto
di... Ferragosto?!? Che sarà mai
questa trovata?”
Pensò David curioso di sapere cosa poteva celare dietro a
questo racconto.
Così aprì il libro e si mise a leggere nel
silenzio, sdraiato sulla sedia a
sdraio.
Appena tentò di andare oltre le prime due righe del racconto
si ritrovò con gli
occhi chiusi e la mente leggera...
*****
Improvvisamente un’ondata di caldo lo costrinse a svegliarsi.
“Maledetto caldo!”
Si alzò per andare incontro a quel venditore di granite.
< Per me una granita alla menta! >
Il venditore, che gli stava di spalle, si girò e Shore
sentì il proprio corpo
invaso da brividi di freddo.
Il suo sguardo gelava sangue nelle vene e ogni suo movimento gli
provocava
brividi di freddo nonostante il caldo terribile che faceva.
< Ma tu... tu... tu... sei Sherlock Holmes! >
Disse con tono sorpreso.
< No, signor Shore! Io sono lo Spirito X, noto come bisnonno di
House! >
Il povero David non aveva parole. Era stupito, ma anche scioccato.
< Il bis... bis... bis... nonno? Ma lei è il famoso
Sherlock Holmes! L’uomo
che risolve casi impossibili! >
Quasi irritato, lo Spirito X sbruffò e accese una pipa.
Avvicinò il proprio
viso a quello suo.
< Ancora? Le ripeto che non sono Sherlock! >
Fece uscire un enorme ondata di fumo dalla bocca facendolo inalare a
quel
povero Shore che non faceva altro che tossire.
< Coff... coff... coff... Ma cosa è questa enorme
nebbia di fumo? Non riesco
a vedere niente! >
Quel fumo s’ingigantì sempre di più
fino a formare una nebbia così densa da far
sparire ogni visuale.
< Non si preoccupi, adesso sparirà in meno di un
attimo. >
Quella “nebbia” di fumo cominciò a
sparire velocemente.
In quell’attimo cominciò ad apparire qualcosa di
insolito: una casa tutta nera
a causa della notte fonda.
< Avviciniamoci a quella finestra! >
I due si avvicinarono a quella finestra e David vide uno studio enorme
con una
libreria gigantesca stracolma di libri. Vicino alla scrivania
c’era un uomo
quasi calvo con la testa nascosta tra le mani.
< Vedi quell’uomo? >
Chiese lo Spirito X.
David rimase stupito nel vedere chi era in realtà
quell’uomo.
Sorrise. Si sentiva emozionato nel vedere che lui era il suo autore
preferito
da cui aveva preso esempio per il proprio telefilm.
< Ma lui è il mitico Sir Arthur Conan Doyle! Voglio
entrare per chiedergli
l’autografo! >
Esclamò con allegria.
< Non volevo sapere chi era quell’uomo! Beh,
attraversiamo il muro e vedrai
meglio! >
I due passarono attraverso il muro e si avvicinarono di più
a quella figura
curva sulla scrivania stracolma di lettere.
< Allora cosa vedi di preciso? >
Chiese spazientito lo Spirito X.
David si avvicinò ancora di più a Conan e si
accorse che aveva una bruttissima
cera e che stava piangendo.
Distolse lo sguardo da lui e lo rivolse a una di quelle lettere aperte
sulla
scrivania.
< Ma queste non sono delle semplici lettere! >
Già non erano semplici lettere di saluto o di complimenti,
ma lettere di
protesta e di polemiche molto accese.
“NOI VOGLIAMO INDIETRO HOLMES!”
“SE NON RIPORTATE INDIETRO HOLMES AVRETE VITA
INFERNALE!”
Stava leggendo alcune di quelle lettere e rimase scioccato, ma allo
stesso
tempo era terrorizzato.
