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Autore: Kano_chan    12/05/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le grida si levarono all'improvviso, alte e terribili, mentre il fuoco divampò, lambendo gli alberi con le sue lingue scarlatte. Una figura possente si stagliò in netto contrasto contro la luce dell’incendio. In mano teneva uno spadone dai profili rossi, grande e pesante. La figura abbassò lo sguardo, lentamente, del tutto indifferente alle urla che risuonavano nell’aria. Infine alzò l'arma sopra la testa e colpì.
Nello stesso momento Selenis si svegliò di soprassalto, ritrovandosi prigioniera nell’intreccio delle lenzuola. Con una certa fatica si districò da esse, riuscendo alla fine a mettersi seduta. Puntò lo sguardo verso lo spiraglio tra le persiane di camera sua mentre un rivoletto di sudore le scendeva lungo la schiena.
Fuori, il cielo azzurro terso era cosparso di pigre nuvole bianche. Il canto degli uccellini appollaiati su qualche ramo giù in giardino, si mescolava con il sottofondo distante delle auto perse nel traffico cittadino.

La principessa rimase ferma, cercando di dare un senso a ciò che aveva appena visto; ma anche se questa volta ricordava perfettamente il sogno fatto, non riusciva a dargli la benché minima spiegazione. Non aveva mai visto quel cavaliere ed era decisamente meglio così...
Vista l’inutilità di restare a rimuginarci sopra, la ragazzina decise di alzarsi dirigendosi verso il bagno; considerando che era marcia di sudore, si sarebbe concessa una lunga doccia, approfittando del fatto che fosse domenica e di non dover quindi correre a scuola.
Una volta uscita dal bagno si diresse in cucina per fare colazione. La domestica che si occupava della loro casa, il giorno prima le aveva lasciato alcune frittelle da accompagnare con una crema dolce a base di formaggio. Selenis si riempì quindi una mug di caffè fumante e si sedette a tavola a mangiare.
Proprio mentre si chiedeva se suo padre fosse uscito e se dovesse avanzargli qualche dolcetto, la porta dell’ingresso si aprì e la sua voce risuonò per la casa.

- Selis? – la chiamò.
- Sono in cucina pa' – rispose lei, versandosi un’altra generosa tazza di caffè mentre Revis compariva in cucina con indosso l'uniforme ufficiale dei Kingsglave.
- Pensavo dormissi ancora – disse lui - tutto quel caffè non fa bene alla tua età - aggiunse con una nota rassegnata.

Selenis lo guardò inarcando le sopracciglia. Da che pulpito! Ma se aveva preso quel vizio proprio grazie a lui! 
 

- Qualcuno ha fatto casino fuori e mi ha svegliato – mentì lei – vuoi delle frittelle?  - gli chiese indicandogli le ultime rimaste.
- No, ti ringrazio tesoro – replicò l’uomo senza accennare a sedersi o a fare qualsiasi altra cosa.
- Più tardi verrò a palazzo, ho promesso a Noct che lo avrei aiutato a portarsi avanti con i compiti – spiegò al padre mentre si riempiva di nuovo il piatto approfittando del diniego del comandante.
- A questo proposito temo che dovrai rimandare –

La ragazzina bloccò il coltello a metà dell’opera di spalmatura della crema e alzò lo sguardo verso suo padre.

- Cos’è successo? – domandò preoccupata.
- Nulla! – rispose rapido Revis – ma Noctis e mio fratello hanno lasciato Insomnia nella tarda serata di ieri – disse.
- Come sarebbe a dire!? – esclamò Selenis confusa.
- Il Re ha ritenuto opportuno portare Noctis a Tenebrae, in modo che possa riprendersi dall’incidente e finire lì la sua convalescenza – spiegò l’uomo – saranno ospiti della famiglia reale – aggiunse.
- Ma…- Selenis non riuscì neppure ad articolare ciò che avrebbe voluto dire.
- E' stato deciso in fretta, lo so – ammise Revis – ma Noct aveva bisogno di allontanarsi un po’ da qui, Selenis, e i medici lo hanno vivamente consigliato – disse, mettendo una mano sulla spalla della figlia.
- Sono certa che se hanno preso questa decisione è stato solo per il bene di Noct – riuscì finalmente a dire la ragazzina – Solo che è stata un po’ inaspettata come notizia, ecco tutto – si giustificò con un'alzata di spalle.
- Temo di dovertene dare un’altra – riprese Revis – Sono in partenza anche io per Tenebrae – sentenziò.

