Titolo: Best Kiss
Genere: Romantico, Sentimentale, (leggermente)
Erotico
Autrice: mione91
Capitolo: Unico
Personaggi: Robert Pattinson e Kristen Stewart
Note dell’autrice:
Spero vi piacerà tanto quanto a me è
piaciuto scriverla!!!
Mi era venuta una mezza idea poco prima
di addormentarmi alle 5.00 di mattina, dopo aver visto gli MTV Movie Awards, e
le foto di Rob e Kris fuori dall’albergo dove hanno passato la notte sono state
la, anzi, le ciliegine sulla torta!!!
Non sono sicura di aver caratterizzato
bene i personaggi, forse sono un po’ troppo romantici (specialmente Kristen che
non mi sta simpaticissima, ma meglio lei che Nikki Reed). Beh, le mie lovess mi
hanno detto che era bellissima lo stesso!
Naturalmente la dedico alle mie loess,
che adoro, e che forse ora hanno capito quanto sono pervertita…
L’idea che le guance di Rob siano
perfette per essere pizzicate come quelle di un bambino è un’idea di bells_91, con la quale presto continuerò
You Could Be Happy (giusto per fare
un po’ di pubblicità occulta, ma mica troppo).
Un bacione a tutte quelle che leggeranno
questa mia introduzione, e vi lascio a leggere la mia ff,
la prima in assoluto che scrivo con rating arancione tendente al rosso…
Ciao!!!!!!!!!!
Con questo mio scritto, pubblicato senza
alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del
carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.
-Non ti bacerò.
Guardai Kris scioccato. Tutti nel teatro
e in tutto il mondo erano sicuri che ci saremmo baciati.
-Cosa?
-E i vincitori per la categoria Best
Kiss sono… Oh mio Dio, Oh mio Dio! Robert Pattinson e Kristen Stewart!
Ero ancora troppo sorpreso da quello che
mi aveva detto Kris, che quasi non sentii Sandra Bullock e Ryan Reynolds
gridare i nostri nomi.
Mi alzai ancora sotto shock e salii sul
palco insieme a lei.
Avevo una cicca in bocca, e poiché tutti
si aspettavano che ci baciassimo me la tolsi, appiccicandola al bigliettino su
cui avevo scritto i ringraziamenti per la Breakthrough Performance Male.
Mi voltai verso Kris che mi guardava
seria. Oddio. Non voleva baciarmi davvero. Ma cosa le era passato per la testa?
Tutti stavano aspettando che ci baciassimo…
Come al mio solito mi passai le mani nei
capelli, e sciolsi i muscoli delle spalle, così, per fare un po’ di scena.
La guardai dall’alto, sapevo che avrebbe
fatto esattamente quello che mi aveva detto, ma con lo sguardo tentai lo stesso
di persuaderla a lasciar perdere tutti i suoi propositi.
Era vicinissima, sentivo il profumo dei
suoi capelli come al solito arruffati, ero riuscito a convincerla, ne ero
sicurissimo. Il mio naso sfiorava la sua fronte, sentivo il suo respiro…
-Grazie mille a tutti.- la sua voce
risuonò nel microfono. Rimasi con la bocca aperta come un pesce lesso.
Ed io che credevo di averla convinta a
baciarmi.
La seguii dietro le quinte, deciso ad
avere vendetta. Gliel’avrei fatta pagare.
~~~~~~~~
Sapevo che Rob ci era rimasto male, ma
non volevo che tutti capissero cosa ci fosse realmente fra di noi, già era
difficile non lasciarci andare quando magari uscivamo insieme, era più forte di
noi, per due persone timide come me e lui era difficile non fare quei piccoli
gesti che erano tanto rassicuranti.
-Stasera ti aspetta una bella sorpresa,
preparati.
Sentii il suo respiro soffiarmi
sull’orecchio, sapeva cosa mi succedeva quando faceva così. Mi voltai a
guardarlo interrogativa, ma proprio in quel momento mi resi conto che avevano
appena chiamato il mio nome. Avevo vinto il premio di Best Female Performance. Ma
in quel momento riuscivo a pensare solo alle parole sussuratemi da Rob.
