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Autore: Prince Lev Swann    25/04/2017    0 recensioni
La storia di quattro ragazzi di Hogwarts che trovano la propria vita noiosa nonostante la magia, si ritroveranno coinvolti in qualcosa di molto più grande di loro! Questa non è solo una storia, è il racconto che indaga l'origine di tutti gli altri, non perdetevelo!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Racconto dei racconti'
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Giugno 2017, martedì 13, Torri Cantanti

 

Caro diario, la nostra vita era perfetta, meravigliosa, unica... ma, purtroppo, non era destinata a durare.

Quando decisi di iniziare a tenere un diario era perché sapevo che qualcosa stava cambiando. Il mondo, il mio mondo, cominciava a crollarmi addosso. Vorrei non aver mai provato a cambiare le cose. Vorrei non aver mai dato vita a tutto ciò. Questo canto mi conforta, ma non cancella il dolore.
Lo stesso vale per tutta quella bellezza. Non era altro che una maschera, una maschera il cui compito era coprire il dolore di una vita di cui io ero stanco. Non posso rinunciare a tutto, non posso... Ma devo. Il dolore, questo dolore, lacerante, come una crepa in un muro... Mi distruggerà?


*

 

(Settembre 2016, Hogwarts)

 

Il ritorno a Hogwarts, dopo quell’estate incredibile, non fu niente di entusiasmante, tranne che per Zoe, la quale aveva deciso di affittare una casa a Hogsmeade per passare del tempo con loro e per avere un appoggio stabile in Gran Bretagna.
«Sarà più comodo così, se voglio portare la mia linea di vestiti in Europa».
Era passata solo una settimana, da quando avevano deciso di terminare il loro viaggio e tornare a casa per passare qualche giorno con i propri parenti; un viaggio così l'avrebbero fatto di nuovo, dicevano, l'estate successiva.
Sull'espresso per Hogwarts, per la prima volta senza Charlie, Claire e Nick presero posto in uno scompartimento in fondo al primo vagone, insieme a Boniface e Matt. Presto si unì a loro qualcuno che avevano incontrato in viaggio, nel mese precedente.
«Andy!» lo accolse Claire, «ora ci consideri di nuovo?»
«Perché non dovrei?»
«Ti siedi con noi?» chiese Nick. Andy si sedette. «Voglio tornare a Ilvermorny» disse.

Era stato a dir poco curioso incontrare Andy, assolutamente per caso, nella scuola di Magia americana, quando ci erano andati in visita con Zoe. Andrew aveva subito detto di no quando Claire gli aveva chiesto se avrebbe partecipato al viaggio estivo con loro, perché «aveva altri progetti», e non avevano insistito. Solo sulla cima del Graylock avevano scoperto di che progetto si trattava. Lo Scamander era come l'Erasmus+ per i Babbani, infatti permetteva a maghi e streghe di tutto il mondo di incontrarsi e di visitare le diverse e migliori scuole di magia.
Ilvermorny era magnifica, avevano scoperto, e più avanzata, rispetto ad Hogwarts.

«Ma noi abbiamo più classe» decretò Nick, quando presero a parlarne. Erano tutti molto stanchi, perciò non parlarono a lungo, e presto Andy se ne andò con la scusa di voler comprare qualcosa dal carrello.

Fu poco dopo che Michael si presentò alla porta dello scompartimento.
Michael era un Serpeverde che tutti loro conoscevano di vista, ma con cui fino a quel momento solo Matt, per ovvi motivi, aveva avuto un rapporto.

Michael voleva sapere che progetti avevano per le matricole di quell'anno, i 2005.
«Vedremo, prima vediamo...»
«Dimmi che non stai per dire 'vediamo se ce n'è qualcuna figa' perché ti picchio, sono 2005, Matt» lo interruppe Claire.
«Ma che scherzi, queste giocano con le bambole, poi io amo solo te, amore.»
«Sarà meglio.»
«Dove è andato Andy?» chiese Blurry. «Boh» rispose Matt. «Ci starà provando con qualche ragazzina.»
«Seh.» Claire volle andare a cercarlo, ma quando tornò e Nick gli chiese se l'aveva trovato, lei evitò il suo sguardo e disse solo «È con la squadra di Quidditch di Corvonero.»

