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Autore: ZarxielZerg    25/04/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Darken a quel punto decise che non valeva neanche la pena provare a evitare di essere investito da Entei. Piuttosto, visto che gli era ben chiaro cosa stava per succedere, quando sentì il famigliare rumore del vento, si preparò a schivare. Con sua sorpresa però il Pokémon gli si fermò davanti, sorridendo.
“Il trucco lo sai già, non serve che io ci provi.” Commentò Entei. Darken ridacchiò, poi gli saltò in groppa. Entei si preparò e un attimo dopo stava correndo via, Darken che si teneva ben stretto.
Ovviamente, la corsa non durò molto, dato che subito dopo i due si ritrovarono alla base del Monte Camino.
“Oh, non me l’aspettavo. Dove dobbiamo andare?”
“Poco lontano, sul Percorso 112. A quanto pare ieri c’è stato un grosso scontro qua vicino, e c’è bisogno di assicurarsi che tutti i Pokémon siano riusciti a mettersi al sicuro.”
“Che tipo di lotta?”
“Un qualche tipo di organizzazione militare contro un gruppetto di nemici sul Percorso 113. Ha vinto il gruppetto. Poco dopo è arrivata la Polizia Internazionale e ha portato via un sacco di Pokémon e persone, combattendo contro alcuni qui sul 112 e facendo parecchi danni.”
“Ah.”
“Già, ah. Bene, assicuriamoci che sia tutto a posto.” Disse, facendo scendere il ragazzo. Darken si mise a controllare la zona. C’erano indubbiamente impronte e zone d’erba calpestata da numerose persone e Pokémon, ma non gli sembrava niente di grave. Fece uscire dalla Poké Ball Rose, la sua Roselia, che lanciò un’Aromaterapia sul terreno. Diverse piante si raddrizzarono, o comunque mostrarono un miglioramento.
Non penso che Entei avesse bisogno del mio aiuto solo per questo.’ Pensò intanto Darken, fissando il Pokémon Fuoco, intento a parlare con alcuni dei Pokémon del Percorso ‘Non è niente che non abbia mai dovuto gestire, anzi…’ Si disse. In fondo, era pur sempre un Leggendario. Anche da solo, un problema di quella gravità era a dir poco irrisorio.
Non capisco, finora almeno abbiamo sempre fatto qualcosa di importante…’ Pensò, riflettendo sulle sue missioni passate con il Pokémon. A parte quella volta a Johto quando avevano affrontato il finto Entei, c’erano state quella volta al tempio, quella in cui avevano incontrato quel sacerdote, quella dello Spiritomb e quella di quel gruppo che stava pescando dei Feebas. Contò mentalmente ‘Anche se in effetti anche quell’ultima era stata parecchio inutile. Entei ha fatto praticamente tutto da solo.’
In quel momento, scorse un Numel. Si guardò intorno. Entei era impegnato. Guardò il Pokédex. Guardò di nuovo il Numel. Entei. Il Dex.
Poco dopo, stringeva in mano una Velox Ball all’interno di cui si trovava il Pokémon.
“Ok, ecco fatto.” Disse, mentre Rose curava l’ultima zona in cui si vedevano segni di lotta. Poi si girò verso Entei “C’è altro?”
Il Pokémon Fuoco scosse la testa, poi i due sentirono il rombo di una moto. Darken evocò immagini mentali poco eleganti, mentre il mezzo motorizzato più strano che avesse mai visto si avvicinava a tutta velocità. Con una sgommata, si fermò proprio davanti a loro.
“Ah, ma allora il capo aveva ragione.” Disse quello alla guida “Valeva la pena tenere d’occhio il tutto.” Commentò “Ehi Entei, è un pezzo che non ci si vede.” Aggiunse, salutando il Pokémon Leggendario.
“Lo conosci?” Chiese Darken, indicando il ragazzo.
“Mi ha salvato da una brutta situazione qualche anno fa nella regione di Aurus.”
“Dall’altro lato dell’oceano?”