Andai sul palco senza la minima
consapevolezza di quello che stavo facendo. Fu automatico per me fare i
ringraziamenti, mi ero già preparata, ed ero troppo concentrata su Rob che rideva,
sicuro di avermi distratto da ciò che mi stava succedendo attorno. Presi in
mano il premio, e allora sì che successe il finimondo.
Mi cadde di mano il popcorn degli MTV
Movie Awards.
Volevo sprofondare nella voragine che,
ero sicura, si sarebbe formata di lì a poco sotto i miei piedi.
Oddio.
E lui continuava a ridere.
~~~~~~~~
Era stato uno spasso vedere Kris in
quello stato, sapevo che era tutta colpa mia, e così avevo avuto la mia piccola
vendetta per non avermi baciato al momento del Best Kiss.
Ah, ero piegato dalle risate, ma per il
resto della serata Kris non mi rivolse più la parola, anche se, al momento di
ritirare il premio per il miglior film, me la ritrovai accanto , come durante
il resto delle interviste nel backstage che fummo costretti a sopportare. Non
vedevo l’ora di andarmene, e di trascinare via anche lei; prima non stavo
scherzando, avevo davvero preparato una sorpresa per lei.
Mi avvicinai a Taylor, deciso a dare il via a quella serata che si
prospettava la migliore della mia vita.
-Ehi, Tay, fammi un favore, amico. Dì a
Kris di raggiungermi più tardi al Curios George.
-Ok. Le devo dire solo questo?
-No, dille che la sua sorpresa la
aspetta. Lei capirà.
-Rob, stai attento. Sai cosa rischi.
Mi guardò dritto negli occhi. Lui ci era
appena passato con Selena.
-Non preoccuparti, amico. Lei è
importante.
Mi voltai e uscii dal backstage, non
avevo alcuna voglia di partecipare all’afterparty.
Tutto quello che volevo, era lei. Per
un’ultima sera. La nostra ultima sera per chissà quanto tempo.
~~~~~~~~
Taylor ci aveva messo un po’ a trovarmi.
Era già da un po’ che mi chiedevo dove
fosse finito Rob, e non appena Tay mi riferì il messaggio, mi avviai tutta
sorridente verso il garage.
Eccolo lì, mi stava aspettando da parte
ad una macchina scura con la solita sigaretta in bocca.
Dio, quanto mi piaceva quando chiudeva
gli occhi per aspirare una boccata di fumo, come quando annusava i miei
capelli. La stessa espressione di pura estasi.
-Lo adoro.-Pensai .
-Ehi, ce ne hai messo di tempo.
Come al solito rimasi senza fiato quando
mi sorrise. Che stessi diventando più simile ad Isabella Swan di quanto
volessi? Ormai non facevo più fatica a calarmi nella parte, quando giravamo io
ero perfettamente a mio agio con Rob/Edward, rimanevo veramente incantata a
guardarlo. Sì, io e Bella stavamo diventando più simili di quanto avessi
creduto possibile. Basta pensare alla sbadataggine che mi aveva colpito poco
prima sul palco degli MTV Movie Awards.
-Ciao, ti stavo cercando in giro, Tay ci
ha messo un po’ a trovarmi.
-Allora sei perdonata.-Mi si era
avvicinato e in quel momento sentii il suo respiro soffiarmi nell’orecchio.
Oddio, ormai doveva aver capito che
effetto mi faceva.
-Allora, - gli dissi, apparentemente
calma, nonostante il tumulto interiore che mi stava impedendo di respirare -
dove mi porti di bello? Voglio la mia sorpresa, sai?-
Mi ero avvicinata anch’io,
costringendolo ad appoggiarsi alla macchina dietro di lui. Gli premevo
leggermente addosso, mentre lo guardavo negli occhi.
-Tu sali in macchina. Non rimarrai
delusa.
Lo seguii, e quando mi aprì la porta
salii in macchina.
Non vedevo l’ora di vedere cosa aveva in
serbo per me.
~~~~~~~~
La feci sedere in macchina e le misi un
braccio attorno alle spalle attirandola a me.