< Mio caro, il tuo mitico autore per porre fine
all’esistenza di Holmes lo
ha fatto “scomparire”. Ma come vedete poi... oh
guardate fuori! >
I due si affacciarono alla finestra e videro delle persone, non molto
amichevoli, che camminavano con le fiaccole accese in mano e gridavano
“Vogliamo Holmes!”.
Loro avanzavano sempre più veloci, tantoché a
Shore venne la tremarella.
Lo Spirito X provò pena per lui e lo condusse fuori da
quella mischia.
Camminarono a fianco a fianco in un vialetto e varcarono una portoncina
laterale che dava in un’ala grande dell’ospedale.
Poi salirono le scale in pessime condizioni e s’incamminarono
lungo il corridoio.
Arrivarono fino in fondo e svoltarono in un piccolo corridoio che
conduceva al
gabinetto di chimica.
< Ma questo posto mi è molto familiare! >
Esclamò stupito il povero David ancora sotto shock per
quello che era successo
precedentemente.
< Ecco dov’eri mia piccola! >
Gridò lo Spirito X nel trovare la pipa piena di ragnatela e
da chissà quanto
tempo mai usata.
Senza perdere tempo, la accese e si sedette su una di quelle sedie
ormai in
pessime condizioni.
< Non credevo che le persone arrivassero fino a questo punto!
>
Disse David sotto shock.
Camminava avanti e indietro.
Holmes si alzò di scatto e si mise a divertirsi tra quelle
provette ormai
abbandonate da anni. Senza sapere cosa contenessero quelle provette, le
miscelò
insieme ed ecco arrivare una terribile esplosione che fece incendiare
il il
gabinetto di chimica.
< NO, NO, NO! Non voglio morire bruciato! Nooooooo! >
Gridò Shore agitandosi tra quelle fiamme che pian piano si
ridussero in una
piccola fiammella innocente.
< Signore! E’ solo una innocente fiammella
dell’accendino! La comprate? >
Shore si guardò intorno stupito e ringraziò il
venditore ambulante di oggetti
vari.
< Sono ancora sulla spiaggia! Era solo un terribile incubo!
>
Per ringraziarlo, comprò l’accendino che
però stranamente aveva una scritta:
“Non avrai scampo!”
Fece un grande sospiro di sollievo e andò a farsi una bella
nuotatina.
*****
Passò qualche mezz’oretta e lui era già
di ritorno sulla spiaggia.
Si sdraiò e riprese a leggere quel libro per distrarsi.
Dopo qualche giro di pagina i suoi occhi si chiusero in un attimo.
Però quell’attimo durò molto.
Un rumore improvviso lo fece svegliare.
Si guardò stupito intorno e si accorse che non era in
spiaggia ma in qualche
studio più moderno.
Dopo un’attenta osservazione capì di trovarsi
nello studio di Wilson.
Inoltre si stupì nel vedere una buffa figura maschile
vestita con una maglia
gialla larga decorata di fiorellini verdi e un pantaloncino corto che a
malapena si poteva intravedere una strana cicatrice alla gamba destra.
Sgranò gli occhi. Non credeva alle proprie pupille che
quella divertente e
buffa figura era il suo personaggio preferito.
< Hey, piantala di ridere, ok? >
David non riusciva a trattenersi dalle risate.
< Greg, ma che... >
Non riuscì a completare la frase che di nuovo
cominciò a ridere vedendo la
faccia paonazza di lui.
< Ora basta! Sono in servizio! Questa è purtroppo la
mia divisa da lavoro!
Immagino che tu sia l’idiota che ha creato quel povero
dottorino costretto a
soffrire di penna tua! >
Shore si guardò intorno credendo che Greg stesse parlando
con un altro.
Quando vide che non c’era nessun altro, capì che
quella affermazione era
rivolta a lui.
< Oh, chi, io? >
< No! Ma che dici! Intendevo mia madre! Ma certo che sei tu!
