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Autore: elyxyz    08/06/2009    13 recensioni
“...Penso che allargheremo la famiglia.” Ecco! C’era riuscita. L’aveva detto. Il peggio era passato.
“No, Lily! Un altro Kneazle, no! Ti avevo avvisato che quello non era un gatto normale; ma tu niente, non hai voluto sentir ragioni! Io stavolta non ci sto!”
“Stavolta sarà diverso, perché sai...” Diamine!, perché non si sforzava di capire?
“...Vuoi un cane?”
Lily scosse la testa e fece un gran sospirone. “Credo di aspettare un bambino. Anzi, ne sono certa.”
(...) Affondando il naso nell’incavo del suo collo, aspirò l’essenza di lei. “Quest’aroma nuovo c’era anche prima della sbobba di Sirius. Avrei dovuto accorgermene.”
Lily si rilassò nel suo abbraccio confortevole. “...Accorgerti di cosa?”
“Ma è semplice, no?” la vezzeggiò con amore. “Sai profumo di mamma.
SECONDA CLASSIFICATA al Contest Multifandom “Mamma mia!” indetto dal Forum Collection of Starlight – EFP Forum
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“James

Questa fic si è classificata seconda ad un contest indetto sul Forum COS, il cui tema era ‘Maternità’.

Il bando richiedeva che il titolo del racconto fosse anche il titolo di una canzone e che si scegliesse almeno un elemento fra una serie di ‘momenti importanti’ che precedono il parto.

 

 

Vorrei dedicarla a Flà, Valy e Tao.
Che mi sopportano sempre, e sostengono i miei ‘scleri ispirativi’ con entusiasmo.

Vi voglio bene.

Ely

 

 

 

 

<>O<>O<>O<>

 

 

Profumo di Mamma

 

 

 

 

“Sento qualcosa alla pancia, è più tonda la guancia, che cosa sarà?
Oggi mi gira la testa, lo stomaco è in festa, chissà che sarà?
Ora mi faccio un tè caldo, più tardi poi scendo e vengo da te...
Dopo preparo la cena con quello che c’è.
Forse ho capito qualcosa... sarà una sorpresa, stasera per te.
Qui c’è qualcuno che bussa, ma non alla porta, è dentro di me.
Sento la mia adrenalina salire salire ancora più su,
mentre un profumo di mamma si ferma quaggiù.”

(A. Tatangelo - Profumo di Mamma)

 

 

 

 

“James! Sono tornata!” Lily uscì dal caminetto tutta scombussolata, spolverandosi distrattamente la fuliggine dal cappotto. Santo Merlino!, com’era affollata la Metropolvere a quell’ora...

Si guardò allo specchio e stentava a riconoscersi. Era eccitata, spaventata, quasi incredula.

Ma l’incontro con Molly Weasley aveva fugato tutti i suoi dubbi: lei di certo non poteva sbagliare. Non su quelle cose... e con tutta l’esperienza che aveva, poi!

Il problema... era dirlo a quel bambinone Grifondoro che aveva sposato. Come l’avrebbe presa?

Un frastuono da stadio proveniente dal salotto la riscosse, innervosendola. “Ma senti che schiamazzi! Ja-a-ames!” gridò, sovrastando il chiasso della TV. “James Potter, spegni quest’affare!” ripeté, piazzandosi tra schermo e sofà.

“Amore, tesoro, un attimo... Scansati dalla televedente, dai!” la supplicò il marito con ampi gesti eloquenti delle mani, rovesciando quasi la sua Burrobirra sul tappeto. “Stiamo vincendo!”

“Si chiama ‘televisione’; e non è mica la finale della Coppa di Quidditch! Poi tu non ci capisci niente di football babbano! E io devo dirti una cosa impor-

“Come no?!” saltò su, piccato. “E’ come seguire un Boccino, solo che non ha le ali!”

“E, sentiamo, chi sarebbe questo? Che ruolo ha?” indicò polemica un giocatore a caso sul campo verde, accantonando per un istante l’annuncio che doveva fare.

“E’ un... un... Lily, ma ti sei ingrassata? Se stai lì davanti, non riesco a vederlo bene...