Per qualche strana ragione, a Selenis tornò in mente l’immagine del misterioso cavaliere sognato quella mattina.

- Devi proprio andare? – gli domandò con una nota di panico nella voce.
- Sì Selis – replicò il Comandante – Dopotutto sono il capo delle guardie ed è mio dovere seguire il Re ovunque vada – aggiunse, stringendo appena la presa sulla spalla della figlia.
- Non potrebbe andare Dautros? – suggerì la ragazzina.
- È fuori per una missione – rispose l’uomo – Come mai tutta questa apprensione? – domandò poi, incuriosito dallo strano comportamento di Selenis.
- Niente di che.. solo che dovrai uscire dalla barriera e il viaggio è lungo – improvvisò la principessa, senza trovare un modo per dire al padre che questa volta temeva potesse accadere qualcosa di ben peggiore dell'imboscata di un Deamon. Anche perchè neppure lei sapeva spiegarsene la ragione.
- Verrà con noi una piccola scorta e una volta arrivati a Tenebrae non dovremo più preoccuparci di nulla – replicò il comandante rassicurandola – dopo tutto sei stata anche tu tante volte da Lunafreya – le fece notare.
- Sì, hai ragione – Selenis si sforzò di sorridere.
- Ho chiesto a Ignis di tenerti d’occhio comunque – asserì Revis, provocando uno sbuffo infastidito della figlia che lo fece scoppiare a ridere.
- Guarda che sono più grande io di lui – replicò la ragazza.
- A volte non si direbbe proprio – la rimbeccò l’uomo.

Revis fissò il volto pallido della figlia, che in quel momento stava arricciando il naso piccata.
Dopo l’incidente, un po’ della naturale allegria che la contraddistingueva era andata persa, e non erano rare le occasioni in cui la sorprendeva immersa in chissà quali pensieri. Per un secondo, il comandante valutò l'idea di restare. Lasciarla da sola non lo faceva sentire tranquillo, ma aveva anche degli obblighi...

- Selis, vorrei che tenessi questo –

L’uomo si sfilò dal dito un anello, sul quale era incastonata una pietra ovale di medie dimensioni.

- Perché vuoi lasciarmelo? – gli domandò lei confusa prendendolo.

Quell'anello era appartenuto a sua madre, e suo padre non se ne separava mai. La pietra bianca che splendeva al centro era una selenite e non era un caso che la principessa avesse proprio quel nome.

- Spero che ti faccia sentire meno sola – replicò suo padre – So che hai lasciato il Carbuncle della mamma a Noctis, quindi voglio che tu tenga questo fino al mio ritorno, in modo che possa proteggerti – spiegò.
- D’accordo – assentì Selenis dopo qualche istante indossando l’anello al dito indice.
- Ora temo di dover scappare – proseguì il comandante.
- Fate attenzione mi raccomando – lo pregò la ragazzina stringendolo in un abbraccio.
- E tu fai la brava – replicò l’uomo dandole un bacio sulla fronte – Ti farò avere notizie! – aggiunse con un sorriso dirigendosi verso l’ingresso.

Un secondo più tardi la porta si aprì e si richiuse.
La principessa si risedette a tavola, scostando però il piatto che aveva davanti. Le era passato l’appetito.

**

Cinque giorni dopo.

Selenis chiuse le imposte della finestra e dopo aver spento la luce della camera si distese al buio.
Era decisamente stanca, a scuola li stavano tartassando per gli esami di metà trimestre tanto che ormai le sembrava di passare la sua vita china sui libri. Doveva però ammettere che tutto quel lavoro perlomeno riusciva a distrarla. L'assenza di suo padre e di Noctis iniziava a farsi sentire, nonostante Ignis facesse il possibile per tenerle compagnia quando aveva del tempo libero. Per fortuna Revis le aveva mandato un messaggio quello stesso pomeriggio, rassicurandola che sarebbero tornati a breve e che Noctis stava già molto meglio; notizia che la confortò parecchio. Alla fine, il suo brutto presentimento era rimasto tale e ormai le veniva perfino da ridere al pensiero di quanto si fosse preoccupata inutilmente.

" Speriamo mi portino qualche souvenir.." pensò la ragazzina, affondando meglio la testa nel soffice cuscino e addormentandosi quasi subito.