“Già. Io, Suicune e Raikou ce la siamo vista brutta. Gli dobbiamo davvero molto. Anche Lord Ho-Oh l’aveva preso in considerazione come Prescelto. Solo che… è un po’… rude.”
“Ehi, sono pur sempre il ragazzo che ha salvato Aurus, dammi un punto per quello.” Rispose Wes.
Darken lo fissò, sorpreso “Riesce a capirti?”
“Sì, gliel’abbiamo permesso in quanto dovevamo lavorare insieme. E una volta fatto, non si può rompere il legame. Non si tratta della stessa cosa di un Prescelto, visto che lui per esempio non ha quella sensazione che hai tu che ti dice che siamo legati, ma sì, può sentirmi.” Rispose Entei “Cosa vuoi, Wes?”
“Niente, solo dare al tuo Prescelto questa.” Disse, tirando fuori una lettera dalla tasca. Darken l’afferrò, sorpreso.
“Beh, ci vediamo.” Disse Wes “Presto.”
Darken lo guardò andare via, poi mentre Roselia si affannava a far ricrescere l’erba schiacciata aprì la lettera. La lesse.
“Caro Darky-boy, mi farebbe piacere se accettassi una sfida. Se vinco io, mi consegnerai il tuo titolo di Prescelto. Se vinci tu, ti consegnerò un oggetto che ti interesserà di sicuro. Ciao. Wes.”
Darken fissò la lettera, e in basso notò un’altra riga di testo, scritta con una calligrafia chiaramente diversa. “P.S. Quasi dimenticavo, la sfida si terrà sul Percorso 119 alla mattina. Dato che ha una pari quantità d’acqua e di suolo, riconoscerai che non sto dando uno svantaggio ad Entei e al contempo non lo sto neanche mettendo in condizione di vantaggio assoluto. Sarà un uno contro sei tra Entei ed il mio team. Spero che gradirai quest’offerta. A presto.”
Darken continuò a fissare la lettera, poi si rivolse ad Entei “Quindi, dovremmo…”
“Solo se vuoi tu. Non è mia intenzione forzarti.”
“Ma t’interessa?”
“Mentirei se dicessi il contrario.”
“E allora è deciso.” Rispose il ragazzo “Ho fiducia in te Entei. Abbiamo passato molto tempo insieme, e sono convinto di poter contare su di te.”
“Per me è lo stesso, Darken. Certo, a volte fai di testa tua, per esempio per quel Numel,” Disse, e Darken arrossì, convinto che il Pokémon non l’avesse visto “Ma sono convinto di potermi fidare di te. Sei un ottimo Prescelto. Insieme, Wes non dovrebbe riuscire a metterci i bastoni tra le ruote."
“Ottimo, allora ne parleremo domani. Adesso, posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi.”
“Volevo sapere… Perché mi hai fatto fare missioni che avresti potuto portare a termine anche da solo?” Chiese Darken “Per esempio con i Feebas, o qui oggi. Anche con lo Spiritomb, non credo fosse di importanza assoluta.”
Entei lo fissò un momento, poi emise un sospiro “Beh, vedo che l’hai capito alla fine.”
“Era difficile non notarlo.” Replicò Darken.
“Vedi Darken, io sono un Leggendario. Vivo una vita dalla durata indefinita, grazie a Lord Ho-Oh. Io e i miei fratelli non siamo come gli altri Pokémon, e per questo sappiamo che qualunque Prescelto con cui stringiamo un legame morirà prima di noi.” Spiegò il Pokémon “E come ti ho detto, nel mio caso è ancora peggio. Per questo ho voluto portare avanti le mie missioni con te, anche se non serviva. Perché so quanto sia importante spendere ogni secondo possibile con il proprio Prescelto.”
Darken sentì una lacrima agli occhi, poi non poté fare a meno di stringere il Pokémon. Entei sorrise, poi si girò dall’altra parte, con un colpetto di tosse “E poi, tu sei simpatico, il che non è da sottovalutare.” Bofonchiò. Darken rise, poi gli saltò sulla schiena.
