Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: KiarettaScrittrice92    29/04/2017    2 recensioni
Juliette e Arno sono i due portatori dei Miraculous della Coccinella e del Gatto Nero. Lei è una nobildonna di buone origini, lui il capitano dei moschettieri del re.
Durante la loro battaglia contro Comt Ténèbre e l'imminente rivoluzione francese, scopriranno il loro folle e passionale amore.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Makohon Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La nebbia
4 Maggio 1789

Arno era sdraiato sul letto dei suoi appartamenti, in una palazzina a Sèvres in cui vi era la residenza delle guardie scelte del re. Era costruita lì in modo che fosse a metà strada tra Versailles e Parigi.
I suoi pensieri vagavano imperterriti agli eventi di quel pomeriggio, davanti ai suoi occhi aveva quella splendida ragazza che non riusciva a dimenticare.
«Oh Plagg, dovevi vederla... Credo di non aver mai visto una donna più bella.» disse continuando a fissare il soffitto.
Seduto sulla spalliera del letto il piccolo kwami nero della sfortuna stava mangiucchiando un triangolino di camembert.
«Lo dici con tutte Arno...» commento annoiato.
«No Plagg, dico sul serio, c'era qualcosa in lei che non avevo mai visto in nessun'altra.»
Il gatto nero sospirò, per poi buttare giù in un sol boccone il pezzo di formaggio che poco prima stava assaporando.
«Non vorrei interrompere le tue fantasie, ma credo che stanotte abbiamo da lavorare.» disse.
A quel suo avviso il giovane, con un movimento veloce, si tirò su mettendosi seduto sul letto e voltando lo sguardo verso la finestra, che dava sulla capitale francese. Sopra Parigi, la tipica nuvola di fumo violetto che appariva quando Comt Ténèbre entrava in azione si stava estendendo.
«Immagino che ci tocca... Plagg, trasformami!» disse e subito il kwami fu risucchiato dal suo anello.
Si ritrovò nella sua divisa nera, sia nei pantaloni che nel panciotto, essa comprendeva anche una giacca, sopra la camicia a mezze maniche di un grigio scuro. Al collo portava un foulard con un campanellino da gatto sul nodo. A tenergli i pantaloni, invece, ha una cintura anch'essa grigio molto scuro, che proseguiva in una specie di coda. Ai piedi portava lunghi stivali da moschettiere e alle mani dei guanti che arrivavano fino alla metà avambraccio e si concludevano alle dita con degli artigli. Infine anche la maschera sul viso e le orecchie, che a malapena si intravedevano nella sciolta capigliatura corvina, erano rigorosamente nere. Le uniche note di colore, oltre alla pelle chiara del viso erano: l'arma che aveva al fianco e i suoi occhi color del ghiaccio, che grazie ai suoi poteri avevano assunto un'aria più felina.
Il ragazzo con un balzo si lanciò giù dalla finestra, atterrando sul suo cavallo dal manto scuro come quello del cioccolato fondente. Doveva raggiungere la capitale il più fretta possibile e l'unica soluzione che aveva era quella, anche perché poi sarebbe dovuto tornare indietro.

 