Quando finalmente l'Espresso di Hogwarts arrivò a destinazione, ad accoglierli trovarono due figure molto gradite. Charlotte e Zoe avevano preparato uno striscione di benvenuto: luminose lettere scarlatte su sfondo dorato dicevano «Bentornati...» nella prima parte, e nella seconda altre lettere luminose, questa volta argentate su sfondo verde smeraldo, riportavano «... a Degradolandia!». Altre scritte più piccole, come «Viva i pottered» e «I prefetti non esistono!» riempivano lo sfondo. Una sonora risata e una sfilza di abbracci accompagnarono quei primi minuti in stazione. «Ho già fatto le giornate di prova. Posso lavorare ai Tre Manici di Scopa!» esclamò Charlie. «Aaaw!»
«Com'è il tuo alloggio?» chiese Claire. «Un po' squallido, quando sono arrivata, ora l'ho ravvivato... Zoe mi ha aiutata.»
«Sì, è stato divertente» commentò l'altra.

Quando giunsero ai cancelli di Hogwarts, dovettero salutarsi. Charlotte aveva chiesto alla McGranitt il permesso di passare a scuola ogni tanto, disse loro prima del congedo, e la preside le aveva sorriso, affermando che Charlotte Queen avrebbe potuto venirli a trovare liberamente quando voleva. «Beh, come minimo» commentò Nick.

«Allora puoi venire anche stasera al banchetto?» chiese Blurry. «Stasera devo lavorare, purtroppo, ma ci vediamo appena mi danno giornata libera!»
Un po' deluso, Blurry si sedette nell'ultima carrozza a disposizione degli studenti, e infine Charlotte li salutò con la mano.

*

Il banchetto, come sempre, era squisito, e fu più allegro del solito, perché Zoe si era unita a loro come visitatrice. «Scusate, eh, ma devo andare a conoscere gli idoli dei pottered.»

E così videro Zoe andare a presentarsi a James Potter, ma anche invitarlo a sedersi più vicino a Nick, Claire e compagnia bella.
«Bene, ora vorrei chiederti, se posso - non voglio sembrare una pazza invadente...»
«Tranquilla» rise James, mentre si serviva di patate al forno, «sono abituato a molto peggio.» Claire sbuffò con discrezione.
«Eheh!» rise Zoe. «Bene. I miei amici mi hanno detto che le persone, tipo, trattano te e tuo fratello come star, sclerano dietro ai vostri parenti e si fanno chiamare addirittura 'Potterhead'. Non che ci sia nulla di male ad apprezzare figure di rilevanza storica come i vostri genitori, eheh, io amo la storia! Scusate, sto divagando. Allora, dicevo, voi come reagite a questo disagio, a questi vostri fan?»
«Be', mio fratello è molto sensibile, io lo prendo spesso in giro. Ma lo faccio per lui, deve capire che ha un nome famoso e non sarà sempre facile per noi, nella vita.»
«Giusto» commentò Nick. «Lui come si sente all'idea di venire a Hogwarts l'anno prossimo?»
«Così e così» rispose James. «Spaventato, perlopiù. Ha paura di finire in Serpeverde e di non avere amici.»
«Ah» disse Claire. «Ma tuo fratello sa di come la gente vi ama qui?»
«No. Neanch'io prima di venire a Hogwarts mi aspettavo tutte queste ragazzine appiccicose.»
«Scusa se mi permetto di chiedere», cominciò Nick, «ma vostro padre non vi ha dato delle raccomandazioni?»
«No», rispose James, «lui e la mamma non fanno altro che ricordarci quanto è importante non dare credito ai commenti della gente, e non cercare di apparire diversi da come siamo solo perché loro sono famosi, e di essere naturali, eccetera eccetera. Un mucchio di banalità, penserete.»
«Beh», s'inserì Blurry, «saranno anche banalità, ma sono vere.»
«Sì, ma non c'è bisogno che me lo dicano. Voglio dire, io prendo la vita alla leggera, ormai dovreste conoscermi.»
James sembrava un ragazzino sveglio, tutto sommato, pensò Nick.
«Per Albus, be'...»
«Per lui è difficile» concluse Zoe per lui.
In quel momento Micheal e Nickolas, compagno di dormitorio di Nicholas, si piombarono sui vipz. «Ragazzi» cominciò Nicholas, senza dar di segno di aver visto James. «Abbiamo pensato a un modo per mettere a tacere i pottered. Visto che non possiamo sterminarli...», «Purtroppo» aggiunse Nickolas, «... gli faremo un incantesimo. Dimenticheranno della popolarità dei Potter e di tutta quella storia da cui è nato il disagio e... oh, ciao James! Come va?»