“Bene, vogliamo andare adesso? Credo di avere una sfida in Palestra.”
“Onestamente non mi ricordo, quali Palestre ti mancano?”
“Petalipoli, Ceneride, e… oh wow, Ciclamipoli, ci sono passato ma non ci ho combattuto.”
“Quale preferisci?”
“Ciclamipoli, se posso.”
“E Ciclamipoli sia.” Rispose Entei, correndo verso sud. Poco dopo, il Pokémon Fuoco si fermava davanti alla porta del Centro Pokémon. Il ragazzo scese, si guardò intorno ed entrò nell’edificio. Curata la squadra, si diresse alla Palestra.
Ne attraversò i corridoi e le porte elettrificate, affrontando i vari allenatori, poi finalmente raggiunse il Capopalestra.
“Benvenuto. Tu devi essere Darken. Mi hanno detto che si è visto Entei in città, e poi tutti i tuoi amici sono passati di qua. Quindi…”
“Sì, sono io.”
“Ah, ottimo. Quante medaglie hai?”
“Cinque.”
“Oh, una lotta per la sesta medaglia?” Sono rare con me. Quattro contro quattro va bene?”
“Perfetto.” Rispose il ragazzo.
“Ottimo. In tal caso, cominciamo.” Rispose l’uomo schierando Raichu. Il Pokémon Elettro fronteggiò Ectir. Il Manectric si lanciò all’attacco con Morso. Il Raichu incassò per poi rispondere con Codacciaio. Com’era prevedibile, a quel punto la lotta diventò un lento confronto corpo a corpo. Il Manectric ne uscì vittorioso, anche se gravemente danneggiato. E a quel punto, quando il Manectric di Walter lo attaccò, Ectir crollò.
Darken lo richiamò, poi mandò in campo Swamp. A entrare fu uno Swampert, che lanciò un verso di sfida mentre Darken apriva la piscina. Walter lo fissò sorpreso, specie quando subito dopo l’avversario esordiva con Colpodifango.
Manectric saltò di piattaforma in piattaforma per schivare l’attacco e rispondere con Morso, ma quando arrivò dove si trovava prima l’avversario non lo vide da nessuna parte. Si era immerso con Sub mentre l’avversario era impegnato a correre contro di lui.
Il Pokémon Elettro si guardò intorno, poi sentì un rumore alle proprie spalle. Si girò, ma troppo tardi. Davanti ai suoi occhi emerse lo Swampert, che lo colpì scagliandolo via. Il Pokémon Elettro fece per rialzarsi, ma a quel punto Swampert sfruttò l’acqua sporcata dal Colpodifango per lanciare una Fanghiglia. L’ondata d’acqua sporca investì Manectric, che crollò.
Walter studiò l’avversario, poi annuì e mandò in campo Lanturn.
Il Pokémon esordì con Idropompa, che centrò in pieno Swampert. Il Pokémon atterrò in acqua, ma ne balzò fuori subito dopo lanciando un Colpodifango. Il bombardamento di terra centrò l’avversario, che fu costretto ad arretrare. Soddisfatto, Swampert si arrampicò su una piattaforma. In quel momento, l’altro s’immerse.
Swampert non si fece prendere dal panico, ascoltando con le proprie pinne i movimenti circostanti. Anche se in acqua sapeva di non poter reggere il confronto con l’altro, sulla terraferma purtroppo non aveva la stessa capacità sensoriale. Perciò si dovette avvicinare all’acqua. E quello fu il momento in cui ventidue chili e mezzo di Lanturn lo centrarono al mento, facendolo cadere all’indietro. In sua difesa, Swamp fu rapido a rialzarsi e lanciare un Colpodifango, ma questo non bastò a fermare il Geloraggio dell’altro. Riuscì comunque a scagliarlo via.
