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Autore: war    13/05/2017    1 recensioni
Alcuni cedimenti mentali che mi hanno colpita durante la stesura del seguito di Siwa...
Contenuto altamente demenziale... Siete stati avvisati!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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WARNING
NDWar: ricordo che questa storia nasce con l'intento di strappare un sorriso, che i personaggi sono finzione e che non vuole essere niente di più.
Invece il reimpiego della pagina del diario con la nota per un assai meno nobile uso è vera, ma non sono stata io, giuro!



Nayal osservò il gemello, inarcando un sopracciglio e pensando che non si poteva continuare in quel modo.
- Ke non puoi continuare a farti bullare in questo modo. Sei il figlio di Zeus dopotutto! – brontolò scontenta.
Il gemello dagli occhi di ametista sollevò uno sguardo bagnato di lacrime. Le lunghe ciglia biondo scuro rilucevano come se fossero imperlate.
Di certo Keshet aveva ereditato tutta la bellezza di sua madre, anche se purtroppo, per lui ovviamente, non ne aveva preso il carattere ehm… bizzoso.
- Sono più grandi, più grossi e sono sempre in tre… Cosa potrei mai fare? – chiese reprimendo il singhiozzone.
°Riempirli di botte!° pensò di getto Nayal ma si trattenne dal suggerirlo; il suo gemello non avrebbe mai fatto una cosa simile, la riteneva indecorosa. Chissà perchè quella parola piaceva tanto alla nonna che la infilava praticamente ovunque… Era indecoroso mangiare sbattendo la bocca, era indecoroso posare i gomiti sul tavolo, era indecoroso scaccolarsi, era indecoroso saltare nella fontana a caccia di farfalle, era indecoroso strillare quando si giocava all’acchiapparella, era indecoroso dare calci e pugni, spintonarsi… Erano indecorose un sacco di cose che lei faceva comunque ma che Keshet cercava in ogni modo di evitare
- E poi dicono che se la prenderanno anche con Elkayam… -
A Nayal prudettero le mani ancora di più.
Doveva trovare una soluzione e subito!
Se toccavano El li avrebbe personalmente carbonizzati e spediti in Ade, anche se non sapeva ancora dominare i fulmini e sul meikaiha e quello che veniva prima* ci stava lavorando.
- Mi fa male il pancino – pigolò il gemello veggente.
Nayal trascinò il ragazzino nel campo di granoturco. Era ancora verde ma alto abbastanza da nasconderli.


Di certo poteva chiedere a zio Saga.Dato che anche lui aveva un gemello poteva capire perfettamente il suo stato d’animo, si disse la ragazzina crucciando la fronte e assomigliando un po’ a Death Mask. Poi scosse la testa. Dati ti precedenti, probabilmente in episodi di bullismo era Kanon stesso a istigare gli altri a dare addosso a Saga…
Forse Aphrodite aveva subito qualcosa di analogo, perché quando uno è troppo bello attira anche attenzioni indesiderate, ma pensò che se osava insinuare qualcosa del genere il Dodici l’avrebbe fustigata con le sue rose…
Sospirò chiedendosi chi altro aveva un fratello.
Aiolia aveva Aiolos ma era morto da tempo, quindi niente.
Rime era figlia unica…
Gleam pure e sinceramente lei aveva una quasi certezza che il rosso facesse parte del gruppo a cui Keshet stava antipatico. Non che fosse mai arrivato a picchiarlo, ma di certo non si sarebbe esposto per difenderlo…
C’era Mu dell’Ariete che aveva Kiki ma di certo il jamiriano prima di prenderle si sarebbe teletrasportato da solo altrove…
Poi le si accese la famosa lampadina. Ikki e Shun. Non che Keshet fosse ‘ sensibile’ quanto Shun ma entrambi si erano guadagnati il soprannome di fontanella da Seiya quindi qualcosa in comune dovevano averla!
- E adesso con cosa mi pulisco? – pigolò il gemello da dietro il fogliame delle canne di granoturco.
Nayal ghignò mentre strappava la pagina del quaderno dove la ieratica scrittura di Camus espletava tutto il suo disappunto per i compiti non eseguiti da Keshet, con la specifica richiesta della firma per presa visione da parte di Milo, Master di Ke.
- Tieni, è tutto quello che ho. – disse.
Per loro, beersiwani irriducibili del deserto, non era un grosso problema non avere sempre a disposizione carta igienica, sapevano bene che carta di giornale, fogliame e qualsiasi altra cosa la natura offrisse poteva essere appropriata.