-Uhm, mi piace appoggiarmi a te…. Sei
particolarmente comodo.
Risi, definirmi comodo era proprio da
Kristen.
La sentii rilassarsi addosso a me,
intrecciando le sue dita alle mie, poggiandole sulle nostre cosce che si
sfioravano.
Passammo così la maggior parte del
viaggio verso la nostra prossima tappa.
Ad un certo punto si girò, guardandomi
negli occhi.
-Allora, vuoi dirmi, dove stiamo
andando?-
-Mmm, allora….- guardai fuori dal
finestrino, mancava veramente poco.
Continuò a guardarmi in attesa, ma non
ci fu neanche bisogno di dirle dove eravamo.
Appena la macchina si fermò, scesi
dall’auto e l’aiutai ad uscire.
Subito dopo aver dato uno sguardo lì
intorno, mi rivolse un sorriso splendente.
-Cecconi.- bisbigliò meravigliata.
-Allora, ti piace?- sapevo già cosa mi
avrebbe risposto, ma volevo lo stesso saper cosa le passasse per la testa.
-Sai già che adoro la cucina italiana,
non ho fatto altro che mangiare nella settimana che abbiamo passato a
Montepulciano!
Risi, avevamo trascorso delle serate
interminabili con lei che continuava a mangiare tutto quello che le capitava a
tiro, mas ancora non avevo capito dove mettesse tutto quello che mangiava,
però!
La guardai mentre faceva un sacco di
smorfie buffissime.
-Allora, vuoi entrare o no?
Mi guardò scioccata, quasi scocciata.
-Ma ti sembra una domanda da fare? Certo
che entriamo!
Cercò di sospingermi verso l’entrata, ma
io fui più veloce, mi voltai e la presi per mano, spingendo la porta per
entrare.
Il cameriere ci accompagnò al nostro
tavolo, tirandole indietro la sedia per farla sedere.
Ordinammo e poi rimanemmo fermi a
guardarci negli occhi.
-Ti piace, qui?
-Sì, è una bellissima sorpresa.- mi
rispose.
-Ma la sorpresa non è ancora finita.
La guardai sgranare gli occhi.
Continuai: -Lo sai, questa è la nostra
ultima serata insieme per chissà quanto tempo. Volevo renderla speciale.
-È già speciale.
La guardai interrogativo.
-Sono con te.
~~~~~~~~
Sapevo di averlo spiazzato con le mie
parole, ma avevo semplicemente detto la verità
E sapevo già che mi sarebbe mancato
tantissimo per tutto il tempo in cui saremmo stati separati a causa dei nostri
rispettivi impegni.
Non volevo lasciarlo, non ora che lo
avevo trovato.
Era stato duro per me far chiarezza dei
miei sentimenti, era stato ancor più duro dire a Michael che ormai quello che
mi legava a lui era solo amore fraterno, senza più passione; d'altronde era da
quando avevo quattordici anni che stavo insieme a lui, e alla nostra età sapevo
che era un tempo piuttosto lungo.
Ma con Rob era diverso, forse perché era
di qualche anno più grande di me, o forse proprio perché non dimostrava di
essere più vecchio di me. Continuavo a contraddirmi.
Ma ci stavo bene, proprio come in quel
momento.
Avevamo finito di cenare da Cecconi, e
nonostante qualche piccolo imprevisto, come uscire dalla porta sul retro e
essere scortati dalla polizia, eravamo riusciti ad arrivare alla seconda meta
della serata.
Rob mi voleva far ingrassare.
Sapeva benissimo che, nonostante
adorassi letteralmente la cucina italiana, avevo sentito la mancanza di quei favolosi
frappé che si trovano solo da Millions Milkshakes a Hollywood.
Ed infatti ecco che mi aveva portata lì,
sembrava quasi che quella sera volesse esaudire tutti i miei desideri. Uno in
particolare mi avrebbe fatto piacere fosse esaudito.
Nonostante tutte le sere e le notti in
albergo che avevamo passato insieme, non eravamo arrivati mai oltre qualche
bacio e delle carezze rubate.
Lo desideravo, lo volevo.
