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Autore: Ori_Hime    02/05/2017    2 recensioni
[YOUR NAME ][YOUR NAME ]Storia ambientata alla fine del film “Your name” (Kimi no na wa) di Makoto Shinkai, quando Mitsuha e Taki si incontrano sulla scalinata e si chiedono: “Qual è il tuo nome?”
Mi sono presa la libertà di aggiungere particolari sui personaggi e sui luoghi che non vengono descritti, per il resto dovrebbe essere abbastanza fedele al romanzo del regista.
Vi lascio una citazione per incuriosirvi!
“-I tuoi disegni di Itomori, il mio cordino per i capelli... Non possono essere coincidenze, giusto?- spiego accennando a due delle tante cose che ci accomunano. (...)
Sembra che tutta la nostra vita sia stata una preparazione a questo incontro. Il modo in cui pensiamo diversamente, ma allo stesso tempo ci comprendiamo: siamo come due facce della stessa medaglia. Come due fili intrecciati dello stesso nastro.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mitsuha Miyamizu, Taki Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il filo rosso del Destino

Capitolo 4 – Frammenti di quotidianità condivisa

23 dicembre 2019 - Tiamat

 

Mitsuha

Oggi è il 23 dicembre, il che significa che è il compleanno dell'imperatore e perciò festa nazionale! Come negli ultimi anni, festeggio con mio padre e mia sorella e quest'anno ci scambieremo i regali di Natale in anticipo, visto che dovrò tornare a Tokyo per lavorare. Quest'anno si è aggiunto anche Taki, su invito di mio padre. Qualche mese fa mi preoccupavo molto di come avrebbe potuto reagire nel conoscerlo, ma, a quanto pare, la sua presenza non gli dispiace, o, forse, lo deve conoscere ancora prima di esprimere un giudizio. In fondo alla festa dell'equinozio ha solo appreso che abita a Tokyo e che è architetto, non è molto su cui basarsi. E se lo avesse invitato apposta per conoscerlo meglio? Ormai ha capito che è il mio ragazzo e se dovrà diventare un giorno suo genero tanto vale che impari ad apprezzare le sue qualità.

La mattina ci alziamo e, come se fosse Natale, apriamo i regali. I miei sono stati poi chiusi da cordoncini di kumihimo così che possano essere riutilizzati. Ultimamente gli insegnamenti della nonna si stanno rendendo molto utili: ho realizzato anche una sciarpa per mio padre e una borsetta in maglia per Yotsuha. Taki invece aspetterà la notte del 24 per ricevere il suo regalo e sarà il mio primo Natale con un ragazzo, non vedo l'ora di cenare con lui!

La mattinata passa velocemente guardando la cerimonia dell'Imperatore che si presenta ai suoi sudditi e cucinando sushi assieme. C'è quel clima di famiglia, nonostante Taki non ne faccia ancora parte, e sono felice che sia così bene accolto in casa mia. A tavola mio padre parla con Taki riguardante il suo lavoro, ma lui non si vergogna e parla liberamente dei suoi interessi in materia. Dopo pranzo Yotsuha gli chiede aiuto nei compiti di arte, ovvero ritrarre un paesaggio circostante, e Taki mostra i suoi di Itomori, in particolare del tempio, ricevendo l'attenzione e l'ammirazione di tutti. Lei ne rimane stupefatta e decide allora di volerlo ritrarre anche lei, probabilmente per ricordarselo meglio. Anche mio padre ne rimane sconvolto: come può averlo disegnato così bene senza esserci mai stato? I suoi disegni sono ancor meglio delle fotografie perché è come se contenessero l'anima del luogo rappresentato, la sua vera essenza. Quando per me e Taki è ora di riprendere il treno, lui lascia a Yotsuha il disegno del tempio così che possa prenderlo come esempio per il sui e lei lo ringrazia, portandoselo in camera per appenderlo.

 

 

24 dicembre 2019 – Tokyo

 

Taki

È finalmente la vigilia di Natale e vado a prendere Mitsuha dopo il lavoro che per l'occasione si è messa un vestito rosso ed è davvero bella! Assieme passeggiamo per il centro di Tokyo tra le mille luci che decorano ogni angolo della città, a braccetto, per tenere le mani calde dentro i guanti. L'atmosfera è davvero festosa e romantica, ci soffermiamo spesso ad ammirare le composizioni di luci che imitano neve che cade o alberi di Natale, facendoci scappare qualche bacio sotto il vischio. Poi ci incamminiamo verso il KFC più vicino, ma prima ancora di scorgerlo notiamo la lunghissima fila di attesa per poterci entrare. So che a Natale è una meta ambita... ma non pensavo così tanto da dover attendere ore! Decidiamo assieme di cambiare ristorante e ci avviamo a “Il giardino delle parole”, scoprendo poi che è già tutto prenotato. È il mio primo Natale da fidanzato e non ho mai pensato a quanto tutti ristoranti della città improvvisamente fossero pieni. Avevo promesso a Mitsuha una cena romantica, ma non so come rimediare.