>
< Ma Greg non ti piace così? >
Lo Spirito si guardò intorno per vedere con chi stesse
parlando. Vedendo che
non c’era nessuno, capì che David si era rivolto a
lui.
< Uhm, ho l’impressione che non hai capito chi sono!
Sono lo Spirito H.
Piacere di conoscerti! >
< Dai Greg, piantala di scherzare! Fai anche tu parte di qualche
recita? Ma
come ti sei conciato! >
Spazientito, lo Spirito H si avvicinò di più a
David.
< Osservami e aprì bene le orecchie: prima di tutto
non sono la fantasia
della tua penna, secondo ho preso le sembianze di quel dottore per
semplificarti le cose e terzo non sono io che ho scelto questo
abbigliamento! E
l’autrice che mi ha ordinato così! Se la piglio...
Beh torniamo a noi: seguimi!
>
Shore era in uno stato di confusione totale! Non ci capiva
più nulla. Prima
Sherlock che non era Sherlock e ora Greg che non era Greg!
Lo Spirito H condusse David sulla terrazza dello studio di Wilson.
< Tieniti forte! Si decolla! >
Shore annuì soltanto e si sedette dietro di lui sul manico
del bastone.
Come per magia, avvolti da piccole polveri di stelle di fata che Shore
immaginò
rubate a Campanellino, i due strani individui sorvolarono il cielo
notturno.
Ammirarono in alto la bellezza di quella città e lo
splendore del lago.
Atterrarono davanti a un palazzo molto familiare. Scesero dal manico
del
bastone e si avviarono verso la porta numero 221B.
L’atmosfera era stranamente tranquilla e serena.
Riconobbe la musica del pianoforte.
Andò diritto in sala lasciando indietro lo Spirito H.
Vide ciò che non si aspettava di vedere e neanche di
immaginare.
Il vero Greg House circondato da alcolici e oppiacei.
< La solitudine è cosa nobile di natura! >
Ripeteva a voce alta il vero Greg con tono ubriaco suonando il
pianoforte e
ingurgitando a raffica le pillole.
Quella frase gli sembrò familiare. Doveva averlo scritto in
qualche copione
destinato alla nuova serie.
Altra cosa che lo lasciò perplesso, era che lui aveva un
volto irriconoscibile,
barba incolta, alito molto pesante, vestiti pieni di sudore e mai
lavati.
< Hey, vuoi imbrogliarmi? Questo non è il mio Greg!
>
Disse con tono arrabbiato.
< Beh, non è colpa mia! Poverino! Purtroppo esistono
persone che piace far
soffrire molto di solitudine il proprio protagonista della storia. Bah,
che
idioti! Neanche una briciola d’amore! >
David scosse la testa e scappò confuso dalla stanza.
< Hey, dove vai amico? >
Cercò di correre per andargli incontro, ma purtroppo la
gamba non glielo
permetteva.
“Accidenti all’autrice che ha deciso di farmi
assomigliare a quel dottore
persino anche con la gamba. Non le bastava il volto? Se ti
acchiappo...”
< Sono qui! >
Rispose Shore appoggiato ad una parete a braccia conserte fuori
dall’appartamento.
< Che brutta cera avete! >
< E questo cos’era? Cosa volevi dirmi? Qual
è il messaggio? >
Il tono di voce di Shore era piuttosto alterato.
< Hey amico! Placati! Se ben ricordi è ciò
che tu hai scritto da qualche
parte nel copione della nuova serie! >
< Ma io non volevo strafare! >
Lo Spirito H lo guardò un po’ dubbioso.
David sbruffò perché capì che aveva
veramente strafatto troppo.
< Ora che devo fare? >
Domandò mentre quei due stavano camminando lungo la riva del
lago.
Questa domanda non era rivolta allo spirito ma a se stesso.