«Ehm, bene.»

James non sembrava offeso, piuttosto il suo disagio era evidente. Zoe guardava Micheal come a volerlo ammazzare, Claire era imbarazzata, Nick tratteneva stento le risate - tutta la situazione era esilarante - e fu Blurry a rompere il silenzio. «James, stanno scherzando, nessuno vuole che la tua storia di famiglia sia dimenticata.»
Micheal e Nickolas non erano imbarazzati, anche se Nickolas a stento nascondeva il disprezzo per James. Nickolas, in effetti, disprezzava la maggior parte della gente ma, a differenza di Nick e Claire, non faticava a esternare il suo disprezzo. Nick lo trovava ammirevole, Charlotte un po' irritante. In quella situazione, tuttavia, Nick iniziò a credere che James Potter non fosse così male. Il disagio non erano loro, il disagio erano i loro ammiratori.

«In realtà» iniziò James, «non mi dispiacerebbe se la gente si desse una calmata. Ma come si può fare una cosa del genere?»
«Tu lascia fare a noi. Vedrai che entro l'anno prossimo tu e tuo fratello potrete godervi Hogwarts come persone normali.»
«Purché non li incenerisci, Michael, non credo che la professoressa McGranitt gradirebbe» commentò Claire, e gli altri risero.
«James, tu sei uno che fa tante cose a cazzo, come noi, vero?» chiese Nick, ora che la tensione era calata,
«Sì, altrimenti dov'è il divertimento?»
«Esatto. Esistono due tipi di disagio: quello buono e quello cattivo. Il nostro è quello buono, quello dei pottered tardi e rincretiniti è il disagio cattivo.»
«Lo so» rispose James, ridendo.
«Noi presto, a parte Blurry, non ci saremo più. Questo è il nostro ultimo anno... Alcuni pezzi grossi come Charlotte Queen, Ted Lupin e George Hope se ne sono già andati.»
«L'equilibrio in questa scuola non c'è più senza di loro» spiegò Claire.
«Ted Lupin è un mio caro amico, l'anno scorso stavo spesso con lui anche a scuola.»
«Se vuoi, quest'anno puoi stare spesso con noi. Noi daremo il buon esempio a voi, e voi lo darete a tutte la generazioni successive» continuò Nick. «In questo modo, magari, la comunità magica in qualche modo si salverà dal disagio marcio.»
«Altrimenti» sorrise Michael, «ci penseremo noi.»
«Attenzione, attenzione!»
La voce della McGranitt calmò il chiasso della sala. «Prima di tutto, auguro di cuore un anno scolastico felice e proficuo a tutti voi, e do il benvenuto ai nuovi studenti. Benvenuti a Hogwarts!
«In secondo luogo, pregherei i vecchi studenti...» e rivolse lo sguardo, glaciale, al punto del tavolo di Grifondoro dove i vipz stavano parlando con James Potter, «... di dare il buon esempio cercando di non passeggiare per la Sala Grande durante il banchetto. Ci sono già i fantasmi a dare accoglienza, grazie» e sorrise. Michael tornò a sedersi vicino a Matt, al tavolo dei Serpeverde, e Nicko si sedette vicino a Blurry, il quale, essendo basso, non era stato notato dalla preside, ed evitò di andare al proprio tavolo per rimanere con gli altri.
«Blurry, tu hai cambiato casa quest'anno?» ironizzò Claire. «Si può fare? Tipo cambio di domicilio? Perché vorrei passare a Tassorosso, così non dovrei vedere tutti i giorni nè Nick, nè Matt, nè Andy. Oddio, come sarebbe bello.»
«Un amore come sempre» commentò Nick, e Zoe rise.
«Lo so.»

