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Autore: Rholih    29/04/2017    0 recensioni
Fu considerata una bambina orfana, venne accolta da una famiglia al suo sesto compleanno.
Visse benestante fino al compimento dei quindici anni, quando alla morte del padre adottivo, la madre fu costretta a mandarla a lavorare.
Lavorò in un campo fino a quando lui la vide...e poi...poi scoprì che lui era l'erede al trono...e che...che forse nemmeno lei non era una comune pagana.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai con il canto dei galli, tipico in questi ambienti; mi feci coraggio e anche se mal volentieri, ovviamene, mi alzai dal letto. Una volta lavata e pulita fui pronta per andare a lavorare, indossai semplicemente dei pantaloni marroni e una camicia ormai vecchia e consumata dal tempo.  

Sono una popolana, appartengo ad una famiglia molto povera, come quasi tutti nel regno, se non nasci reale o nobile la vita è difficile e dura; con la morte di mio padre fui costretta a lavorare già dalla tenera età per riuscire a mantenere me e mia madre.

Mi feci forza e già consapevole della giornata che avrei trascorso mi avviai ai campi.

Era mezzo giorno, il sole splendeva in mezzo al cielo, mi stavo avviando verso i tavoli dove avrei mangiato assieme agli altri uomini che lavoravano con me quando venni distratta da un rumore insolito, si avvicinarono a noi molti cavalli ma, preferii continuare per la mia strada.

Mi sedetti su una panca, esausta, cominciavo a sentirmi male, in questi giorni il lavoro era più pesante e per una ragazza era quasi insostenibile, i contadini qui sono tutti uomini, a noi donne i compiti che ci spettano solitamente sono altri, la mia sfortuna fu solamente la morte improvvisa di mio padre e i debiti che ne conseguirono, mi fu offerto questo lavoro, e, a dire il vero mi fu quasi imposto ma, fu già tanto, poteva andarci peggio, potevamo finire in strada e morire di freddo, alla fine potevo farcela,  presi un pezzo di pane e iniziai a mangiare.

"Cosa fate voi qui?"

Sentii una voce, proveniva dalla mia destra, mi girai e vidi un uomo, nobile sicuramente, si capiva dagli abiti, rimasi seduta a guardarlo fino a quando vidi che sulla sua testa vi era appoggiata una corona.

Mi alzai di colpo, procurandomi anche un piccolo mancamento, feci un piccolo inchino, non ero stata istruita per certe cose quindi semplicemente  provai, non ero sicura di chi fosse, sappiamo chi fa parte della famiglia reale, si, ma il regno è talmente grande che capita di rado di vederli.

"Scusatemi,  non ero a conoscenza del vostro arrivo." abbassai la testa "posso aiutarvi?"

"Cosa fate voi qui?" la sua voce era afrodisiaca, era roca ma al contempo dolce.

"I-io vi ci lavoro  altezza" mi accorsi che chiamarlo -altezza- oltre ad essere forma ed educazione, era un fatto oggettivo, era davvero alto, e confronto al mio metro e sessanta la sua imponenza incuteva un senso di inferiorità..come giusto che sia d'altra parte. Non ho mai capito ciò, in base a cosa era più importante di me? era semplicemente nato da una famiglia, come me, la sua fortuna fu la famiglia..ma di fatto come persona cosa impone che lui sia più di me e che io mi debba inchinare a lui? un titolo?forse un titolo si, ma da chi vi è stato dato? da una persona che a sua volta aveva un titolo? lui non era niente di diverso da me. un ragazzo e una ragazza. purtroppo però io confronto a lui ero nessuno. 

"Perché?"  una sola parola, ma bastò per far si che il suo bellissimo viso si accigliasse.

"Perché?" e non potei fare altro che imitarlo, aggrottai le sopracciglia in attesa di una sua risposta.

"Perché voi, ragazza, lavorate qui?" e  non mi sembrò più una domanda, rimase più un'affermazione alla quale però ne sarebbe dovuta conseguire un'altra. 

Aprii la bocca per permettere al suono della mia voce di uscire e di colmare i suoi vuoti

"Principe!" e così venni interrotta, riabbassai la testa mentre lui gridava che sarebbe arrivato.

Si girò, si incamminò e andò via da me, come era giusto che fosse.

   
 
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