Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |      
Autore: missdiamond4ever    09/05/2017    3 recensioni
Nel regno di Acalypha, Lucy si sente persa nei suoi castelli troppo grandi e freddi. Vuole avventura e mistero. Il destino asseconderà il suo desiderio. Nella notte del quarantesimo compleanno di suo padre, la bionda verrà trascinata in un mondo completamente diverso dalle sue mura bianche. La realtà. Infatti incontrerà un certo ragazzo dai capelli rosa che si farà spazio in questa nuova vita insieme a tutti i membri di Fairy Tail, guidandola nella sua impresa di riprendersi il trono. Lucy dovrà risolvere i misteri del regno, ribellarsi alla tirannia del padre, aiutare il suo popolo e conoscere nuove emozioni, come il coraggio e la lealtà ... e forse anche qualcosa di più profondo.
Fanfiction altamente Nalu. Altre coppie del manga/anime di Hiro Mashima accennate ma ben trattate. Questa storia è per lo più romantica, ma vi sono anche molte avventure. Non escludo il cambio di raitings durante lo svolgimento della storia! Attenzione possibile spoiler per chi non segue il manga!!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’ultimo saluto.
 
-Aaaaah non riesco … a respirare …- disse trattenendo quel poco d’aria che le rimaneva nei polmoni.
-Resista ancora un momento, si ricordi che una vera signorina deve apparire al meglio- disse tranquilla la cameriera, incitando la sua padroncina a trattenere il fiato per permetterle di allacciarle dietro la schiena quel corsetto stretto da far paura.
-Ti prego Virgo … non … non ce la faccio più! Sembrerò un bastoncino secco se stringerai ancora- si lamentò la ragazza tenendo ben salde le mani sulla pediera in legno intarsiato con cura del suo letto a baldacchino.
-Ecco fatto signorina, ora può respirare- disse la cameriera terminando il suo lavoro e guardando la sua padrona ansimante in cerca d’aria e tenendosi una mano sul ventre che si abbassava e alzava velocemente.
-Beh … respirare è una parola grossa. Non avevi detto che la bellezza non è tutto in una persona?- disse la principessa sedendosi sullo sgabello bianco davanti alla sua toeletta ravvivandosi i lunghi capelli biondi ancora con il fiatone.
-Sì principessa, ma c’è un detto molto noto che dice “se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire”- rispose la giovane cameriera dagli occhi blu come la notte. Prese la spazzola sul grande comò e pettinò i capelli della sua principessa.
-Vuole che chiami Mr. Cancer, principessa? Vedo alcune doppie punte e sicuramente il parrucchiere di corte le darà una sistemata- disse Virgo rivolgendosi alla nobile ragazza con tono calmo e gentile.
-No grazie Virgo. È già venuto la settimana scorsa e non vorrei scomodarlo troppo. Inoltre credo che tu farai un ottimo lavoro anche senza l’aiuto di Cancer, anche se potevi evitare il commento sulle doppie punte- disse la ragazza con un sorriso tirato di cortesia sulle labbra carnose.
-Principessa, il vostro popolo è davvero fortunato ad avere un’erede al trono così gentile e altruista. Quando sarà regina, il regno sarà ancor più florido di quello che suo padre ha costruito- la elogiò sincera la bella cameriera.
-Ti ringrazio, Virgo. Spero di poter essere una buona sovrana un giorno- disse con occhi luccicanti la bionda, sognando ad occhi aperti un regno prospero e pacifico. Anche se il suo destino fosse sempre stato quello di salire al trono raggiunta la maggiore età, la principessa Heartfilia aveva un animo avventuriero, grazie ai libri che leggeva insieme alla sua amica Levy McGarden, la figlia di uno dei nobili più rinomati del regno, aveva scoperto un mondo misterioso e pieno di folli imprese da compiere, imperi vasti e meravigliosi, mari sconfinati, montagne altissime. Ma questo non era previsto nel futuro della principessa Lucy Heartfilia, unica erede al trono del regno di Acalypha.