Lo guardai mentre beveva il suo frappè.
Era veramente un bel ragazzo. Ma non perché avesse lineamenti semplici, armoniosi
fra loro, anzi, era proprio il contrario. Non si poteva certo definirlo
perfetto, e la sua bellezza non derivava da una sua cosiddetta perfezione.
Il naso non era lineare, né grosso né
piccolo, forse un po’ schiacciato, ma di profilo era ancora più affascinante.
Neanche il suo viso era quello di una persona bella, aveva lineamenti marcati,
e con la bocca chiusa non si poteva apprezzare appieno quanto il suo viso
sembrasse risplendere di luce propria attraverso un semplice sorriso.
Un sorriso mozzafiato, e le sue guance
quando sorrideva sembravano fatte apposta per essere pizzicate, proprio come si
fa con i bambini paciocconi, sembrava fatto di pezza, proprio come un peluche.
Ma la cosa che più adoravo erano
naturalmente i suoi capelli. Erano semplicemente fantastici; quelle poche volte
che ci eravamo baciati avevo passato le mie mani tra i suoi capelli, gustando
con il tatto la loro setosità, ed erano creta nelle mie mani, morbida,
malleabile.
Volevo passare le mani nei suoi capelli.
E speravo che la serata non sarebbe
finita troppo presto.
~~~~~~~~
Per tutto il tempo mi aveva guardato
senza staccarmi gli occhi di dosso neanche un attimo, sentivo il suo sguardo
seguirmi ovunque andassi, era una bella sensazione.
Ma tutti quegli sguardi non facevano altro
che aumentare il mio desiderio naturale per lei.
Io la desideravo, la volevo.
Certo si era sempre scherzato, con il
resto del cast o nelle interviste, sul fatto che le avevo chiesto di sposarmi,
ma nessuno aveva capito che dietro questo “scherzo” si nascondeva in realtà un
desiderio, non lo stesso che provavo adesso, ma qualcosa di diverso, più
platonico. Volevo conoscere quella ragazza che mi aveva realmente affascinato,
capire come era fatta veramente, sapere tutto di lei.
Dopo le lunghe nottate che avevamo
passato nella sua o nella mia camera, quando giravamo a Vancouver, sapevo
praticamente tutto di lei, o quasi, ed ora a quel desiderio di conoscerla si
era sostituito un altro tipo di desiderio.
Beh, sono un uomo, dopotutto.
La sua pelle era così pallida che la
parte del vampiro sarebbe stata quasi meglio a lei che a me, ma nonostante
questo mi affascinava, con i suoi occhi verdi, troppo spesso coperti da lenti a
contatto color cioccolato. La sua bocca era la cosa che più mi affascinava, quelle
linee sottili che erano sempre atteggiate in una smorfia quasi da incavolata.
L’adoravo quando lo faceva, ma sapevo anche che quando non faceva quella
smorfia e il suo viso si apriva in un sorriso, anche se quasi sempre timido, i
suoi occhi brillavano più del solito, e nell’ultimo periodo quel sorriso era
sempre rivolto a me.
Adoravo tutto di quella ragazza, anche e
soprattutto i suoi lunghi capelli in cui far scivolare le dita durante i
momenti più intimi.
La guardai, incatenando i suoi occhi ai
miei.
-Sei pronta per l’ultima parte della tua
sorpresa?
Quasi si strozzò con il frappè che stava
bevendo, e quando si riprese, mi guardò quasi triste.
Probabilmente stava pensando che il
nostro tempo insieme stesse finendo.
Aveva ragione, ma non così presto come
credeva.
~~~~~~~~
Dopo avermi fatto risalire in macchina,
questa volta senza uscire dalla porta sul retro, ci eravamo seduti abbracciati,
con le mani incatenate, proprio come avevamo fatto poche ore prima, all’inizio
della serata.
Non sapevo quale altra sorpresa avesse
architettato per me, ma la cosa non mi preoccupava, sarei andata anche sulla
luna pur di trascorrere altro tempo con lui.
