5.Last Supper
Il grosso masso di pietra
calcarea si depositò facendo un forte rumore. Troppo forte.
“Moccicoso!ti avevo detto
delicatamente!”
Moccicoso e il suo drago erano
proprio sopra il muro dove avevano appena posato la pietra e il primo allargò
le braccia “stiamo lanciando dei massi giganteschi e oltre a volare con questi
dobbiamo anche prendere la mira e tu vuoi delicatezza?” poi sogghignò
“oltretutto non è una parola che si addice a un jorgerson”
Il capo dei cavalieri era
decisamente abituato alle intemperanze dei suoi sottoposti quindi non si
scompose più di tanto “sai cugino, questo spiega molte cose”
Sdentato produsse un suono di
approvazione essendo pienamente d’accordo con il suo padrone umano
Moccicoso stava ancora cercando
di capire quanto era stato offeso e come replicare quando comparve gambadipesce
“spostati moccicoso!” sfrecciò davanti e loro “vai muscolone” e il drago
produsse un getto di lava che saldò la nuova pietra alle altre.
“hiccup direi che così può
bastare” gambadipesce non guardava l’amico ma il muro di cinta che avevano
eretto e che aveva raggiunto una discreta altezza.
Anche hiccup lo osservò e ne fu
soddisfatto. Con quello i lavori alla riva erano stati completati, oltre che un
isola difficilmente raggiungibile senza poter volare adesso era fortificata. In
più avevano aggiunto varie altre difese in quel mese.
Era un progetto che voleva
attuare da molto, visto come si era rivelata facilmente attaccabile nel corso
delle loro battaglie, non pensava che avrebbe potuto metterlo in pratica così
presto. Sua madre era stata di altro avviso e non poteva esserne più contento.
Non essere a berk era lo scopo iniziale ed era stato anche funzionale.
Oltretutto, secondo i resoconti che aveva ricevuto dai terribili terrori, la
situazione a berk era sotto controllo e i piani di Valka erano giunti al
termine.
“ok bello direi che ci
siamo guadagnati la cena” accarezzò il drago hai due lati delle orecchie e
senza dover dire altro sdentato capì che doveva ritornare alla base “torniamo!”
hiccup fece un gesto agli altri ragazzi perché lo seguissero.
Era giunto il momento di lasciare
la riva, luogo che certamente era stato di aiuto,sotto molti aspetti, ma voleva
davvero chiudere il cerchio una volta per tutte.
Questo non significava che in
quel mese non si fosse tolto un certo numero di soddisfazioni.
Labbra dolci e occhi sognanti,
come pozze in cui perdersi. La sua vichinga era una piacevole scoperta ogni
volta…
Astrid girò la carne con violenza
per l’ennesima volta. Fare cose meccaniche la aiutava, ed era di turno alla
cucina. Tra poco gli altri sarebbero rientrati. Ma l’irritazione non diminuiva
tanto quando sperava. Ed era irritata solo con se stessa. Perché sapeva che
c’era qualcosa che hiccup non le stava dicendo e non riusciva a farselo dire! E
questo perché non rimaneva arrabbiata abbastanza a lungo, ogni volta che si
proponeva l’occasione di essere soli c’era quella nuova atmosfera tra loro e…
Arrossi lievemente ma sorrise
allo stesso tempo.
Hiccup non si stava più dando
molti freni, anzi tutt’altro.
Solo la sera prima le sue dita
agili avevano trovato la strada sotto la cotta e la aveva poggiate senza
chiedere sulle fasce che tenevano strette quel punto così femminile e sensibile
di lei. E lei aveva fatto un gemito davvero incontrollato mentre aveva ancora
le labbra sulla sua bocca.
Aggrottò la fronte nel cercare di
ricordare come erano arrivati a quel punto, perché poco prima stavano discutendo
delle varie difese apportate, lì, nella sala di ritrovo comune, per l’appunto
poco dopo avevano sentito le voci dei gemelli,che discutevano su chi aveva la
cicatrice più orribile, e si erano resi conto di dove erano, per fortuna.
Guardò la carne rosolarsi e sentì
il fuoco fare il rumore sfrigolante della cottura, concentrata. la cosa stava
avvenendo con un certa frequenza e quindi erano davvero degli incoscienti. Lì
erano tutti loro amici ma c’era un limite…e la riva era quasi peggio di Berk.
Nonostante tutto non riusciva a
sentirsi in colpa, solo ulteriormente frustata, e allo stesso tempo…aspettava
quei momenti.
Toccò la carne con un legnetto
lungo che aveva tra le mani. Ancora troppo umida.
Hiccup aveva un dono naturale o
forse no, lei non poteva certo fare paragoni, in ogni caso le piaceva ogni idea
che attuava e se sentiva sciocca ad aspettare le sue mosse come un ragazzina,
ma era così,con lui diventava come uno strumento nelle sue mani e certamente
sapeva suonare bene!