Solo qualche ora dopo, però, Selenis riaprì gli occhi. Questa volta non era stato un sogno a svegliarla, quanto più il caldo opprimente.
La principessa scostò il lenzuolo e si alzò, afferrando il telecomando del condizionatore che però non diede segni di vita. Infastidita e borbottando tra sé, si avviò verso la finestra, spalancandola. Il vento fresco della sera le invase il volto che si corrugò in un'espressione perplessa.
C'era qualcosa che non andava... l'eco acuto delle sirene si mescolava al rumore di diversi mezzi pesanti, che a quell'ora di notte era decisamente strano sentire. Senza degnare di uno sguardo il letto che aspettava il suo ritorno, Selenis corse giù per le scale ad accendere la televisione della sala. Appena lo schermo si accese, ad accoglierla comparì il mezzo busto di una giornalista.

- Fonti certe confermano la caduta del regno di Tenebrae, da sempre alleato con Lucis. Dalle poche notizie che ci sono giunte, sembrerebbe che l’impero di Nifelheim abbia teso un imboscata durante… -

La televisione proseguì a parlare senza che nessuno l’ascoltasse. Selenis si era precipitata a mettersi un paio di scarpe e, vestita con i pantaloncini e la maglietta che indossava per dormire, uscì di casa correndo in direzione del palazzo.
Le immagini del sogno che aveva fatto quel giorno, scorrevano incessanti nella sua mente come un pessimo trailer cinematografico.

" Va tutto bene, non è successo niente..." si ripetè la ragazzina.

Le strade secondarie erano praticamente deserte, se non si contava qualche avventore dei locali notturni ancora aperti. La città dormiva; pacifica e ignara di ciò che stava succedendo. La ragazza impiegò quindici minuti ad arrivare a palazzo, dando fondo a tutte le sue energie.
Non appena varcò la soglia del primo cancello, una guardia le si fece incontro bloccandola con un gesto imperioso della mano.

- Altolà! – le intimò reggendo il fucile bene in vista.
- Sono... la principessa Selenis! – replicò lei senza fiato.
- Sua Grazia! – esclamò il soldato colto alla sprovvista – sarebbe meglio se tornasse…-

Selenis non si prese la briga di ascoltare la fine della frase, superando l'uomo per accedere alle arcate che la condussero nella piccola piazza antecedente l’ingresso.
Lì, l’ambiente brulicava di militari. La ragazza non aveva mai visto uno spiegamento di forze tanto grande. Spaesata si aggirò tra i soldati, guadagnandosi ben più di un’occhiata curiosa.

- Selis! –

Al richiamò di una voce famigliare, la ragazzina si fermò. Incontro le si stava facendo Libertus, lo storico amico di Nyx e ora suo commilitone a tutti gli effetti. Entrambi erano infatti entrati di diritto, giusto un anno prima, nel reggimento dei Kingsglave. Selenis non li vedeva da quasi nove mesi, ovvero da quando erano stati assegnati al fronte orientale nella regione di Duscae.

- Libertus! – esclamò la giovane – Cosa sta succedendo? Dov’è Nyx? – domandò con tono concitato.
- Nyx non è ancora rientrato, lo farà solo nei prossimi giorni – rispose il ragazzo corpulento togliendosi l’elmo – In quanto a cosa stia succedendo ne so quanto te…       me ne stavo dormendo tranquillo a casa quando ho ricevuto la chiamata – spiegò grattandosi la testa.
- Ho sentito al telegiornale che Tenebrae è stata attaccata –
- Sì, pare che Nifelheim l’abbia conquistata, o almeno così ha detto il Re – replicò Libertus.
- Il Re? È qui?! – esclamò la ragazzina, afferrando il soldato per un braccio.
- S.. sì – assentì lui sorpreso – E' arrivato mezz’ora fa – aggiunse – Ehi! Dove vai?!-

La principessa era corsa via in direzione dell’ingresso che varcò qualche istante dopo.

- Sua Grazia Selenis –

Lo storico maggiordomo di palazzo la accolse con una velatura di preoccupazione ad increspargli lo sguardo.

- Mi dica, il Re è veramente tornato? – domandò lei con il fiatone.
- Sì, adesso è nella sala del trono con i consiglieri, ma..-
- Sa se mio padre è con lui? – lo interruppe.
- Non lo so principessa – replicò l’uomo incerto.