Mi piaceva pensare che non ci fosse
bisogno di parole superflue tra di noi, e in quel momento tutto quello che ci interessava,
era stare tra le braccia uno dell’altro a goderci quei momenti perfetti.
Ogni tanto passava la mano libera tra i
miei capelli e vi affondava il viso, come ad imprimersi nella memoria il mio
profumo. Ma questi suoi movimenti non facevano altro che aumentare il mio
desiderio che stava diventando sempre più simile ad un dolore fisico.
Mi girai, lo guardai negli occhi e
avvicinai lentamente la mia bocca alla sua. Fu uno sfioramento leggero, ma
abbastanza da capire che anche lui voleva la stessa cosa che volevo io.
Mi guardò negli occhi e mi sorrise.
-Sai, sei in ritardo di qualche ora.
-Lo sai perfettamente perché non ti ho
baciato sul palco!- non potevo credere che avesse tirato fuori quella questione
proprio in quel momento.
-Beh, mi hai fatto fare lo stesso la
figura dello stupido.- mi rispose con tono quasi indignato, scendendo poi dalla
macchina, che intanto si era fermata.
-Rob! Aspetta un attimo. Davvero volevi
che tutti capissero cosa sta succedendo fra di noi?
Si voltò un attimo prima di entrare in una
piccola costruzione, ero talmente confusa che non mi accorsi neanche dove
eravamo arrivati.
Lo seguii, e poco dopo si voltò verso di
me: -Se ti dicessi di sì? Cosa succederebbe?
-Sai perfettamente cosa succederebbe,
non potremmo più stare insieme come facciamo ora?
-Ma perché, insomma, voglio dire… Non
vuoi che si venga sapere di noi due?
-Ma cosa stai dicendo? Sai perfettamente
cosa provo per te, e non è che non voglia che si venga a sapere di noi due!!!!!
-Io non so cosa provi per me.
Mi avvicinai e lo guardai, sbalordita
dalle sue parole.
Ma era stupido?!
-Beh, io non ho intenzione di dirtelo.-
mi voltai, guardandomi intorno per la prima volta.
Non sapevo nemmeno dove eravamo, ma la
stanza in cui ci trovavamo lasciava intendere che fosse un hotel.
Lo sentii appoggiare le mani sulle mie
spalle.
-Perché non vuoi dirmelo?- mi sussurrò
all’orecchio, e un brivido percorse la mia spina dorsale.
Parlai con un filo di voce: -Perché non
so cosa provi per me.
~~~~~~~~
Mi sembrava incredibile che avessi
iniziato quella stupida discussione.
Ma le sue ultime parole mi avevano fatto
riflettere.
In effetti non le avevo mai detto ciò
che provavo per lei.
Che imbranato!!!
Si allontanò, guardandosi in giro, non
mi guardava, e sembrava quasi che avesse paura di farlo.
-Kris.- la chiamai.
Si voltò verso di me, sempre senza
guardarmi in faccia.
Mi avvicinai.
Le presi il viso tra le mani,
accarezzandola come se fosse una bambola di porcellana.
-Credo di essermi innamorato di te.
Alzò gli occhi, guardandomi stupita,
forse sorpresa.
Le sorrisi e avvicinai il viso al suo.
Le nostre labbra si incontrarono come
poco prima in macchina, uno sfiorarsi leggere, un fondersi lentamente, gustando
ogni secondo di quel contatto.
Quando ci staccammo i nostri occhi si
incrociarono.
I suoi luccicavano di lacrime non versate.
Mi disse: -Io invece so di amarti.
~~~~~~~~
Era incredibile, eppure lo avevo detto
veramente, ma non per dare una risposta alla sua dichiarazione, ma perché
volevo dirglielo.
Lui era tutto quello di cui avevo bisogno, e i
sentimenti che provavo per lui erano completamente diversi da quelli che avevo
provato per Michael.
Il mio amore per Rob non era quello
acerbo di un’adolescente, bensì quello di una donna che si avvicinava per la
prima volta ad un amore maturo, di quelli che speri che durino per sempre.
Lo amavo, era una cosa così semplice.
Non sapevo neanche io quando avevo
iniziato a provare dei sentimenti così forti nei suoi confronti, ma ormai non
potevo più fare a meno di Robert.
