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Autore: Mirokia    08/06/2009    7 recensioni
Inuyasha: esperto professore di ballo classico e moderno.
Kagome: semplice ballerina incredibilmente dotata per il ballo moderno.
Entrambi legati dalla passione per il ballo si innamorano, nonostante le difficoltà della vita odierna.
"Sai ballare?"
"Certo! Per chi mi hai presa?"
"Guarda che sono esigente!"
"Cosa...?"
"Devi farmi innamorare dei tuoi passi...vediamo cosa sai fare..."
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di sole che filtrava dalle serrande svegliò Kagome e la sua compagna di stanza

Dance&love

Altre minacce

 

 

Un raggio di sole che filtrava dalle serrande svegliò Kagome e la sua compagna di stanza. Si era scordata di non essere in camera con London.

Ma chi era quella tizia?

Dormivano insieme e non si erano ancora scambiate mezza parola.

Comunque non sembrava una tipa molto simpatica: se ne stava sempre sulle sue, ascoltava in continuazione la sua musica stramba con due enormi cuffie e se ne stava chiusa in bagno per la maggior parte del tempo. Come si chiamava?

Boh…

Kaggy cercò di attaccare bottone.

 

“Buongiorno…”

 

L’altra rispose con un grugnito e si mise il cuscino sulla testa.

Che caratterino!

“Ehi..Scusa se ieri non ti ho degnata di uno sguardo, ma c’è stato trambusto e..beh, come ti chiami?” provò ancora.

Inizialmente, la ragazza dai capelli neri fece finta di non aver sentito, ma poi comprese che forse quello non era l’atteggiamento da adottare con qualcuno che le rivolgeva una parola gentile. Così si voltò da un lato rivelando due grandi occhi scuri.

 

Ema.”

 

“Ciao Ema. Io sono Kagome, piacere.” La stava trattando come una bambina…

Ema sorrise appena, poi si voltò di nuovo e sprofondò nel sonno.

Bah, almeno era un inizio.

Kagome d’altro canto, decise di mettersi al lavoro. Avrebbe raggiunto la sala prove, dove London e Sesshomaru la aspettavano da un pezzo.

Diede un’occhiata al comodino e vide il cellulare spento dal giorno prima.

Con tutto quel caos se l’era completamente scordato.

Appena lo accese, comparve subito l’icona del messaggio. Lo aprì per leggerne il contenuto, che la stupì non poco.

 

“Non ne hai abbastanza di brutte sorprese, eh?

Vorrà dire che dovrò rigirare il coltello nella piaga, allora.

Stasera chi ti ha fatto piangere tratterrà il respiro per tutta la notte.

 

Fece scorrere il messaggio, ma vide che non c’era alcun numero.

Chiunque gliel’avesse mandato, l’aveva fatto alle 21 della sera prima.

Ma chi diavolo era? E che senso avevano quelle frasi?

Accantonò l’idea di una qualche minaccia e pensò a uno scherzo di cattivo gusto.

Si preparò in fretta e furia e raggiunse la sala prove.

 

§§§

 

Sango arrivò sgambettando davanti alla porta di casa di Kouga che, come per magia, si aprì non appena lei raggiunse la soglia. Allora alzò il viso e vide che il ragazzo era affacciato al balcone e la guardava. Evidentemente la aspettava già da un pezzo. Sango fu contenta di avere ancora qualcuno dalla sua parte.

Attenta a non far rumore, salì le scale ed entrò in casa, notando però tutte le luci accese.

 

“Ehi, entra, non preoccuparti. I miei sono fuori per lavoro.” Le sorrise il moro. Poi la accompagnò nella sala da pranzo e la fece accomodare.

“Hai fame?”

Lei annuì nervosamente.

-Lo sapevo.- pensò Kouga ridendo sotto i baffi. Le mise davanti un piatto di frittelle.

“Sono di ieri mattina, non so se ti vanno bene, però…” non riuscì a finire la frase, quando vide la voracità con cui mangiava l’amica. Sembrava fosse a digiuno da tempo!

Eheh..Mi sa che ti sono piaciute lo stesso!”

 

“Dicono che quando ti molli con qualcuno hai sempre fame.” Sussurrò Sango.

 

“Chi lo dice?”

 

“Boh. Me lo sono inventato.” Disse alzando le spalle.

 

“Ah, ecco.”

Nella stanza calò un profondo silenzio, rotto solo dal ticchettio dell’orologio a pendolo.

“Ti senti meglio adesso?” chiese il ragazzo.

L’altra annuì per la seconda volta, poi fece uno sbadiglio.

“Dai, adesso sarà meglio che tu ti riposi. Andiamo a letto.”

A quell’invito, Sango deglutì rumorosamente.

 

“A letto?? A letto insieme??” chiese quasi urlando.

 

“No, no, no, stai tranquilla. Tu dormirai nel letto dei miei e io nel mio. Non devi farti di questi problemi.”

Ma Sango rimase un po’ delusa. Dentro di lei sentiva che in realtà avrebbe voluto che Kouga rispondesse in modo diverso. Lentamente si alzò e così fece anche l’amico. Gli gettò le braccia pesanti al collo e lo strinse a sé.

 

“Non voglio…dormire sola. Farei incubi, lo so già.” Gli sussurrò all’orecchio.

 

“Vuoi il mio peluche Mr. Monkey?” disse lui ridendo.

 

“Voglio te.”

Kouga spalancò gli occhi.

“Non mi fraintendere. Voglio solo la tua compagnia.” Concluse e insieme si avviarono in camera da letto.

Si infilarono cauti sotto le coperte del letto grande e si avvicinarono per scaldarsi.