Alla ragazzina non serviva sapere altro; riprese a correre dirigendosi verso gli ascensori con tutta l'intenzione di raggiungere la Sala del trono.
Sapeva di non avere il permesso di irrompere in quel modo durante una riunione, ma sapeva anche di non poter semplicemente aspettare che qualcuno venisse a spiegarle cosa fosse successo. Che suo padre la mettesse pure in punizione, non le importava.
Una volta raggiunto l'ultimo piano, la porta dell'ascensore si aprì a poca distanza da quella della sala del trono, che al momento era piantonata da un paio di guardie. Non appena lei si avvicinò, scattarono entrambe sull'attenti e p
rima ancora che una delle due potesse proferire parola, Selenis le superò spalancando la pesante porta a doppi battenti.
L’eco di una frase indistinta risuonava ancora nell’aria mentre tutte le teste presenti si giravano verso di lei. La stanza era decisamente più fredda rispetto al clima esterno e alla ragazza venne subito la pelle d’oca sulle braccia scoperte.

- Selis! –

Ignis le si avvicinò. Oltre a lui, la ragazzina potè notare che erano presenti tutti i consiglieri, compreso Clarus con il figlio Gladiolus e le massime cariche dell’esercito.

- Che cosa fai qui? – le domandò il ragazzo con apprensione.

Gladio, accanto al padre, osservò la principessa ignorare l'amico per guardarsi intorno, per poi rivolgersi direttamente al Re. Sicuramente stava cercando il comandante Revis...

- Cos’è accaduto? Dov’è mio padre? – le parole della ragazzina rimbombarono nell'immenso salone.

Il giovane Amicitia volse lo sguardo al Re. Nonostante la sala fosse illuminata a giorno dalle grandi lampade di cristallo appese al soffitto, il volto del sovrano restava in ombra, ma da come curvava le spalle verso l’interno si poteva capire quanto fosse in difficoltà nel rispondere a quella domanda.

- Selis, non dovresti essere qui.. – mormorò Ignis cauto.
- Non me ne andrò in una stanza ad aspettare che abbiate finito la vostra riunione per essere informata! – gridò la ragazzina ignorandolo.

Regis Lucis Caelum alzò il viso, osservando quello accesso dalla paura e dalla collera della nipote. Aveva affrontato molte difficili prove nel corso dei suoi anni, ma non erano mai state così dure.
Alla fine il sovrano si alzò in piedi, rivolgendosi alla principessa dall’alto dello scranno.


- Nifelheim ci ha teso un’imboscata a Tenebrae. – spiegò il Re gravemente – E' stato un attentato alla vita mia e di Noctis, durante il quale la regina Sylvia ha perso la vita – raccontò l'uomo con crescente difficoltà – sono riuscito a portare via Noctis, ma Lunafreya e suo fratello Ravus sono tutt’ora in mano all’impero, che ha reclamato come sua Tenebrae – disse, fermandosi un instante per raccogliere il coraggio di proseguire – a comandare le truppe nemiche c’era il generale Glauca.. tuo padre.. Revis ha ingaggiato un combattimento con lui per darci la possibilità di fuggire.. –

Selenis ascoltava attentamente le parole dello zio mentre un crescente senso di nausea si impossessava di lei. Non c'era bisogno che andasse avanti, era già tutto fin troppo chiaro nel suo tono di voce e nell'espressione che aveva in viso...

- Ti prego, non dirlo –

Gladio concentrò di nuovo la sua attenzione sulla principessa. Quella frase, che probabilmente voleva solo essere un sussurro, le era sfuggita dalle labbra perfettamente chiara.

- È morto in combattimento per proteggerci – concluse il Re con voce tombale – mi dispiace Selenis – aggiunse, appigliandosi a tutte le sue forze per non cedere al dolore di fronte alla figura della nipote che pareva essersi rimpicciolita sotto il peso di quelle parole.

Anche il figlio di Clarus la stava guardando. Osservò il viso della ragazza farsi cereo mentre negli occhi andava spegnendosi quella luce che fino ad un attimo prima li aveva resi vivi e brillanti. Il ragazzo provò l’impulso di correre da lei per sostenerla, sembrava sul punto di crollare da un momento all’altro.
Inaspettatamente invece, quando il ragazzo che si occupava del principe provò ad avvicinarsi, lei lo fermò con un gesto della mano.

 
- Spero solo che il suo sacrificio sia valso a qualcosa per porre fine a questa guerra  – la principessa guardò ancora per un secondo il Re, per poi voltarsi e lasciare a passo spedito la sala.

Regis a quel punto si accasciò sul trono, con il vago sentore di non meritarselo e con la certezza di aver deluso sua nipote.