Per rendere perfetta quella serata
mancava solo una cosa.
~~~~~~~~
Ero rimasto spiazzato di
fronte alla sua sicurezza d’amarmi, mentre io dovevo ancora definire al cento
per cento ciò che si muoveva in me.
Non avevo mai provato dei
sentimenti così forti per una ragazza, e d'altronde le mie esperienze erano
piuttosto limitate.
Non sapevo cosa
rispondere alla sua affermazione, e così quando mi chiese dove fossimo iniziai
a raccontarle la storia di quella casa e dell’hotel che poi era diventato.
Ci sedemmo sul divano
beige e iniziammo a parlare come al solito, come se nulla fosse successo, come
se non ci fossimo dichiarati reciprocamente il nostro amore.
Certe volte mi chiedevo
come facessimo a essere così calmi, come se nulla fosse accaduto, ma io
continuavo comunque a sentire dentro di me il desiderio crescere, soprattutto
dopo tutto quello che era stato detto.
Volevo fare l’amore con
Kristen.
Ma per ora mi stavo
accontentando di qualche carezza rubata mentre guardavamo un film trovato nel
bungalow.
Le accarezzavo i capelli,
vi sprofondavo con il viso, le accarezzavo le spalle e i fianchi, sentendola
fremere e sospirare.
Quella sarebbe stata la
serata migliore della mia vita.
~~~~~~~~
Era da quando ci eravamo seduti sul
divano che non facevo altro che pensare a quello che sarebbe successo dopo, se
avremmo dormito nello stesso letto e se sarebbe successo qualcosa di più.
Volevo che succedesse qualcosa di più.
Rob continuava ad accarezzarmi,
facendomi dimenticare tutto il resto, non mi accorsi neanche che il film che
stavamo guardando era finito.
Sentii il respiro di Rob solleticarmi
l’orecchio.
-Adesso è ora di andare a nanna.
Mi voltai a guardarlo, non sapevo cosa
sarebbe realmente successo.
-Vai, la camera è da quella parte,
troverai tutto quello di cui hai bisogno. Io sarò in bagno a cambiarmi. C’è
solo una stanza, dovrai sopportarmi per stanotte.- mi sorrise dopo aver finito
la frase, un sorriso che valeva più di qualsiasi parola.
Anche lui desiderava una conclusione
diversa rispetto al dormire semplicemente nello stesso letto.
Feci come mi aveva detto, mi avviai
verso la camera, e quando entrai mi fermai a guardare ciò che era ordinatamente
piegato sul letto. Non potevo credere ai miei occhi, mia madre era complice di
Robert! Solo lei sapeva quale era il mio pigiama preferito, o meglio, la mia
tenuta da notte preferita.
Lì sul letto c’erano le mie adorate
culottes nere e la mia canotta argentata con le spalline strette, che adoravo.
Se qualcuno avesse visto come dormivo
sarebbe rimasto scioccato, io sempre così trasgressiva nel vestire.
Andai nel bagno adiacente alla camera,
mi feci la doccia e mi vestii per andare a letto.
Tornai in camera, ma ciò che trovai mi
lasciò completamente spiazzata.
Rob era seduto, quasi sdraiato, al
centro del letto con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi, con indosso
solo una paio di boxer neri e una canottiera bianca, che sembrava illuminagli
il viso, tanto era candida.
Mi fece tenerezza, ma al tempo stesso il
mio desiderio cresceva.
Mi avvicinai al letto, coprendomi con le
braccia, e non appena mi sedetti, gli
occhi di Rob si aprirono di colpo, gurdandomi rapito.
Era una sensazione strana, non era la
prima volta che mi vedeva in una mise del genere, spesso il mio personaggio,
Bella, riceveva le visite notturne del suo bel vampiro, ma era come se Robert
mi vedesse veramente per la prima volta.
Si avvicinò a me e mi attirò a sé,
facendomi appoggiare con la schiena al suo petto.
Era caldo, e sentii le sue labbra
sfiorarmi il lobo dell’orecchio. Un brivido mi scosse, ma non era di freddo.