“POTTER!” ringhiò lei. “Per un’affermazione così, potrei Cruciarti!”

“Oh, mia ciambella caramellata, amore mio perdonami!” la implorò in ginocchio e arrancò sino a disattivare il televisore - realizzando la pericolosità dell’offesa arrecatale, soprattutto da quand’era diventata più irritabile del solito - “Mio piccolo fiore di campo, mio giglio selvatico, mio...

“Smettila con questo miele colato, oppure la nausea ricomincerà!” lo zittì, fingendosi spazientita.

Il giovane mago si fece serio all’istante. Con aria colpevole se la strinse contro, trascinando poi entrambi sul divano con un tonfo.

“Non avrei dovuto farti assaggiare quella sbobba che ha preparato Sirius, mi spiace.” Si scusò, contrito, baciandole una tempia. “Io me la sono cavata con un mese di diarrea, ma sembra che tu non stia guarendo... Eppure non me lo spiego: l’antidoto di Remus non ha funzionato?” Le accarezzò una guancia con affetto. “Forse dovremmo fare un salto al San Mungo, eh?”

“Già, forse dovremmo.” Concordò lei, “Ma credo dipenda da qualcos’altro...” rispose sibillina, incrociando le sue dita con quelle del marito. “Vedi, non so esattamente come dirtelo...

“Dirmi cosa? Che stai per vomitare? Che hai quell’odore strano addosso? Che ti senti ancora gonfia?”

“James, ti prego, non massacrare questo momento!” lo sgridò, sbuffando. “Mi fai finire?”

“Ma prego!, mio bocciolo di...”

“Potter!” lo richiamò, con il suo miglior tono da Prefetto di Hogwarts. “Un’altra parola e ti Incanto!” Merlino santo!, gemette. Sarebbe mai stato pronto a crescere? Come avrebbe fatto con una responsabilità del genere?

Il mago simulò una chiusura ermetica della labbra.

“Bene...” sospirò Lily, intenzionata a ravvivarsi una ciocca ramata che era sfuggita al fermaglio.

Lui la precedette, accomodandole i capelli dietro l’orecchio, con un gesto affettuoso. Le fece capire che era attento, in attesa che lei parlasse.

“Quello che... che sto cercando di dirti è che... che...Come dirglielo?

“Che...?

...Penso che allargheremo la famiglia.” Ecco! C’era riuscita. L’aveva detto. Il peggio era passato.

“No, Lily! Un altro Kneazle, no! Ti avevo avvisato che quello non era un gatto normale; ma tu niente, non hai voluto sentir ragioni! Io stavolta non ci sto!”

“Stavolta sarà diverso, perché sai...Diamine!, perché non si sforzava di capire?

...Vuoi un cane?”

Lily scosse la testa e fece un gran sospirone. “Credo di aspettare un bambino. Anzi, ne sono certa.”

Gli occhi castani dietro le lenti s’allargarono all’infinito d’incredulità.

Ma-ma come... come...?

“Oh, suvvia! Lo sai anche tu, il come.” Lo rimbrottò, ma poi s’addolcì, vedendo la sua espressione sbalordita.

A-abbiamo un bi-bimbo in viaggio...

“Sì, in viaggio.” Ribadì, alzandosi il maglione di lana verso il mento. “Un viaggio iniziato quasi tre mesi fa... Vedi: questa pancia sta già diventando più gonfia e lieviterà ancora di un bel po’. Me ne sono accorta tardi, ma i disturbi che mi sono rimasti non sono più causati dall’intruglio di Sirius, fidati.

“Quindi è vero che sei ingrassata! E ti sono pure cresciute le tette! Non me lo sono sognato!”

“James!” ringhiò la strega, come terribile monito.

“Ma resti sempre bellissima, tesoro. Un giunco, un fiore!”

“Il tuo giunco si allargherà parecchio nei prossimi sei mesi. Ficcatelo in testa e non rinfacciarmelo mai più. C’è tuo figlio, qua dentro.” Si indicò il grembo, e poi lo accarezzò.

Fu in quel mentre che qualcosa scattò.