Lo Swampert però rimase al tappeto, al contrario del pesce. Darken lo richiamò, poi rifletté un momento. Anche indebolito, Lanturn restava un difficile avversario per quasi tutti i Pokémon che aveva con sé. Perciò, alla fine schierò l’unico che poteva reggere ai suoi colpi.
Pipe entrò in campo con un ruggito che squassò le pareti, poi schivò un’Idropompa. Il Loudred si lanciò all’attacco, esordendo con un Granvoce che attraversò l’intera Palestra e spedì Lanturn a schiantarsi sul muro. Approfittandone, il Pokémon si lanciò in avanti. Fu intercettato da un Tuono, ma non si fermò, anche se con il corpo percorso da scariche elettriche, e balzò verso il Lanturn.
Walter per un momento si chiese cosa stesse per fare, poi lo vide chiudere la bocca e abbassare la testa. A quel punto capì, ma era troppo tardi. Loudred lanciò comunque una Facciata. Il Lanturn crollò al tappeto, e Loudred ritornò sulla propria piattaforma ruggendo trionfante.
“Quindi, come facevi a sapere che sarebbe rimasto paralizzato?”
“Pensavo che visto che aveva schivato il tuo Idropompa, avresti usato un’altra mossa. Sapevo che conosceva Geloraggio, Sub e appunto Idropompa, quindi doveva avere una mossa Elettro. Pensavo però fosse Ondashock, ad essere onesto.”
“Ma allora perché hai usato Facciata, visto che Ondashock non paralizza?”
“… Cosa?”
“Sì, è una delle poche mosse Elettro che non paralizzano.”
Darken lo fissò a bocca aperta. Poi Walter scoppiò a ridere “Beh, a volte la fortuna vale più di una tattica, dico bene? Lanturn è il mio Pokémon con le mosse da danno, quindi ho preferito Tuono a Ondashock. E come puoi vedere mi si è ribaltato contro.”
Darken annuì, anche se si vergognava un po’ di non sapere una cosa del genere.
Poi Walter chiuse la piscina, mandando in campo Magneton. Il Pokémon Acciaio colpì con Ondashock. Loudred provò a scansarsi, ma la paralisi si fece sentire, costringendolo a restar fermo e farsi colpire. Subito dopo però si lanciò all’attacco con Facciata, che sfortunatamente non inflisse molto danno. A quel punto arrivò una seconda Ondashock, abbastanza per mandarlo al tappeto.
Darken lo richiamò, poi schierò il suo Numel. Cameron lo guardò, indeciso, ma il ragazzo annuì. Il Pokémon Fuoco sbuffò, piegando la schiena per colpire con Lanciafiamme. La colonna di fuoco investì il Magneton, ma non fu abbastanza forte da mandarlo al tappeto.
Subito dopo, Cameron fu colpito da un Supersuono. Darken strinse i denti, e incoraggiò il Pokémon a mirare dritto davanti a sé. Poi, una pioggia di fiamme esplose. La Vampata centrò il Magneton, che crollò al tappeto.
Darken sorrise, poi guardò Cameron. Il Pokémon fu avvolto da una forte luce. Al suo posto si erse un Camerupt.
“Ottimo lavoro e congratulazioni!” Disse Walter “Eccoti medaglia ed MT Ondashock. Che ricordati, non paralizza!” Esclamò Walter dandogli una fragorosa pacca sulla spalla. Darken sorrise, poi uscì e si diresse al Centro Pokémon.
Sulla strada ripensò al ragazzo in moto. E si chiese cosa volesse da lui. E cosa volesse dargli.
 
“Quindi, sei davvero sicuro?” Chiese Wes, guardando l’oggetto traslucido.
“Sicurissimo. Ho avuto tutti i permessi.” Rispose quella dall’altra parte della linea.
“Perfetto allora.” Disse il ragazzo “Basta che poi non diano la colpa a me.”
“Pensi di perdere?” Gli domandò la donna all’altro capo. Wes sorrise e strinse il pugno.
“Non credo proprio.”
   
 
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