-Sa, signorina Stewart, credo che sia
ora di dormire.
Cosa?! Voleva dormire?! Ma quel ragazzo
era completamente impazzito! Mi voleva far morire.
Ma poi senti qualcosa di umido sfiorarmi
la spalla.
Inizio a tracciare una scia umida con le
labbra sulla mia clavicola, facendo scivolare intanto una mano sotto l’orlo
della canottiera.
Con le dita mi solleticava la pancia
sotto l’ombelico.
Il mio corpo era scosso dai tremiti e
continuavo a sospirare, finché la sua mano scivolò sempre più in basso…
Mi voltai, cercando i suoi occhi e
insinuando le mani sotto la sua canottiera.
-Ma, signor Pattinson, non aveva detto
che era ora di dormire?- gli chiesi, con finto tono indignato.
Mi baciò, facendo intrecciare le nostre
lingue, esplorandoci l’un l’altro.
-In questo momento mi è passata la
voglia di dormire.- dicendo ciò mi attirò contro di sé, e lo sentii premere
caldo contro di me.
-Ti voglio.- mi sussurrò all’orecchio.
Per tutta risposta iniziai ad alzare la
sua maglia, finché non gliela tolsi completamente.
Le mie mani vagavano lentamente sul suo
petto, accarezzandolo e strappandogli bassi gemiti.
Anche le sue mani vagavano sul mio
petto, ma non tanto in alto quanto avrei voluto.
Mi feci coraggio, mi liberai del suo
abbraccio e mi sedetti, alzando le braccia, togliendomi la canotta che cadde ai
piedi del letto.
Mi sentivo imbarazzata sotto il suo
sguardo, e nonostante l’audacia di poco prima, mi copri il petto con i capelli.
-Sembri un quadro,- mi disse, -la tua
pelle candida forma un contrasto incredibile con i tuoi capelli, così scuri.-
Ad ogni parola accompagnava una carezza,
prima all’altezza della pancia, poi sempre più su fino ad intrecciare le sue
dita nei miei capelli.
Alzai il viso verso di lui, che intanto
si era inginocchiato sul letto.
Mi attirò verso di lui, il mio seno che
si scontrava contro il suo petto.
Mi baciò, prima con calma, poi le nostre
labbra che si incontravano si fecero più audaci e avide, le mie mani
sprofondarono nei suoi capelli, accarezzandoli e gustandone la morbidezza,
quella setosità che tante volte avevo solo lontanamente immaginato durante i
nostri pochi incontri ravvicinati.
Era una sfiorarsi di corpi, di labbra,
di lingue…
Le sue mani scesero giù, percorrendo la
curva della mia schiena fino ad arrivare alle natiche.
Con una forza paragonabile a quella di
Edward Cullen mi tirò in su, portando i nostri bacini a scontrarsi.
A quel punto gli circondai i fianchi con
le gambe, facendo aderire ancora di più i nostri sessi, e facendolo gemere e
ansimare ancora di più.
Feci scivolare le mie mani lungo il suo
petto, graffiandogli la schiena quando lentamente mi accarezzò i capezzoli
inturgiditi.
Avevo raggiunto un livello di
eccitazione come mai mi era successo, ma lui scelse proprio quel momento per
tirarsi indietro, e spingermi sul materasso.
Le mie gambe si staccarono dai suoi
fianchi, ed a un certo punto lo vidi cercare qualcosa.
Aveva in mano un piccolo pacchettino
argentato, ma prima che potesse muoversi infilai le mani sotto l’elastico dei
boxer, facendoli scivolare giù lentamente fino a liberare del tutto la sua
eccitazione.
Lo sfiorai prima con lo sguardo, poi
lentamente con le dita, ma la sua mano mi fermò prima di poter andare oltre.
-Se continui così, non arriveremo mai
alla fine.
Lo guardai negli occhi, diventati più
scuri per il desiderio. Era tutto quello che avevo sempre desiderato.
Lo aiutai ad infilare il preservativo,
poi le sue mani scesero sull’elastico delle mie culottes, accarezzando
lentamente con il palmo della mano la mia femminilità, che ormai pulsava in
modo sempre più doloroso.