Ikki lanciò uno sguardo a Shun che aveva appena messo in tavola tre bicchieri di limonata con ghiaccio e dei biscotti. Nayal sorrise ringraziando, anche se il labbro tumefatto doveva farle male. D’altra parte durante l’addestramento non era insolito ricevere qualche colpo al volto e forse la regola della maschera per le donne serviva a prevenire quello. Evitare volti femminili tumefatti. Ma dato che tra gli allievi esterni al Santuario non era obbligatoria incidenti del genere erano piuttosto comuni e frequenti.
Quando la ragazzina assumeva quell’espressione seria a Ikki ricordava molto la Messaggera.
Sapeva bene che la bersiwana era la figlia dell’Oracolo ma non ci aveva mai visto una grande somiglianza fra le due, di sicuro non nel carattere. Nayal non sarebbe mai diventata la fanciulla leggiadra e indifesa e piena di dolcezza come Esmeralda o come era il prototipo femminile a cui Ikki faceva riferimento; Nayal era forza, esuberanza e volitività.
Osservò quegli occhi di cielo stellato.
A volte gli ricordavano fin troppo i suoi stessi occhi di quando era ragazzetto.
- Shun ti hanno mai, come dire… fatto i dispetti? – diretta come un treno merci.
Il Saint di Andromeda quasi si strozzò con la sua stessa limonata.
Ikki sospirò. Dubitava che qualcuno avesse osato maltrattare Nayal… Poteva essere Elkayam ad essere vittima di ingiustizie? Scosse la testa; se si trattava del figlio di Kanon dubitava che i perpetratori di tale malefatta fossero ancora in questa dimensione…Il Golden Triangle o l’Another Dimention, non faceva grande differenza dopotutto… quindi la vittima doveva essere Keshet. Non che non fosse sospettabile, invero.
- Da bambino spesso. – rispose in vece di Shun il Saint della Fenice.
Nayal corrugò la fronte.
- Come hanno smesso? – chiese puntando l’attenzione su Ikki,
- Li ho fatti smettere io – rispose mostrando il pugno.
In realtà non hanno mai smesso… suggerì una voce remota alla coscienza di Shun.
- Ikki, ti prego… - Pigolò Shun – Non è con la violenza che si risolve la questione… Ma chiedendo aiuto agli adulti – disse sorridendo delicatamente.
Per una frazione di secondo Ikki si chiese cosa sarebbe mai successo se ad essere il minore dei fratelli fosse stato lui e non Shun, o se Ikki stesso fosse stato una ragazza e non il ragazzo che era… Un brivido gelato gli percorse la colonna vertebrale e fu certo che quella era una di quelle meravigliose domande di cui fosse un bene non avere mai la risposta (NDIkki: autrice dei miei stivali non osare farti un film su sta cosa, chiaro!?! NDWar: solo un acronimo BTC. NDIkki: Ti odio.)
- Ah bhe… - Nayal arrossì di botto.
Ikki si ritrovò a pensare che era carina. Molto carina, anche se di solito non lo sembrava affatto.
- Quelli sul tuo viso non sono i risultati di un addestramento, vero? – chiese Shun che come al solito per certe cose era avanti anni luce.
- N-no.- ammise Nay avvampando ancora di più. Una cosa le andava riconosciuta: l’assoluta sincerità. La beersiwana non aveva mai mentito, non si era mai sottratta a quelle che erano le sue responsabilità e non aveva mai rinnegato le sue azioni, anche quando erano state riconosciute come sbagliate…
Shun sospirò affranto.
- Ti… Qualcuno fa il cattivo con te?- chiese il Saint di Andromeda con voce dolce e gentile, un po’ bassa e tremula, invero.
Nayal sgranò gli occhi al colmo dello stupore.
- Con me? No, certo che no! E’ con Keshet che se la prendono, ma io lo ho riempiti di botte! – disse orgogliosa.
Shun divenne statua di sale.
Ikki ghignò; non sapeva perché ma se lo era immaginato.