“Mio figlio... Un piccolo Potter!” esclamò James, chinandosi allegramente verso il ventre della compagna. “Ehi, tu! Ciao! Sono papà!!” gridò, mettendo le mani a coppa.

Shhh! Jamie, smettila!” rise Lily, scostandolo con una manata. “Non ti devono sentire fino in Giappone!”

“E che male c’è?! Anzi, devo dirlo subito a Sirius! Gli mando una Strillettera! Dov’è il gufo?! Dannato mangia-pancetta-abbrustolita-a-sbafo! Dov’è lo Specchio Magico? Lo chiamo!”

“Perché non usi il telefono?”

“Felpato non sa usare quel coso!”

“Ma Remus ne è capace.” Gli ricordò, saggiamente. “Risponderà lui.”

“Ah, sì. Lunastorta sì. Per fortuna che c’è lui!”

A vederlo così in confusione, le si scaldò il cuore. Amava quel pasticcione con tutta se stessa.

Poi un altro pensiero, un po’ meno romantico, la colse: “Cerca di far capire al tuo compare malandrino che la mia gravidanza non è merito suo. Perché sarebbe capacissimo di vantarsene in qualche modo astruso e imbarazzante.

“Sì, certo.” Bofonchiò, distrattamente. “Adesso vado.”

“Allora devi staccare la tua mano dalla mia pancia, perché l’apparecchio è in cucina.”

“Giusto, ma... Un attimo. Un attimo solo, ok? Lasciami qui un minuto. Voglio godermi il momento. Sirius non morirà se non lo sa.” Riprese a toccare la pelle tesa del ventre, riavvicinando il proprio viso. “Ehi, piccolino, sei ancora lì?”

Lily sorrise, divertita. “E dove vuoi che vada?!

“Qua è ancora papà che parla, sai? Cerca di crescere in fretta, ho un sacco di roba da insegnarti: ora vado a prendere il nuovo catalogo di Scopelinde Ultralusso e decidiamo il modello che potrebbe andarti bene... Diventerai un ottimo Cercatore, parola mia! Ah, il mio ometto!, devi tenere alto il buon nome di famiglia, d’accordo?”

Jamie, ma chi ti dice che sia un maschio?” s’intromise la donna, scettica.

“Perché io lo so! Me lo sento!” affermò, esaltato. “Perché sei un maschio, giusto? Non farti condizionare da tua madre. Hai capito, Harry?”

“Come l’hai chiamato?” intervenne, sorpresa.

“Harry. Come mio padre, no? Non ti piace? Non va bene?”

“Sì che va bene, è solo che mi sembra che tu stia correndo un po’ troppo. Mezz’ora fa non sapevi neppure che c’era, e adesso gli stai già organizzando la vita fino ai G.U.F.O.!

“Oh, giusto!” riposizionò la bocca sul pancione. “Harry: domani prenoterò i tuoi libri per Hogwarts al Ghirigoro; non ho idea di quanto tempo ci voglia, ma il Preside Silente troverà di certo un posticino per te, non temere. Ovviamente nella Casa di Grifondoro, oppure ti diseredo e ti cancello dal testamento, sai?! No, dai, sto scherzando.” Si smentì. “Tu però impegnati, mi va bene dovunque. Ma non a Serpeverde!, è una questione di principio, beninteso.” Accarezzò l’ombelico. “Io e i Malandrini abbiamo un paio di cosette per te, ma tutto a tempo debito, non avere fretta!”

“Quello che mi sembra avere fretta sei tu, caro.” Lo contraddisse la moglie, scuotendo il capo divertita. Tutte le sue preoccupazioni erano già evaporate.

“Io non ho fretta” obiettò, pignolo. “Mi sto solo organizzando per tempo.”

“E se fosse una femmina?” chiese, incuriosita.

“Potremmo chiamarla come tua madre. O come tua nonna Juliet. Tutto, purché si eviti il nome di tua sorella!” fece una faccia comicamente disgustata. “Sai, Harry, la zia Petunia è una Babbana un po’... E anche suo marito... Uhm...” tentennò. “Lo scoprirai da te, prima o poi.”

“Penso dovremmo dare la notizia ai nostri parenti.”