E quindi eccola lì’, ogni
occasione di parlare di cose al di la della riva le scivolava via dalle dita.
Quando quel verde foresta la scrutava con intenzione, il battito accelerava e
dimenticava tutto. Per Odino, in che razza di pasticcio si era messa a
innamorarsi del quello strano, divertente e imprevedibile ragazzo?
A volte pensava che si sarebbe
scottata meno all’interno del cratere del vulcano, era tutto troppo intenso.
Niente come l’odore del cibo che
avrebbe riempito di li a poco le pance affamate faceva si che i cavalieri
scendessero dai draghi in maniera ordinata veloce e senza chiacchiere.
Una volta nella sala uno sguardo
della bionda li invitò a non chiedere cibo prima del dovuto.
“tra poco faccio le porzioni,
sedetevi” il tono non era gentile
“dolcezza dicono che cucinare
rilassa ma su di te ha un effetto inverso” moccicoso non si trattenne dal fare
il commento nonostante si stesse sedendo come gli era stato chiesto
“Già astrid, oppure e quel
periodo del mese? Non è che può capitare più di una volta la mese perché così
potremmo anche capire perché sei sempre così allegra!che ne dici Bruta?”
Il gemello si girò verso la
sorella che fece spallucce “magari a lei succede più di una volta al mese bho?”
“ma si è così!sono un genio!”
entusiasta testa di tufo continuò a parlare di periodi mentre nessuno gli
dava più ascolto. Tranne la sorella che ogni tanto annuiva solidale.
Poi timidamente gambadipesce
intervenne “non credo sia possibile testa di tufo” aveva il faccione un po’
imbarazzato “em…possiamo iniziare?”
Sorridendo astrid replicò “si. Tu
si, voi non avete fame vero? mi sembrate presi dalle vostre teorie, penso che
darò gli avanzi a tempestosa”
Testa di tufo si zittì
immediatamente e con velocità prese un dei piatti che erano stati preparati
“di sicuro ti succede più di una
volta al giorno!” e filò via
Hiccup non riuscì a contenere una
risatina e due occhi di ghiaccio lo guardarono come dire anche tu?
In risposta parò le mani in
avanti come per scusarsi,non aveva detto niente infondo.
Poi parlò “ragazzi con oggi
abbiamo ufficialmente finito i lavori di fortificazione! Quindi domani siete
tutti liberi di fare quello che volete, noi ci prepariamo per rientrare a Berk”
indicò astrid
i gemelli fecero un identico
sorriso,si girarono uno verso l’altro e dissero all’unisono “testiamo il nuovo
muro!”
hiccup immediatamente si pentì di
aver detto “fare quello che volete”
quei due lo avrebbero fatto
invecchiare anzitempo “niente esplosioni e non vi ci potete buttare contro
perché rutto e vomito non sono di gomma, e neanche voi!”
bruta storse la bocca in una
espressione di disgusto “così non c’è più divertimentooo!”
sospirò esasperato “potete
lanciarci contro oggetti, ma scoprirò se avete fatto qualcosa di eccessivo
quindi semplicemente non fatelo”
la cena continuò rumorosa finchè
come al solito non rimasero solo loro due. I loro amici avevano dimostrato una
sorprendente sensibilità nel lasciagli sempre quel momento della giornata senza
che dovessero chiedere. Anche se poi tornavano puntualmente,perché la sala era
il luogo in cui ognuno si svagava prima del riposo.
“allora toniamo a berk?” non
voleva usare quel tono sconsolato ma gli era uscito ugualmente. La riva era il
posto dove si sentiva meglio, sempre
Hiccup si avvicinò e l’abbraccio
portandola verso di se. “si, ma non essere dispiaciuta ci attende la festa di
fine estate e i ragazzi li rivedremo presto”
Mise il naso nei suoi capelli e
giocherello con la lunga treccia. Poi un grosso sbadiglio lo fece tremare e
senti che astrid rideva sul suo petto. Ogni tanto la stanchezza vinceva su
tutto, quindi anche quella sera non avrebbe saputo niente.
“Andiamo a dormire grande capo”
Anche se lo sguardo era assonato
hiccup riuscì a metterci la giusta dose di offesa per il nomignolo
“su su che domani non partiamo se
sei ridotto così” si stacco e gli diede una leggera spinta verso l’uscita
“non sono ridotto in nessun modo”
Maschi. Che fossero intelligenti o meno a volte erano così bambini.
Comunque era l’ora di riposare
anche per lei, rientrare a berk significava tornare alla routine delle lezioni
e degli allenamenti.
Insomma sarebbe tornato tutto esattamente
come prima.
Continua…