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Autore: oscar    08/05/2017    8 recensioni
Questa flashfiction nasce e prende spunto dalla scena dell’anime “ Divampa la Rivoluzione” in cui Andrè poco dopo viene ferito. Ho cercato di immaginare cosa davvero potesse pensare in quei momenti in cui se ne stava seduto in silenzio senza proferire parola. Ho dato vita a quei pensieri perché sono quasi gli stessi che animano il mio stato sentimentale e avevo bisogno di “sfogarmi” attraverso questo meraviglioso anime che adoro e che per me è modello assoluto di amore vero. Dedico questa fanfiction a Cecile Balandier, per l’incoraggiamento a scrivere qualcosa di mio, dato che ho solo pubblicato una poesia di un autore. In genere amo leggere i racconti degli altri ma è stato davvero gratificante e liberatorio aver dato voce al mio beniamino, sarà forse stato il potere dell’amore a ispirarmi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto in silenzio sui gradini di questo sottopasso ti penso a squarciagola.1 Le immagini della notte che abbiamo appena trascorso insieme le rivedo scorrere con prepotenza nella mia mente; non riesco a non pensare che ci siamo amati in maniera così travolgente, nonostante è da un giorno quasi arrivato alla sua conclusione che vediamo solo morte e oppressione. Con Alain asserisci che per poterci mettere in salvo e sopravvivere a un’altra giornata di guerra dobbiamo unirci a Bernard e gli altri parigini che si sono fidati di noi. E mentre il mio migliore amico conclude sostenendo che non ci sia altra alternativa e che bisogna quanto meno tentare io non faccio altro che pensare a quello che è successo poche ore prima in quella meravigliosa notte di lucciole. E’ come se una coltre di magia avesse annebbiato la mia mente e non riesco a mettere a fuoco la realtà che mi circonda anche se la vedo nitidamente e in tutta la sua ferocia ma non mi sfiora, non riesce a prendermi come hai fatto tu con i tuoi sussurri, a parte in quei brevi momenti in cui la vista si appanna e temo il peggio, perché dopo che ho toccato con mano il tuo amore è tutto così paradossalmente semplice; ogni azione già programmata o da improvvisare sembra così facile, come aver schivato proiettili e sfuggito al nemico. Il mio cuore è invaso dalla gioia e mi sento immune a ogni pericolo; anche se i miei occhi non possono farti da scudo io sento di proteggerti come un mantello invisibile. Per vent’anni e più mi sono sempre preoccupato della tua incolumità, sono nato per questo, ma oggi sento di essere tornato alla vita una seconda volta per reinterpretare questo ruolo ma non più come l’ombra che ti ha sempre seguita silenziosamente. Così me ne rimango con le spalle al muro e lo sguardo perso nel vuoto ascoltando il rumore della Senna che scorre, lo stesso fiume che ci ha visto e sentito urlare di piacere bagnandoci poi nelle sue acque per ridestarci dall’ebbrezza che ci siamo donati. Appoggiandomi al mio fucile mi estraneo ancora un po’ per ignorare l’orrore che siamo stati costretti ad assistere e che ancora i nostri occhi dovranno subire. Per questo io non voglio pensarci e voglio concedermi ancora una tregua di delizia in mezzo a questa croce. Improvvisamente sento riecheggiare i tuoi gemiti e un brivido mi corre lungo la schiena. Mi porto una mano sui capelli madidi di sudore e cerco di ricompormi e tornare in me, ma non appena le dita separano come un pettine le mie ciocche ecco che risento le tue mani che si aggrappano alla mia nuca e le tue dita tremanti attorcigliare i miei riccioli scuri che ricadono sulla tua fronte imperlata di sudore. Sono come un appassionato di arte e pittura che contempla in estasi e senza sosta il più bel dipinto che abbia mai visto. Credevo di averti vista nel massimo del tuo splendore tra quelle mille rose bianche e con quella corona di alloro in testa2, ma