Selenis,nel frattempo, stava percorrendo il più velocemente possibile la strada che la separava dalla camera che usava quando si fermava a dormire a palazzo. Cercava in ogni modo di evitare di incrociare lo sguardo di chiunque incontrasse, tanto l’espressione che leggeva sui loro volti era sempre la stessa: di pietà.
Era improvvisamente diventata la ragazzina senza una madre e senza un padre. Orfana a tredici anni.
Fu quindi un sollievo varcare la porta della sua stanza dove, senza prendersi la briga di accendere la luce, Selenis si diresse verso il letto lasciandovisi cadere. Rimase così, con la testa voltata verso le finestre che davano sulla notte scura.
Il suo cervello era come bloccato, non riusciva a pensare, non riusciva nemmeno a realizzare ciò che era accaduto. Sentiva il corpo pesante, teso... era certa che se si fosse azzardata a fare ancora il minimo movimento, si sarebbe spezzato.
Era annullata. Sì, quella poteva essere una definizione adatta a lei.
 

Per un tempo che sembrò infinito rimase distesa sul letto, gli occhi spalancati a vagare sul nulla. Ignis venne una volta, bussando alla porta e chiedendo di poter entrare, ma Selenis gli gridò di andare via, che non voleva vedere nessuno. Si comportò male con l’amico, ma in quel momento non poteva importargliene di meno; tutto le era estraneo. Poi qualcuno, senza neppure chiedere il permesso, aprì la porta e si infilò nella sua camera.
La ragazzina scattò a sedere, furibonda e con tutta l’intenzione di mandare al diavolo l’intruso; ma non fece nulla di tutto ciò.
Sulla soglia, con le braccia abbandonate lungo i fianchi e l’espressione desolata, c’era Noctis.
Il bambino tentennò; era entrato nella stanza della cugina senza essersi preparato nulla da dire, anzi, non sarebbe nemmeno dovuto essere lì. Gli era stato infatti caldamente consigliato, visti i recenti avvenimenti, di riposarsi; ma le immagini dell’attacco dei magitek, di Luna che si lasciava catturare e dello zio che si lanciava contro il nemico che aveva cercato di ucciderli, erano tutte ben presenti nella sua mente. Sarebbe stato impossibile riposare.
Selenis vide attraverso gli occhi del cugino tutto quello che doveva aver passato e sentì che era l’unico a poterla capire veramente.
I due Lucis rimasero a fissarsi per qualche istante, poi Noctis finalmente parlò.


- Mi dispiace tanto Selis –

Nell’udire quella frase, detta quasi in un sussurro, qualcosa dentro la principessa si ruppe. Un’ondata la travolse, rompendo gli argini che avevano contenuto il suo dolore. Grosse lacrime calde presero a scorrerle sul viso e un lamento le salì alla gola prorompendo infine dalla bocca.
La ragazza si afflosciò su sé stessa scossa dai singhiozzi e dopo poco, un paio di braccia esili le si allacciarono al collo.
Noctis si unì al pianto della cugina che continuò, finchè fuori, l’alba non tinse il mondo del colore rosso del sangue.




Campeggio dell'autrice:

Salve a tutti!!

Ed eccoci arrivati al primo punto di svolta. Revis ha perso la vita a Tenebrae, lasciando così da sola Selenis.. da qui in poi la vita della principessa cambierà drasticamente, ma avremo modo di vederlo nei prossimi capitoli!
Ho fatto molta fatica a mantenere la linea temporale degli eventi, in quanto alla prima stesura del capitolo (quindi prima che uscisse il gioco) avevo capito che l'attaco a Tenebrae ci fosse stato all'arrivo dei due Lucis. In realtà ho scoperto (solo grazie alla guida del gioco e dopo aver visto i flashback di Noctis) che è successo a distanza di tempo... ero stata fuorviata dalla scena iniziale di Kingsglave, dove si vede la famiglia Feluret accogliere Regis e Noctis prima che si scateni il finimondo.
Fatto sta che ho dovuto apportare qualche modifica sui tempi ^^" ma penso che così sia più corretto. L'unico evento che ho anticipato è la nascita del corpo dei Kingsglave (abbiate pazienza ma Angoni non riesco a dirlo) che in realtà è avvenuta due anni dopo l'attacco a Tenebrae.
Fatto tutto questo spiegone, mi auguro di avervi almeno un pò coinvolti emotivamente in questo capitolo! Ho dato tutta me stessa nel dialogo che si svolge nella sala del trono e mi auguro di avervi lasciati soddisfatti. 
Per i fan del buon Nyx sappiate che nel prossimo capitolo tornerà a fare capolino ;)
Grazie mille a tutti i Lettori che continuano a seguirmi e a coloro che mi hanno inserita tra le fic seguite e preferite!

Un grande abbraccio,
Marta


p.s. Ma sti porco deamons di Trent Nefasti quanto sono noiosi?!!
  
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