Lucy si ridestò dai suoi pensieri quando Virgo le intimò ad alzarsi per indossare l’abito che porterà durante tutta la serata. Era un abito ampio blu con un corpetto tutto ricamato in pizzo celeste e lo scollo dritto nascondeva il suo seno prosperoso. La gonna era tappezzata di tulle  dello stesso colore del corpetto e qualche drappo tenuto su da un fiocco viola lo rendeva più originale, le spalline sottili di brillanti reggevano il tutto alla perfezione. Qualche brillante era anche sul bordo che divideva la gonna dalla vita, creando una fascia splendente. I lunghi capelli color grano erano raccolti in uno chignon alto legato da un nastro blu. Virgo le aveva appena ravvivato le guancie con del fard rosa e un velo di rossetto rosa ricopriva le labbra a cuore di Lucy. Era bellissima.
La ragazza si guardò allo specchio vicino alla toeletta dove un attimo prima era seduta e restò soddisfatta del risultato. Virgo le fece tanti complimenti e si congedò, lasciando sola la bella principessa, in attesa che il ballo iniziasse.
Lucy rimase ancora qualche minuto ad ammirare la stoffa pregiata dell’abito che stava indossando e fece qualche giravolta su se stessa, facendo roteare la gonna che si aprì in un ampia ruota luccicante sotto la luce del lampadario in cristallo appeso al soffitto.
A breve sarebbe iniziato il ballo reale, per festeggiare il  quarantesimo compleanno del re, Jude B. Heartfilia, suo padre. La principessa non aveva un rapporto limpido con il sovrano, dalla morte della madre avvenuta diciassette anni prima, il re si fece influenzare dagli alleati desiderosi di far guerre per conquistare le terre vicine, dai consiglieri smaniosi di ricevere grandi ricompense, e dal lutto della bellissima e giovane moglie, Layla Heartfilia. Da quella notte di tuoni e fulmini, in cui la regina si spense come una candela in un vento gelido ed impetuoso, il re non provò più alcun sentimento d’amore in sua figlia, poiché a causa sua la madre aveva dato la vita, donandola a Lucy. Sì, la regina era morta di parto, essendo già debole di costituzione sin da giovane, non riuscì a sopportare lo sforzo per dare alla luce il suo erede.
Il re aveva riversato molte volte il rancore e il risentimento sulla figlia, ritenendola la disgrazia che strappò dalle sue braccia l’amata moglie, e per questo non permetteva alla figlia di uscire dal castello, ritenuta maledetta dalla sciagura e dalla sfortuna. Le uniche persone che avevano il permesso di vedere la principessa erano la servitù, il comandante delle guardie reali e la contessina Levy McGarden, solo perché la madre della giovane nobile e la regina Layla erano molto amiche e la nobile aveva convinto il re a lasciare la figlia insieme alla principessina per giocare le poche volte che veniva in visita al castello.
Purtroppo Lucy non vedeva da molto tempo la sua cara amica e aveva sentito da Aquarius, la sua insegnante privata, che il castello dei McGarden, situato a est del regno, era stato attaccato dai ribelli e completamente distrutto, saccheggiando ogni ricchezza. La famiglia era stata data per dispersa dopo due settimane di ricerche da parte delle truppe reali.
Nel ripensare a quei brutti ricordi una lacrima amara e solitaria scese sulla guancia di Lucy. Ricordava ancora le parole che le disse la sua cara amica prima di partire per l’ultima volta per tornare alla sua dimora lontana
“Mia cara Lucy, tu sei in vita grazie a tua madre che te l’ha donata, non sprecarla in questo modo, piangendo sulla sua scomparsa e dandoti colpe ingiuste. Vivi. Vivi anche per la regina. Resteremo sempre vicine anche se lontane, ricordalo Lucy. Non devi arrenderti. Io conto su di te! Arrivederci Lucy a presto!”