Improvvisamente noto uno di quei supermarket aperti 24 ore su 24 e ho una folle idea. Mitsuha mi guarda con aria incuriosita e allora la prendo per mano, entrando nel negozio. Mi scuso con lei per non aver pensato di prenotare in nessun ristorante e che le avevo promesso una cena, perciò gliel'avrei cucinata io. In fondo del pollo fritto quanto può essere difficile da cucinare? Compriamo l'occorrente e una Christmas cake con tanto di Babbo Natale in cima, tendoci per mano.

A casa mi metto all'opera e vedo che lei si infila un grembiule trovato in giro e mi aiuta a impannare il pollo e a friggerlo. Nel frattempo preparo la tavola, cercando di darle un aspetto elegante e natalizio tanto che rimane sorpresa nel vederla. Il pollo è uscito bene ed è la prova che anche in cucina siamo una bella coppia e infine ci scambiamo i regali. Le porgo il mio pacchettino che lei scarta con impazienza, con gli occhi che brillano dall'emozione. Appena vede gli orecchini pendenti a stella grida di gioia e se li indossa subito, poi mi consegna il suo regalo: è una penna preziosa in una custodia chiusa con un bracciale rosso in kumihimo che ha fatto apposta per me, esattamente della mia misura. È più spesso di quello che ci scambiamo, così che somigli ad un vero bracciale. La ringrazio molto e lei mi dice che guardando i suoi regali mi ricorderò di lei, sia al lavoro che altrove, come se a lei non pensassi mai...

Ci abbracciamo teneramente e poi ci baciamo con passione, decidendo di mangiare la torta sul divano per poterci abbracciare. Tutto sommato come primo Natale assieme non è stato niente male.

 

 

14 Febbraio 2020 – Tokyo

 

Mitsuha

Ho perso il lavoro, non mi rinnoveranno più il contratto da segretaria. Non che mi dispiaccia, visto che non era un mestiere che amavo, ma non riuscirò a pagare l'affitto il prossimo mese senza una retribuzione. Mi sento stupida a non essermene preoccupata prima e non essermi cercata un altro lavoretto nel frattempo. Mi sfogo con Taki, è il giorno di San Valentino e dovremmo festeggiare, ma proprio non sono dell'umore adatto. Lui è così carino: per consolarmi ha detto che potremo fare a meno di uscire a cena e andare semplicemente a vedere un film, ma mi spiace che la cena salti per colpa mia, così lo invito a mangiare da me e gli faccio i cioccolatini, come da tradizione.

 

Taki

Mi dispiace un sacco per Mitsuha e vorrei esserle d'aiuto perciò il minimo che possa fare è farla sfogare, abbracciandola mentre piange e dice che non vuole chiedere aiuto al padre, ma nemmeno tornare a Tiamat... Rimango anch'io turbato dai suoi problemi e temo di poterla perdere: se non troverà presto un altro lavoro che alternative ha? Vorrei poterle dare tutto il mio sostegno, tutto il mio affetto perché si faccia forza e non perda la speranza. Le asciugo le lacrime e poi la bacio teneramente. Lei risponde con foga, allontanando per un attimo i cattivi pensieri, staccandosi solo per non far bruciare la cena.

 

Mitsuha

Taki è davvero un tesoro perché solo con la sua presenza mi fa risollevare da ogni problema. Dopo la cena con pietanze varie a forma di cuoricini, andiamo a vedere un film un po' meno romantico: nessuno dei due ama il genere sdolcinato, così ne scegliamo uno di fantascienza, dove i protagonisti si scambiano di corpo con degli alieni per salvarsi all'eliminazione della specie umana. Sarebbe piaciuto a Tesshy che ha l'istinto di sopravvivenza fin dalle superiori e non leggeva altro che MU, glielo dovrò consigliare, dico a Taki. Lui nel frattempo è diventato serio, forse il film lo ha turbato?