 

Kouga, mi fai le carezze?” chiese Sango ad un certo punto, con gli occhi già chiusi. Come se fosse comandato a bacchetta, Kouga ubbidì accarezzandogli la fronte e i capelli. Provava una sincera tenerezza nei suoi confronti, che aumentò quando lei gli pose una semplice domanda, ma sempre di grande effetto.

Kouga… mi vuoi bene?”

 

“Sì” si limitò il ragazzo e si addormentò poco dopo accanto alla giovane.

 

§§§

 

Le prove del mattino andarono abbastanza bene.

Avevano provato il ballo a coppia e Kagome era stata appaiata a Sesshomaru che, inaspettatamente, si rivelò professionale ed educato e non fece nemmeno una battutina. Che volesse imitare suo fratello maggiore?

Finite le prove, Kaggy chiese ad Inuyasha se potesse accompagnarla un’ultima volta a vedere il padre.

L’altro accettò subito e in pochi minuti furono nuovamente in autobus.

 

“Bella prova oggi.” Le disse Inuyasha mettendole il braccio sulle spalle.

 

“Già. Sesshomaru è stato proprio bravo.” Lo provocò la ragazza.

 

“Bah, a me non è sembrato. Ovviamente, io e te, prima della gara, ne faremo una da soli…” e le sfiorò la guancia con le labbra. Lei si voltò e lo guardò in faccia: ancora non riusciva a credere che aveva un uomo tanto bello, dall’aspetto rude, ma dagli atteggiamenti dolci quando vi era bisogno.

E pensare che uno o due mesi prima l’avrebbe solo sognato un tipo così. O l’avrebbe guardato in eterno dalla finestra mentre si toglieva la maglia. Invece era lì di fronte a lei e con lo sguardo le chiedeva un bacio.

Un bacio!

Kagome stava baciando Inuyasha!

Da non credere…

 

Finalmente raggiunsero l’ospedale e la camera del padre che, stranamente, era circondato da più fili e da una flebo diversa dal giorno prima. Oltretutto nei suoi occhi era dipinta la paura.

Kagome la avvertì all’istante e andò a sedersi vicino a lui, chiamandolo a voce alta.

“Papà! E’ successo qualcosa?”

 

“Ah, meno male che sei tornata…Pensavo di non rivederti più…che brutti pensieri…” disse Kristoph con voce rauca.

 

“Di non rivedermi più? Che è successo?” ripetè la ragazza.

 

“E’ stato ieri sera…appena dopo che tu e il ragazzo ve ne siete andati…Sembra che la macchina che mi consente di respirare sia stata sabotata…

 

“Sabotata?? E da chi??” chiese Kaggy ansiosa.

 

“Non lo so! Mi ero assopito quando è successo. Fortunatamente le infermiere sono state pronte e mi hanno soccorso…Altrimenti avrei dovuto trattenere il respiro tutta la notte…sarei morto, insomma!

 

“Morto!” ripetè la figlia sbalordita. Poi ripensò un secondo alle parole del padre: trattenere il respiro tutta la notte? Le tornò subito in mente il messaggio che aveva ricevuto quella mattina. Che si riferisse al sabotaggio della macchina respiratoria?

Con uno scatto, prese il cellulare dalla tasca e riaprì il messaggio. Da dietro le sue spalle Inuyasha lesse tutto e si mise una mano sulla fronte.

 

“Che bambinate! Che bambinate!” sospirò il ragazzo capendo quello che stava succedendo.

Ma chi è il bambino che ti fa queste minacce e ha pure il coraggio di metterle in atto?”

 

“Non ne ho idea.” Ammise Kagome. E proprio mentre cercava di pensarci, le arrivò un altro messaggio. Anche quello anonimo.

 

“Fra poco la luna argentata dovrà guardarsi continuamente le spalle.”

 

“La luna argentata? Che significa?? Non vorrà provare ad uccidere qualcun altro, questo pazzo!” esclamò la giovane.

 

“Dubito che ci riesca. I bambini non uccidono la gente. Comunque è possibile che conluna argentata’ si riferisca a Sesshomaru, per il tatuaggio a forma di luna sulla fronte e per i capelli argentati.” Disse Inuyasha con calma.

 

“Vuole mettere le mani addosso a tuo fratello? E la cosa non ti tocca nemmeno?”

 

“Dai, su. Sai com’è antipatico…”

 

“L’unico bambino qui sembri tu! Io vado da lui.” Affermò Kagome con decisione. Baciò il padre ed uscì a passo veloce dalla stanza.

 

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Hello everybody!

Ho aggiornato ancora, un bell’applauso a me!! (CLAP CLAP)

Che ve ne pare del capitolo?

Bello o bello? ^___^

Ringrazio tutti coloro che leggono, preferiscono e seguono la ff, in particolare:

KryPotterCullen: Che belle le new entry! ^^ Davvero mi preghi in giapponese?? Guarda che poi io lo esigo U__U Grazie!

Fra007: anche io adoro Keisukeee! Miroku-Keisuke è la coppia migliore della storia (AHH-EEM_nd_miro). Dici che Naraku architetta qualcosa? Mmm…chissà ^^ Grazie a presto!

Mew_Paddy: un’altra new entry! Che voglia che hai per leggerti tutta la ff! Ce ne vuole di coraggio O___O Grazie mille!

Fmi89: visto? Adesso aggiorno più in fretta. Mi sono risvegliata dal letargo ^^’ Seguimi, grazie!

Bellatrix_Indomita: ciao cara! Tu mi riempi sempre di complimenti e io sono contentissima, lo sai bene ^___^ Graziee!

 

Alla prossima!

 

Mirokia

   
 
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