“Prima a Felpato e a Lunastorta!” reiterò il mago, coccolando quella pelle rosa e calda, restio a separarsene. “Lily, amore, ma davvero non muori dalla curiosità di sapere che cos’è? Basta puntare la bacchetta con un incantesimo del tipo ‘Revelio Qualcosa’ e... Uhm... Che ci aggiungiamo?

“Te lo scordi di mirare quell’affare contro la mia pancia!”

“Vero, non serve, tanto è maschio.”

“Perfetto!” finse di accondiscendere. “Tieniti la tua certezza; io mi terrò la mia sorpresa.”

“Ehi, giovanotto! Cerca di ereditare il mio fascino e il cervello di tua madre, va bene?

Lily sollevò un sopracciglio, scettica.

“Oh, beh...” James deglutì, poi bisbigliò: “Il colore degli occhi, magari, come quelli di lei, ok?”

“Direi che va meglio...” ne convenne. “Adesso però smettila di farmi il solletico soffiandomi addosso! Che ne dici di andare a cenare? Preparo qualcosa alla svelta.”

“Sono troppo agitato, ho lo stomaco sottosopra, non riuscirei a mangiare. La nausea è contagiosa?”

“Ma che sciocchino! Quella incinta sono io, non tu!”

“Ehi, Lily,” Si fece serio d’un tratto. “...Mi lascerai viziarlo, vero?” Ma che domanda inutile!

“Temo sarà impossibile impedirtelo, anche se te lo vietassi. Però aspettiamo che abbia il primo dentino, prima di regalargli un Boccino, ok?

“COSA?!” sbottò, con aria scandalizzata. “Starai scherzando!”

“Sì, ti stavo prendendo in giro.” Ammise, scompigliandogli i capelli perennemente in disordine.

Il suo Malandrino del Cuore.

James se la strinse contro teneramente. “Ti amo, Lily Evans. Ogni giorno di più.”

“Anch’io, adorabile Testone.”

Affondando il naso nell’incavo del suo collo, aspirò l’essenza di lei. “Quest’aroma nuovo c’era anche prima della sbobba di Sirius. Avrei dovuto accorgermene.”

Lily si rilassò nel suo abbraccio confortevole. “...Accorgerti di cosa?”

“Ma è semplice, no?” la vezzeggiò con amore. “Sai profumo di mamma.”

 

 

 

 

 

- Fine -

 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi e la canzone citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

In particolare, la canzone “Profumo di Mamma” è di Anna Tatangelo.

 

Note dell’autore: prima di scrivere questa fic mi sono documentata - con la mia solita pignoleria - con un paio di manuali di gestazione che avevo a casa e poi con notizie prese da siti web dedicati all’argomento.

Lo preciso perché certi ‘sintomi’ o ‘cambiamenti’ possono sembrare strani e/o prematuri, e invece sono del tutto veri e presi da esperienze reali.

Tutti i nomi di oggetti, incantesimi e luoghi magici sono in maiuscolo, come voluto dalla Rowling.

James fa un accenno ad un Kneazle a metà storia. Per dovere di completezza, questa è un’autocitazione, un rimando implicito ad un’altra mia ficTeneramente in tre” che cronologicamente è precedente a questa. In pratica è un’altra one-shot James/Lily che può essere considerata un prequel.
Per curiosità: La spiegazione sui Kneazle è presa dal volume ‘Gli animali fantastici: dove trovarli’ di Newt Scafandro, con prefazione di Albus Silente.
“Il Kneazle è un piccolo animale, simile al gatto. E’ intelligente, indipendente e talvolta aggressivo.
Ma, se si affeziona ad una persona, diventa un eccellente animale domestico.
Ha l’inquietante capacità di riconoscere i tipi sospetti o molesti. Per possederlo, è necessaria una patente speciale, poiché il suo aspetto attira l’attenzione dei Babbani.
(Grattastinchi di Hermione è un Kneazle)

 

 

2° Classificata al Contest “Mamma mia!”

 

 

 

 

 

 

http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/

 

 

 

Ringrazio le giudici e quanti leggeranno la fic, e mi congratulo con le altre partecipanti.

 



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elyxyz

 

   
 
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