Alzai il bacino, e lui fece scivolar
lungo le mie gambe l’ultimo indumento che ci separava.
Dischiusi le gambe, invitandolo con un
movimento di bacino.
Non se lo fece ripetere
due volte, e così si inginocchiò tra le mie gambe, risalendo lentamente con le
mani sulle mie cosce.
Lo senti insinuarsi
dentro di me, soffocando un gemito.
Mi riempiva
completamente, e quando iniziò a muoversi emisi un grido soffocato.
-Rob…
Ad ogni spinta mi
strappava un urlo, mentre lo sentivo respirare sempre più pesantemente, gemere,
e quei suoni non facevano altro che aumentare la mia eccitazione.
Le sue mani intanto
vagavano sul mio petto, accarezzando il mio seno.
Ormai in uno stato di
incoscienza lo vidi abbassare la testa. Sentii la sua lingua, umida, lambirmi
il seno e il mio capezzolo premeva indurito contro di essa.
Ansimai, ormai prossima
all’orgasmo.
Lui risalì con le labbra
lungo il mio collo, arrivando alla mia bocca che catturò in un bacio famelico.
Intanto le sue spinte
aumentarono di frequenza e lo sentii svuotarsi dentro di me, e anche l’ultima
resistenza del mio corpo svanì, provocandomi pura estasi.
~~~~~~~~
Non so quanto tempo passò, prima che le
nostre anime tornassero sulla terra.
Avevo fatto l’amore con Kristen, ed era
stata la cosa più bella di tutta la mia vita.
Mi voltai verso di lei, comodamente
adagiata sui cuscini.
Mi sorrise, un sorriso nuovo rispetto a
tutti gli altri, un sorriso appagato, intimo.
Mi avvicinai e le sfiorai le labbra con
un tenero bacio, leggero come un petalo di rosa.
-Ti amo.
Non so come mi era uscito, ma dovevo
condividere tutta la mia emozione con lei, che mi accarezzò lentamente la
guancia ispida.
-Anch’io ti amo, Rob.
Appagati e felici, ci addormentammo
così, uno nelle braccia dell’altro.
Mi svegliai sentendo il telefono
squillare.
Avevo chiesto la sveglia quella mattina,
perché avrei dovuto prendere un aereo per New York, così lontano da lei.
La guardai dormire ancora un po’, con la
faccia mezza coperta dai capelli, più arruffati che mai.
Le sfiorai una guancia con le dita,
tracciando poi il suo profilo e il contorno delle sue labbra morbide.
Si svegliò, e mi rivolse un sorriso
sonnacchioso, il più bello di tutti, stringendosi un po’ si più a me.
-Dobbiamo svegliarci, mia bella. La
mezzanotte è passata da un pezzo.
La consapevolezza che di lì a poco ci
saremmo dovuti separare la portò a guardarmi negli occhi, appannati da uno
strato di malinconia.
-Questa notte è stata importante per me,
Kris.
-Anche per me lo è stata, ma è finita
troppo in fretta.
Le posai un bacio sul naso, nascondendo
il mio volto tra i suoi capelli, non volevo vedesse le lacrime che minacciavano
di uscire dai miei occhi.
La feci alzare e lentamente ci
rivestimmo.
Fuori ci aspettavano i suoi genitori e
il mio autista, pronto a portarmi all’aeroporto.
Non riuscivo a staccarmi da lei, non
volevo lasciarla, e anche se aveva su i suoi inseparabili occhiali neri, sapevo
che i suoi occhi erano pieni di tristezza come i miei.
Al momento di andarmene misi la testa
dentro il finestrino della sua macchina e la salutai con un breve bacio.
-Ci rivediamo presto, Kris. Appena posso
ti chiamo e poi ci vedremo. È una promessa.
Mi guardo, con quella sua espressione
imbronciata, e una lacrima comparve da sotto gli occhiali.
Mi prese la mano e mi disse: -Ricordati che ti amo.
-E io amo te.
Mi allontanai, diretto a New York, anche
se sapevo che il mio cuore era rimasto lì con lei.