- Però immagino che adesso quei tre siano andati a frignare dai loro Master… Erano belli pesti a dire il vero… - sospirò contrita.
- Non credo sai? E’ piuttosto umiliante ammettere di averle prese alla grande da una ragazzina… Insomma noi maschietti abbiamo quella cosa chiamata orgoglio da difendere… - riconobbe pensoso. –Però questo è un fatto grave che va riportato. Non possono essere tollerati episodi di ingiustizia del Santuario di Athena. – disse severo.
Nayal deglutì poi incurvò le spalle affranta.
Ikki le toccò la spalla per incoraggiarla.
- Vuoi raccontarci tutto? Ti aiuteremo noi- si offrì Shun che aveva ritrovato la voce.
Nayal annuì.
- Quei tre continuano a rubare i compiti di Keshet che è il più bravo della classe. A volte glieli stracciano e basta a volte li spacciano per loro. E Keshet viene sempre punito perché non consegna in tempo gli assegnamenti… Quando lui si rifiuta o lo picchiano o gli dicono che picchieranno El. Allora oggi mi sono decisa e ho detto loro, energicamente, di smetterla. – ghignò scroccando le dita.
Shun tornò ad essere statua di sale, con qualche crepa.
Spaventosa, spaventosa come Death Mask!
Qualcuno bussò alla porta, interrompendoli.
Milo dello Scorpione fece capolinea sulla soglia.
- Ikki, sei pronto? Dobbiamo andare a Rodorio… - si interruppe leggendo l’atmosfera tesa.
- Che succede? – chiese avvicinandosi ai tre.
Nayal fece spallucce.
- Oh, quasi dimenticavo… Camus ha dato l’ennesima nota a Keshet per compiti non fatti… -
Milo sospirò.
- Eppure tuo fratello sta tutto il giorno sui libri e ha i volti migliori di tutti… Cosa gli costa fare i compiti che vengono assegnati? – si lamentò
- Non è che non li fa, è che glieli portano via… - si lagnò Nayal mentre Ikki lanciava una sguardo in tralice a Milo, del genere dopo ti spiego.
- A quanto pare il gemello è vittima di qualche…sopruso.-disse Shun.
Milo indurì l’espressione.
Nayal chinò il capo.
-Mi dispiace… -pigolò.
A Milo quasi esplosero le pupille.
- Sei tu? E’ colpa tua? – ansimò.
- Ma sei scemo?!?! –scattò la Bersiwana per poi arrossire fino alla punta delle orecchie.
Lo sguardo assassino di Ikki fece sentire a disagio ed in imbarazzo Milo.
- No è che secondo il flusso del discorso… - provò a giustificarsi.
Nayal sollevò di nuovo gli occhi di cielo stellato e li puntò in volto a Milo.
- Oggi Camus ha dato l’ennesima nota a Keshet, ma lui non te la farà firmare… Non perché non vuole ma perché non ce l’ha più… Cioè… Io… No… Lui… - Nayal si grattò il capo cercando le parole migliori.
- Non mi arrabbierò, ma spiegami cosa è successo in modo che possa poi anche parlarne con Camus e risolvere la situazione. – disse disponibilmente lo Scorpione.
Nayal cercò di umettarsi il labbro gonfio e fece una smorfia di disapprovazione per il dolore pungente.
- In breve mentre tornavamo dalle lezione a Keshet è venuto male alla pancia e siamo entrati nel campo di granoturco perché al bagno di sicuro lui non ci arrivava e… Alla fine la carta è carta, no? Voglio dire in emergenza anche la pagina del quaderno può diventare carta da culo, non ho fatto niente di male! –
Shun divenne statua di sale e iniziò a sgretolarsi.
Ikki rimase impietrito sulla sedia.
Milo si chiese se poteva simulare un incidente a Rodorio a seguito del quale lui perdeva la memoria… diciamo delle ultime tre ore, per andare sul sicuro… Perché no, davvero, come poteva mai spiegarla una cosa del genere a Camus senza incappare in almeno un Freezing Coffin ? Nemmeno quello era troppo giusto, ecco!


* sekishiki meikaiha - Il pericolosissimo colpo di Cancer, ma Nayal ricorda solo il finale del nome <3
  
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