«Ascoltate», s'intromise James, «ora presenta Theodore.«Chi è Theodore?» chiese Zoe. Intanto la McGranitt lo stava presentando. «...di dare il benvenuto al nostro nuovo insegnante di Babbanologia, Theodore Prewett!»
«È un amico di mio zio Ron, hanno lavorato insieme per alcuni prodotti del suo negozio, in passato. Lui è davvero simpatico!»
Theodore era un giovane sui venticinque anni, robusto, di media altezza, con gli occhi marroni a palla e i capelli rasati di lato; portava un vestito elegante, più da Babbano che da mago, come la maggior parte dei giovani. Ma gli elementi più spettacolari del look di Theodore erano i baffi e la barba, lunga e folta, da fare invidia ad Hagrid in persona. Quando la preside lo presentò, lui fece un lieve cenno di ringraziamento alla sala, accarezzandosi la barba.
«Sembra simpatico» commentò Claire.
«È un magonò» disse subito James. «Io amo il fatto che non abbia poteri magici, ma che nel mondo babbano faccia spettacoli da mago. La vita si è fatta beffe di lui facendolo nascere in una famiglia di Purosangue togliendo a lui la magia, e lui si è fatto beffe della vita guadagnandosi da vivere facendo il Mago in un mondo senza magia. Ed è davvero bravo!»
«Lo amo già» disse Nick. «Dobbiamo conoscerlo» stabilì Claire. «Ma non è troppo giovane per insegnare?»
«Per insegnare babbanologia non credo ci voglia tanta esperienza» rispose Blurry.
«Esatto» confermò James. «Ma lui è davvero fenomenale. Penso che l'anno prossimo frequenterò Babbanologia solo per lui.»
«Noi lo facciamo già, e siamo Nati babbani» disse Nick, indicando sè stesso e Claire.
«Come mai?» chiese Zoe, che non ne era stata al corrente.
«È divertente» rispose semplicemente Nick.
Continuarono a chiecchierare, quando, alla fine del banchetto, Nick propose di sfruttare un elfo delle cucine per sgattaiolare fuori dal castello e andare a trovare Charlotte. «Mi piacerebbe» rispose Claire. «Ma sicuramente la McGranitt se ne accorgerebbe e come minimo per punizione ci impedirebbe per tutto l'anno di andarla a trovare. La conosco.»
«Già, non ci avevo pensato. Allora non corriamo questo rischio.»

Così salutarono James, si diedero la buonanotte e si recarono finalmente nei propri dormitori. Nick, stanco, si addormentò trenta secondi dopo essersi steso sul letto. Quella notte sognò che una grossa crepa luminosa squarciava le pareti del dormitorio e che lui ne veniva risucchiato. Comunque, la mattina dopo era distratto da altri pensieri, quindi si dimenticò presto di quello che, tutto sommato, riteneva un banalissimo incubo.
Tuttavia, i suoi compagni di dormitorio lo avevano visto agitarsi nel sonno, più del solito, e Nickolas giurò di averlo sentito pronunciare tre esatte parole:

«Si sta aprendo.»

 

 

   
 
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