 

Taki

Per tutto il film ho continuato a pensare a come aiutare Mitsuha e sono giunto ad una conclusione. Mi schiarisco la voce e le dico: -Mitsuha, non voglio che tu torni da tuo padre così che non ci possiamo più vedere spesso... Avrei una soluzione, se ti può far piacere. Avrei voluto chiedertelo in circostanze diverse e migliori, ma potresti venire a stare da me, mentre cerchi un lavoro per pagarti l'affitto. Non considerarla una convivenza, se non vuoi, solo... un aiuto, un tetto sotto cui stare.-

Non riesco a decifrare l'espressione di Mitsuha, è ferma, immobile e mi fissa con sguardo perso. Temo che non abbia capito le mie intenzioni, avrei voluto chiederle di sposarmi prima di abitare assieme, nonostante mia madre abbia lasciato mio padre e sia cresciuto in una situazione familiare insolita, sono un ragazzo all'antica e ci tengo a fare le cose per bene, ma le circostanze mi hanno portato prima del previsto a compiere questa scelta.

 

Mitsuha

Taki mi ha chiesto di vivere con lui! Non me l'aspettavo per niente, da me ci si sposa prima di convivere, ma io me ne frego delle tradizioni, sono una donna emancipata. In fondo non c'è nulla di male, no? Io e Taki ci amiamo e questo basta per voler stare ogni secondo della giornata assieme. Anche se lui non vuole considerarla una convivenza, di fatto lo è e anche se stiamo insieme da qualche mese, non siamo certo due ragazzini irresponsabili che alla prima storia importante fanno le cose in grande.

Riesco solo ad annuire alla sua proposta e lo abbraccio istintivamente, baciandolo dolcemente. Le lacrime ricominciano a scendere e tra un singhiozzo e l'altro gli dico: -Grazie! Mi fai tanto felice!-

 

Taki

Riprendo a respirare quando lei mi abbraccia e mi ringrazia, capendo così che le sue lacrime sono di gioia, sollievo, e lei mi ruba ancora il fiato con un bacio. Sono contento anch'io di averla aiutata e la riaccompagno a casa, rendendomi conto che sarà una delle ultime volte che ci divideremo la sera, e sento un formicolio di eccitazione al pensiero che presto potrò vederla ogni giorno, dall'alba al tramonto.

 

Episodi tra marzo e aprile 2020 – Tokyo

 

Mitsuha

È da inizio marzo che ormai vivo da Taki, all'inizio mi sentivo un'ospite, dormivo in soggiorno nel divano letto, cercavo di rendermi utile il più possibile e accoglievo Taki quando tornava dal lavoro con piatti speciali. Ancora adesso mi occupo della casa: pulisco, riordino (Taki è così disordinato!), cucino e faccio la spesa. Praticamente sono la casalinga modello, ruolo che non avrei mai pensato di svolgere, ma non ho molte alternative e non voglio che Taki pensi che sia un'ingrata, perciò mi sembra il minimo che possa fare. Quando ho tempo libero mi metto a ricamare con la tecnica del kumihimo, facendo così tanti accessori che non so che farne. Ho cominciato anche a ricamare il corredo per il figlio, o la figlia, di Saya-chin e Tesshy che nascerà presto e tutti dicono che dovrei aprire un negozio con tutte le mie opere e Takagi si è addirittura proposto di crearmi un sito internet dove poterle rendere pubbliche così che i visitatori possano inviare ordinazioni e possa guadagnarci qualcosa. L'idea mi è sembrata buona e così è in fase di progettazione, non vedo l'ora di iniziare a guadagnare con i miei ricami!

 

Taki

Mitsuha mi sorprende sempre: sia in maniera positiva che negativa. Amo quando arrivo e la cena è già pronta, preparandomi i piatti tradizionali del suo paese, un po' meno quando riordina tutta la casa e non trovo più le mie cose.

-Mitsuha, dove hai messo tutti gli accessori di cancelleria e i documenti che erano sulla mia scrivania?-

-Li ho messi nei cassetti: nel primo matite, gomme, temperini, penne, punte da disegno, post-it, colle, forbici, nastro adesivo e evidenziatori, nel secondo squadre, compassi, goniometri e righe, nell'ultimo i fogli, i quaderni, cartelle e documenti vari, facile no?!- Sospiro pensando che non lo ricorderò mai, ma con la convivenza si imparano cose dell'altro che altrimenti non si conoscono: è un po' troppo maniaca dell'ordine, io lasciavo tutto sulla scrivania e trovavo tutto al primo colpo... Lei dice che sono disordinato, io dico che è “ordine creativo” e lei ride sotto i baffi. Nel frattempo io ho perso i miei documenti e lei ride, che tipa buffa...