l’immagine di te nuda sotto il mio corpo è l’opera d’arte più sublime e incantevole a cui potevo assistere. Non voglio risvegliarmi da questo sogno ad occhi aperti, e perdonami se per questi interminabili attimi sono così incosciente ma nutro la strana sensazione che quei momenti di felicità diventeranno solo ricordi e voglio così imprimerli con violenza nella mia mente urlandoli senza voce al mio ego di uomo appagato dall’amore. Siamo seduti distanti per mantenere quella formalità a cui siamo ormai abituati a osservare in caserma anche se nessuno potrebbe impedirci di sfiorarci dato che siamo disertori, ma io non vedo l’ora che questo giorno volga al termine per poterti stringere di nuovo a me, non so dove e in che posto; tutto quello che desidero ancora è starmene da solo con te per poter continuare a fare quello che abbiamo fatto questa notte. Che pazzo, ma cosa vado a pensare nel bel mezzo della disperazione! Una folla chiede solo uguaglianza e libertà e io vorrei trovarmi sulle coste della Normandia a rincorrerci come facevamo da ragazzi per poi finire a terra a fare l’amore! Egoista. Io penso solo ad amarti e farti mia per il resto della vita. Ma perché, cosa ci sarebbe di male desiderare quello che ho agognato da tutta un’intera esistenza? Sì, in questi pensieri nascosti da un berretto militare io penso a quanto voglio essere uomo, il tuo uomo ma per poterlo fare so bene che devo contribuire a questa battaglia e che ancora una volta devo sudarmi il tuo amore. Sono stanco, amore mio, tanto stanco di lottare, vorrei impiegare queste energie per amarti e recuperare il tempo perso, le risate e le carezze. Solo Alain mi riporta bruscamente alla dura realtà facendomi cenno di alzarmi. Dopo aver ottenuto l’unanimità di proseguire, per un’ istante rivolgi, intensamente, le tue iridi velate e tremolanti, verso di me, le percepisco, me le sento puntate addosso come pugnali e avverto che hai paura: hai assaggiato il gusto della vera felicità, amore mio, e ora temi che possa solo rimanerti in bocca l’amaro della perdita; ti ritorna in volto, per un istante, il segno dell’ apprensione che hai manifestato l’attimo prima che mi hai confessato di amarmi, implorandomi di ritornare a casa perché sai bene che non ci vedo quasi più e che posso essere solo un pericolo per me stesso. Sai razionalmente che dovevi impuntarti e lasciare che ti obbedissi ma con il sorriso sulle labbra scacci quella scomoda assurdità dal tuo cuore perché in ogni caso non ti avrebbe mai acconsentito di separarti da me. Quindi con dura ma felice rassegnazione ti avvii a passo felpato verso quello per cui stiamo inconsapevolmente lottando da tutta una vita, ovvero il diritto di poterci amare liberamente.

Note
1.tratta liberamente da una frase di Frida Khalo che recita “sono seduta in silenzio pensandoti a squarciagola”. L’’ho ripresa perché, oltre ad essere un mio attuale stato di condizione sentimentale, ho collegato questa frase alla scena in cui Andrè era proprio seduto in quel sottopassaggio con Oscar e gli altri compagni immaginando, forzando la mia fantasia, che pensasse alla sua Oscar proprio in quel modo.
2. è il famoso quadro in cui Oscar è ritratta da Marte ma Andrè la “vede” con una corona di alloro.

Angolo dell’autrice.
Chiedo scusa per eventuali errori, o inesattezze a riferimenti di qualunque genere, in fondo è una fanfiction, la mia prima fanfiction ,e in questo mondo possiamo forzare qualsiasi cosa. Non so se le darò un seguito, al momento la mia ispirazione mi ha spinto fino a qui ma chissà magari in futuro sarò mossa da altre emozioni e riuscirò a scrivere qualcos’altro sui Nostri. Sono ben lieta di accettare critiche e suggerimenti! Grazie a tutti, per avermi fatto compagnia con le vostre storie e per farmi sognare ogni volta con grande gioia.
  
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