Diverso
Dopo qualche ora di cammino ci fermiamo.
L’uomo è stanco, mi posa a terra, all’ombra di un albero e poi va al ruscello a rinfrescarsi e mangia qualcosa.
Vedo che è un anima in pena, che non riesce a stare fermo.
Si avvicina come attratto da qualcosa.
Nei suoi occhi non vedo quasi più quel lampo di paura che avevo intravisto prima.
Mi dice che sono bellissima, dice che sono una creatura di Dio.
Non è un’accusa, non è un’affermazione per schermirmi, è un dato di fatto.
Poi però vedo le ombre scendere sui suoi lineamenti.
“Così bella e letale” dice semplicemente.
Letale… cerco il significato di quella parola nei miei pensieri.
Che porta alla morte.
Che senso ha?
Glielo domando.
“Mi hai assalito” replica senza rancore nella voce.
“No” rispondo “tu sei diverso” è così evidente ormai che lui non appartiene al gruppo con cui viaggia tanto quanto non vi appartengo io.
“Diverso?” chiede quasi incuriosito.
“Non lo sei..? Tu… proteggi”
Proteggi è una parola dal suono dolce e delicato, come il suo significato; spero che sia la parola adatta...
“Quindi mi hai fatto cadere a terra per salvarmi?”
Vedo il suo sguardo andare in altri luoghi e forse anche in altri tempi.
Non ha senso rispondere alla sua domanda.
La domanda era per sé stesso e adesso capisco che sta cercando la risposta.
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Dopo 5 ore di sessione di scrittura (cosa che non succederà mai più per mesi credo XD) ho finito di scrivere tutta questa fic! (fino all'ultimo capitolo sì!!).
Un abbraccio e buon proseguimento di vita a tutti quelli che leggono. A presto!
Fabiola