Sono sull'orlo di una crisi di nervi, sono disegni importanti che mi servono al lavoro, quando lei arriva e rimette tutto a soqquadro, pur di trovarli per me. In questi momenti mi accorgo che la amo davvero molto: pregi e difetti. Non importa quanto possa darmi sui nervi certe volte, è così dolce quando cerca di rimediare ai suoi errori e mentre la guardo che tira fuori tutti i fogli dai cassetti mi esce spontaneo dirle: -Quanto ti voglio bene!- non riuscendo a pronunciare quelle due paroline tanto semplici quanto importanti. Si ferma dal suo farneticare e mi guarda con gli occhi sbarrati, come quando le ho chiesto di venire a stare da me, ma prima che possa fare altro, mi abbasso alla ricerca dei miei disegni e la bacio. -Anch'io ti voglio un mondo di bene- risponde riprendendo fiato con gli occhi sognanti. Sta per ribaciarmi che dico: -Non so se i miei disegni te ne vogliono, sai?- rompendo quel momento romantico, ricordandomi che se non li ritrovo entro domani sono un uomo morto. -Ehm, giusto!- risponde imbarazzata, affannandosi a cercarli. Passiamo tutta sera a guardarci con gli occhi dolci, quasi dimenticando del piccolo momento di tensione. Un semplice “ti voglio bene” ha ricucito tutto.

 

Mitsuha

Una cosa bellissima della casa di Taki è la vasca da bagno: il mio appartamento era così piccolo che aveva solo una misera doccia... Adoro quando verso sera mi stendo dentro l'acqua calda piena di bolle di sapone: posso finalmente rilassarmi e concedermi questo momento solo per me stessa! Peccato che a Taki invece non vada sempre a genio: -Mitsuha, quand'è che esci?! Dovrei andare in bagno anch'io...-

-Puoi entrare sai? Non mi sconvolgo mica e se vuoi chiudo gli occhi!- non è vero che la cosa mi sarebbe del tutto indifferente, sarebbe davvero imbarazzante visto che sono nuda, ma mi piace provocarlo con queste battutine. Bisogna pur prendere queste piccole divergenze con filosofia, no?

-Dai Mitusha, è urgente!- urla ancora Taki, picchiando forte sulla porta.

-E va bene, esco! Resisti ancora due secondi!- esco dalla vasca e mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo per asciugarmi. Taki continua a insistere e capisco così che non aspetterà che mi vesta.

Spalanco la porta avvolta solo dall'asciugamano che copre dal seno fino a mezza coscia e lui si blocca, arrossendo. Mi accorgo solo ora che non mi ha mai visto così svestita e mi sento un po' a disagio. Non sapendo che agire, faccio una battuta: -Non era così urgente, se sei ancora qui impalato...- dico con tocco di malizia. Taki si risveglia e corre in bagno, sbattendo la porta. È così tenero, è un ragazzo ingenuo in fondo, non avrà mai visto una donna appena uscita dalla vasca, oltre a sua madre che ha conosciuto poco.

Decido di farlo abituare all'idea che ora ha una donna che abita in casa con lui e aspetto che esca ancora avvolta solo dall'asciugamano, aspettando in camera da letto. Quando riappare gli dico solo: -Ci hai messo molto!- E torno in bagno dove avevo lasciato i miei vestiti. Mi metto solo la biancheria e torno in camera così: non è provocante, ma tanto basta che lui arrossisca di nuovo. Gli do le spalle nel mettermi il pigiama e penso che non lo farò sicuramente più frequentemente, perché anche se non lo do a vedere, la cosa mette a disagio anche me.

La sera dopo lui però fa lo stesso: esce dal bagno con l'asciugamano intorno alla vita e lo vedo per la prima volta a dorso nudo. Ha davvero un fisico magro ma muscoloso al punto giusto e divento anch'io rossa al pensiero che è davvero sexy. Poi si cambia con noncuranza davanti a me, infilandosi la biancheria da sotto l'asciugamano e vestendosi. Forse è il suo modo per superare la vergogna e da allora non ci facciamo più tanti problemi a vestirci assieme.

 

Taki

Inizialmente a Mitsuha avevo preparato il divano letto in soggiorno per domire, per metterla più a suo agio, ma presto si è trasferita nel mio, condividendo tutte le notti assieme. La scusa era stata che, per ospitare Tsukasa e Okudera a cena, avevo dovuto chiudere il letto e ritrasformarlo in un divano, ma da allora non lo abbiamo più riaperto. Il mio matrimoniale è più che abbastanza per entrambi: occupavamo un lato del letto senza nemmeno sfiorarci quasi, fino a quando non una notte Mitsuha ha un incubo: -La luce e poi il buio!- continua a farneticare. Accendo la lampadina e la vedo girata dalla parte opposta, così chiusa su sé stessa che occupa un angolo di tutto il letto. L'abbraccio da dietro, svegliandola. Per un attimo si irrigidisce, ma poi comprende che sono io e si gira verso di me, scusandosi.