< Beh, David, le vostre azioni hanno delle ripercussioni sugli
altri,
specialmente sui fan accaniti. Spesso impreviste! Capirai poi
più in là! >
< Basta così! Non capisco ciò che tu stai
dicendo! >
Lo Spirito H voleva dargli qualche indizio in più, ma un
improvviso getto
d’acqua arrivò a colpire il volto di David che di
colpo gli sembrò di essere
succhiato da un enorme vortice.
< Non lasciarmi! Noooooo... >
David si svegliò di soprassalto.
< Scusi, signore! >
Dissero i bambini che stavano giocando con la pistola ad acqua.
Shore sorrise e asciugò il viso.
Si mise a ridere al pensiero di quest’ultimo spirito vestito
in modo buffo.
“Meglio che vado a fare un’altra
nuotatina!”
Pensò alzandosi dalla sdraio e dirigendosi verso il mare.
*****
Non riuscì a pensare ad altro che a quella scena di Greg!
Non credeva di aver strafatto troppo con il ritorno di House al PPTH.
Voleva solo farlo rendere un po’ particolare, ma
capì di avere esagerato.
Si mise in posizione stesa lasciandosi cullare dalle acque del mare
calmo e
molto cocente.
Era talmente stanco che i suoi occhi si chiusero.
< Signor Shore? >
Domandò una voce molto tetra e roca.
David si svegliò di colpo e si accorse di trovarsi in uno
spazio infinito molto
buio e tetro.
< Ma chi è lei? >
< Osi chiedermi chi sono? Lo sanno tutti persino i neonati ed
hanno terrore
di me! >
Shore inarcò una sopracciglia assumendo
un’espressione dubbiosa.
< Beh, non hanno tutti i torti! Avete una voce da far venire la
tremarella e
per non parlare poi del naso che vi esce fuori! >
Si dovette trattenere dal ridere nel vedere quel naso così
torvo e pieno di
verruche!
< Bene, bene! Vedo che fate lo spiritoso! Per tua informazione
sono lo
Spirito M! Ora chiudi gli occhi, stronzetto! >
David ebbe un po’ di dubbio, ma poi decise di fare
ciò che gli aveva detto lo
Spirito M.
Quando poi, dietro ordine di lui, riaprì gli occhi si
trovò nel proprio studio.
< Beh, è il mio studio dove passo intere giornate a
fantasticare! Scusate
del disordine! Strano, pensavo di averlo lasciato in ordine prima di
uscire!
>
Lo Spirito M si tolse il cappuccio lasciando il viso scoperto.
David sgranò gli occhi e gli venne veramente una grande
tremarella.
< Che hai? Sembri che hai appena visto un fantasma! Non guardare
me e guarda
là! >
David, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, puntò la
vista seguendo la
direzione del dito dello Spirito M.
Vide una figura maschile molto esile stesa sul letto. Si
avvicinò e scoprì che
quella figura era lui in versione anziano.
A stento lo aveva riconosciuto poiché l’uomo aveva
enormi occhiaie e tantissime
rughe in fronte.
Quel vecchietto stava fissando un punto indefinito del soffitto e,
pensieroso,
si tormentava battendo le mani sul viso.
Delle lacrime scesero lungo il suo volto ormai molto pallido e David
chiese il
motivo di questa sua reazione.
< Solitudine! >
Rispose lo Spirito M.
Shore inarcò nuovamente una delle sopracciglia.
Vedendolo dubbioso, lo spirito gli si avvicinò e gli
posò la mano sugli occhi
facendoli chiudere.
Quando poi li aprì, si trovò al centro dello
stesso studio, ma un po’ diverso.
Vide lui stesso, in versione un po’ meno vecchio, leggere e,
a giudicare quella
sua espressione triste e preoccupata, capì subito che non
dovevano essere molto
piacevoli.
Si mise dietro di lui e cominciò a leggere quella lettera.
“VOGLIAMO INDIETRO HOUSE! FATELO RIVIVERE!”