Gli ci volle una buona mezz'ora, forse qualcosa in più, per raggiungere le porte di Parigi, ma appena arrivato, notò subito la sua meta. Qualche palazzo più in là rispetto a dov'era lui, la sua compagna in rosso, se ne stava dritta e impettita sul tetto, osservando con attenzione la nebbia violetta che ormai lambiva il cielo.
Smontò da cavallo e con un paio di balzi, appendendosi a qualche balcone e a qualche cornicione, per poi saltare da un tetto all'altro, la raggiunse.
«Bonsoir Coccinelle.» a quelle parole la giovane eroina nel suo comodo, ma allo stesso tempo elegante, completo rosso a pois neri, si voltò verso di lui con quello sguardo luminoso e carico di ammirazione.
Negli ultimi due mesi si era accorto di come lei lo guardasse, riuscendo a comprendere i suoi sentimenti. Non le aveva però fatto mai notare che fosse consapevole di tutto ciò, non tanto per cattiveria, anzi piuttosto perché si rendeva conto che lui, con il suo carattere da donnaiolo non era adatto a lei: così fiera, sicura, combattiva, aggraziata, ma soprattutto leale. In fondo lei si era innamorata del carattere elegante e spigliato di Chat Noir, non che lui non avesse quelle caratteristiche, ma di certo il vero Arno era più diretto e meno servile, in particolar modo con le donne che conosceva da un po' di tempo.
Quella sera però, qualcosa in quello sguardo lo colpì dritto al cuore, quegli occhi ambrati che ormai conosceva bene l'avevano fatto tremare. Tanto che dovette voltare lo sguardo sulla città di fronte a loro per riuscire a tornare lucido.
«Allora mon amì, chi è lo sfortunato questa volta?» chiese, scrutando con la sua vista felina le strade buie di Parigi.
«Non lo so ancora... Appena ho visto la nebbia sono uscita di casa, ma ho pensato che sarebbe stato meglio aspettarti.» a quella confessione gli scappò un sorriso: non agiva mai da sola, non perché non ne fosse capace, ma perché probabilmente voleva dimostrare in qualche modo il suo affetto per lui, diventando una vera propria squadra che combatteva sempre unita.
«Allora direi di andare.» suggerì, e lei rispose con un cenno di testa, per poi saltare elegantemente sul tetto di fronte.
Vagarono per almeno dieci minuti sui tetti della capitale, fino a quando finalmente non trovarono il loro nemico.
Comt Ténèbre non era una vera e propria persona, era uno spirito, un'entità che s'impossessava delle persone, rendendole più forti e più intelligenti. Non avevano ancora compreso come sconfiggerlo definitivamente, si limitavano a liberare il povero posseduto dall'aura maligna. Tutto questo sempre solo di notte, all'insaputa dell'intera città che probabilmente non sapeva nemmeno della loro esistenza visto che neanche i posseduti ricordavano nulla.
Impiegarono meno tempo a sconfiggere il nemico rispetto quanto ne avevano impiegato per trovarlo. Si erano ritrovati davanti a un fornaio munito di pala da forno che non appena li vide si lanciò verso la ragazza con furia.
Coccinnelle evitò il colpo, abbassandosi velocemente, per poi fare un balzo indietro, mentre Chat Noir prendeva il suo posto, facendo scontrare il suo bastone di metallo contro la pala del nemico. Subito dopo fu il fornaio a spostarsi indietro in modo da allontanarsi dalla portata dell'eroe in nero e poter comunque raggiungerlo con la sua arma improvvisata, la scagliò con il lato largo verso Chat Noir, talmente velocemente che lui non riuscì ad evitarlo e si ritrovò catapultato per terra, con il fianco dolorante. L'uomo gli stava per assestare un altro corpo, che fu, però, bloccato da Coccinelle che con la corda di nailon del suo yo-yo gli strappò la pala dalle mani. Dopodiché facendo roteare velocemente la sua arma la lanciò verso il fornaio.
«Ti libero dal male!» disse e subito dopo, la stessa nebbia che incombeva sulla città, fuoriuscì dall'uomo.
Quando fu tutto finito, il fornaio si accasciò a terra svenuto, come fosse stato prosciugato di tutte le energie, mentre la nebbia si disperdeva.
«E anche per questa notte abbiamo fatto il nostro dovere.» commentò l'eroe in nero pulendosi un po' i pantaloni con le mani guantate.
«Non ancora Chat, dobbiamo riportare il fornaio a casa prima che si risvegli.» puntualizzò invece la ragazza sistemandosi l'arma di nuovo attorno alla vita.
«Agli ordini, mademoiselle.» rispose lui, afferrando per la vita il fornaio e mettendoselo in spalla, come fosse un sacco, mentre Coccinelle faceva strada.
«Ci siamo sbrigati in fretta oggi.» disse lei cercando di cominciare una conversazione.
«Già, questa volta il conte non si è dato molto da fare, non abbiamo nemmeno dovuto usare i nostri poteri.» commentò lui, sistemandosi meglio l'uomo sulla spalla.
«Stanotte niente fughe al limite del tempo.» disse con un tono divertito, voltandosi verso di lui, per poi arrossire e scostare nuovamente lo sguardo.
Lui però era stato di nuovo colpito da quegli occhi. Possibile che non li avesse mai notati prima? Inoltre, perché gli facevano quell'effetto solo ora? Poi un'idea assurda, un pensiero prepotente inspiegabile lo travolse, per un paio di secondi associò quella figura snella ed agile in quell'elegante vestito a pois, alla giovane nobildonna che aveva incontrato quel pomeriggio al ricevimento a Versailles.
Non ebbe molto tempo per pensarci ancora, perché arrivati al forno l'eroina in rosso si fermò e fece segno al compagno di lasciare l'uomo lì. Rimasero per qualche secondo in silenzio, mentre lui sentiva lo sguardo intenso di lei addosso.
«Conviene andare, prima che si svegli.» suggerì, dopodiché con un paio di salti raggiunse il tetto dell'edificio più vicino e poco dopo anche lei gli fu accanto.
«Ascolta... – lui si voltò verso di lei a quel suo richiamo e, come al solito, fu folgorata dai suoi intensi occhi felini – Visto che stanotte non abbiamo fretta, potremmo...»
«Devo andare a Sèvres, mon amì.» la blocco subito lui, cercando di dare un tono dispiaciuto alla voce.
Vero, l'unica cosa che sapeva della sua reale identità era che viveva a Sèvres, la stessa cittadella in cui si trovavano gli alloggi della guardia scelta del re. A quel pensiero le tornò in mente l'incontro con il capitano di quel pomeriggio.
«Chat, tu hai mai incontrato qualche soldato lì a Sèvres?» chiese, quasi d'impulso.
«Ovviamente. Insomma è un po' difficile non incrociarli, inoltre dubito che tu qui a Parigi non ne abbia mai visto uno.» rispose tranquillamente lui, per poi fare un lungo e prolungato fischio con le dita.
«No certo, è solo che... Mi chiedevo se... – scosse la testa – Non importa.»
Subito dopo il suono ritmato degli zoccoli del cavallo del suo compagno iniziò a farsi sentire e poco dopo apparve da una via secondaria, posizionandosi proprio sotto l'edificio su cui si trovavano.
«Alla prossima, mon amì.» le sorrise lui, facendola arrossire nuovamente.
«Alla prossima, Chat Noir.» rispose, mentre lui già scendeva verso il suo destriero.
Lo vide allontanarsi e, come al solito, sperò con tutto il cuore di poterlo rivedere presto.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: KiarettaScrittrice92