Ripetendo quell’arrivederci Lucy iniziò a piangere più forte trattenendo alcuni singhiozzi. Conservava ancora le sue ultime lettere. Il dolore non era ancora sparito data la scomparsa della sua amica avvenuta solo un mese prima. Lucy si asciugò velocemente il viso con un fazzoletto  di seta bianca posto nel cassetto del suo comodino. Se avrebbe pianto il trucco sarebbe del tutto scomparso, e con quello anche il suo sorriso.
Subito dopo qualcuno bussò alla porta, e appena Lucy ne diede il consenso, fece il suo ingresso un giovane sui vent’anni, i capelli blu cielo erano pettinati destramente per l’occasione. L’abito elegante che indossava risaltava il fisico ben allenato e sul fianco destro era allacciata alla cintura una spada. Gli occhi verde scuro tagliente erano fissi sulla figura tremante quale era la principessa. L’occhio destro era contornato da un singolare tatuaggio rosso.
Era Jellal Fernandez, il capitano delle guardie reali e cugino di Lucy, più un fratello maggiore per la ragazza.
Appena vide la principessa singhiozzare corse subito da lei.
-Principessa che succede? State male? Cosa vi ha ridotta in questo stato?- esordì il capitano avvicinandosi alla bionda.
-Jellal … Levy … Levy … io … non riesco a non pensarci …- disse sussurrando e scossa da piccoli spasmi per il pianto la triste principessa. Jellal si permise di abbracciarla, come faceva quando erano ragazzini, e di accarezzarle il capo, ricordando i bei momenti trascorsi con Levy e Lucy da bambini. Un velo di tristezza calò su quegli occhi verdi.
La principessa si calmò all’istante tra le braccia del suo ultimo amico.
-Sssh … è tutto okay, ora basta piangere, sei troppo bella stasera per rovinare il tuo bel viso con delle lacrime. Ero venuto a prenderti per andare giù in sala. Stanno tutti aspettando solo te. Pensa perfino il re ha richiesto la tua presenza- disse Jellal con un sorriso incoraggiante stampato sul volto un po’ preoccupato.
-Sì scusami Jellal, mi sono fatta trascinare dalle emozioni. Dammi un minuto e scendiamo insieme-disse Lucy rivolgendo un sorriso dolce al capitano che, rassicurato dalla sua principessa, uscì dalla stanza aspettandola pazientemente. Quella sera sarebbe stato un passo importante per il regno. Finalmente l’impero Alvarez sembrava messo alle strette e costretto ad arrendersi davanti ad Acalypha.
Dopo poco tempo Lucy uscì dalla stanza più serena e pacata, prese sotto braccio il suo comandante e si diresse verso la sala da ballo dove tutti i nobili e suo padre la attendevano. Con un sorriso, forse troppo tirato avanzava lenta insieme al comandante a parlare del più e del meno.
Virgo osservava la sua padrona con amore e tristezza. Quella povera ragazza ne aveva passate tante. Si diresse verso le stanze della servitù per riposarsi un po’ prima dell’inizio della festa, ma appena svoltò l’angolo una figura oscura le tappò la bocca e la intrappolò tra le sue forti braccia. Virgo cercò di liberarsi e di urlare, però venne zittita da una botta sul capo da parte del suo aggressore.
Un intruso era riuscito ad entrare a palazzo, ed era molto pericoloso. La fine della vita monotona della bella e triste principessa aveva appena iniziato il suo corso.

Angolo autrice:
Ehilaaa bella gente! Eccomi qui con un primo capitolo di questa bella storia tutta naluosa. Mi raccomando lasciate una recensione cosicché io capisca come migliorare e se riceverò abbastanza visite e recensioni continuerò ad aggiornare molto presto! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito. Ringrazio la mia musa ispiratrice daimler, che con le sue storie pazzesche mi ha incoraggiata a scrivere qualcosa di mio! Ora vi lascio e vi auguro una buona notte!! Bacioni!!!!!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: missdiamond4ever