Rimase stupito nel leggerla. Gli sembrava di rivivere la scena del suo
autore
preferito.
< Cosa? Ho fatto morire House? >
< E cosa ti aspettavi? Dopo tutte quelle sofferenze che gli hai
fatto
compatire! Ti aspettavi un bel lieto fine: “e visse solo e
contento senza
nessun cambiamento”? Oltretutto non gli hai fatto provare
l’amore! >
Si fermò un attimo per prendere fiato e poi
continuò il discorso:
< Sarai curioso di sapere cosa succederà dopo quel
fatto? >
David si limitò ad annuire.
Lo Spirito M gli afferrò la mano e lo condusse in un posto
molto inquietante.
Era il cimitero. C’erano delle persone che piangevano sulla
lapide.
Osservandoli li riconobbe. Era il suo staff!
David fissava quella scena esterrefatto. Un dubbio lo tormentava.
Doveva porre
fine a quel dubbio.
Guardò la lapide e vide inciso il nome di David con
l’anno di nascita e una
frase “Acciaio sincero, lama diritta”.
Si sentì mancare il respiro quando a uno dei suoi amici
uscì dalla bocca la
parola suicidio.
Indietreggiò. Allora era questo ciò che lo
attendeva!
Strafare sulla sofferenza di Greg senza almeno avergli fatto provare il
sentimento di amare! Eppure c’erano tre donne disposte ad
amarlo: Stacy, Ally e
Lisa! E lui aveva fatto in modo di farle stare alla larga da House!
“Cosa ho combinato?”
Lo Spirito M tossì per attirare la sua attenzione.
< Vedo anche i tuoi pensieri... Purtroppo hai fatto la stessa
fine di Conan
poiché i vostri fan non sono riusciti ad accettare la fine
di quei
protagonisti! E tu, stanco di queste continue proteste, ti sei dato al
suicidio! >
< No, non è possibile! >
Scrutò la testa. Si sentiva confuso e non credeva che tutto
questo sarebbe
potuto accadere.
< Ah, dimenticavo! Devo darti un’altra notizia. Tu
morirai adesso! >
Troppo tardi. David cominciò ad accusare dei dolori acuti al
petto. Sentì
mancargli il respiro e il cuore stava smettendo di battere.
< No, aiutami! Noooooo...”
Gridò David accasciandosi a terra.
Si svegliò di soprassalto e si accorse di essere steso sulle
acque del mare.
Il suo cuore cominciò a battergli normalmente, il dolore al
petto svanì e il
respiro tornò normale.
Si mise in posizione eretta e cominciò a nuotare per
raggiungere la riva.
Si avviò verso il suo ombrellone e prese un asciugamano per
asciugarsi.
Distolse lo sguardo dal mare indirizzandolo verso il basso e
notò quel famoso
libro che gli aveva fatto soffrire pene dannate.
“Dannato libro! Io cambierò il corso della
storia!”
Si vestì, smontò l’ombrellone, prese il
borsone e la sdraio e si diresse verso
l’uscita della spiaggia.
Mise tutte queste cose nel bagagliaio della sua macchina. Prima che
chiudesse la
porta del bagagliaio, notò tra quelle cose di nuovo quel
libro. Lo prese e lo
gettò in un bidone dei rifiuti indifferenziati.
Mentre stava salendo in macchina, una voce squillante attirò
la sua attenzione.
< David Shore! David Shore! >
Una giornalista gli si avvicinò con molta allegria ed enfasi.
< Allora, qualche notizia fresca di giornata? >
Shore mise gli occhiali da sole, sorrise e concluse rispondendole:
< HUDDY S’HA DAFFARE!!! >
Entrò in macchina, mise in moto e partì verso lo
studio della Fox a cambiare i
programmi!
< Contente ragazze? >
THE
END
Aspettate ecco i titoli di coda ^_^
Allora vi è piaciuta?
Commentate in tanti/e... ^_^