-Perchè ti scusi?- le chiedo, baciandole la fronte.

-Ho fatto un brutto sogno e ti ho svegliato, facendoti preoccupare...- risponde dispiaciuta.

-Non ti angustiare, è un piacere aiutarti. Piuttosto... cos'hai sognato? Borbottavi “la luce e poi il buio...”-

-Ogni tanto mi capita di sognare la notte in cui il mio paese è scomparso, che non riesca mettere in salvo la popolazione dal frammento di cometa, o che io non sappia quello che sta succedendo e sparisca assieme a Itomori. Ogni tanto mi tornano inconsciamente quei ricordi la notte e mi chiedo come ho fatto ad avere l'intuizione di ciò che stava per accadere. Non me lo so tutt'ora spiegare. Mio padre mi considerava pazza... Ricordo solo che prima dell'accaduto sognavo spesso qualcuno e solo ora ho capito che probabilmente nei miei sogni c'eri tu, anche se ancora non ti conscevo. Taki, mi hai forse salvata tu?- trema tra le mie braccia e mi guarda ancora spaventata.

La sua teoria è così pazzesca... ma se davvero ci fossimo incontrati in un'altra vita e ci sia rimasto questo “sogno”? Ora ricordo perché da ragazzo avevo cercato Itomori, avevo sognato una ragazza che ci abitava, somigliante a Mitsuha. Sembrava un sogno così reale, che credevo fosse vero. Improvvisamente la sua idea non mi sembra più assurda e l'abbraccio rassicurandola che probabilmente è stato così, che il destino abbia voluto darci modo di incontrarci e che non ci separassimo più.

Lei si accoccola al mio petto, chiudendo gli occhi, finalmente rassicurata e si addormenta profondamente con il sorriso sulle labbra. Sapevo che la catastrofe l'avesse colpita profondamente, ma non sapevo che la sognasse ancora. Forse adesso non le capiterà più, nel dubbio ogni notte ci abbracciamo, pronti ad affrontare gli incubi assieme e per rassicurarci che lei ed io non siamo più frutto dei nostri sogni, ma siamo realtà.

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Note:

Scusate la mia lunga assenza, speravo di riuscire a postare settimana scorsa, ma per motivi tecnici aggiorno solo oggi. Perdonatemi! Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, intanto ringrazio Jaslyn per aver aggiunto la mia storia tra le preferite e alexandros_95 tra le seguite. Un ringraziamento speciale inoltre a simonanetta che ha recensito il mio ultimo capitolo con molto affetto!

Per quanto riguarda le festività natalizie in Giappone: la religione cristiana è presente solo in minima parte, perciò Natale non ha il nostro stesso significato ed è una festa commerciale per scambiarsi i regali, specialmente tra fidanzati. La festività portata dagli Stati Uniti da KFC, una catena di ristoranti di pollo fritto, che ha fatto nascere la tradizione appunto di mangiare pollo fritto il giorno di Natale. Caratteristiche sono anche le luci natalizie che riempiono le città e le Christmas Cake, torte decorate con temi natalizi. Queste informazioni vengono da http://it.youinjapan.net/feste/natale.php .

Quelle invece sul 23 dicembre le ho lette da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Tenn%C5%8D_tanj%C5%8Dbi

Il MU citato nell'episodio di San Valentino è il mensile giapponese sull'occulto e il mistero (dalle note del romanzo) e ho inventato la trama del film fantascientifico pensando al loro scambio di corpi... Ho immaginato che il genere romantico non interessasse a Mitsuha e a Taki perché in adolescenza non si preoccupavano di cercare un ragazzo o una ragazza e anche per via delle citazioni di libri o film  che Mitusha fa nel romanzo mentre svolge la danza rituale del kuchikamizake.

Per quanto riguarda gli episodi di convivenza: mi sono divertita molto a scriverli, spero possano essere piaciuti anche a voi! Ho immaginato Mitsuha ordinata, come la nonna, e Taki disordinato, come accennato nel libro e come si può cogliere dalle scene del film in camera sua. Il resto è tutto frutto della mia immaginazione! Per l'episodio dell'incubo: ne Taki ne Mitsuha ricordano di essersi scambiati di corpo, sono solo vaghi ricordi che non sanno come spiegare, così elaborano alcune teorie.

Spero di ricevere vostri pareri, al prossimo capitolo!

Baci,

Ori_Hime

 

 

 
 
  
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